Wonder (qui la recensione) della Lionsgate racconta la storia ispiratrice di un ragazzino con una rara deformità facciale e, per via di questa paricolare storia, non si può fare a meno di chiedersi se il film sia basato su una vicenda vera o se sia completamente inventato. Ma andiamo con ordine. Questo lungometraggio drammatico del 2017, diretto da Stephen Chbosky e adattamento cinematografico del romanzo omonimo del 2012 scritto da R. J. Palacio, ha come protagonista Jacob Tremblay nel ruolo del suddetto bambino, Auggie. Egli è nato con la sindrome di Treacher Collins e di conseguenza fatica a inserirsi per via del suo particolare viso.
La madre del personaggio di Tremblay, interpretata da Julia Roberts, lo ha pertanto educato a casa per la maggior parte della sua vita e Auggie indossa spesso un casco da astronauta quando esce per nascondere il suo volto. Tuttavia, all’inizio di Wonder, la famiglia di Auggie decide di iscriverlo a una scuola privata, dove deve però affrontare le critiche dei compagni di classe. Nel corso del film, Auggie impara che è meglio distinguersi ed essere diversi piuttosto che confondersi con la folla. Come scopriremo in questo approfondimento, questa storia emozionante sembra essere accaduta davvero, in un certo senso.
Wonder non è tecnicamente basato su una storia vera
Anche se Wonder avrebbe potuto essere basato su persone ed eventi reali, i personaggi del dramma familiare del 2017 sono puramente immaginari e la trama è (quasi) interamente inventata. C’è però un’avvertenza: la storia, sebbene non abbia una famiglia reale che ispira in modo diretto la narrazione, si basa comunque su diverse vicende vere in cui la scrittrice del romanzo si è imbattuto nel corso degli anni. Quindi, anche se il film con Julia Roberts non è puramente basato su una singola famiglia, è ispirato a molte famiglie colpite dalla sindrome di Treacher Collins.
La sindrome di Treacher Collins, nota anche come disostosi mandibolo-facciale, è una condizione genetica che colpisce la struttura facciale (compresi il cranio e le ossa facciali) e il suo sviluppo prima ancora della nascita. È molto rara: secondo il Seattle Children’s Hospital, si verifica ogni anno in un neonato su 50.000 in tutto il mondo. La sindrome si verifica a causa di una mutazione in un gene e il trattamento spesso include la chirurgia ricostruttiva del viso per evitare la perdita dell’udito, le difficoltà respiratorie, le difficoltà di linguaggio, la perdita dell’olfatto e l’incapacità di mangiare o bere. Come si dice in Wonder, Auggie ha dovuto subire 27 interventi chirurgici all’età di 10 anni.
Wonder è basato sul libro del 2012 di R. J. Palacio
Come anticipato, il film è basato sull’omonimo romanzo di R. J. Palacio che, come già detto, è stato ispirato da più storie. Questo romanzo per ragazzi è stato pubblicato il 14 febbraio 2012 e ha subito ricevuto recensioni positive. Molti critici hanno elogiato Wonder (il libro) per i suoi personaggi complessi e per la sua storia toccante e stimolante, che fa leva sulle corde del cuore. Tuttavia, le recensioni di coloro che sono stati colpiti direttamente e indirettamente dalla sindrome di Treacher Collins sono state più contrastanti: alcuni ritengono che Wonder sia un’ottima rappresentazione della comunità dei disabili, mentre altri hanno trovato difetti nell’accuratezza e nel modo in cui la narrazione parla di Auggie.
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Il libro è stato ispirato da un’esperienza personale
Sebbene numerose storie vere abbiano influenzato R. J. Palacio nella stesura di Wonder, è stata un’esperienza personale la principale fonte di ispirazione per il romanzo. Secondo l’intervista rilasciata da Palacio a NPR, qualche anno prima di pubblicare il libro, l’autrice si trovava in una gelateria con i suoi figli e si imbatté in una bambina con una grave malformazione facciale. Il figlio piccolo della Palacio ha iniziato a piangere quando l’ha vista, così lei è fuggita rapidamente dalla gelateria. L’autrice ha dichiarato:
“In seguito ero molto arrabbiata con me stessa per il modo in cui avevo reagito. Avrei dovuto semplicemente rivolgermi alla bambina e iniziare una conversazione, mostrando ai miei figli che non c’era nulla di cui aver paura. Invece, ho finito per andarmene così in fretta che ho perso l’opportunità di trasformare la situazione in un grande momento di insegnamento per i miei figli. E questo mi ha fatto pensare molto a come deve essere… dover affrontare ogni giorno un mondo che non sa come affrontarti“.
Poco dopo l’esperienza, la Palacio ha quindi iniziato a scrivere il suo romanzo di successo, che poi è stato trasformato in un film di successo con Tremblay, Roberts e Owen Wilson nel ruolo del padre di Auggie, che ha incassato 306 milioni di dollari al botteghino mondiale. Palacio si è anche ispirata alla canzone di Natalie Merchant del 1995, “Wonder”, il cui testo ha aiutato l’autrice a formulare la storia. L’adattamento cinematografico di Wonder presenta il brano della Merchant anche nei titoli di coda.