San Andreas: la storia vera che ha ispirato il film con Dwayne Johnson

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San Andreas (qui la recensione), uscito nel 2015 e diretto da Brad Peyton, rappresenta uno dei tasselli più significativi nella filmografia di Dwayne Johnson per quanto riguarda il suo consolidamento come icona dell’action spettacolare moderno. Dopo aver interpretato eroi muscolari e carismatici in saghe come Fast & Furious ed essersi cimentato anche nel fantasy con Hercules, l’attore affronta qui un ruolo diverso ma perfettamente cucito sulla sua immagine: quello di un padre coraggioso e infallibile messo di fronte alla più grande catastrofe naturale immaginabile. Il film sfrutta la forza empatica dell’attore, rendendolo ancora una volta il simbolo dell’eroe che non crolla nemmeno davanti alla distruzione del mondo intero.

Appartenente al filone del disaster movie hollywoodiano, San Andreas si inserisce nella tradizione inaugurata da classici come The Towering Inferno e Earthquake, proseguita poi negli anni ’90 e 2000 con film come Twister, Volcano, Armageddon e The Day After Tomorrow. Tuttavia, rispetto a molti predecessori, punta tutto sulla spettacolarità degli effetti speciali e su un ritmo costante di tensione, alternando crolli di grattacieli, tsunami giganti e inseguimenti disperati su elicotteri e barche. A differenza di film più corali come 2012, San Andreas sceglie una narrazione focalizzata quasi interamente su un unico nucleo familiare, mettendo al centro il legame padre-figlia e utilizzando la catastrofe come banco di prova emotivo oltre che fisico.

Ciò che rende San Andreas particolarmente interessante è il fatto che, pur essendo un film d’intrattenimento dichiaratamente esagerato e spettacolare, prende spunto da una realtà scientifica concreta: l’esistenza della faglia di Sant’Andrea, linea di frattura geologica realmente capace di generare terremoti devastanti. Nel resto dell’articolo analizzeremo quanto di ciò che vediamo nel film sia plausibile dal punto di vista geologico e quanto invece appartenga al puro regno dell’iperbole cinematografica, smontando miti e confermando verità nascoste dietro gli effetti speciali.

Carla Gugino San Andreas

La trama di San Andreas

Ray Gaines (Dwayne Johnson) è un pilota di elicotteri della squadra di soccorso dei vigili del fuoco. L’uomo sta facendo i conti con un triste passato e con un difficile divorzio da sua moglie Emma (Carla Gugino). Nel frattempo, il sismologo Lawrence Hayes e il suo collega Kim Park sono alla diga di Hoover a testare un nuovo modello di previsione dei terremoti. All’improvviso si scatena un terremoto di magnitudo 7,1 che fa crollare la diga: Hayes scopre così che l’intera faglia di San Andreas si sta spostando e causerà presto una serie di gravi sismi in grado di distruggere tutte le città lungo la sua linea. Come gli scienziati avevano predetto, un terremoto di magnitudo 9,1 devasta Los Angeles.

Nello scenario apocalittico, Ray riesce a salvare sua moglie e insieme si dirigono a San Francisco per trovare e recuperare la loro figlia Blake (Alexandra Daddario). Ben Taylor, un ingegnere britannico in cerca di lavoro, e suo fratello minore Ollie riescono però a salvare per primi la ragazza e insieme raggiungono Chinatown. Dopo aver sentito la figlia ed essersi dati appuntamento in un luogo apparentemente sicuro, Ray ed Emma tentano di raggiungere San Francisco. Tuttavia, superare la devastazione della natura risulterà un vera impresa. Dovranno fare presto, perché il più grande terremoto mai registrato nella storia di magnitudo 9,6 sta per colpire la faglia distruggendo tutto ciò che incontrerà.

La storia vera che ha ispirato il film

Il film San Andreas trae ispirazione dalla Faglia di Sant’Andrea, una frattura geologica lunga circa 1.200 chilometri che attraversa la California e segna il confine tra la placca pacifica e quella nordamericana. Questa faglia è nota per la sua capacità di generare terremoti significativi, come quelli del 1857 e del 1906, entrambi con magnitudo intorno a 8 e con epicentro nel centro-nord dello stato. Tuttavia, la porzione meridionale della faglia non ha registrato eventi di tale entità da quasi 300 anni, suscitando preoccupazioni tra i geologi per la possibile liberazione di energia accumulata nel cosiddetto “Big One”, un terremoto di enorme intensità che potrebbe avere effetti catastrofici sulle aree urbane circostanti.

Secondo il Uniform California Earthquake Rupture Forecast (UCERF3), la probabilità che un terremoto di magnitudo 6,7 o superiore si verifichi nella regione di Los Angeles entro i prossimi trent’anni è del 60%, mentre eventi di magnitudo 7 hanno una probabilità del 46% e quelli di magnitudo 7,5 del 31%. Nella regione della Baia di San Francisco, le probabilità sono ancora più elevate: 72% per magnitudo 6,7, 51% per magnitudo 7 e 20% per magnitudo 7,5. Queste stime evidenziano come la California sia una delle aree sismicamente più attive degli Stati Uniti, e pur essendo possibile prevedere le zone a rischio, non è ancora possibile stabilire con precisione il momento esatto in cui si verificherà un grande terremoto.

san andreas

Sebbene la probabilità di un terremoto di magnitudo 8 o superiore sia inferiore, non può essere esclusa. Studi recenti indicano una probabilità di circa il 7% di un evento di tale portata lungo la Faglia di Sant’Andrea nei prossimi trent’anni. Tuttavia, è importante ricordare che la previsione di terremoti di grande intensità resta altamente incerta, e gli scienziati continuano a monitorare la faglia per identificare eventuali segnali precursori. Elementi come la fuoriuscita di gas possono indicare tensioni nelle rocce, ma non costituiscono indicatori affidabili. In questo contesto, il film prende spunto da una realtà concreta, ma la sua rappresentazione dei disastri è chiaramente amplificata per finalità cinematografiche.

Nel film, infatti, si assiste a scenari di distruzione totale, con edifici che crollano e intere città devastate da un terremoto di magnitudo 9,1, con la faglia che si spacca letteralmente in due. Nella realtà, eventi di questa portata sono estremamente rari e la faglia meridionale non ha registrato un terremoto di grande intensità da oltre tre secoli. Sebbene il “Big One” rappresenti una minaccia reale, la probabilità che si verifichi un terremoto così catastrofico come quello mostrato nel film è molto bassa. L’opera cinematografica, quindi, sfrutta licenze artistiche per enfatizzare la suspense e il dramma, senza riflettere fedelmente la reale dinamica geologica.

In sintesi, San Andreas mescola dunque realtà scientifica e finzione cinematografica, prendendo spunto da una faglia realmente esistente e dagli studi sui terremoti della California, ma esasperandone gli effetti per creare spettacolarità e tensione. La Faglia di Sant’Andrea rappresenta una minaccia concreta, con probabilità significative di terremoti di magnitudo medio-alta entro i prossimi decenni, ma gli scenari apocalittici mostrati nel film restano altamente improbabili. È dunque importante distinguere tra ciò che è supportato dalla scienza e ciò che è frutto di esagerazioni hollywoodiane finalizzate a intrattenere lo spettatore.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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