The Last Station – Quando lo scrittore Lev Tolstoj decide di dare via tutti i suoi beni per affrontare l’ultimo periodo della sua vita secondo una nuova religione da lui stesso fondata, la Duchessa Sophia, fedele moglie e assistente di una vita, scatena la sua rabbia contro il marito e conro coloro che, secondo lei, stanno provando ad allontanarlo dalla sua vita e dal suo amore.
Da una premessa materialista (la perdita dei beni materiali) prende le mosse un dramma intimista, quello di Sophia, una sfolgorante Helen Mirren, una donna appassionata ed innamoratissima del proprio marito che vede scivolarle tra le dite tutta una vita costruita insieme a lui. Per quanto il romanzo originale di Parini, dal quale Hoffman ha tratto la sceneggiatura per il suo film, abbia come sottotitolo Gli Ultimi Giorni di Tolstoj, la grande protagonista della storia resta senza dubbio la Duchessa. La passione di una moglie che ha paura di pedere tutto si scatena contro coloro che sostengono la decisione di Tolstoj e pare per un attimo metterle contro anche il marito, che con assoluta atarassia conduce senza esitare la sua decisione di abbandonare ogni cosa terrena.
Nel 1910, nella tenuta dello scrittore Lev Tolstoj di Jasnaja Poljana, vicino a Mosca, arriva il giovane intellettuale Valentin Bulgakov, che viene assunto da Tolstoj come suo segretario personale. Da tempo lo scrittore russo si è avvicinato a una fede anarchico-cristiana e al credo non-violento ed ha abbracciato il vegetarianismo, arrivando a rinunciare alle sue ricchezze e al diritto d’autore sulle sue opere. Tutto questo ha innescato una lotta che coinvolge i suoi figli, l’amata moglie Sof’ja, che pur amando gelosamente il marito non ne accetta le decisioni, e Vladimir Čertkov, leader del movimento tolstoiano che s’ispira alle idee dello scrittore. Il giovane Valentin si ritrova nel mezzo di questa lotta, incapace di gestire gli avvenimenti. Per sottrarsi alle diatribe familiari Tolstoj lascia infine la propria residenza per recarsi in un luogo segreto dove continuare il suo lavoro indisturbato. Sof’ja, sentendosi abbandonata, tenta il suicidio. Durante il viaggio Tolstoj si ammala e troverà la morte vicino alla stazione ferroviaria di Astapovo, dove Sof’ja lo raggiunge per vederlo un’ultima volta.
La recensione di The Last Station con James McAvoy
Pur se tacciato di immobilità, The Last Station trova in questo fortissimo moto dell’animo il suo ritmo che sembra latitare da un punto di vista narrativo, conferendo al racconto per immagini una potenza espressiva da addebitare non solo alla già citata performance della Mirren, ma anche a tutto il cast: Christopher Plummer, Paul Giamatti e James McAvoy assolutamente superbi nelle loro interpretazioni.
Presentato al Festival Internazionale del Film di Roma, The Last Station, valso ad Helen Mirren il Marc’Aurelio per la miglior interpretazione femminile e una nomination all’Oscar (ricevuta anche dal collega Plummer), uscirà nelle sale italiane il 28 maggio.
The Last Station
Sommario
The Last Station trova in questo fortissimo moto dell’animo il suo ritmo che sembra latitare da un punto di vista narrativo