Le ali della libertà recensione del film con Morgan Freeman

Le ali della libertà film

Le ali della libertà è un film del 1994 diretto da Frank Darabont e con protagonisti Tim Robbins (Andy Dufresne), Morgan Freeman (Red), Bob Gunton (Direttore Norton), Clancy Brown (capitano Hadley).

 

La trama de Le Ali della Libertà –  Maine, fine anni ’40. Il giovane bancario Andy Dufresne viene condannato a due ergastoli per l’assassinio della moglie e del suo amante. Dufresne, che si proclama innocente, finisce nel carcere di Shawshank. Sarà una lunghissima avventura fatta di violenza e umiliazione, ma illuminata dalla speranza e da una bellissima amicizia.

Il trailer ufficiale di Le ali della libertà

Analisi: Per far respirare a un pubblico di liberi donne e uomini il profumo della libertà, occorre far assaggiare quello amaro della reclusione, della violenza, della dignità che scivola sotto i piedi. Non è facile, ma The Showshank Redemption (tratto dal racconto di Stephen King Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank e rinominato dai “soliti Illuminati” di turno Le ali della libertà), diretto da Frank Darabont, ne è pienamente capace. È, questo, uno straordinario punto di forza. Far scorrere sulla pelle di chi guarda il senso del soffocamento e della paura, ricorrendo alle soluzioni narrative, al montaggio, all’inquadratura, al calibrato utilizzo dei personaggi che popolano la finzione, spuntando fuori dalle oscure quinte del carcere di Showshank. L’assenza pressoché totale di figure femminili – se non in poster, o in un oscuro flashback velato di morte – rende poi tutto il film una prigione psichica e morale ancor più aguzza e ferina.

Le ali della libertà insegna. Educa, alla Speranza e all’amicizia. Senza, abbandonati e spenti, si è perduti. Come il vecchio Brooks, che investito dall’abbagliante libertà, solo, straziato da mezzo secolo dietro le sbarre, dal ritmo della modernità, non regge che pochi giorni: poi, il cappio al collo in una pensione polverosa. La Speranza è luce, e salva quello che scorre sullo schermo, nei paradisi provvisori della nuova biblioteca di Showshank, nella salvezza definitiva che Andy vuole caparbiamente strappare alla vita. Dopo vent’anni di galera, dopo l’ennesima tortura morale inflitta dal Direttore Norton, sadico corrotto che gira con la Bibbia in petto, sacra e travisata base della sua maestosa vergine di ferro.

Le ali della libertà trailerBenché la storia sia ambientata negli Stati Uniti d’America qualche decennio fa è indubbio che, per la tenerezza, la profondità e il realismo con cui è raccontata, riporti vicino al cuore il significato della reclusione, le sorti di chi sta in gabbia oggi. Non è il tema del film – dirlo sarebbe un volgare ridimensionamento da quotidiano militante – ma  sicuramente anche il più ferreo teorico dello “sbatti dentro e ingoia la chiave”, inoltrandosi tra le alte mura di Showshank, può cominciare a credere che dietro le sbarre ci siano degli esseri umani. E la Speranza, per loro, siamo soprattutto noi che stiamo fuori.

Ormai un classico, Le ali della libertà ha riscosso negli anni un successo ampio e trasversale. Non certo perché stimola valori intestinali – non che sia reato – ma perché va a toccare l’umanità che, nonostante tutto, dovrebbe abitare ancora dentro ogni individuo. Magari ben nascosta, ma presente, pronta a farsi interrogare, a ritrovarsi, a riconoscersi.

Le migliori frasi dal film Le Ali della Libertà

  • Uno come me lo trovate in tutte le prigioni. Vi serve qualcosa? Rivolgetevi a me. Sigarette, spinelli, se è questo il vostro genere, una bottiglia di whisky per festeggiare il diploma di vostro figlio; qualsiasi cosa, nei limiti del ragionevole. Sì, signori. Io sono i “grandi magazzini” di questo schifo di posto. (Red)
  • Io credo in due cose: nella disciplina e nella Bibbia. Qui le conoscerete entrambe. Sappiate che l’anima è del Signore, ma il vostro culo appartiene a me. Benvenuti a Shawshank. (Samuel Norton)
  • Tu mangi quando ti diciamo di mangiare, caghi quando ti diciamo di cagare e pisci quando ti diciamo di pisciare! Ficcatelo in quella testa di cazzo, pezzo di merda! (Capitano Hadley a un prigioniero)
  • La prima notte è la più dura. Su questo non c’è dubbio. Ti fanno restare nudo, come il giorno in cui sei nato, con la pelle bruciata e mezzo accecato da quella merda anti-pidocchi che ti sparano addosso. E quando ti mettono nella tua cella, e senti sbattere il cancello, allora capisci che è tutto vero. L’intera vita spazzata via in quel preciso istante. Non ti resta più niente, solo una serie interminabile di giorni per pensare. Molti novizi danno quasi i numeri la prima notte, e ce n’è sempre qualcuno che si mette a piangere. Succede ogni volta. L’unica domanda è: chi sarà il primo? È una cosa buona su cui scommettere, come ogni altra, credo. Io avevo puntato su Andy Dufresne. Mi ricordo la mia prima notte. Dio, quanto tempo è passato. (Red)
  • Hey! Non hai ancora conosciuto nessuno? Non puoi continuare a startene da solo. Tutti hanno bisogno di amici… e io vorrei tanto esserti amico. (Bogs Diamond a Andy)
  • Qui dentro sono tutti innocenti. (Red)
  • Bravo! Più lotti e più mi piace! (Bogs Diamond mentre tenta di stuprare Andy)
  • Stavamo lì seduti, il sole ci picchiava sulle spalle e ci sentivamo liberi. Era come se stessimo asfaltando il tetto di casa nostra, eravamo i signori dell’intero creato. Quanto a Andy, rimase tutto il tempo seduto in disparte, con uno strano sorriso stampato in faccia, e ci guardava bere le sue birre. Voi potreste pensare che lo fece per ingraziarsi i secondini, o magari per farsi qualche amico fra di noi; invece io penso che l’abbia fatto per sentirsi di nuovo come tutti gli altri, anche se solo per poco tempo. (Red)
  • Ancora oggi non so cosa dicessero quelle due donne che cantavano, e a dire la verità non lo voglio sapere. Ci sono cose che non devono essere spiegate. Mi piace pensare che l’argomento fosse una cosa così bella da non poter essere espressa con delle semplici parole. Quelle voci si libravano nell’aria ad un’altezza che nessuno di noi aveva mai osato sognare. Era come se un uccello meraviglioso fosse volato via dalla grande gabbia in cui eravamo, facendola dissolvere nell’aria, e per un brevissimo istante tutti gli uomini di Shawshank si sentirono liberi. (Red)
  • O fai di tutto per vivere, o fai di tutto per morire. (Andy)
  • La speranza è una cosa buona, forse la migliore delle cose, e le cose buone non muoiono mai. (Andy)
  • La cosa strana è che quando ero fuori ero un uomo onesto, dritto come una freccia. Qui in prigione sono diventato un diavolo! (Andy)
  • Io dico che queste mura sono strane: prima le odii, poi ci fai l’abitudine, e se passa abbastanza tempo non riesci più a farne a meno: sei istituzionalizzato… È la tua vita che vogliono, ed è la tua vita che si prendono. La parte che conta almeno. (Red)

Voto 90

- Pubblicità -