L’“irlandese” Mike Flanagan (Michael C. Pitt) non combatte sul ring da anni. Un tempo campione dei pesi medi, l’alcolismo ha travolto la sua vita, causando un incidente d’auto fatale in cui ha perso la vita un ragazzo. Verso la fine degli anni Ottanta, Mike ottiene il suo primo incontro di pugilato dopo quel tragico evento, fissato al Madison Square Garden e trasmesso in diretta televisiva. A complicare le cose c’è anche il fatto che il suo medico lo ha informato che nel suo cervello ci sono coaguli di sangue lasciati dall’incidente e che ogni ulteriore danno potrebbe causare un aneurisma. Forse non è una sorpresa, ma questo non fa desistere Mike dall’andare avanti con l’incontro, arrivando a vendere un cimelio di famiglia per portare denaro a un allibratore, scommettendo su se stesso a quote schiaccianti e per un’enorme vincita.
Sapere che Mike potrebbe morire su quel ring, apparentemente intenzionato a destinare i soldi all’ex moglie Jessica (Nicolette Robinson) e alla figlia adolescente Sasha (Kat Elizabeth Williams), avvolge il fatidico giorno dell’incontro in un opprimente presagio. Che si tratti dello zio (Steve Buscemi), del fidato allenatore Stevie (Ron Perlman), di una conversazione e di un pranzo con Jessica, un amico di lunga data diventato sacerdote, o di un viaggio in un centro di assistenza per visitare il padre violento con cui condivide un complesso rapporto di amore/odio, c’è una strisciante e permeante paura che l’intera giornata sia l’ultima possibilità di fare ammenda e una lunga marcia della morte verso il ring.
Il giorno dell'incontro
Sommario
Il giorno dell’incontro non nasconde certamente un’aura di familiarità, attingendo consapevolmente ai cliché classici dei film sul pugilato. Tuttavia, riesce a trascendere le convenzioni, offrendo una visione autentica e struggente delle lotte, sia dentro che fuori dal ring.