Il Rosso e il Blu

Uscirà nelle sale il 21 settembre Il rosso e il blu l’ultima fatica di Giuseppe Piccioni prodotta e patrocinata dal Ministero per i beni e le attività culturali in compartecipazione con la Bianca Film.

 

In Il rosso e il blu Roma, giorni nostri. In un liceo della periferia romana si intrecciano le storie personali e professionali di vari personaggi: la preside dell’istituto (Margherita Buy) vive con estrema freddezza e distacco il suo lavoro e ogni suo rapporto interpersonale, un anziano ed erudito professore di storia dell’arte (Roberto Herlitzka) si trascina stanco e svuotato nel pieno e più sarcastico disprezzo di ogni suo alunno mentre un giovane supplente di lettere (Riccardo Scamarcio) cerca di trasmettere interesse ai suoi  studenti forte di un entusiasmo ancora intatto.

Una commedia sentimental-scolastica la potremmo definire in quanto la scuola è indubbiamente al centro della trama narrativa, la scuola inquadrata e affrontata da diverse angolazioni e prendendo in considerazione tematiche e aspetti diversi. In primo piano il rapporto professori-alunni, eterno conflitto generazionale, sociale e culturale che qui viene descritto e rappresentato nelle sue varie forme: nel confronto glaciale e sordo tra un vecchio professore completamente sfiduciato e giunto alla conclusione dell’inutilità dell’insegnamento; nel generoso e volitivo impegno con cui un giovane e motivato supplente si arma per infondere anche il minimo interesse nei ragazzi.

Roberto Herlitzka è semplicemente straordinario nel vestire i panni del vecchio, forse troppo per la parte, e colto professore ormai prossimo alla pensione. Stanco non solo dell’insegnamento ma anche della vita, vive solo in una grande casa sommersa di libri e saggi di ogni genere in cui ospita settimanalmente giovani e belle avventrici “occasionali”. La sua vastissima conoscenza lo isola al mondo e al prossimo da cui si tiene lontano attraverso meravigliosi e divertentissimi dialoghi carichi di sarcasmo e sagacia. Nutre propositi suicidi ma una vecchia alunna gli farà capire che non tutto è stato inutile, che non tutto è perduto.

Forse non solo per esigenze di copione il buon Scamarcio si approccia e si accosta con timidezza e ossequioso rispetto di fronte all’anziano e bravissimo collega, interpretando con discreta credibilità il ruolo del giovane supplente ancora carico di buoni propositi.

Non certo meno importante la terza storia che vede protagonista Margherita Buy la quale da preside e donna algida e insensibile si scioglie e apre il proprio cuore grazie allo strano e casuale rapporto con un alunno problematico. La Buy, che sino a tutti gli anni ’90 è stata una vera e propria musa ispiratrice per il regista ( ricordiamo tra i tantissimi Fuori dal mondo, ’98), non riesce a sorprenderci nemmeno questa volta, offrendo un’interpretazione assolutamente in linea con il suo solito, e a nostro avviso, limitatissimo canovaccio artistico.

La sceneggiatura non originale si basa sull’omonimo romanzo scritto dallo scrittore ed editorialista di Repubblica Marco Lodoli, a suo tempo professore di Lettere in un Istituto professionale di Roma. Il rosso e il blu è indubbiamente interessante e ben diretto e soprattutto cerca di presentare la questione “scuola” senza voler demonizzare o esaltare in modo retorico insegnanti o alunni; l’introspezione dei personaggi e i loro risvolti interiori prevalgono su una trama narrativa non particolarmente intricata o ricca di svolte e colpi di scena e questo permette al film, soprattutto nel finale, di eludere saggiamente il pericolo di prevedibilità.

Un plauso particolare ai giovani ragazzi che ben si comportano al cospetto dei tre attori professionisti con cui si confrontano in un’alternanza di complicità, distacco e affetto. Il rosso e il blu è un film sulla scuola e su coloro che la popolano ogni giorno; un mondo chiuso all’esterno e che l’esterno osserva con diffidenza e quasi fastidio, sicuramente scetticismo. Ed invece sia Lodoli che Piccioni vogliono dirci quanto la classe, l’istituto ed i suoi professori siano solo una componente nella crescita dei ragazzi; le famiglie, spesso assenti o distratte, devono fare la loro parte, devono collaborare e unirsi in quella ardua quanto nobile crociata per far si che i propri figli diventino un giorno…brave persone.

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