Into Darkness – Star Trek: recensione del film di JJ Abrams

Uscirà il prossimo 12 giugno distribuito da Universal Pictures in Italia Into Darkness – Star Trek, il film diretto da JJ Abrams che continua a raccontarci le avventure di esplorazione nello spazio profondo della USS Enterprise, comandata dal Capitano James Tiberius Kirk insieme al suo storico equipaggio formato da Spock, Uhura, Chekov, Sulu, Bones, Scotty e tutti gli altri. Abrams ci accompagna per mano nell’universo che ben conosciamo, e ci lascia intravedere quello che Star Trek è ed è stato davvero in tutti questi anni di successo e di passione.

 

L’archivio della Flotta Spaziale subisce un attentato kamikaze e l’intero comando si riunisce per cercare il responsabile, il reo confesso John Harrison, che ha rivendicato l’attacco senza spiegarne chiaramente i motivi. Il losco terrorista riuscirà a scappare e l’ammiraglio Marcus incaricherà Kirk e il suo equipaggio di andare a prenderlo nell’oscurità, nell’unico luogo dove l’Enterprise non può arrivare.

Un inizio folgorante ci catapulta immediatamente nel ritmo incalzante, ironico e drammatico allo stesso tempo, che aveva caratterizzato anche la fortuna del reboot del 2009. JJ Abrams si conferma un ottimo narratore, capace di mescolare i ritmi e i sentimenti per dare vita ad un’avventura emozionante e straordinaria. Come al solito, in questi casi, il merito però non è del singolo, ma della squadra: geniale la sceneggiatura firmata dalla grande coppia Alex Kurtzman e Roberto Orci, aiutati in questa missione dall’eccezionale Damon Lindelof; i tre fanno squadra e costruiscono una solida impalcatura sulla quale JJ costruisce il suo film.

Into Darkness – Star Trek, azione e avventura

Ovviamente pilastri portanti del racconto sono i protagonisti, tutti splendidi, perfettamente assortiti e capaci di risvegliare ilarità, commozione e anche sgomento. Chris Pine è di nuovo il Capitano Kirk, avventato, passionale e spericolato, si contrappone alla logica vulcaniana del misurato Spock, Zachary Quinto, che mai come in questo frangente dovrà fare i conti con la sua metà umana. Accanto a loro c’è la bellissima Uhura interpretata da Zoe Saldana: altezzosa, elegante e quando necessario decisiva; ma ancora, torna in Into Darkness – Star Trek tutto l’equipaggio che ha fatto la fortuna di Star Trek 2009: Simon Pegg è di nuovo l’isterico Scotty, Anton Yelchin l’insicuro e servizievole Chekov, Karl Urban lo spassoso Bones e Jhon Cho l’impassibile Sulu.

Into Darkness - Star Trek

A completare il quadro di protagonisti abbiamo Alice Eve, new entry un po’ pretestuosa, e Benedict Cumberbatch, che invece interpreta il super villain John Harrison. L’attore reso noto dalla serie tv Sherlock interpreta un super cattivo: intelligente, folle, dotato di forza bruta e di mente calcolatrice, completamente devoto alla sua causa di distruzione. La fisicità di Cumberbatch si sposa alla perfezione con la brutalità del personaggio, soprattutto nelle violente scene di combattimento corpo a corpo: seppure Harrison è stato “raffinato” rispetto alla versione originale del suo personaggio, il buon Ben ne offre una interpretazione notevole.

Ritorna il familiare motivo di Michael Giacchino a commentare musicalmente i voli interstellari dall’Enterprise mentre da grande burattinaio, JJ Abrams muove i fili con perfezione millimetrica, cadenzando emozione ed ironia, costruendo un film dal grande cuore che non si risparmia in fatto d’azione pura. Into Darkness – Star Trek è un’esperienza sensoriale eccezionale, coinvolge lo spettatore, lo emoziona e lo proietta in un universo parallelo. Da vedere, rigorosamente in lingua originale.

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