Il Destino di un Cavaliere, l’algoritmo di Netflix ha bocciato la proposta di sequel

Il destino di un cavaliere cast

Il regista di Il Destino di un Cavaliere, Brian Helgeland, spiega perché il sequel del film non è andato avanti in casa Netflix. Distribuita nel 2001, la commedia d’azione ambientata in un finto Medioevo racconta la storia di William Thatcher interpretato da Heath Ledger, uno scudiero contadino che si atteggia a cavaliere e si sforza di raggiungere la gloria nelle gare di giostre. Il film ha avuto un modesto successo al botteghino, ma ha poi sviluppato un seguito appassionato, in parte grazie alla performance carismatica di Ledger.

In una recente intervista per Inverse, Helgeland rivela che esistevano diverse idee per Il Destino di un Cavaliere 2. Lo sceneggiatore e regista spiega che un’idea è arrivata addirittura a suscitare l’interesse di Sony, ma una collaborazione pianificata con Netflix sul progetto è andata in pezzi a causa dei dati algoritmici di quest’ultima società.

Quando abbiamo finito Il Destino di un Cavaliere, stavamo già pensando di realizzare il seguito, un film sui pirati. La trama ruotava attorno al conte Adhemar che rapiva Jocelyn e la portava a Costantinopoli. Ma tutti vengono messi in schiavitù quando vengono poi rapiti dai pirati. C’è un prigioniero sulla barca che ha una mappa del tesoro tatuata sulla schiena, ma continua a essere fustigato per indisciplina. I ragazzi si offrono volontari per farsi frustare a turno al posto di questo prigioniero, così la mappa non viene cancellata. Sony non voleva farlo.

Mi è stata proposta un’altra idea che riguardava la figlia di William. Paul Bettany mi chiamò dopo aver cenato con Alan Tudyk, e i ragazzi avevano l’idea che William fosse morto durante una guerra. Tuttavia, William ha una figlia adolescente che vuole fare una giostra, ma non le è permesso perché è una donna. Rintraccia la banda e loro accettano di insegnarle a giostrare, ma deve nascondere la sua vera identità. Così le tagliano i capelli corti e lei parla con una voce profonda, eccetera.

L’ho proposto a Sony perché ne possiede i diritti e sembrava che fossero interessati a realizzarlo con Netflix, distribuendolo come film Netflix. A quanto mi risulta, Netflix ha testato l’idea di un sequel attraverso i propri algoritmi, i quali hanno indicato che questa idea non avrebbe avuto successo. Il Destino di un Cavaliere sembra diventare sempre più popolare ogni anno che passa; è la cosa più strana.

Helgeland non lo specifica, ma i suoi commenti suggeriscono che la spinta per un sequel non si è verificata fino a dopo la morte di Heath Ledger nel 2008. Entrambe le idee per la storia, dopo tutto, non includono William. Anche se sarebbe sicuramente interessante riprendere la storia con il resto del cast del film, che include Paul Bettany, Alan Tudyk, Rufus Sewell, Mark Addy e Shannyn Sossamon, ad un sequel mancherebbe uno degli ingredienti chiave che rendono l’originale tanto amato: Ledger, appunto.

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