Memorias de un cuerpo que arde: recensione del film di Antonella Sudasassi Furniss

Già vincitore a Berlino, il film è presentato al festival del cinema nella sezione latino-americana.

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Memorias de un cuerpo que arde (in inglese Memories of a burning body) è la rappresentazione cinematografica di un percorso di introspezione. La pellicola, scritta e diretta da Antonella Sudasassi Furniss, racconta le vicende di tre donne, ormai tra i sessanta e i settant’anni, in un intreccio di scoperte infantili e momenti di crescita traumatici. Il punto comune a queste storie è la società della Costa Rica, quando tutto ciò che riguardava la sfera sessuale era visto come un taboo. Nel cast ritroviamo Sol Carballo nel ruolo della donna anziana protagonista, insieme a Paulina Bernini e a Juliana Filloy che interpretano la donna durante l’adolescenza e l’infanzia. Memorias de un cuerpo que arde è stato presentato per la prima volta alla 74esima edizione del Festival del cinema di Berlino, vincendo il premio come miglior film nella sezione Panorama.

 
 

Memorias de un cuerpo que arde: il fuoco dei ricordi

Arrivati ad una certa età, ciò che sembra restare più saldo nella mente e nel corpo di un essere umano è proprio il ricordo di un passato felice. Storie di vite comuni, ma non per questo prive di passioni, amori, paure. Questo è il punto di partenza della regista: le conversazioni che non ho mai avuto con le mie nonne. Le vicende raccontate riguardano tre donne differenti: Ana, Patricia e Mayela, accomunate dallo stesso contesto socioculturale.

In un unico grande flusso di coscienza corale, il film si struttura in un continuo passaggio dal presente, rappresentato da una sola signora che rappresenta le tre donne che vive la sua vecchiezza, al passato dell’infanzia e della giovinezza.

Un monologo riflessivo

Memorias de un cuerpo que arde riesce ad attrarre l’attenzione  del pubblico grazie alla particolare struttura utilizzata. Il punto di partenza è un appartamento, scenario di pressoché tutto il film, in cui vive l’anziana signora: questa, pur facendosi portavoce delle storie delle tre donne, è una figura terza, una semplice rappresentazione.

Questa pellicola, come mera unione delle tre testimonianze, crea quindi un’unica, singola corrente di pensieri e ricordi, tale da portare il pubblico a identificarsi in tali momenti di riflessione. In questo modo, il film si traspone su un piano quasi filosofico e esistenziale.

Un elemento importante che avvicina lo spettatore alle vicende è la rottura momentanea della quarta parete. Parlando dei casi di abusi, una delle voci narranti sottolinea come talvolta la colpa venga fatta ricadere più sulle donne vittime inascoltate. Qui la donna protagonista si rivolge al pubblico chiedendo: perché non mi hai ascoltato?. Questo è l’unico momento in cui si crea questo dialogo diretto, ma questa unicità in tutto Memorias de un cuerpo que arde gli da ancora più potenza.

Le donne e il sesso in una società patriarcale

Altra tematica focale del Memorias de un cuerpo que arde è proprio il sesso e il modo in cui viene trattato e percepito nella società della Costa Rica di allora. Tutto ciò che riguardava la sfera sessuale era visto come un taboo: le madri avevano quasi paura a trattare il tema con le proprie figlie, come anche nelle scuole femminili non veniva mostrato interamente il corpo maschile per lo studio anatomico. Il risultato, come mostrato nel film, è un aumento della curiosità personale del proprio corpo, oltre a una totale impreparazione nel vivere al meglio la propria vita sessuale.

Il sesso continua ad essere una parte importante della vita delle protagoniste anche nell’età più adulta e nella vecchiaia. Durante la prima parte del film viene infatti mostrata la donna anziana che riflette sui cambiamenti del proprio corpo con l’avanzare degli anni: le macchie che compaiono, le rughe che diventano più profonde. Ma questo non ferma la donna dal godersi il proprio corpo così com’è, accettando l’età che passa e mai negandosi il piacere sessuale.

Questo può probabilmente divenire un interessante spunto di riflessioni per la società attuale, dove certe esperienze sembrano essere limitate nel tempo. Come nella Costa Rica di allora il sesso era un taboo in ogni sua forma, oggi il sesso tra persone più adulte sembra essere percepito in maniera egualmente strana.

Memorias de un cuerpo que arde si dimostra essere quindi un film sulla vita, in tutte le sue forme, una pellicola che inneggia al continuo cambiamento dell’essere umano. Gli spunti di riflessione sono innumerevoli, da una più superficiale tematica del ruolo della donna, alla più profonda analisi dello scorrere incontrollato del tempo e dei ricordi. Comunque lo si guarda, resterà qualcosa dentro lo spettatore.

Sommario

Memorias de un cuerpo que arde è un film potente, capace nella sua semplicità di trasmettere tanto al pubblico.
Ilaria Denaro
Ilaria Denaro
Laureata in Scienze politiche e delle relazioni internazionali all'Università degli studi di Messina e studentessa di relazioni internazionali alla Sapienza, ha iniziato la propria attività da redattrice nella testata multiforme dell'Università di Messina, per poi entrare a far parte della redazione di Cinefilos nel 2022.

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