Unknown – Senza identità: la spiegazione del finale del film

-

E se fossi un assassino altamente addestrato che ha sviluppato un’amnesia e, man mano che inizi a recuperare i tuoi ricordi, diventassi moralmente contrario alla tua vita precedente? Questo è il succo della trama del thriller d’azione del 2011 con Liam Neeson, Unknown – Senza identità. Nel film l’attore interpreta Martin Harris, un bioscienziato sposato con un’altra bioscienziata, Liz (January Jones) — o almeno così crede. Mentre partecipa a una conferenza a Berlino, Harris rimane coinvolto in un terribile incidente stradale e subisce una ferita alla testa che gli fa perdere quasi completamente la memoria della sua vita passata. Quando torna da sua moglie, scopre che un altro uomo di nome Martin Harris (Aidan Quinn) ha preso il suo posto.

Quello che inizia come un thriller psicologico sconvolgente si evolve in una storia di spionaggio imperdibile, man mano che Harris scopre lentamente la verità. Si scopre che “Martin Harris”, il bioscienziato, era solo la sua identità di copertura per la sua ultima missione. ‘Martin’ e “Liz” sono stati mandati a Berlino per assassinare un vero scienziato di nome Bressler (Sebastian Koch), che ha sviluppato una varietà di mais geneticamente modificato in grado di crescere in qualsiasi clima. Si tratta di una scoperta scientifica che andrebbe a beneficio di tutta l’umanità, tranne che delle multinazionali agricole che attualmente controllano il mercato mondiale del mais.

 

Il nuovo Martin non vuole uccidere Bressler, ma è quasi troppo tardi. Quando finalmente scopre la verità, viene anche a sapere che lui e Liz hanno già piazzato una bomba nella suite dell’hotel di Bressler. Il resto del film diventa quindi una corsa contro il tempo per fermare l’assassinio in cui Martin non crede più e alla fine riesce a portare a termine la sua missione. Tuttavia, oltre all’azione e alla bravura di Liam Neeson, Unknown – Senza identità è in definitiva un film sui limiti di quanto una persona possa cambiare. In questo articolo, approfondiamo dunque il significato del finale.

Unknown - Senza identità film

La trasformazione di Martin non sarebbe stata possibile senza Gina

Prima di arrivare al finale, vale la pena di capire come Martin sia arrivato a opporsi al complotto di assassinio e come questo influisca sullo sviluppo del suo personaggio. Subito dopo l’incidente d’auto, che lo ha lasciato annegare nel fiume Sprea, Martin è stato salvato da una rifugiata bosniaca e tassista di nome Gina (Diane Kruger). Lei è una civile innocente e i due si incontrano per puro caso. Gina è gentile con il confuso amnesico e Martin le è grato. Essendo un assassino che viaggia per il mondo e che (fino a quel momento) ha quasi sempre interagito con il mondo esterno attraverso un’identità di copertura, Martin non è abituato alla gentilezza degli sconosciuti. Quindi, la gentilezza di Gina inizia a cambiarlo, prima ancora che lui si renda conto di stare cambiando.

Ben presto, però, Gina si ritrova in pericolo. Mentre Martin indaga sul suo passato, i suoi ex datori di lavoro cercano ripetutamente di ucciderlo per eliminare le prove, e Gina rimane coinvolta nella sparatoria. Questo fa cambiare anche lei, costringendola a combattere e uccidere per sopravvivere. Man mano che Martin comincia a scoprire chi è, si rende conto di essere responsabile non solo del complotto contro Bressler, ma anche, in parte, di tutto ciò che sta accadendo a Gina. Nella sua vita passata, i danni collaterali erano un costo accettabile per fare affari. Ma per il nuovo Martin, Gina deve essere salvata. La domanda allora diventa: è troppo tardi per fare qualcosa al riguardo?

È solo una trasformazione parziale

Negli ultimi 20 minuti del film, Martin e Gina si affrettano quindi a fermare il complotto per assassinare Bressler. Ci riescono però solo in parte. Pur salvando Bressler e i suoi figli, non riescono a impedire che la bomba faccia saltare in aria l’hotel, anche se sembra che nessuno sia rimasto ferito nell’esplosione. Dopo aver fermato l’assassinio, a Martin resta solo una cosa da fare: recuperare la ricerca di Bressler. Per farlo, si trova faccia a faccia con il suo sostituto, l’impostore Martin, per uno scontro finale. Questa sequenza rappresenta essenzialmente la battaglia tra chi era Martin e chi è attualmente.

Liam Neeson e Diane Kruger in Unknown - Senza identità

 

Il Martin appena illuminato alla fine sconfigge l’impostore, ma solo dopo aver recuperato gli ultimi ricordi di chi era, comprese le sue abilità di combattimento corpo a corpo. Martin uccide brutalmente l’impostore Martin e, così facendo, scopre i limiti di quanto può cambiare. Potrà anche essere una persona nuova, ma è ancora un brutale assassino. Peggio ancora, Gina assiste a questo momento. Per un attimo teme persino che lui possa fare del male a lei. Quando vede la ferocia di cui Martin è capace, il suo modo di vederlo cambia. Attraverso gli occhi di Gina, Martin capisce che non può semplicemente allontanarsi dai suoi peccati passati. Tuttavia, il film riesce comunque a concludersi con un finale in qualche modo speranzoso.

Dopo che Bressler ha reso pubblica la sua ricerca, Martin e Gina ottengono infatti nuove identità che permetteranno loro di ricominciare da capo, o almeno di ricominciare nel modo più fresco possibile, dato che Martin è un ex assassino. Quest’ultimo se ne va allroa zoppicando da Berlino, letteralmente danneggiato dall’intera esperienza. È dubbioso sul fatto di poter lasciarsi il passato alle spalle, ma è ancora disposto a provarci. E, a volte, provare è tutto ciò che si può fare. Unknown – Senza identità si conclude così su una nota ambigua, lasciando allo spettatore il compito di continuare la riflessione su quanto sia o meno possibile cambiare e diventare altro da ciò che si è sempre stati.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
- Pubblicità -
 

ALTRE STORIE

- Pubblicità -