Innocenti bugie (il cui titolo originale è Knight and Day), uscito nel 2010, rappresenta un momento particolare nella filmografia del regista James Mangold. Dopo essersi fatto notare con opere intense e di forte carattere drammatico come Cop Land, Ragazze interrotte e Quando l’amore brucia l’anima – Walk the Line, Mangold si cimenta qui con un film d’azione dal tono molto più leggero, giocoso e orientato all’intrattenimento puro. Pur mantenendo una regia solida e attenta al ritmo, il film si distingue per un approccio volutamente sopra le righe e per l’uso di cliché del genere spy-action rivisitati in chiave comica e romantica.
Uno degli elementi centrali del film è senza dubbio la presenza carismatica di Tom Cruise, qui in un ruolo che gioca con la sua immagine da star d’azione. L’attore si diverte a parodiare se stesso, mettendo in scena un personaggio spericolato, imprevedibile e affascinante, mentre accanto a lui troviamo Cameron Diaz nel ruolo della protagonista femminile. La chimica tra i due è fondamentale per sostenere l’equilibrio tra azione adrenalinica e commedia sentimentale, facendo di Innocenti bugie un perfetto esempio di action comedy ad alta energia.
Per tono e impostazione, il film si può avvicinare ad altri titoli come Mr. & Mrs. Smith, The Tourist o Killers, tutti usciti in un periodo in cui il cinema d’azione flirtava con la commedia romantica, proponendo storie di spionaggio ed equivoci vissute da coppie affascinanti e ironiche. Pur non avendo avuto un enorme successo al botteghino, Innocenti bugie ha saputo conquistare nel tempo un seguito di appassionati proprio grazie al suo stile scanzonato. Nel resto dell’articolo, analizzeremo il finale del film, spiegandone i principali eventi e il significato sotteso alla conclusione.
La trama di Innocenti bugie
Protagonisti del film sono June Havens e Roy Miller. I due si incontrano casualmente nello stesso aereo in volo verso Boston. Confidandosi segreti e sogni, entrambi iniziano a sviluppare una certa sintonia, ma June è del tutto ignara del fatto che Roy è in realtà una spia segreta dell’FBI. Lo scopre a sue spese nel momento in cui l’uomo si ritrova attaccato da diversi individui, che però Roy riesce facilmente a mettere fuori gioco. Nel tentativo di proteggere la donna, Roy fa infine atterrare l’aereo e narcotizzandola la porta in un luogo sicuro. Qui le spiegherà brevemente cosa sta accadendo, informandola del pericolo che ora corre per aver parlato con lui.
Roy, infatti, non è solo una spia, ma è anche in possesso di un’invenzione che potrebbe risolvere i problemi energetici del pianeta. Un suo collega ha infatti fatto il doppiogioco e vuole ora impadronirsi di quanto da Roy posseduto. Il suo intento è infatti quello di rivendere l’invenzione ad un gruppo di trafficanti senza scrupoli, ottenendo in cambio una grossa somma di denaro. Costretti a fare squadra pur di uscire vivi dai numerosi pericoli a cui vanno incontro, Roy e June avranno modo di conoscersi meglio e continuare a sviluppare il sentimento nato sull’aereo.
La spiegazione del finale del film
Nel terzo atto di Innocenti bugie, la trama raggiunge il suo punto di massima tensione quando Simon Feck, l’inventore del dispositivo, viene rapito dal vero traditore, l’agente Fitzgerald, e portato in Spagna per consegnarlo a un trafficante d’armi, Quintana. June, dopo aver partecipato al matrimonio della sorella, scopre invece a questo punto l’identità segreta di Roy visitando la casa dei suoi genitori, ignari che il figlio, in realtà ancora vivo, operi sotto copertura come agente segreto. Convinta di poter aiutare, June si lascia catturare per essere condotta da Quintana, fingendo di possedere la preziosa batteria “Zephyr”.
Durante la resa dei conti a Siviglia, Roy riesce a rintracciare June, salvandola e scatenando un inseguimento adrenalinico per le strade della città. Quintana trova la morte travolto da una mandria di tori, mentre Roy affronta Fitzgerald: gli consegna la batteria in cambio della salvezza di Feck, ma viene colpito da un colpo di pistola. Poco dopo, però, la Zephyr si rivela instabile e esplode, uccidendo Fitzgerald. Roy sopravvive e viene ricoverato in ospedale a Washington, ma scopre che i suoi superiori stanno pianificando di eliminarlo. A quel punto interviene June, travestita da infermiera, che lo droga per portarlo via e ricominciare insieme una nuova vita, in fuga verso Capo Horn.
Il significato del finale rispecchia lo spirito dell’intero film: un mix di romanticismo, azione e ironia. Roy e June abbandonano ogni legame con il mondo dello spionaggio per scegliere una vita all’insegna dell’imprevisto e della libertà. La fuga finale non è soltanto fisica, ma rappresenta anche una scelta di campo: preferire l’amore, la fiducia e la spontaneità a un sistema freddo e calcolatore come quello delle agenzie governative.
Temi come la doppia identità, la fiducia nelle relazioni e la volontà di riscrivere il proprio destino emergono con forza nel finale. Innocenti bugie gioca con i cliché del genere action-romance per raccontare una storia che parla anche di riconciliazione con sé stessi e con il proprio passato. Roy, che ha vissuto nell’ombra con una falsa identità, trova finalmente un equilibrio attraverso il legame con June, una donna che, pur catapultata in un mondo folle, decide di abbracciarlo per ciò che è. Una conclusione che ribalta il classico “vissero felici e contenti” in chiave dinamica e fuori dagli schemi.