Madame Web: recensione del film con Dakota Johnson

Lo standalone autonomo di SONY non ha legami con nessun universo di cinecomic, un esperimento azzardato per la produzione che voleva creare qualcosa di alternativo e insolito.

Madame Web recensione film
Gentile concessione di © Sony Pictures Italia

Il cinema dei supereroi sembra aver raggiunto il suo punto di saturazione, tanto che, ogni film di questo genere che si approssima alla sala, deve fare i conti con una offerta vastissima e con delle aspettative miste a scetticismo dello spettatore medio, ormai sazio. È lo scenario che si presenta davanti a Madame Web, nuovo capitolo di un universo in continua espansione, parte della famiglia dei fratelli minori Marvel, di casa alla Sony e che hanno come famoso e inarrivabile capostipite Spider-Man. Il film, diretto da S. J. Clarkson, prova a dare una lettura insolita alla classica origin story di un personaggio dei fumetti. Il risultato è modesto, ma non privo di elementi d’interesse.

 

Madame Web, la trama

Il film racconta di Cassandra Webb, interpretata con energia e un certo grado di credibilità da Dakota Johnson, che si ritrova a scoprire di avere delle doti premonitorie che non sa controllare. Questo dono la porta sulla strada di tre adolescenti, che lei vede morire per mano di uno sconosciuto e che prontamente salva, non senza le proteste delle ignare ragazze. Le quattro intraprenderanno un’avventura insieme, diventando una piccola famiglia, non prima di scoprire che lo sconosciuto omicida viene direttamente dal passato di Cassandra.

Non proprio una delusione

Sarebbe improprio parlare di delusione, mentre ci si accinge a scrivere la recensione di Madame Web, dal momento che le aspettative degli spettatori, in generale, non erano altissime. C’era però tanta curiosità, dal momento che il film si preannunciava insolito anche per il genere cinefumettistico che ormai vanta una grande varietà di declinazioni. E in effetti il film prende una strada mai battuta prima, raccontando la storia di una giovane veggente che intraprende un viaggio personale alla scoperta di sé, mentre trova lungo il suo cammino una serie di figure che la completeranno, formando con lei una sorellanza di reiette che trovano il loro senso di esistere nella comunione reciproca.

Dakota Johnson in Madame Web
Gentile concessione di © Sony Pictures Italia

L’occasione di Dakota

Nel materiale originale, Cassandra Webb è una figura anziana, cieca e paraplegica, misteriosa, con poteri psichici impressionanti. Niente di più diverso dalla atletica e giovane Johnson. È chiaro che la scelta di un’attrice tanto amata e seguita sia stata fatta per andare incontro al pubblico, tuttavia l’ex eroina della saga di 50 Sfumature coglie l’occasione e riesce, nonostante una scrittura traballante, a dare vita a un personaggio ironico e a divertirsi genuinamente mentre fa da baby-sitter ai personaggi di Sydney Sweeney, Celeste O’Connor e Isabela Merced, tutte estremamente sacrificate nel film, con personaggi bidimensionali e vagamente stereotipati, ma comunque capaci di dare una bella energia alla storia nel suo complesso.

Il ritorno all’origine del cinecomic

Nonostante delle protagoniste accattivanti, Madame Web si arena nelle scelte stilistiche e narrative che trasformano lo rendono “vecchio”, il film abbraccia infatti un’estetica da cinecomic di inizio anni 2000, che appare decisamente goffa e fuori tempo massimo. Se la scelta di riprodurre un preciso stile narrativo e estetico è volutamente stata fatta perché il film è ambientato (senza una vera e propria ragione drammaturgica) nel 2003, allora si potrebbe anche comprenderne una utilità o quantomeno un senso. Tuttavia il fatto che il film parli una lingua cinematografica che non esiste più sembra piuttosto dipendere da una mancanza di idee e di un punto di vista brillante che possa effettivamente ri-raccontare la storia di queste icone dei cinecomic in maniera contemporanea a un pubblico di oggi.

madame web cast
Dakota Johnson, Sydney Sweeney, Celeste O’Connor e Isabela Merced.

Un’eroina senza azione

La Madame Web di Dakota Johnson è una giovane donna sarcastica che non sembra molto a suo agio nelle scene d’azione, e questo non perché l’attrice non sia capace di sostenerle ma perché queste scene vengono costruite con poca precisione, come se non fossero importanti. Certo, la ricerca del proprio posto nel mondo, l’autodeterminazione e la consapevolezza di sé sono elementi molto più centrali delle “botte”, per Cassandra, ma anche nella sua battaglia contro il perfido Ezekiel (uno sprecassimo Tahar Rahim), le sequenze di azione non sono di certo ispirate.

Prendere in giro i fan con convinzione

Madame Web prende in giro i proprio fan, racconta una storia di origini in definitiva molto classica, mescolando un po’ le carte in tavola e traendo in inganno lo spettatore che si aspetta decisamente un tipo di racconto diverso, un team-up al femminile, come avevano già fatto Birds of Prey o The Marvels. Questo però non impedisce alle attrici di fare la loro parte, compatibilmente con la sceneggiatura troppo spesso pretestuosa e confusa, e con uno stile di racconto che sforzandosi di trovare un punto di vista originale e modalità nuove per raccontare (soprattutto le scene delle premonizioni), finisce per fare un gran pasticcio. Siamo dalle parti dello sfortunato Morbius con Jared Leto, per intenderci, ma almeno questa volta le protagoniste si prendono meno sul serio. Il film sembra consapevole dei suoi limiti, ma con sfrontatezza li espone tutti dal primo momento, cercando così di farsi perdonare le sue mancanze. Se poi ci riesce, lo deciderà lo spettatore.

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