Giornate degli Autori Venice Days, 11° edizione – la conferenza stampa

a4.inddPresentata a Roma l’11° edizione delle Giornate degli Autori, rassegna promossa da Anac e 100autori, col sostegno del MiBACT, nell’ambito della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dal 27 agosto al 6 settembre prossimi, presieduta da Roberto Barzanti e diretta da Giorgio Gosetti.

 

Novità di questa 11° edizione: il Premio del Pubblico BNL, assegnato dagli spettatori accreditati alle Giornate, che decreteranno il miglior film della Selezione Ufficiale; i Premi SIAE ad autori nostrani, alla Carriera e alla Migliore Sceneggiatura; ma soprattutto il Premio Venice Days, conferito da 28 spettatori europei tra i 18 e i 26 anni, selezionati tra gli appassionati di cinema, con discussione finale pubblica e vincitore decretato il 5 settembre: 20.000 euro da dividere tra il regista dell’opera premiata e il distributore internazionale del film.

Restano confermati anche per questa edizione il Leone del Futuro, cui concorrono tutte le opere prime delle Giornate, il Premio Fedeora della critica euro-mediterranea e quello di Europa Cinemas al miglior film europeo. Annunciati poi con un messaggio della neopresidente della Commissione cultura al Parlamento Europeo, Silvia Costa, i finalisti del Premio Lux, voluto dallo stesso Parlamento, al V anno di partnership con le Giornate degli Autori. Sono: lo sloveno Class enemy di Rok Biček, il francese Girlhood di Céline Sciamma e il polacco Ida di Pawel Pawlikowski, i cui autori saranno presenti a Venezia. Gli stessi film saranno poi proiettati in tutta Europa nei Lux Film Days, mentre il vincitore verrà decretato il 17 dicembre a Strasburgo.

Si rinnova poi la partnership col marchio Miu Miu, curatore di Women’s Tales, sezione al femminile delle Giornate degli Autori, che prevede due corti: Spark and light di So Yong Kim e Somebody di Miranda July.

La Selezione Ufficiale è di 14 lavori e, illustra Gosetti, “si occupa delle età dell’uomo, in particolare è molto polarizzata su giovani e vecchi”, ma lo è anche “fra ciò che pensiamo possa piacere al pubblico e un cinema che stimoli la ricerca, la voglia di nuovo, di linguaggi diversi. Conta nomi di registi importanti e premiati. I loro film ci hanno convinto perché fanno qualcosa di diverso, osano e sfidano sè stessi”. Si apre con il cinema coreano di Kim Ki-duk e la prima internazionale del suo One on one, fuori competizione. Tra i nomi noti del panorama internazionale anche il regista Laurent Cantet, già Palma d’Oro per La classe, presente con il suo Retour à Ithaque, film sulla Cuba contemporanea. Spazio anche all’Argentina con il nuovo film di Adrián Biniez, El 5 de talleres. Al paese latinoamericano è dedicata l’ultima giornata del Festival e i Venice Days chiudono col docufilm fuori concorso, Messi, sul calciatore argentino, diretto da Alex De la Iglesia.

Ma la selezione è anche ricca di opere prime: “Ne abbiamo scelte non poche”, chiarisce Gosetti, “perché abbiamo riconosciuto dei talenti che ci sembra importante mettere all’attenzione di un grande festival internazionale. Vogliamo essere gregari di buona qualità rispetto alla Mostra e concentrarci su quel cinema significativo che altrimenti rischierebbe di non essere a Venezia”. Tra queste, l’americano Shawn Christensen, autore del corto vincitore dell’Oscar 2013, che a partire da questo, dirige Before I disappear; ma anche il minimalista Between 10 and 12 dell’olandese Peter Hoogendoorn, il western rurale britannico The Goob di Guy Myhill e il francese Les nuits d’ete, diretto da Mario Fanfani. L’Italia scommette su Ivano De Matteo con I nostri ragazzi, protagonisti Alessandro Gassman, Giovanna Mezzogiorno, Luigi Lo Cascio e Barbora Bobulova – “Il film nasce da una domanda: che farei se mio figlio dovesse commettere un crimine? Ed è incentrato sul conflitto tra le ragioni del cuore e quelle della giustizia, della coscienza”, spiega il regista – ma anche su Felice Farina, che definisce il suo Patria come “un esperimento sulla memoria e sul linguaggio, che mescola fiction e materiale di repertorio”, film sugli ultimi trent’anni italiani, dall’omonimo testo di Enrico Deaglio.

Per quanto riguarda gli eventi speciali – tre film italiani e uno statunitense – segnaliamo The show MAS go on della videoartista Rä di Martino, che di questo eclettico progetto sugli storici Magazzini allo Statuto di Roma – con Sandra Ceccarelli, Maya Sansa, Iaia Forte e Filippo Timi – spiega: “E’ nato come un doc, poi è diventato un ibrido tra videoarte, documentario e citazioni cinematografiche”. Mentre in 9×10 Novanta nove registi, scelti tra i nuovi autori di casa nostra, mostrano ciascuno dieci minuti selezionati dal materiale dell’Archivio Luce per celebrare i novant’anni dell’Istituto. Tra i cineasti coinvolti, Alice Rohrwacher e Giovanni Piperno.

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