Diretto da David Yates e interpretato da Alexander Skarsgård, Margot Robbie e Christoph Waltz, The Legend of Tarzan (2016) rilegge in chiave moderna il mito creato da Edgar Rice Burroughs. Ambientato dopo gli eventi classici, il film inizia quando John Clayton, ormai integrato nella società inglese e noto come Lord Greystoke, riceve l’invito a tornare in Africa come emissario del Parlamento britannico. Ma dietro la missione diplomatica si nasconde un piano oscuro: l’uomo d’affari Léon Rom, interpretato da Waltz, intende sfruttare le risorse del Congo e ottenere il controllo della regione tramite la schiavitù e la violenza coloniale. Il ritorno di Tarzan nella giungla segna quindi un viaggio al contrario — non verso la civiltà, ma verso la riscoperta della propria natura istintiva e morale, in un contesto che oppone il progresso occidentale al rispetto per il mondo naturale.
Il significato della lotta finale tra Tarzan e Rom
Nel climax del film, la tensione tra i due mondi raggiunge il culmine. Léon Rom riesce a catturare Jane (Margot Robbie) e la usa come esca per attirare Tarzan in una trappola. La sequenza della battaglia finale, ambientata lungo il fiume e tra le liane della giungla, non è solo un momento di spettacolo visivo ma anche la rappresentazione simbolica di una resa dei conti tra corruzione e integrità. Tarzan, tornato pienamente alla sua identità selvaggia, affronta Rom con la forza di chi difende non solo la donna amata ma anche il proprio mondo. La vittoria del protagonista non è soltanto fisica: è il rifiuto definitivo del modello coloniale che vede la natura come una risorsa da sfruttare. Il film, pur costruito come blockbuster d’avventura, utilizza il linguaggio dell’azione per denunciare le radici violente della conquista europea e riaffermare l’equilibrio tra l’uomo e l’ambiente.
Il gesto di Jane e la riscrittura del mito
Nel finale, Jane non è una semplice “dama in pericolo”, ma parte attiva della risoluzione. È lei, infatti, a ribellarsi a Rom, sabotando il suo piano e contribuendo alla sconfitta del nemico. Questa scelta narrativa rilegge il personaggio femminile con uno sguardo contemporaneo, restituendole autonomia e coraggio. Jane diventa simbolo del nuovo equilibrio tra uomo e donna, civiltà e natura, ragione e istinto. La sua alleanza con Tarzan non è solo sentimentale, ma ideologica: rappresenta la possibilità di un mondo in cui la compassione e il rispetto sostituiscono la logica del dominio. Quando, nel finale, Tarzan la salva e la riporta nella loro casa nella giungla, l’immagine non è quella di una regressione primitiva, ma di una riconciliazione tra gli opposti — la modernità che si piega di fronte alla forza dell’armonia naturale.
Il significato della scena conclusiva e la rinascita di Tarzan
La scena finale mostra John Clayton che ha ormai rinunciato alla sua vita londinese e scelto di restare definitivamente in Africa con Jane. In un’ultima inquadratura, li vediamo mentre accolgono la nascita del loro bambino, simbolo di un futuro in cui due mondi un tempo inconciliabili possono coesistere. Tarzan non è più diviso tra uomo e animale, tra istinto e cultura: li ha integrati entrambi. La sua trasformazione rappresenta la riconquista di un’identità completa, liberata dalle catene della vergogna coloniale e dall’illusione di una superiorità occidentale. Il gesto di rinascita — la nascita del figlio — suggella il percorso di riconciliazione e rinnova la leggenda come mito della consapevolezza ecologica e morale.
Un finale che trasforma la leggenda in riflessione contemporanea
Il finale di The Legend of Tarzan chiude il cerchio del mito, ma lo fa ribaltandone il significato. Là dove la letteratura di Burroughs celebrava l’avventura e la supremazia dell’uomo bianco, il film di Yates sposta lo sguardo sulla colpa storica del colonialismo e sulla possibilità di una redenzione attraverso la responsabilità. La vittoria di Tarzan non è più la conquista di un territorio, ma la liberazione da un sistema di sfruttamento. È una conclusione che riconosce i limiti della civiltà occidentale e riscopre la spiritualità della natura, restituendo al personaggio un senso etico e universale. In questo senso, The Legend of Tarzan è meno un film d’azione e più un racconto di resistenza morale, dove l’eroe non conquista ma si riconcilia, e il mito diventa specchio delle contraddizioni del presente.