Arriva l’8 maggio distribuito da Universal Pictures Colpi d’Amore (qui la nostra recensione), il film d’esordio di Jonathan Eusebio, stunt coordinator e padawan alla corte di David Leicht, che negli ultimi anni con la sua 87North Productions sta riscrivendo le regole dell’action a Hollywood.
Con protagonisti Ke Huy Quan e Ariana DeBose, il film è un’atipica storia d’amore che contamina la rom-com con l’action e il buddy movie. Abbiamo intervistato Eusebio che ha cominciato a raccontare la sua esperienza di esordio alla regia, dirigendo due premi Oscar.
“È stato eccitante e divertente, però ero anche nervoso perché sono un regista esordiente alle prese con due Premi Oscar! Ma non potevo chiedere un cast più collaborativo e di supporto. Ho sentito questa collaborazione come un progetto davvero molto molto gratificante.”
Colpi d’Amore non è il film romantico tradizionale e si allontana dagli stereotipi. Qual’è stato il tuo processo di evoluzione della storia?
“Ho pensato che fosse prima di tutto la storia di Ke e Ari, ma anche che ci fossero molti personaggi di contorno e che volevo sviluppare, a parte l’azione, anche tutti gli aspetti che l’amore può assumere. Romantico, per se stessi, fraterno. Volevo essere sicuro che questo aspetto emotivo si vedesse in ogni personaggio, questa è stata la parte più divertente per me. Non solo siamo spinti a vedere se l’eroe conquisterà la ragazza, ma ogni emozione che si sviluppa in ogni personaggio.”
La produttrice Kelly McCormick ha dichiarato in un’intervista che gli attori, professionisti o esordienti, amano molto lavorare con te. Secondo te come mai?
“Spero che lo dicano perché pensano che sono una persona carina, ma penso sia principalmente perché sono entrato nel business del cinema in qualità di performer e poi ho cominciato la scalata verso la regia. Credo che queste esperienza mi abbia reso molto aperto e predisposto ad accogliere le idee e a lavorare collaborando con gli altri. Sento che non puoi fare un film da solo, e quindi un cast collaborativo è fondamentale. Credo sia importante far sentire tutti visti e ascoltati, per me è una parte importantissima del mio lavoro, anche quando faccio gli stunt. Li vuoi ascoltare, ma li vuoi anche far apparire al meglio di quello che possono, e questo credo sia una parte decisiva del lavoro, questo mutuo rispetto nel cercare di tirare fuori il meglio dagli altri.”
In un panorama a volte pigro, come hai gestito la storia e le sue svolte?
“Ho cercato di allontanarmi dalle formule, perché non mi piace un progetto confezionato a tavolino. Voglio solo capire che tipo di storia posso raccontare e raccontarla nel modo più autentico possibile. Nel film ci sono tutta una serie di elementi che io amo e che si vedono: i vecchi film di Hong Kong, i buddy movies, le commedie romantiche. Sono tutti lì presenti, non c’è una formula, ho qualcosa da dire e voglio che arrivi al pubblico.”
Colpi d’Amore è chiaramente una produzione 87North Productions perché rispetta tutti i canoni del marchio di fabbrica. Come ha bilanciato la tua impronta con quelle direttive?
“David Leitch è stato il mio mentore e Kelly la mia agente per tanto tempo. Il nostro modo di vedere l’action e lo storytelling è molto simile e quindi semplicemente ho fatto quello che diceva la mia sensibilità, che si allinea con quella della casa di produzione. Vuoi che sia divertente e brillante, ma allo stesso tempo, essendo un regista esordiente, ho voluto mettere nel film anche la mia personalità e la mia sensibilità nella storia.”
Dopo Richard Donner, hai diretto Ke e Sean Astin insieme, ci hai pensato mentre realizzavate le loro scene insieme?
“Io e Ke abbiamo la stessa età, sono cresciuto guardando Indiana Jones e il Tempio Maledetto a ripetizione, perché mi vedevo nel personaggio di Shorty. E questo mi ha portato ai Goonies. Per me, averli entrambi nel mio debutto alla regia è stato come un sogno che si realizza. Come un cerchio che si chiude, è una sensazione incredibile, non riesco neanche a articolare la gioia che ho provato.”
Cosa ci possiamo aspettare dalla tua carriera di regista?
“Al momento sto facendo molti incontri e ho molti appuntamenti per diversi progetti. Mi piace questo genere, quindi si tratta solo di trovare la storia giusta, amo davvero il genere delle arti marziali e quindi non lascerò questa strada molto presto. Ma voglio anche crescere a livello creativo, quindi sono molto aperto a quello che verrà.”