Brendan Fraser rivela perché era incerto sull’interpretare Superman per J. J. Abrams

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Brendan Fraser ha rivelato di aver fatto un provino per interpretare Superman in un film poi cancellato. L’attore ha infatti raccontato a Josh Horowitz durante un’intervista nel suo podcast Happy Sad Confused che era stato quasi scritturato per interpretare l’Uomo d’Acciaio. Ha ricordato di aver fatto un provino per un potenziale film su Superman di J. J. Abrams e Brett Ratner.

Purtroppo l’adattamento del supereroe non è mai stato prodotto, poiché la Warner Bros. ha deciso invece di portare avanti il film Superman Returns di Bryan Singer del 2006. Tuttavia, Fraser ha ammesso di non essere sicuro che sarebbe stato la persona giusta per il ruolo nel progetto. L’attore de La mummia ha spiegato che sarebbe stata una grande pressione interpretare un ruolo così iconico e che essere il volto di un franchise così importante avrebbe richiesto un grande impegno.

L’attore ha anche espresso l’ansia che molto probabilmente avrebbe provato se avesse interpretato l’Uomo d’Acciaio in un film. Ha aggiunto che una parte di lui temeva che, se avesse ottenuto il ruolo, sarebbe stato conosciuto solo come Superman e nient’altro. Ha chiarito che non sarebbe stato un male essere conosciuto come uno dei supereroi più iconici di tutti i tempi, ma non era sicuro di volere che questo facesse parte del suo marchio.

Provi comunque una certa ansia quando ti appresti ad affrontare un lavoro importante”, ha detto, “ma ricordo anche di aver pensato: ‘Se ottengo questo lavoro, beh, credo che Superman finirà inciso sulla mia lapide’. C’è un elemento di… tu sei quello per il resto dei tuoi giorni, della tua carriera. E non è una cosa negativa; non sto dicendo che mi ucciderà presto, ma è qualcosa che diventa parte del tuo marchio, di chi sei. E non so se allora fossi pronto ad accettarlo. Cioè, sentivo di esserlo perché era una grande opportunità, ed ero eccitato, eccetera, eccetera”.

Sebbene il film senza titolo non sia mai stato realizzato, Fraser ha detto di essersi sentito molto legato alla sceneggiatura. Gli ricordava stranamente un’opera di Shakespeare. “Ho adorato quella sceneggiatura. Mi hanno permesso di leggerla. Mi hanno chiuso in un ufficio vuoto in uno studio cinematografico, ho firmato un accordo di riservatezza. Era stampata in nero su carta cremisi, quindi non era possibile fotocopiarla o portarla fuori di nascosto. Insomma, era Shakespeare nello spazio. Era una sceneggiatura davvero ottima“, ha spiegato.

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Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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