Pensive: la spiegazione del finale del film horror

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Pensive è il primo slasher a essere stato realizzato in Lituania, dal regista Jonas Trukanas, dichiaratosi fan sfegatato dell’autore giapponese Takashi Miike, a cui si ispira per raffigurare la violenza presente in questo suo lungometraggio d’esordio. Appassionato di horror e thriller di questa tipologia, Trukanas ha dunque con Pensive realizzato il suo sogno producendo in modo indipendente un film di questo genere prendendo a piene mani nelle tradizioni folkloristiche della Lituania. Il risultato è un’opera inventiva e brutale, che sorprende e offre ciò che ogni fan di questa tipologia di opere si aspetta.

I riferimenti sono ovviamente a grandi classici del genere come L’ultima casa a sinistra (1972), Venerdì 13 (1980), La casa (1981), The Burning (1981), Sleepaway Camp (1983) e fino ai più recenti Quella casa nel bosco (2011), It Comes at Night (2017) e The Ritual (2017). Tutti questi film hanno in comune un gruppo di protagonisti che si ritrovano per un motivo o per un altro in un bosco dove, naturalmente, accadranno eventi terribili. Pensive si distingue però proponendo appunto elementi propri della cultura del suo paese di produzione, trovando in questi il proprio punto di forza.

Per se girato in soli 14 giorni, il film presenta infatti una serie di invenzioni visive particolarmente valide, che spaventano e intrattengono ma spingono anche a riflettere sul senso di colpa. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Pensive. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori, alla storia vera e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Pensive cast attori

La trama e il cast di Pensive

Il film ha per protagonisti un gruppo di liceali che si preparano a organizzare un’epica e scatenata festa per il loro diploma. Per tal fine si fa avanti Marius (Šarūnas Rapolas Meiliešius), proponendo di organizzare il party in una baita che sua madre, agente immobiliare, sta cercando di vendere invano da anni e di cui lui ha le chiavi. Marius, il ragazzo meno popolare della classe, spera così di ingraziarsi i suoi compagni ma soprattutto di attirare l’attenzione della bella Brigita (Gabija Bargailaitė), della quale è segretamente innamorato, nonostante lei sia fidanzata con Rimas (Kipras Mašidlauskas), il ragazzo più popolare della scuola.

Arrivati nella tenuta isolata nel bosco, i giovani danno il via ai festeggiamenti. Il party sembra andare per il meglio, tra bevute, musica e balli sfrenati, finché i ragazzi hanno la malaugurata idea di spaccare con l’ascia delle statue di legno trovate sul posto e usarle per fare un falò.  Si tratta di opere d’arte del folklore lituano realizzate da un certo Algis (Marius Repšys), uno scultore che abitava in quella casa vent’anni prima e che si dice abbia sterminato la sua famiglia. Ben presto i ragazzi capiranno che la sinistra storia di quel luogo si sta ripetendo e di essere diventati l’oggetto di una terribile e sanguinaria vendetta.

La storia vera dietro Pensive

Come spesso accade per questo tipo di film, dietro di essi non c’è propriamente una storia vera riproposta fedelmente, bensì una serie di suggestioni che portano al concepimento del racconto. È questo il caso di Pensive, di cui il regista ha affermato che: «Avevo diciotto anni e guidavo la mia prima macchina, diretto in piena notte verso una festa nei boschi lituani. Mentre viaggiavo pressoché nel nulla, una scultura in legno a grandezza naturale di un Cristo pensante mi si parò davanti. Mi bloccai letteralmente in mezzo alla strada e sentii che in qualche modo mi stava giudicando per il fatto che fossi lì, in quel luogo, diretto a festa. Quell’immagine è rimasta con me fino a oggi”.

Le sculture in legno del Cristo pensante si trovano ovunque negli stati baltici; in un certo senso uniscono in un’unica entità le tradizioni popolari e quelle cristiane. Sebbene il film abbia poco a che fare con la religione, la paura di essere giudicato in quel momento è diventato il punto di partenza della storia”. Quelle a cui il regista fa riferimento sono le sculture Rupintojelis (in inglese Pensive Christ, ovvero Cristo Pensieroso), che danno il titolo in originale del film. Risalgono alla fine del XIV secolo e raffigurano Gesù seduto su una pietra, piegato in avanti, che sorregge il capo – caratterizzato da un’espressione di stanchezza e dolore – con una mano mentre appoggia l’altra sul ginocchio.

Pensive storia vera

La spiegazione del finale del film

Nel finale del film, dopo che la furia del misterioso assassino mascherato si è scatenata, Marius, Vytas e Brigita sembrano essere i soli superstiti riescono a fuggire su una barca. Tuttavia, i sopravvissuti rimangono traumatizzati e le decisioni di Marius durante la notte diventano un punto focale per le accuse e le colpe. Il ragazzo subisce quindi una profonda trasformazione in Pensive, evolvendo da un personaggio gravato da aspettative e delusioni a un individuo resiliente e determinato, man mano che gli eventi traumatici della storia si susseguono. Inizialmente passivo e scoraggiato, l’arco caratteriale di Marius è segnato dal passaggio da uno stato di vulnerabilità a uno di forza e istinto di sopravvivenza.

Quando la notte si trasforma in un incubo, la trasformazione di Marius diventa evidente. Di fronte a un assassino mascherato e agli orrori del cottage abbandonato, passa dall’essere una vittima delle circostanze a una persona determinata a proteggere sé stesso e i suoi amici. Il corso degli eventi prende però una piega tragica quando Marius confessa i suoi sentimenti per Brigita, solo per essere respinto. Questo rifiuto, unito a un senso di isolamento e a insulti da parte del suo interesse amoroso, intensifica la sua sensazione di essere un “perdente”. In un momento di rabbia e disperazione, rompe le sculture di legno, scatenando una liberazione catartica delle proprie emozioni.

La vulnerabilità di Marius viene ulteriormente esposta quando viene attaccato dall’uomo mascherato e perde conoscenza. Risvegliatosi in una stanza con l’uomo mascherato, Marius riesce a cogliere l’opportunità di fuggire quando Saule, un altro sopravvissuto, lo salva. Le sue azioni cruciali, come affrontare l’assassino e prendere la difficile decisione di bruciare il cottage, riflettono una resilienza nata dalle avversità. L’incendio delle sculture di legno diventa allora il simbolo della liberazione di Marius dai fardelli del passato e dell’affermazione del controllo su una situazione terrificante.

Al culmine del film, Marius, Saule e Vytas sono gli unici sopravvissuti. Tuttavia, la trasformazione di Marius prende una piega più cupa quando Vytas perde la vita. In questo momento di panico, spinge Saule giù da una rupe quando lei cerca di incolparlo per tutto ciò che è accaduto la notte precedente. Il film si conclude così con Marius in un letto d’ospedale, circondato da giornalisti, e diventa evidente che il suo calvario ha lasciato un segno indelebile in lui. L’inchiesta del giornalista sul fatto che Marius trovi forza nelle sue esperienze allude all’impatto duraturo degli eventi da incubo sul suo carattere, ma anche sui segreti che si porta dietro.

Il trailer di Pensive e dove vedere il film in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 8 maggio alle ore 21:20 sul canale Rai 4. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è un giornalista pubblicista iscritto all'albo dal 2018. Da quello stesso anno è critico cinematografico per Cinefilos.it, frequentando i principali festival cinematografici nazionali e internazionali. Parallelamente al lavoro per il giornale, scrive saggi critici e approfondimenti sul cinema.

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