L’attrice Keira Knightley ha recentemente condiviso alcune personali riflessioni sugli aspetti negativi derivati dall’aver recitato nella popolare saga di Pirati dei Caraibi. L’attrice, divenuta una star mondiale grazie al ruolo di Elizabeth Swann nei primi tre film di questa, ha infatti affermato come il ruolo si sia rivelato un’arma a doppio taglio. Nonostante i vantaggi di cui la sua carriera ha goduto in seguito al successo della saga, la Knightley era spaventata che il personaggio di Elizabeth le avrebbe fatto ottenere in seguito solo ruoli di donne che sono l’oggetto del desiderio di personaggi maschili.
“ha avuto un bel ingresso nella vita adulta, un approdo estremo a causa dell’esperienza della fama in tenera età” – ha raccontato l’attrice, che all’epoca del primo film della saga aveva circa 18 anni – “Elizabeth era l’oggetto del desiderio di tutti. Non che non ci sia una grande forza combattiva in lei, certo. Ma è stato interessante passare dall’essere un vero maschiaccio, all’essere proiettata in un personaggio che è esattamente l’opposto. Al tempo stesso, però, mi sono sentita molto limitata e bloccata. Quindi con i ruoli successivi ho tentato di uscire da questo blocco… non avevo idea di come spiegare e risolvere la situazione. Mi sembrava davvero di essere in gabbia in una situazione che non comprendevo pienamente”.
Ecco dunque perché dopo quella popolare trilogia di film l’attrice ha scelto di non entrare a far parte di altri grandi blockbuster italiani, preferendo concentrarsi su film più autoriali come Orgoglio e pregiudizio, Espiazione, A Dangerous Method, Anna Karenina o The Imitation Game, grazie ai quali poter mettere in risalto le proprie doti interpretative prima che la sua bellezza. Come noto, la Knightley è poi stata candidata anche in due occasioni ai Premi Oscar, riuscendo dunque a togliersi di dosso gli aspetti negativi che il successo di Pirati dei Caraibi che l’hanno a lungo fanta sentire ingabbiata.
Fonte: ScreenRant