È il sogno di ogni nerd che si realizza, un’avventura cinematografica che si faceva attendere da molto tempo e che arriva adesso in tutto il suo sfavillante splendore per riempire i cuori dei fan e rimpinguare le casse dei Marvel Studios. Captain America: Civil War arriva il 4 maggio nei cinema italiani e porta con sé quello che nei fumetti è il più grande scontro tra eroi di casa Marvel.
Captain America: Civil War diretto da Anthony e Joe Russo, si fonda sul presupposto che a ogni azione seguono conseguenze. Per quanto riguarda le gesta degli Avengers, queste sono particolarmente dolorose, perché se si cerca di salvare il maggior numero possibile di persone, non è detto che si riesca a salvare tutti, come un saggio Steve Rogers (Chris Evans) spiega a un’affranta Wanda Maximof. E così che i Vendicatori si trovano a dover scegliere di sottostare a un organo internazionale che li gestisca o continuare a combattere il male al di fuori della legge. Su questo punto i due leader del gruppo, Cap e Tony Stark (Robert Downey Jr), si dividono. A inasprire la situazione c’è la scheggia impazzita: il Soldato d’Inverno. Da che parte si schiererà il Capitano? Quanto sarà disposto ad allontanarsi dal sentiero della legge per difendere un suo amico? E che cosa nasconde davvero Bucky?
Captain America: Civil War, il film
Captain America: Civil War si fonda principalmente su questo conflitto irrisolto tra due personalità forti che non si sono mai integrate completamente nel corso dei diversi appuntamenti con il MCU. E su questa diversità di approccio alla vita, gli sceneggiatori hanno inserito un ulteriore conflitto, rappresentato da Bucky e dalle conseguenze, ancora funeste e tangibili, dell’operato dell’Hydra.
Le regia nervosa dei Russo, fatta di molta camera a mano, racconta con confusione i momenti più concitati del film, che a sua volta si costituisce di tre blocchi sbilanciati: una lunga prima parte preparatoria allo scontro tra le fazioni; lo scontro stesso, in cui vediamo in azione tutti gli eroi; una terza parte, la più riuscita per intensità e toni, in cui Cap e Iron Man si fronteggiano e in cui la vera guerra civile si mostra in tutta la sua inconsistenza.
I nuovi eroi
Nel primo blocco, l’elemento di maggiore interesse è l’introduzione di un nuovo eroe, Black Panther. Il principe di Wakanda, T’Challa (Chadwick Boseman), spicca per eleganza dentro e fuori al costume da pantera, oltre ad avere uno stile di combattimento specifico e letale. Miglior non protagonista della seconda parte, il grande scontro tra le fazioni, è senza dubbio l’attesissimo Spider-Man con i suoi logorroici e buffi sproloqui. La regia non si mette al servizio del personaggio, ma Tom Holland è un giovane dalle grandi potenzialità , come il suo Peter.
L’epica Civil War si rivela essere una baruffa tra amici che, nella sua indiscutibile tragicità , si risolve con banale semplicità , in un finale aperto che testimonia ancora una volta la natura sempre più episodica dei questi film. La narrazione non è autoconclusiva e il background, la necessità di vedere le puntate precedenti, è sempre più importante per capire le vicende che ci vengono raccontate. In questo modo i Marvel Studios, pur disegnando un progetto ampio e sicuramente di successo (non dubitiamo che il film incasserà cifre da capogiro), stanno realizzando delle lunghe strisce animate di fumetti, in cui ogni albo è propedeutico all’altro, rivoluzionando il concetto stesso di saga cinematografica ma perdendo di vista quello di cinema.
Captain America: Civil War riesce a intrattenere e divertire lo spettatore, regalando tante risate e pochi momenti memorabili, auto-smascherandosi e mostrandosi per quello che è: una costosa commedia per un pubblico di appassionati.

Captain America: Civil War, il film
