Saw VI: dopo la morte dell’agente speciale Strahm e la scoperta della vera identità dell’assistente di Jigsaw, ossia il detective Hoffman, ora in Saw VI si giunge finalmente ad una conclusione. L’opera di Jigsaw non è ancora terminata, manca un ultimo tassello…
la punizione di William Easton. Infatti, come in ogni sua opera il folle serial killer tenta di far comprendere il senso della vita e ciò che di sbagliato ognuno di noi compie: Jigsaw vuole punire Easton perché, attraverso la sua impresa di assicurazioni e mille stratagemmi non sempre legali, tenta di trovare delle scappatoie per non coprire assicurativamente coloro che non sono in buona salute. Nel frattempo però accade un fatto inaspettato e sconcertante che sconvolge i piani di Hoffman fino a costringerlo a confessare tutta la verità su Jigsaw e la sua opera….
Per gli amanti della saga certamente Saw VI è un film da non perdere…violenza, giochi sanguinari, tensione e colpi di scena, un mix che terrà sicuramente con il fiato sospeso. Certo dopo la novità del primo film, i seguenti hanno perso un pò fascino…stessa routine, immagini iniziali molti simili, stesso andamento narrativo….ma alla fine forse è proprio questo che ha determinato la fortuna di questa saga.
La papessa:
Johanna, figlia indesiderata di un prete, è una ragazza ostinata e
intelligente che grazie all’aiuto del maestro Esculapio riesce a
studiare nonostante tutti gli ostali imposti dalla società di quel
tempo (814 d.C.). Dopo la partenza del maestro però, Johanna è
costretta a vivere una vita che non le piace, dedita al lavoro, ai
figli e destinata ad una morte prematura….decide così di fuggire e
spinta dalla fede si reca alla cattedrale di Dorstadt, dove
frequenta la scuola e conosce il nobile Conte Gerold di cui presto
si innamora. Quando Gerold è costretto a partire per la guerra,
Johanna ripensa al suo futuro, a ciò che Dio ha in serbo per
lei…alla fine scopre però che ciò che più desidera non lo può
otterenere proprio perché è una donna. Prende allora una decisione
forte: entra nel monastero di Fulda fingendosi un uomo e facendosi
chiamare fratello Johannes. Qui vive lavorando come medico e piano
piano riesce ad ottenere la fiducia di tutti finché la sua identità
sta per essere scoperta e lei è costretta a fuggire. Arriva così a
Roma, dove riesce a diventare il medico personale del papa. Tra
incontri sentimentali con Gerold, la morte del papa e la sua nomina
come nuovo pontefice, Johanna è costretta a esaminare attentamente
la sua vita, ciò che vuole: dedicare la sua vita e il suo amore ad
un uomo o a Dio?
Tratto dal libro della scrittrice americana Donna Woolfolk, il film
si rifà alla leggenda di Johanna Anglicus che, nonostante il tempo
in cui è vissuta, nonostante il maschilismo e la misoginia della
Chiesa riuscì a diventare papessa….vera o falsa che sia, la storia
ci propone l’immagine di una donna forte ed intelligente che è
riuscita ad ottenere ciò che voleva…un eroina che può essere presa
come simbolo.
Tata Matilda e il grande
botto: Isabel Green è sposata con Rory di cui non si hanno
notizie da quando è partito per il fronte, ha tre figli e una
fattoria da mandare avanti. La cose però si complicano quando suo
cognato Phil tenta di acquistare metà della fattoria e il suo
datore di lavoro comincia a comportarsi in maniera del tutto
particolare. Per di più, a sconvolgere la vita della donna e dei
suoi tre figli, arrivano da Londra i due nipoti Celia e Cyril,
viziati e altezzosi. Come può risolvere tutti i suoi problemi la
signora Green? Ad aiutarla arriva la strana tata Matilda che, tra
una magia e l’altra, riesce a domare la situazione.
Ispirato al personaggio della serie di libri “Nurse Matilda” di
Christianna Brand e un anche alla famosa Mary Poppins, il secondo
capitolo di Tata Matilda è un film divertente e allo stesso tempo
educativo che grazie alla bravura dei protagonisti affronta temi
come per esempio il conflitto di classe ben rappresentato dai
nipoti, viziati e immersi nel lusso, e i tre figli della signora
Green, semplici ragazzini di campagna…tutto si risolve però grazie
all’aiuto della tata che insegna loro come capirsi e collaborare
per affrontare tutti i problemi.
Universal soldier:
regeneration: Luc Devereaux, dopo un processo psicologico
per il suo reinserimento nella società, viene arruolato in una task
force di Universal soldier (soldati morti e rigenerati) per salvare
i due figli del presidente russo rapiti da un gruppo armato.
Infatti dopo la caduta dell’Urss alcuni combattenti per
l’indipendenza dei territori soggetti al controllo russo, sono
ancora tenuti prigionieri, così il gruppo armato tenta di liberarli
ricattando il presidente russo e minacciando di far saltare in aria
la centrale di Cernobyl. Così entra in azione la squadra di
Universal soldier, dove Luc scoprirà che esiste un clone del
suo vecchio sergente psicopatico, Andrew Scott.
Dopo il film “I nuovi eroi” di Emmerich arriva il seguito diretto
da John Hyams. Esplosioni, sparatorie, botte e perfidi
cattivi…niente di nuovo, neanche il protagonista che rimane sempre
Jean Claude Van Damme, il super muscoloso buono e saggio.
Il segreto dei suoi
occhi: Benjamín Esposito è un ex pubblico ministero della
Procura di Buenos Aires ormai in pensione. Decide allora di
dedicarsi alla stesura di un libro rifacendosi alla sua
storia professionale. Nel ripercorrere gli anni del suo lavoro,
Benjamín, rispolvera un vecchio caso rimasto irrisolto. Nel 1974
una giovane donna, Liliana Coloto, è stata stuprata ed uccisa da un
suo conoscente rimasto però impunito. Benjamín chiede aiuto ad
Irene, segretaria del Pubblico Ministero in carica…e mentre cerca
di far luce sul caso, il suo amore per Irene piano piano esce allo
scoperto.
Dopo l’Oscar come miglior film straniero 2010, arriva sul grande
schermo questo film di Juan José Campanella che oltre ad essere un
ottimo thriller è anche una intensa storia d’amore. Storia
d’amore non solo del protagonista con la segretaria Irene, ma anche
quella di Liliana e del marito, rimasto ormai solo, pieno di rabbia
e desideroso di vendetta. Un misto di noir, commedia e dramma…più
di due ore di film ben girato e che vale la pena di vedere.
Humpday – Un mercoledì da
sballo: Ben e Andrew sono due ex compagni di college che
non si vedono da dieci anni. Andrew è un artista nomade che gira il
mondo ed ha molte donne; Ben è un uomo sposato con una casa, una
macchina e un lavoro stabile. Un giorno Andrew bussa alla porta di
Ben e i due ricominciano con la vecchia vita da
ragazzacci….finiscono infatti per partecipare ad un party
dionisiaco dove fanno una scommessa: partecipare ad un festival
porno cinematografico per dilettanti. I due amici iniziano così a
fare progetti per il film e alla fine giungono ad una conclusione:
girare un porno dove saranno loro i protagonisti, saranno loro a
fare sesso dentro una camera d’albergo. Ma come dirlo alla moglie
di Ben? E come sarà girato esattamente il film?
Un commedia divertente e sfrontata che racconta un amicizia lunga e
profonda che nonostante la distanza non si è rotta. Si affrontano
temi come l’omosessualità, i pregiudizi e l’omofobia…tutto trattato
con toni leggeri ma incisivi.
Backward: Marta è
una giovane manager italoamericana a cui il padre, prematuramente
scomparso, ha lasciato in gestione una squadra di calcio. Gianni è
un famoso ex portiere che allena la squadra di Marta, ma purtroppo
ha il vizio del bere. Intorno a loro ruotano le vicende di questa
squadra semiprofessionistica negli ultimi tre mesi di
campionato. Ed è in questo lasso di tempo che ognuno dei
protagonisti deve affrontare le proprie paure, i propri problemi,
le proprie speranze e delusioni.
Girato nella provincia piemontese e tra i grattacieli di Los
Angeles, questo film non si basa sul calcio…anzi, il gioco è preso
soltanto come mezzo per collegare le vite alquanto complicate dei
protagonisti. Un film intenso ed emozionante che esce dagli schemi
classici dei film italiani.
Gentlemen Broncos:
Benjamin Purvis è un ragazzo intelligente ma complessato, vive
infatti con la madre che, essendo un pò eccentrica, lo costringe a
studiare in casa. Lui ha la passione per la scrittura e il suo
grande idolo è lo scrittore fantasy Ronald Chevalier. Deciso a
veder pubblicati i suoi scritti, Benjamin partecipa ad un festival
di fantascienza che ospita proprio un seminario di Ronald. A
Banjamin era stato promesso che se avesse vinto il festival il suo
scritto sarebbe stato pubblicato in mille copie, ma le cose non
vanno così. Infatto lo scrittore Ronald ha perso la sua vena
artistica e la sua casa editrice gli ha dato un ultimatum per
pubblicare un nuovo libro. Ronald decide così di rubare l’idea di
Benjamin e pubblica un libro con la storia scritta dal ragazzo.
Benjamin è deluso e amareggiato tanto più che dal libro viene
tratto un film a dir poco disastroso!
Ritornano i coniugi Jared e Jarusha Hess che dopo “Napoleon
Dynamite” basano il loro film ancora su un perdente. Un ragazzo
triste, sconsolato e umiliato dal suo idolo raccontato con la
particolare e strana comicità dei registi.
Il tempo che ci
rimane: storia di una famiglia, racconto autobiografico
della famiglia palestinese del regista Elia Suleiman, dal 1948,
anno della proclamazione dello Stato di Israele, fino ai giorni
nostri. Faud, il padre di Elia, è in condizioni di salute precarie
date le violenze subite, il vicino di casa ogni tanto cerca di
darsi fuoco, la madre di Elia si tiene sempre in contatto con i
parenti emigrati…ed Elia tenta di trovare la sua identità di
palestinese e di uomo…
Un film forte e politicamente scorretto, che tenta di spiegare le
condizioni dei palestinesi e della resistenza palestinese nei
confronti degli israeliti. Con episodi comici e tragici tratti
dalla vita del padre e della sua famiglia il regista ci mostra la
vita di tutti i giorni dei palestinesi.
18 anni dopo:
Mirko e Genziano sono due fratelli che non si vedono e non si
parlano dal giorno in cui la loro madre morì in un incidente
stradale. Anche loro erano coinvolti nell’incidente, ma nessuno dei
due sa spiegare cosa sia successo. Così, dopo il tragico fatto,
Genziano si trasferisce a Londra dal nonno Henry e lavora come
broker finanziario, mantre Mirko rimane a Roma dove vive con il
padre Marcello, lavora con lui nell’officina di famiglia, ed è
sposato con Mirella, con cui ha un figlio di 4 anni. Diciotto anni
dopo la morte della madre, anche il padre muore e nel testamento
lascia scritto il suo ultimo desiderio: i due figli devono portare
le sue ceneri alla tomba della madre che si trova dove era avvenuto
l’incidente, in un paesino della Calabria. Mirko e Genziano sono
così costretti a partire con la stessa macchina dell’incidente,
segretamente sistemata dal padre, e ad affrontare i loro problemi.
Tutto mentre Mirella ed Henry tentano di scoprire la verità sulla
misteriosa famiglia dei ragazzi.
Una commedia italiana on the road che racconta la storia di una
famiglia, dei rapporti instabili tra parenti, dell’equilibrio
precario nel rapporto tra due fratelli molto diversi. Una commedia
che racconta anche la tragedia della morte dei genitori, che
affronta i sensi di colpa che attanagliano i protagonisti e il modo
in cui questi tentano di superarli.