In occasione del rilascio nelle
sale cinematografiche di Dark Shadows, ultima fatica della coppia
Tim Burton e Johnny Depp, Warner Home Video propone un imperdibile
Cofanetto da Collezione in Edizione Limitata,
contenente tutti i film Warner Bros.
firmati
dall’eccentrico e visionario regista Tim Burton. Tra i titoli
presenti anche Batman: il ritorno.
“Batman il ritorno”, sequel di “Batman”, il film ispirato al fumetto del supereroe pipistrello, uscito nel 1992, è dal mio punto di vista il migliore lavoro del visionario Tim Burton, tenuto conto delle pellicole successive. Il mondo oscuro di Tim Burton è quello di una fiaba nera, visto con una lente black romanticist in qui la portata morale è spesso contestualizzata e non generica. Gli eroi dei suoi film sono perlopiù antieroi, figure deboli all’apparenza, esteriormente claudicanti, con delle pecche ben visibili. Eppure sono quelli che hanno una maggiore caratura morale, che si contrappone a quella abbacinante, sfarzosa, esteriore dei contesti in qui gli essi si trovano. Burton nei suoi film prende come oggetto l’etica protestante americana dell’indefettibile, e soprattutto la cultura mediatica patinata dei sorrisi televisivi, dei sentimenti liberali espressi nella prorompenza aggressiva ed arrogante, per ribaltarli totalmente, in film immaginifici dove la morte fa parte della vita, ed in questa filosofia c’è dolcezza ironia e divertimento. In “Batman Returns” c’è anche il potere, ambiguo e dispotico, e ci sono le vite di Catwoman e Pinguino, lacerate da una realtà che li ha rifiutati e trasformati. Si inizia con il dramma dei ricchi coniugi Cobblepot, costretti a rigettare nelle fogne il loro tributante figlio pinguino all’interno di una culla sigillata.
La telecamera segue il percorso della
culla nelle fogne fino a quando appare il titolo del film
accerchiato da un nugolo di pipistrelli, creando un effetto visivo
notevole, che insieme agli altri ed alle scene d’azione da lustro
alla bravura registica. Già dalle prime immagini siamo trasportati
nel mondo di Batman e di Burton, questo anche grazie alle musiche
di Danny Elfmann, autore di innumerevoli colonne sonore per film,
in particolare a sostegno dell’universo onirico e fiabesco di Tim
Burton. Pinguino diventa il re delle fogne con al seguito la gang
di clown del “Triangolo Rosso”, tenta di distruggere Batman,
progetta il rapimento di tutti i bambini primogeniti della città,
per affogarli nelle fogne. Ma è Max Shrex il vero cattivo,
piuttosto reale, sembra essere uscito dai “Simpson”. E’ un avido
magnate dell’industria di Gotham City, ha avvelenato con residui
tossici dell’industria tessile “con depuratori” le fogne cittadine,
ha ucciso il suo vecchio socio di affari, lotta con ostinazione per
la costruzione di una mega centrale elettrica che in realtà sarà un
accumulatore di energia che sottrarrà l’elettricità della città,
muove i fili della politica a suo favore, sostiene Pinguino per la
sua elezione a sindaco della città in una campagna elettorale volta
a distruggere l’immagine di Batman, poi lascia Pinguino, quando la
sua popolarità è crollata, ed uccide Selina Kile, umiliata
segretaria, quando scopre i suoi loschi piani da realizzare
attraverso la centrale elettrica. Selina rediviva si trasformerà
nella furente Catwoman.
La parabola del Pinguino è ben costruita nella sua tragicità, egli è sofferente per essere stato rifiutato alla nascita, aggirato dal mondo degli umani e di nuovo ributtato nelle fogne dove alla fine del film morirà. Batman sembra essere un savio accompagnatore che ci guida nel mondo tratteggiato da Tim Burton, in una Gotham City in qui i caratteri delle parole, le statue ed i palazzi, dall’esterno e negli interni, sembrano usciti dal terzo reicht, tra balconi gotici e tetti delle case che sembrano provenire da “Il Gabinetto del dottor Calligaris”. Dopo “Batman – il ritorno”, Burton non girerà più film sull’uomo pipistrello. Il perché sembra averlo spiegato proprio lui in un’intervista a cura di Valentina Neri: “Lei ha diretto anche “Batman il ritorno, mentre si è limitato a produrre il terzo episodio “Batman Forever”. Come mai? La Warner mi ha impedito di girarlo. Pare che a McDonald’s e Burger King, che compravano le licenze commerciali, non fosse piaciuto il personaggio di Penguin. Facemmo una riunione e mi dissero: “Ma che cos’è quel liquame nero? Cosa fa uscire dalla bocca di Danny de Vito? Ed io ho risposto: “E voi nelle nostre di bocche che roba strana mettete?”
Di Mattia Gallo