Tom Hardy è destinato a mostrare i muscoli per farsi valere nell’agguerrito mondo dello spettacolo e sovente lo fa letteralmente. Astro nascente della cinematografia britannica, da poco accolto anche oltreoceano, spesso veste i panni di soldati, indomiti guerrieri e strenui lottatori – ed anche lui in parte lo è, visto che in passato ha dovuto lottare contro la dipendenza da alcool e droga – ma interpreta anche malviventi e galeotti. Per risultare più credibile in questi ruoli, non esita a modificare il suo aspetto, mettendo su importanti quantità di muscoli con trattamenti ad hoc.
Tuttavia, questo “vestito” non deve indurre a credere che le sue doti da attore non siano altrettanto rilevanti. Occorre dire che la sua formazione artistica inizia sui palcoscenici dei teatri inglesi e che quello teatrale è un altro filone fecondo della sua carriera, che gli è valso alcuni importanti riconoscimenti. Senza dimenticare il piccolo schermo, che pure ha contribuito a dargli una certa notorietà e alcune soddisfazioni.
La sua carriera nel cinema è iniziata 11 anni fa, tenuto a battesimo niente meno che da Ridley Scott, ma la prima notorietà è arrivata solo nel 2008, grazie al ruolo da protagonista in Bronson di Nicolas Winding Refn, con cui si è guadagnato il British Independent Film Award. Da lì, la collaborazione con il connazionale Guy Ritchie, che lo ha voluto nel cast di RocknRolla (2008). Ma l’incontro chiave della sua vita professionale è stato senza dubbio quello con il regista britannico Christopher Nolan, che gli ha offerto una partecipazione a Inception (2010), e poi il ruolo dell’antagonista nell’ultimo episodio della saga di Batman: Il cavaliere oscuro – Il ritorno, che sarà nelle sale italiane dal prossimo 29 agosto. Ma lo abbiamo visto di recente anche nel film di spionaggio La talpa, dove ha condiviso il set con attori del calibro di Gary Oldman e Colin Firth.
Stiamo parlando di Edward Thomas Hardy, detto Tom, nato nel quartiere londinese di Hammersmith nel 1977 e cresciuto nell’East Sheen. Figlio unico di una famiglia d’artisti, perché sua madre Anne è una pittrice irlandese e suo padre Edward scrive commedie, romanzi e spot pubblicitari. La sua formazione artistica, oltre che in famiglia, avviene nelle migliori scuole di drammaturgia di Londra, come il Drama Centre. Conclusi gli studi, il percorso professionale di Hardy inizia contemporaneamente sul piccolo e sul grande schermo. Nel 2001, infatti, esordisce nella serie tv Band of Brothers – Fratelli al fronte, in cui interpreta il soldato John Janovec. Ma lo troviamo anche per la prima volta al cinema: Ridley Scott gli offre una piccola parte nel suo Black Hawk Down, sulla guerra in Somalia e l’intervento americano, che vede in prima linea un manipolo di coraggiosi soldati. Nel 2002 lo vediamo approdare alla fantascienza con Star Trek – La nemesi di Stuart Baird nel ruolo di Shinzon, il clone del capitano Picard sul pianeta Romulus, con cui questi dovrà fare i conti. Questa interpretazione, seppure in un episodio poco riuscito della serie, avrà il merito di far conoscere Hardy al grande pubblico internazionale. Qui dà prova della sua capacità di trasformarsi, di adattare l’aspetto al personaggio, riuscendo a risultare inquietante. Nel frattempo, si è sposato, ma divorzierà nel 2004. Qualche anno più tardi avrà una relazione con l’aiuto regista Rachael Speed, da cui nascerà il loro figlio Louis.

Lo stesso anno, però, la prova recitativa più impegnativa per Hardy è quella del ruolo da protagonista in Bronson, diretto da Nicolas Winding Refn, in cui interpreta un personaggio assai controverso, ma dalla sicura presa sul pubblico. Qui l’attore londinese ha finalmente più spazio a disposizione e può dimostrare, oltre che di essere camaleontico, anche il suo indubbio talento. Non è infatti solo l’abito a fare il monaco: non sono solo la testa rasata, i grossi baffi e l’enorme massa di muscoli a renderlo credibile in questa pellicola biografica, nei panni del criminale inglese Michael Peterson (detto Charles Bronson). Hardy è più che convincente nel tratteggiare una vita trascorsa in massima parte in prigione, in isolamento, contraddistinta dalla violenza e dall’irresistibile voglia di essere al centro dell’attenzione. Assieme a Refn entra nel vivo di questo scomodo personaggio, mettendone in luce lati oscuri e rendendolo in qualche modo accattivante. Sebbene il film susciti polemiche, specie in patria, l’intensa e senza dubbio non facile prova vale al suo interprete il British Independent Film Award per la migliore performance. Nel nostro paese la pellicola arriva nelle sale solo nel 2011.


Dal 29 agosto l’attore britannico sarà invece nelle sale italiane, di nuovo diretto da Nolan in una grande produzione: l’ultimo episodio della trilogia dedicata a Batman dal regista: Il cavaliere oscuro – Il ritorno, dove si unirà ancora una volta a un cast di star internazionali: Christian Bale nei panni dell’uomo pipistrello, ma ritroverà anche Gary Oldman, assieme a Morgan Freeman e Michael Caine. Al giovane attore inglese è affidato il ruolo dell’antagonista, Bane, per il quale, ancora una volta, ha dovuto pesantemente trasformarsi. Certamente per lui un’altra ottima opportunità di dimostrare le sue qualità ed accrescere la propria popolarità presso il grande pubblico.
Per quanto riguarda i progetti futuri, pare che Hardy si stia preparando per interpretare Al Capone in una pellicola prodotta dalla Warner Bros, di cui si sa ancora poco, eccetto che si chiamerà Cicero.


