Lonely Planet: recensione della rom-com esotica di Netflix

Laura Dern e Liam Hemsworth sono i protagonisti di questa romantica storia alla ricerca di sé, ambientata tra le vivaci e profumate strade del Marocco

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Alcuni viaggi, più di altri, riescono a lasciare un segno profondo e indelebile nelle nostre esistenze. Non si tratta solo di ammirare luoghi lontani, esotici, o di restare incantati di fronte a panorami mozzafiato. Alcuni viaggi sono in grado di trasformare il nostro modo di percepire il mondo e, talvolta, anche di comprendere chi siamo e cosa davvero vogliamo. Ed è proprio questo tipo di viaggio ad essere raccontato nella nuova commedia romantica Lonely Planet, disponibile dall’11 ottobre su Netflix e visibile su Sky Glass, Sky Q e con l’app di Now Smart Stick.

 

Lonely Planet: due pianeti solitari che si incontrano

Scritto e diretto da Susannah Grant (Erin Brockovich, Unbelievable, The 5th Wave, 28 Days), il film racconta il viaggio in Marocco di Katherine Loewe, una solitaria e cinica romanziera americana, over 50, interpretata dalla straordinaria attrice premio Oscar Laura Dern (nota per il suo ruolo della dottoressa Ellie Sattler nell’iconico franchise Jurassic Park). Alla ricerca di isolamento per completare il suo ultimo romanzo, Katherine decide di partecipare a un esclusivo ritiro internazionale per scrittori, sperando che l’ambiente distaccato e tranquillo le offra l’ispirazione necessaria.

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Tuttavia, ciò che si preannunciava come una fuga dalle distrazioni si trasforma presto in un’esperienza inaspettata: tra balli sfrenati sotto le stelle del deserto, cene alcoliche e giochi letterari stimolanti, Katherine si ritrova coinvolta in un turbinio di emozioni che la distolgono dal suo intento iniziale. Il tutto prende una piega diversa quando incontra Owen Brophy, interpretato dal celebre Liam Hemsworth (la star di Hunger Games che quest’anno è stato anche protagonista dell’action thriller Land of Bad, accanto a Russell Crowe), un affascinante e disilluso trentenne che, nonostante la presenza della fidanzata impegnata nel ritiro, sembra irresistibilmente attratto da Katherine.

Lonely Planet | In foto Laura Dern (Katherine Loewe) e Liam Hemsworth (Owen Brophy). Cr. Anne Marie Fox Netflix © 2024.

Sempre più love stories con donne mature e toyboy

Negli ultimi anni, il cinema e la serialità televisiva hanno registrato un crescente interesse per storie d’amore audaci e atipiche, caratterizzate da relazioni tra giovani e affascinanti scapoli e donne più mature e indipendenti. Prodotti come The Idea of You, Babygirl, Inganno (qui la recensione) e l’ultima arrivata, Lonely Planet, appunto, mettono in scena racconti che sovvertono le tradizionali dinamiche del desiderio. Dopo decenni in cui cinema e televisione hanno privilegiato lo sguardo maschile, rappresentando spesso le donne come oggetti del desiderio, oggi si assiste a un ribaltamento dei ruoli: è il desiderio femminile, e in particolare quello delle donne adulte, a essere il protagonista di queste storie in cui le donne divengono vere e proprie “eroine sentimentali”, tanto desiderate e corteggiate, che esplorano nuovi amori e, perché no, anche nuove opportunità sessuali.

Inoltre, questi racconti non solo sfidano i pregiudizi sociali (e patriarcali) del nostro tempo, ma offrono una narrazione fresca e provocatoria, in cui donne con matrimoni falliti alle spalle o esperienze di vita complesse si aprono a una legittima e allettante “seconda possibilità”. La differenza d’età nelle relazioni, spesso considerata un tabù, diventa così il fulcro del racconto di una nuova figura femminile, ancora più libera e ammirabile. Queste storie d’amore, dunque, non parlano solo di romanticismo, ma anche di emancipazione, mostrando come non sia mai troppo tardi per una donna per reinventarsi, scegliendo ciò che la rende felice e rompendo con le aspettative sociali tradizionali.

Lonely Planet | In foto l’attrice protagonista Laura Dern (Katherine Loewe). Cr. Anne Marie Fox Netflix © 2024.

Un film che celebra la bellezza del viaggio, fisico ed emotivo

Susannah Grant firma un film in cui si respira l’aroma speziato del Marocco in ogni angolo, trasportando lo spettatore – senza troppi sforzi – in una dimensione esotica, emozionante e avvolgente. Con una regia e una fotografia curate nei minimi dettagli, Lonely Planet riesce a immergere il pubblico in un’atmosfera calda e suggestiva, dove ogni scena sembra pulsare di vita, proprio come i suoi protagonisti, che trovano nuova linfa vitale in questo viaggio oltreoceano. Tuttavia, come già accennato poc’anzi, il viaggio di Grant non è solo un’esplorazione di luoghi e sapori sconosciuti, ma un vero percorso interiore ed emotivo.

Katherine decide di partire all’ultimo minuto, realizzando di non poter superare il dolore e la rabbia che la tormentano rimanendo a casa. Dopo un lungo matrimonio segnato da una difficile malattia del marito, si trova a dover affrontare un divorzio in corso, un trasloco incerto e un angosciante blocco dello scrittore. Il Marocco diventa dunque per lei una via di fuga e, allo stesso tempo, la speranza di ritrovare sé stessa e la propria arte, con la possibilità di reagire a ciò che la paralizza e soffoca. Parallelamente, abbiamo poi Owen, un giovane uomo all’apice della carriera, che intraprende lo stesso viaggio con l’illusione di vivere però un’avventura di coppia. Tuttavia, ben presto, anche lui, come Katherine, si scopre un “pianeta solitario” (come ci suggerisce il titolo), costretto a confrontarsi con le proprie incertezze, tanto da chiedersi che tipo di uomo vuole essere e che tipo di donna desidera al suo fianco.

Lonely Planet | In foto gli attori Laura Dern (Katherine Loewe) e Liam Hemsworth (Owen Brophy). Cr. Anne Marie Fox Netflix © 2024.

Una favola troppo scontata

Nonostante la regia elegante e la buona chimica tra i protagonisti, Lonely Planet fatica a distinguersi con decisione dall’ampia schiera di commedie romantiche che già popolano il vasto catalogo di Netflix. La commedia di Grant sembra seguire un copione già visto in mille varianti: tutto appare scontato, prevedibile e piatto, con una semplicità tale da far sorgere, alla fine, il dubbio sulla reale profondità dell’improvviso e frettoloso legame tra i protagonisti. La passione e il pathos, elementi essenziali di una storia d’amore memorabile, sembrano mancare del tutto, lasciando lo spettatore con la sensazione che il sentimento tra i due amanti sia superficiale e privo di reale intensità.

In conclusione, Lonely Planet si presenta come un’occasione mancata, in cui nemmeno la speziata atmosfera esotica riesce a risollevare e valorizzare una storia d’amore troppo insipida e fredda persino per i cuori più cinici.

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Sommario

Pur avendo una regia accurata e un cast stellare, Lonely Planet non riesce a sfruttare appieno la sua grande occasione. La commedia romantica di Grant, infatti, sembra seguire un copione già visto, dove persino il legame tra i protagonisti risulta troppo debole e privo di intensità.

Annarita Farias
Annarita Farias
Nata nel 1996, laureata in Lingue, Culture e Letterature Moderne Europee presso l'Università Federico II di Napoli e attualmente laureanda in Cinema, Televisione e Produzione Multimediale all'Università di Roma Tre, dove approfondisce la settima arte per scrivere di critica cinematografica con maggiore consapevolezza e passione. Iscritta all’Ordine dei Giornalisti della Campania come giornalista pubblicista dal 2022, ha collaborato per due anni con la testata online Ambasciator.it e attualmente scrive di cinema per Cinefilos.it e Scuola Consulting.

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