Venezia 73: Amy Adams e Jeremy Renner presentano Arrival

Terzo film in concorso della seconda giornata di Venezia 73 è Arrival (dopo The Light Between Oceans e Les Beux Jours d’Aranjuez ). Il film di Denis Villeneuve, assente al Lido, è stato splendidamente rappresentato in conferenze stampa dai suoi protagonisti: Amy Adams e Jeremy Renner.

 

Venezia 73: Arrival recensione del film con Amy Adams

“È stata una delle grandi gioie della mia carriera – ha commentato Amy Adams in merito al lavoro con Villeneuve – Denis è un regista concentrato e attento, molto calmo e sereno. Ci ha consentito di girare con pazienza. Non avevo mai lavorato con un regista così paziente”.

Le fa eco il collega Jeremy Renner: “Denis è molto intelligente, non so come faccia a tenere tutto insieme, a essere così equilibrato in tutto quello che gli passa per la testa. Consente a tutti di fare il meglio senza imporre l’eccellenza. Consente a tutti di collaborare ma rimane saldamente al timore dell’opera.”

Arrival racconta di un arrivo, appunto, uno sbarco di alieni sulla Terra che però si risolve in maniera molto insolita, rispetto ai canoni del genere sci-fi. Per Renner il film mostra la meraviglia dell’umanità che riesce, nonostante tutto, a trovare un punto di incontro, un legame nonostante tutto, nel momento più estremo.

Amy Adams, notissima e amata per le sue straordinarie interpretazioni, ci consegna anche in questo film una performance incredibile, ma nonostante la sua familiarità con il grande shcermo e i grandi registi, conferma che il genere della fantascienza non era mai stato, prima d’ora, tra le sue predilezioni. “Non avrei mai pensato di fare un film del genere, per me era una sfida, abbiamo lavorato su di noi ma anche con qualcuno che non esisteva, e Denis è stato bravissimo, è riuscito a creare un rapporto trai personaggi e questo ambiente che in realtà non esiste.” Per quanto riguarda invece l’immedesimazione nel personaggio di Louise, la linguista protagonista, la Adams ha attinto anche dalla sua esperienza personale: “Nelle prime pagine di sceneggiatura c’è questo viaggio nel cuore di una madre, e visto che anche io sono madre, questa vicinanza mi ha aiutata moltissimo. Poi nella seconda parte, in cui si esplora anche il lavoro di Louise, la parte più fantascientifica, ho cercato una connessione con gli alieni, con l’altro.” Mentre sulla scelta che Villeneuve ha fatto, nel volerla nel suo film, Adams ha dichiarato: “Quando mi offrono un ruolo chiedo sempre perché abbiano pensato a me, e se la risposta è perché vogliono qualcuno che possa piacere, dico di no. Denis mi ha detto che gli serviva qualcosa che potesse mostrare cosa pensava il personaggio, e mi ha detto che guardandomi recitare, riuscivo a trasmetterlo.”

Jeremy Renner, noto ai più per la sua pertecipazione al franchise Marvel, non è nuovo a film d’autore di un certo spessore, e aveva già lavorato con Villeneuve, ma in ruoli molto diversi. “Non avevo mai interpretato un personaggio del genere. Per me poteva essere una sfida. Inoltre molto di quello che accade non viene detto ma solo mostrato, perciò avevo l’occaisone di fare il mio lavoro. La parole a volte ci tradiscono, io mando al diavolo alcunconversazioni solo perché uso male una parola. Il linguaggio del corpo invece è inequivocabile.”

Arrival racconta di una linguista e un matematico che vengono coinvolti dal Governo quando un essere non identificato, presumibilmente alieno, compare nell’atmosfera terrestre. Nelle dichiarazioni che Renner ha rilasciato a USA Today, il film è un thriller molto teso e intenso, ma allo stesso tempo tocca corde molto intime. “Se siete genitori vi spezzerà”, ha dichiarato Jeremy Renner.

Denis Villeneuve, reduce da due film acclamati da pubblico e critica, Prisoners e Sicario, arriverà alla Mostra di Venezia in Concorso con Arrival. Nel film protagonisti sono Amy AdamsJeremy RennerForest Whitaker, Michael Stuhlbarg, Tzi Ma e Mark O’Brien.

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