Una notte da leoni 3 film recensione

E’ uno dei film più attesi di quest’anno al pari dei grandi blockbuster supereroistici. Una Notte da Leoni 3 sarà una grandissima sorpresa per tutti i fan del mitico Wolf Pack che non vedono l’ora di rivedere il magico trio all’opera sul grande schermo.

 

In Una Notte da Leoni 3 dopo due anni dal matrimonio di Stu, troviamo in nostri eroi alle prese con un problema serio: Alanha smesso di prendere le sue medicine e, dopo la morte del padre, sembra incontrollabile. Una decisione drastica deve essere presa e il tre amici, Phil, Stu e Doug, sono i prescelti per comunicare ad Alan che per lui è bene andare per qualche tempo in una clinica psichiatrica. Dopo la iniziale resistenza, Alan accetta di andarein cura, grazie alla generosa offerta dei tre amici: saranno loro ad accompagnarlo alla clinica. Tuttavia, quando il branco si mette in macchina, si sa quando parte, ma non si sa quando e come ritorna, e infatti il viaggio dei nostri verrà interrotto bruscamente da una visita inaspettata.

Una notte da leoni 3, il film

L’idea alla base di Una Notte da Leoni 3 è quella di concludere una trilogia compiuta, legando la trama del primo fortunatissimo episodio con quella di questa terza avventura. Prima di tutto le peripezie dei protagonisti li riporteranno a Las Vegas, e poi tutta la vicenda sarà mossa da una vecchia conoscenza di Alan, Phil e Stu: Mister Chow, il discutibile spacciatore, oltre che consumatore, maniaco sessuale e pazzo omicida, che abbiamo imparato a conoscere nel primi due film.

Il problema fondamentale di Una Notte da Leoni 3 è proprio nella premessa: una caccia all’uomo che, pur avendo momenti altissimi e riportandoci sui luoghi divenuti epici grazie al primo film della saga, risulta fiacca e prima di mordente, senza le trovate surreali ed esilaranti degli altri episodi. Il secondo capitolo era stato accusato di essere un semplice remake del primo, presentando la stessa struttura narrativa di Una Notte da Leoni, con la sola variazione della location e dell’ordine di follie che si verificavano nella ricostruzione della notte brava. Nel capitolo conclusivo la notte da leoni si trasforma in una folle corsa di tre giorni che si regge in piedi solo grazie ai personaggi, costruiti benissimo in corso d’opera ed ora quasi autonomi. Il tentativo di Todd Phillips di contaminare la commedia demenziale con l’action e con la pretesa di prendersi, per una volta, sul serio, riduce il film ad un pretesto che solo nel finale riesce a (ri)trovare il suo vero spirito e la sua vera ragion d’essere.

Come già detto, fanno bella mostra di sè i nostri eroi: gli esplosivi pettorali di Bradley Cooper che questa volta non vengono mostrati; le faccette assurde di Ed Helms; la presenza scenica ingombrante ed esilarante di Zach Galifianakis alle prese con un Alan mai tanto protagonista come in questo racconto. Completano il cast Justin Bartha, John Goodman, Heather Graham e Ken Jeong, mai come in questo capitolo, protagonista assoluto. In una ricerca spasmodica del riferimento al passato e una tensione forse immotivata a voler far combaciare tutto per chiudere il cerchio, il film chiude la trilogia del Wolf Pack sottotono, pur regalando momenti preziosi allo spettatore disposto alla risata. Una Notte da Leoni 3 sarà una vera sorpresa per lo spettatore che lo andrà a vedere, se poi sarà una sorpresa bella o brutta, sarà lui a deciderlo!

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