Molly’s Game: la spiegazione del finale del film

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Molly’s Game (qui la recensione) segna il debutto alla regia di Aaron Sorkin, già noto per la sua firma distintiva come sceneggiatore di film e serie televisive come The Social Network, Steve Jobs e The West Wing. Il film mostra l’evoluzione di Sorkin dalla scrittura al controllo completo della narrazione, pur mantenendo i dialoghi rapidi e serrati che lo caratterizzano. In questo senso, Molly’s Game si colloca nella sua filmografia come un’opera che unisce dramma biografico e tensione legale, confermando la capacità di Sorkin di raccontare storie reali complesse attraverso una struttura cinematografica vivace e ritmata.

La vicenda è basata sulla storia vera di Molly Bloom, una giovane atleta che si reinventa come organizzatrice di esclusivi tornei di poker ad alto rischio frequentati da celebrità, imprenditori e membri della criminalità organizzata. Il film esplora la sua ascesa nel mondo dei giochi clandestini, il controllo della sua rete e le conseguenze legali delle sue azioni. Questo biopic si distingue nel panorama di Sorkin per la sua attenzione al mondo del gioco d’azzardo e alla criminalità, temi che si intrecciano a quelli della perseveranza personale, dell’etica e della responsabilità individuale.

Molly’s Game si sviluppa come un dramma biografico con elementi di suspense legale e thriller finanziario, mettendo a confronto la morale e la determinazione del personaggio principale con le sfide di un ambiente altamente competitivo e rischioso. Rispetto ad altri lavori di Sorkin, il film affronta tematiche più contemporanee e mondane, come il potere, la fama e il denaro, pur mantenendo il focus sui conflitti interiori del protagonista e sulle dinamiche di potere tra i personaggi. Nel resto dell’articolo si proporrà una spiegazione dettagliata del finale del film, analizzando come si risolvono le vicende di Molly Bloom.

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Molly's Game film
Idris Elba e Jessica Chastain in Molly’s Game

La trama di Molly’s Game

Protagonista del film è Molly Bloom, una giovane e carismatica speranza olimpica dello sci, costretta ad abbandonare lo sport dopo una grave lesione fisica. Dovendo costruirsi una nuova carriera, Molly intraprende gli studi di legge, ottenendo poi un lavoro estivo che la introduce all’ambiente del poker clandestino. Da qui Molly inizia una scalata al potere apparentemente inarrestabile, ma tutto prende una piega inaspettata quando si ritrova arrestata in piena notte dall’FBI. Costretta ad affrontare le accuse a suo carico per gioco d’azzardo illegale, Molly potrà contare su quello che è il suo unico alleato, l’avvocato difensore Charlie Jaffey.

La spiegazione del finale del film

Nel terzo atto di Molly’s Game, Molly Bloom affronta le conseguenze delle sue azioni come organizzatrice di giochi di poker clandestini. Dopo il raid dell’FBI, che sequestra i suoi beni, Molly torna a vivere con la madre, cercando di riorganizzare la propria vita. La tensione cresce quando la pressione legale e le minacce dei giocatori, inclusi membri della mafia russa e italiana, la costringono a confrontarsi con le implicazioni etiche e personali delle sue scelte. In parallelo, Molly pubblica un libro per raccontare la sua storia, proteggendo l’identità della maggior parte dei partecipanti ai giochi.

Il film mostra quindi la preparazione e l’esito del processo legale. Molly si avvale dell’aiuto dell’avvocato Charlie Jaffey, che evidenzia il suo ruolo di protezione dei giocatori innocenti. La protagonista rifiuta un accordo favorevole che potrebbe compromettere l’anonimato dei partecipanti e decide di assumersi la responsabilità dei suoi atti. Il giudice riconosce che Molly non ha commesso reati gravi e le infligge una condanna lieve: 200 ore di servizi comunitari, un anno di libertà vigilata e una multa di 200.000 dollari. Questo chiude la narrazione principale con un bilanciamento tra colpa e responsabilità.

Jessica Chastain in Molly's Game
Jessica Chastain in Molly’s Game

Il finale porta a compimento i temi del film mostrando il contrasto tra ambizione, moralità e autonomia. Molly ottiene giustizia e protezione legale senza sacrificare i principi che l’hanno guidata nella gestione dei giochi. Il percorso legale e personale della protagonista sottolinea come il controllo delle proprie azioni, anche in un contesto ad alto rischio, e la protezione degli altri siano centrali nella sua crescita. Il film evidenzia il delicato equilibrio tra libertà personale e responsabilità, oltre al prezzo delle scelte coraggiose in un mondo dominato da potere e denaro.

Inoltre, il finale mette in luce il ruolo della lealtà e dell’integrità nella vita di Molly. La decisione di non rivelare i nomi dei giocatori principali e di affrontare il processo di persona rafforza il tema della protezione di chi si trova sotto la sua responsabilità. La risoluzione delle vicende legali funge da epilogo morale, sottolineando la capacità della protagonista di agire secondo coscienza e principi etici, pur all’interno di un ambiente legale e sociale complesso. La conclusione lega insieme le sfide personali e professionali affrontate durante tutto il film.

Il film lascia come messaggio centrale l’importanza della responsabilità personale e della trasparenza. Mostra come sia possibile affrontare le conseguenze delle proprie azioni mantenendo integrità e proteggendo gli altri, anche quando la situazione appare complessa e rischiosa. Molly’s Game evidenzia inoltre il potere della resilienza e della determinazione nel superare ostacoli legali, personali e morali, lasciando allo spettatore una riflessione sull’etica delle proprie scelte e sul valore di assumersi le responsabilità senza compromettere i propri principi.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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