Ecco una carrellata di bellissimi
concept inediti per Il
Grande e Potente Oz di Sam
Raimi, con James France, Mila KUnis, Rachel Weisz,
Michelle Williams e Zach Braff.
Balzato prepotentemente in vetta al
box office, Il
Grande e Potente Oz ha riscosso un buon successo
di pubblico, raggruppando in un unico fandom gli appassionati del
fantasy e della magia Disney, i fan dello
strepitoso cast protagonista (James Franco,
Michelle Williams, Rachel Weisz e
Mila Kunis) e gli adepti del cinema di Sam
Raimi, che riesce con grande naturalezza a passare dal
film di genere al kolossal mantenendo intatta la sua grande
destrezza dietro la macchina da presa.
Ecco a seguire, pubblicata dalla
fan page Facebook del film e dal canale Youtube della Disney, la
prima clip de Il
Grande e Potente Oz, atteso film diretto da
Sam Raimi in cui un giovane Oz arriva nella città
di Smeraldo e si proclama re. Peccato che per farlo dovrà fare i
conti con forze oscure…
Il grande
dittatore è il film culto del 1940 di Charlie
Chaplin con protagonisti lo stesso
Chaplin e Paulette Goddard
Anno: 1940
Regia: Charlie Chaplin
Cast: Charlie
Chaplin, Paulette Goddard.
La sua prima edizione risale al 15
ottobre del 1940, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale.
Rappresenta una forte satira del nazismo e prende di mira
direttamente Adolf Hitler e il movimento nazista tedesco. Stupenda
la scena finale, con il finto Hitler che parla di speranza anziché
di disumane minacce al Mondo, dedicando la parte finale del
discorso alla donna che amava, ma che l’efferata violenza degli
uomini probabilmente non gliela farà più incontrare; si chiama
Hannah e forse in realtà è dedicato alla madre, morta in una casa
di cura psichiatrica.
Il grande dittatore, il film parodia
Un barbiere ebreo
partecipa alla Prima Guerra Mondiale, dove ha un
incidente aereo e perde la memoria. Viene così rinchiuso in un
ospedale per vent’anni, dove non viene a conoscenza di nulla,
nemmeno del fatto che nel suo Paese, la Tomania, si è instaurata
una dittatura per opera di Adenoid Hynkel, il quale tra le tante
atrocità, perseguita gli ebrei. Il barbiere conosce Annah, donna
tenace dai tanti sogni e desideri. Ma i tempi in cui vivono sono
difficili e il loro quartiere è sovente preso di mira dalle
autorità. Il barbiere e il dittatore vivono due vite parallele, col
primo che patisce le decisioni del secondo. Ma accadrà qualcosa di
imprevedibile, che in qualche modo cambia le sorti del barbiere e
forse dell’umanità intera. Almeno nel film.
Benché le tecniche cinematografiche
già lo prevedano da un decennio, Chaplin dona la
voce ai suoi personaggi a partire da questo film. Anche perché i
suoi film precedenti erano prevalentemente corti o slapstick,
dunque potevano fare a meno della voce. Il Grande Dittatore può
essere considerato una perla del cinema. Tecnicamente il film non è
un capolavoro; ma il modo con il quale Chaplin racconta l’avanzata
nazista in Europa è magistrale, utilizzando di fatto due delle sue
armi migliori: la malinconia da un lato e l’ironia dall’altro. I
protagonisti di una vicenda così drammatica sono trattati con
un’ironia disarmante, arrivando al punto di deriderli
completamente, ma il tutto è ricoperto da quel velo di tristezza e
malinconia che sempre caratterizza i film di
Chaplin.
D’altronde si parla
sempre di un periodo tragico e Chaplin lo sa bene.
Gli unici riferimenti non diretti nei confronti della Germania
nazista, forse per non calcar troppo la mano contro il regime, sono
i nomi dei personaggi (comunque facilmente riconducibili), i
simboli della “doppia X” al posto della svastica nazista, e l’uso
di parole di fantasia nelle iscrizioni del ghetto ebraico (come la
parola “Restauraciz” per ristorante) oppure in esperanto, seppur a
volte sgrammaticato (come “Ĉambroj” o “Vestaĵoj”, in esperanto
ispettivamente “Camere” e “Vestiti”).
La realizzazione del film fu
accompagnata dallo sfiorire del rapporto sentimentale tra Chaplin e
Paulette Goddard, splendida protagonista nonché sua terza moglie,
in procinto di chiedere il divorzio. Durante la lavorazione, nel
dicembre del 1939, Chaplin fu anche raggiunto dalla comunicazione
della morte improvvisa dell’amato Douglas Fairbanks, che soltanto
un mese prima gli aveva fatto visita sul set. Egli ne fu sconvolto
e la perdita del “solo vero amico che abbia mai avuto”, come ebbe a
dire Chaplin stesso, rimarrà una ferita mai rimarginata.
Il grande dittatore, censurato
Il grande dittatore fu sottoposto a
più censure. Venne vietato in quasi tutta l’Europa dal 1940 al 1945
a causa del potere nazifascista che ne proibì la distribuzione. In
Inghilterra venne censurato per timore di peggiorare i già
difficili rapporti diplomatici con la Germania; tuttavia proprio lo
stesso anno la situazione tra i due belligeranti precipitò
irreparabilmente e così, affrancata dalla censura, la pellicola
vide la sua prima proiezione a Londra già nel 1941.
Uscì in Italia per la prima volta
nel 1945, con la caduta del fascismo. La versione era integrale e
sottotitolata. Nel 1949 il film era stato già doppiato
(probabilmente integralmente) in un’edizione con la voce di
Augusto Marcacci per Chaplin, ma al contrario di
come riportano molte fonti questa versione non fu mai distribuita
nei cinema e oggi è probabilmente andata perduta. Il film
venne censurato di alcune scene quando uscì ridoppiato nel 1972
(con la voce di Oreste Lionello per Chaplin) e la direzione del
doppiaggio di Roberto Bertea, in particolare nella scena del ballo
e della ridicola danza tra la sig. Napoloni e Hynkel. Il
personaggio della moglie di Napoloni fu eliminato totalmente per
non urtare la sensibilità della vedova Rachele Mussolini, ancora in
vita. Il nuovo prestigioso adattamento del copione è del comandante
Roberto De Leonardis, noto per le sue versioni italiane di tutti i
film Disney d’epoca. Nel 1988, per un’edizione in videocassetta a
cura della Skema video, il film fu integralmente ridoppiato con la
voce di Claudio Trionfi per Chaplin.
Questa versione fu eseguita sulla
versione francese del film e non su quella originale; la qualità
del doppiaggio è molto discutibile, ma se non altro si trattava
della prima versione italiana integrale. I nuovi dialoghi italiani
sono di Patrizia D’Agostino e la direzione del doppiaggio è di
Umberto Fizz. Nel 2002 il film è stato ridistribuito integralmente
e restaurato dalla BIM distribuzione. Le scene censurate sono state
doppiate ex novo in italiano con nuove voci e, a detta di molti, il
nuovo doppiaggio stride troppo con le restanti scene che conservano
l’audio del 1972. Le voci delle sequenze reintegrate sono troppo
diverse e i dialoghi aggiunti non tengono conto dell’adattamento di
De Leonardis come se le nuove scene fossero state tradotte senza
vedere l’intero film in italiano (ad esempio Napaloni nelle
sequenze del 1972 si rivolge ad Hinkel chiamandolo Hikelino, mentre
in quelle re integrate con Hinkey).
Nel 1941 Il Grande Dittatore
ottenne cinque candidature al premio Oscar, inclusi miglior film e
miglior attore allo stesso Chaplin. Nel 1940 il National Board of
Review of Motion Pictures l’ha inserito nella lista dei migliori
dieci film dell’anno. Nel 1997 è stato scelto per la preservazione
nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli
Stati Uniti. Nel 2000 l’American Film Institute lo ha inserito al
trentasettesimo posto nella classifica delle cento migliori
commedie americane di tutti i tempi.
Nato dal lavoro di collaborazione
del regista Philippe
Garrel con i figli Louis (The
dreamers,
piccole donne), Esther (Chiamami
col tuo nome) e Lena, Il grande
carro è una pellicola drammatica franco svizzera. Il film
è stato proiettato per la prima volta alla settantatreesima
edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino, dove
partecipò per l’Orso d’Oro. Nel cast si ritrovano anche
Aurélien Recoing nel ruolo del padre,
Francine Bergé nei panni della nonna e
Damien Mongin come Pieter.
Il grande carro: un dramma
familiare
Louis, Martha e Lena gestiscono
insieme al padre un teatro di burattini fin dalla tenera età.
Nonostante la morte della madre, la famiglia si mantiene unita
grazie alla passione comune che li porta ad esibirsi insieme; altro
elemento di legame è sicuramente la nonna, a cui specialmente
Martha è molto legata. Al quadro familiare si aggiunge Pieter,
artista squattrinato che decide di abbandonare momentaneamente la
pittura per entrare a far parte della compagnia di burattinai.
Questa situazione di apparente perfetto equilibrio viene rotta
dalla improvvisa morte del padre: da questo momento in poi nulla
potrà essere come prima, il filo invisibile che li teneva insieme
sembra essersi rotto.
All’inizio, Louis cerca di mantenere
unita la compagnia, dando inizio ad una nuova tournee, ma si
insinua dentro di lui un sentimento di insoddisfazione verso gli
spettacoli di burattini e la propria vita così com’era.
Contemporaneamente, Pieter lascia Helene, con cui nel frattempo ha
avuto un figlio, per stare con Laura e riscoprire la sua passione
per la pittura, mentre Louis vuole dare una svolta alla sua vita
con il teatro. Il destino del teatro di burattini di famiglia
sembra essere segnato da un inevitabile declino.
Un intreccio di lentezza e
silenzio
Ne Il grande carro
non sono presenti grandi picchi nello scorrimento delle vicende: i
pochi eventi emblematici per la trama vengono presentati allo
spettatore in maniera alquanto piatta, tale da non instaurare alcun
sentimento di empatia nel pubblico verso i personaggi. Gli stessi
dialoghi vengono interpretati dagli attori con toni abbastanza
piatti. Un esempio è la separazione tra Helene e Pieter: un padre
decide di lasciare, la propria compagna, madre del proprio figlio,
subito dopo la nascita del bambino. Si dovrebbe trattare di un
momento denso di rabbia da parte di Helene, abbandonata, ma nessuna
emozione viene mostrata sullo schermo.
L’unico caso in cui viene trasmesso
più pathos allo spettatore è la morte del padre: questa avviene
durante uno spettacolo, vengono mostrate allo spettatore le
marionette che di punto in bianco cadono di colpo, con il sipario
che viene poi chiuso dopo pochi secondi.
A contribuire a questa condizione di
monotonia del film c’è anche la quasi totale assenza di musica. La
colonna sonora o comunque delle forme di background musicale
possono contribuire a trasmettere uno specifico stato d’animo allo
spettatore; l’assenza di questo elemento rende la pellicola ancora
più inespressiva.
Nonostante una trama interessante e
abbastanza originale, Il grande carro finisce per
non mantenere interamente l’attenzione del pubblico per la mancanza
di elementi che possano coinvolgere lo spettatore.
Un inizio comune, tanti finali
divisi
Il grande carro è
caratterizzato dalla presenza di tanti personaggi, tutti molto
diversi tra loro. Pur partendo da una situazione iniziale comune,
ovvero il teatro dei burattini, nel momento in cui le loro strade
si dividono mostrano le loro personali peculiarità caratteriali. Se
con il padre in vita tutti i figli e Pieter erano un collettivo
comune, una compagnia in cui contava l’insieme più che il singolo
soggetto, con la morte del padre ognuno prende strade differenti e
separate, facendo emergere le loro reali passioni.
Un esempio di ciò è sicuramente
Louis: quando il padre è in vita lui non ha problemi a lavorare
nella compagnia, perché naturalmente era bello e gratificante
potersi esibire insieme alla propria famiglia e contribuire a ciò
che il padre aveva creato. Con la sua morte però i burattini
diventano qualcosa di soffocante per Louis: si rende conto che ciò
che rendeva gli spettacoli di burattini così entusiasmanti per lui
era la famiglia al completo, ma oramai quella magia sembra svanita.
A questo punto Louis scopre la sua vera passione, il teatro, dove
riesce a farsi strada e ad ottenere un grande successo.
Al contrario, Lena e Martha
continuano ad aggrapparsi al teatro dei burattini, vedendola come
una sorta di eredità del padre. Le due cercano in ogni modo di
portare avanti la compagnia da sole, senza però ottenere il
successo degli anni passati.
E’ oggi il grande giorno di Paolo
Sorrentino. Il regista italiano presenterà stamane il suo ultimo
film This Must Be the Place con Sean Penn da protagonista.
La Disney è ufficialmente al lavoro
per portare sul grande schermo la versione in live action de
Il gobbo di Notre Dame, classico d’animazione
uscito nelle sale nel 1996 e tratto dal romanzo Notre Dame
de Paris di Victor Hugo. Deadline, che ha riportato la
notizia, fa sapere che il vincitore del Tony Award David
Henry Hwang scriverà il nuovo adattamento mentre
Alan Menken e Stephen Schwartz
torneranno a curare le musiche originali.
Josh Gad, che ha
già preso parte all’ultima versione cinematografica de La bella e la bestia, comparirà fra i
produttori del film e si vocifera di un suo ulteriore
coinvolgimento come attore nei panni del gobbo.
Il gobbo di Notre Dame – in arrivo il live action
Vi ricordiamo che è in programma un
altro adattamento che vedrà protagonista Idris
Elba prodotto da Netflix di cui l’attore curerà anche la
colonna sonora (avendo coltivato parallelamente alla carriera
cinematografica quella di DJ per molti anni).
A Michael
Mitnick, sceneggiatore del dramma storico con Benedict
Cumberbatch The Current War e The
Giver, è stata affidata la stesura del copione,
mentre Fred Berger (La La Land) e Brian
Kavanaugh-Jones (Midnight Special) produrranno il film
insieme alla società di Elba e Ana Garanito.
Diversi remake live-action di film
classici del Rinascimento Disney sono attualmente in fase di
sviluppo, anche se almeno uno di loro, Il gobbo di
Notre Dame, si troverebbe in uno stato di limbo a
causa di quello che è stato suggerito essere un importante problema
della storia. Il compositore Alan Menken, che ha
lavorato a film d’animazione come La
sirenetta, ha recentemente parlato con ComicBook.com e ha offerto uno
sfortunato aggiornamento su tale progetto. Egli ha infatti
dichiarato: “È difficile, perché il film Il gobbo di Notre
Dame, la storia del gobbo, coinvolge molti problemi reali e che
sono problemi importanti e dovrebbero essere esplorati
adeguatamente per poterne discutere“.
Menken ha poi continuando
soostenendo che “deve esserci un accordo su come affrontare
questi problemi. Del tipo, possiamo fare il film senza il brano
‘Hellfire’? Non credo… Quindi si trova in uno stato di limbo in
questo momento“. Nel 2019 era stato annunciato che l’attore
Josh Gad avrebbe prodotto il film live-action di
Il gobbo di Notre Dame, con la possibilità di riservarsi
anche il ruolo del protagonista, ma su tale progetto non ci sono
stati aggiornamenti da oltre due anni ormai. Stando a quanto ora
riferito dal compositore, il motivo sarebbero elementi della storia
difficilmente adattabili tanto in live-action quanto per i tempi
odierni.
Il film d’animazione del 1996 tocca
infatti temi come il genocidio, il razzismo, la lussuria e altro
ancora, Iguadagnandosi la reputazione di uno dei film d’animazione
più oscuri della Disney. Basato sul romanzo di Victor
Hugo del 1831, questo è incentrato sul campanaro
Quasimodo, adottato con riluttanza dal giudice Claude Frollo e
tenuto nascosto tra le mura della cattedrale di Notre Dame. Questo
finché non incontra Esmeralda, una ballerina rom braccata da
Frollo, per la quale Quasimodo deciderà di esporsi come mai prima.
Alla sua uscita in sala, ci furono addirittura lamentele sul fatto
che il film non fosse propriamente adatto ai bambini.
La sirenetta, il nuovo
remake in live action della Disney
Nell’attesa di scoprire se un
adattamento di Il gobbo di Notre-Dame verrà mai
realizzato, ricordiamo che il prossimo live-action della Disney ad
arrivare in sala, dal 25 maggio, sarà
La sirenetta. Il film è interpretato
dalla cantante e attrice Halle Bailey
(grown-ish) nel ruolo di Ariel; Jonah
Hauer-King (Un viaggio a quattro zampe) nel ruolo
del principe Eric; Noma Dumezweni (Il Ritorno
di Mary Poppins) nel ruolo della regina Selina; Art
Malik (Homeland – Caccia alla spia) nel ruolo di
Sir Grimsby; con il vincitore del premio Oscar® Javier Bardem (Non
è un paese per vecchi) nel ruolo di Re Tritone; e con la due
volte candidata all’Academy Award® Melissa McCarthy
(Copia originale, Le amiche della sposa) nel ruolo di
Ursula.
La Sirenetta è
diretto dal candidato all’Oscar® Rob Marshall
(Chicago, Il Ritorno di Mary Poppins), con una
sceneggiatura del due volte candidato all’Oscar David Magee
(Vita di Pi, Neverland – Un sogno per la
vita). Le musiche delle canzoni sono composte dal
pluripremiato agli Academy Award® Alan Menken (La Bella e la
Bestia, Aladdin), con i testi di Howard Ashman e i
nuovi testi del tre volte vincitore del Tony
Award® Lin-Manuel Miranda. Il film è prodotto dal due volte
vincitore dell’Emmy® Marc Platt (Jesus Christ Superstar Live in
Concert, Grease: Live!), da Lin-Manuel Miranda, dal due
volte vincitore dell’Emmy John DeLuca (Tony Bennett: An
American Classic) e da Rob Marshall, mentre Jeffrey Silver
(Il Re Leone) è il produttore esecutivo.
I peplum, i film di
carattere storico ambientati prevalentemente ai tempi dell’antica
Grecia e dell’Impero Romano, hanno conosciuto una grande popolarità
nei primi decenni della storia del cinema, raggiungendo l’apice
negli anni Sessanta. Successivamente, il genere venne quasi del
tutto abbandonato e così rimase fino all’uscita nel 2000 di
Il gladiatore, il film di Ridley Scott
che riportava gli spettatori all’epoca degli imperatori romani, dei
gladiatori e degli scontri brutali all’interno del Colosseo. Vero e
proprio colossal storico, questo riaccese non solo l’interesse
verso questa tipologia di film, ma si affermò anche come un
successo senza eguali.
Nonostante sia ricco di
incongruenze storiche, dovute per lo più a motivi di messa in scena
cinematografica, Il gladiatore ha nuovamente dimostrato il
potere degli effetti speciali, qui particolarmente presenti nella
completa ricostruzione dell’antica Roma e delle sue architetture.
Memorabili restano inoltre i combattimenti che si svolgono
all’interno del Colosseo, i quali rappresentano alcuni dei momenti
più avvincenti dell’intero film. Oltre a ciò, sono molti gli
elementi che hanno reso grande il film, dal cast ai dialoghi, dalla
colonna sonora di Hans Zimmer alle grandi passioni
contenute nella storia.
Vincitore di ben cinque premi
Oscar, tra cui miglior film, e con un incasso di oltre 457 milioni
in tutto il mondo, Il gladiatore è ancora oggi un esempio
insuperato nel suo genere, nonché uno dei titoli più maestosi e
importanti del nuovo millennio. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e al suo sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La storia qui narrata si svolge
nell’anno 180 d.C., con il generale Massimo Decimo Meridio alla guida
dell’esercito romano. Per le sue eccezionali abilità come stratega
e guerriero, egli si guadagna la piena stima e fiducia
dell’imperatore Marco Aurelio. Anziano e malato,
questo confiderà al generale l’intenzione di voler lasciare proprio
a lui il ruolo di imperatore, ignorando dunque la presenza di suo
figlio Commodo come legittimo erede.
Sfortunatamente, proprio quest’ultimo scopre le intenzioni del
padre, uccidendolo e ordinando di dare la caccia a Massimo e alla
sua famiglia.
Riuscito a fuggire, Massimo non ha
però neanché il tempo di piangere i suoi cari che viene catturato e
ridotto in schiavitù. Condotto nuovamente a Roma, egli viene
trasformato in un gladiatore da combattimento e in breve tempo
inizia a guadagnare una sempre maggiore popolarità presso il popolo
romano che accorre al Colosseo per vederlo. Comprendendo di come
quello sia l’unico modo per giungere a Commodo e ottenere la sua
vendetta, Massimo inizia a farsi largo tra i propri nemici, sempre
più indirizzato verso lo
scontro finale e la sua liberazione.
Il gladiatore: il cast del film
Dopo che Mel
Gibson rifiutò il ruolo di Massimo Decimo Meridio,
Russell Crowe
accettò il ruolo e cominciò a lavorarci su durante il film che
stava girando, ovvero Insider – Dietro la verità. Per
questo film aveva preso molti chili e per Il Gladiatore li avrebbe
dovuti perdere tutti e acquisire una certa muscolatura. A detta di
Crowe, pare che non abbia fatto nulla di speciale tranne che
praticare dei normali lavori di fattoria in Australia. Durante le
riprese de Il Gladiatore, Crowe era continuamente scontento della
sceneggiatura, tanto da riadattarla con le proprie mani. La sua
intensa interpretazione divenne però memorabile e lo portò a
vincere il premio Oscar come miglior attore. Nei panni di suo
figlio vi è l’attore GiorgioCantarini, meglio noto per il film La vita è
bella.
Per il ruolo di Commodo Ridley
Scott non aveva dubbi su chi dovesse essere il suo interprete.
Anche dopo aver provinato diversi attori, Joaquin Phoenix
si confermò la scelta giusta. Nonostante avesse recitato già in
altri film, per Phoenix si trattò del ruolo più importante ottenuto
fino a quel momento. Egli era per questo molto nervoso sul set,
tanto da chiedere a Crowe di dargli una mano per far sì che potesse
concentrarsi su sé stesso, trovando così il narcisismo adatto al
personaggio. L’attore Oliver Reed, presente nei
panni di Marco Aurelio, morì tre settimane prima di finire le scene
principali. Le parti che non era riuscito a girare sono state
sistemate in post produzione. Sono poi presenti gli attori
Djimon Hounsou nei panni dello schiavo Juba e
Connie Nielsen in quelli di Augusta Lucilla,
sorella di Commodo.
Il gladiatore: il sequel, il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Sin dall’uscita del film si è
parlato di dar vita ad un sequel del film. Scott ha però sempre
dichiarato che se questo deve essere realizzato, Massimo Decimo
Meridio deve esserne protagonista con il volto di Crowe. Data la
morte del personaggio
alla fine del film è però sempre risultato complesso scrivere
un seguito che lo avesse come personaggio principale. Dopo anni di
tentativi respinti, nel 2017 Scott ha affermato di aver trovato un modo per riportare
in vita il personaggio di Massimo. La nuova storia, inoltre,
dovrebbe svolgersi circa 30 anni dopo gli eventi di Il
gladiatore. Recentemente, però, lo stesso Crowe ha
affermato di non aver saputo nulla di concreto a
riguardo, lasciando per ora in sospeso le sorti di questo
ipotetico sequel.
In attesa di poterlo magari vedere
un giorno, è possibile fruire del film del 2000 grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Il gladiatore è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili
Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 26
maggio alle ore 21:20 su Canale
5.
In vista dell’uscita
di Il
Gladiatore II, Ridley Scott è tornato a parlare del tentativo
di Joaquin Phoenix di abbandonare
Il Gladiatore nel bel mezzo della lavorazione del film
del 2000, dove interpreva un personaggio chiave, Commodo. La sua
interpretazione è poi stata così apprezzata da fargli ottenere la
sua prima nomination all’Oscar come Miglior attore non
protagonista. Parlando con il New York Times, Scott ha però appunto
ricordato che Phoenix stava per abbandonare il progetto.
“Era completamente adornato nel
suo costume d’epoca e diceva: “Non posso farlo”. Ho chiesto:
“Cosa?” E RussellCrowe ha detto: “È
terribilmente poco professionale”. Quando gli è stato chiesto
come ha fatto a trattenere l’attore nel progetto, Scott ha
semplicemente detto di essere “molto amico di Joaquin”.
“Posso fare il fratello maggiore o il padre. Ma sono un amico
di Joaquin. Il Gladiatore è stato un battesimo del fuoco per
entrambi all’inizio“. Pheonix e Scott si riuniranno più tardi
nella loro carriera per il dramma storico Napoleon
del 2023.
L’argomento relativo al
comportamento di Phoenix è stato sollevato quando il New York Times
ha parlato della recente uscita di Phoenix
dal film d’amore gay di Todd Haynes cinque
giorni prima che le cineprese iniziassero a girare. La decisione
dell’attore ha costretto Haynes e il suo team ad accantonare il
progetto a tempo indeterminato. Successivamente, James
McAvoy ha raccontato di aver avuto
solo due settimane per prepararsi per Split, per via
di un abbandono dell’ultimo minuto di Phoenix.
Paul Mescal interpreterà Lucius Verus, il
figlio del personaggio di Connie Nielsen (interpretato da
Spencer Treat Clark nel film originale), ne
Il
Gladiatore II. La Nielsen riprenderà anche il ruolo di
Lucilla. “Lucius è stato nelle terre selvagge per, vediamo,
l’ultima volta l’abbiamo visto quando aveva 12 anni“, ha detto
Ridley Scott in precedenza a Rotten
Tomatoes a proposito del personaggio di Mescal. “Ora sono
passati circa 12 o 15 anni. È stato nella natura selvaggia e ha
perso i contatti con sua madre. Sua madre ha perso i contatti con
lui, non sa dove sia. Pensa che possa essere morto“.
La produzione del film è iniziata
nel giugno 2023, ma è stata sospesa circa un mese dopo a causa
dello sciopero della Screen Actors Guild-American Federation of
Television and Radio Artists (SAG-AFTRA). Le riprese sono riprese
nel dicembre 2024 e la produzione è terminata ufficialmente il 17
gennaio 2024. Ridley Scott produce Il
Gladiatore II insieme a Michael Pruss, Douglas Wick,
Lucy Fisher e David Franzoni.
Il film arriverà nelle sale
statunitensi il 14novembre
2024, distribuito da Paramount Pictures.
Mentre continua a lavorare in
maniera febbrile per portare sullo schermo il maggior numero
possibile di sequel di Alien, Ridley
Scott ha anche un’idea per un sequel de Il
Gladiatore.
Il regista, che nel 2000 ha diretto
uno dei film di più grande successo a Hollywood e nel mondo intero,
ha dichiarato infatti di avere in serbo qualche spunto per poter
realizzare un nuovo film che potrebbe dare un seguito alle gesta di
Massimo Decimo Meridio.
“So come portarlo indietro.
Parlavo con le persone allo studio, ‘ma è morto’. Ma c’è un modo
per portarlo indietro. Se dovesse o meno accadere non lo so. Il
Gladiatore è del 2000, quindi Russell è cambiato un po’. Sta
facendo delle cose adesso, ma sto cercando di farlo tornare qui
giù.”
L’idea è insieme interessante e
inquietante e ci fa pensare al fatto che forse il talento di
Scott potrebbe essere meglio applicato a idee
innovative. Che ne pensate?
Il 19 maggio arriverà al cinema
Alien Covenant, ultimo film di
Scott regista, mentre il prossimo autunno arriverà
al cinema Blade Runner 2049, di cui Ridley
Scott è produttore.
Il Gladiatore: il trailer onesto del film di Ridley
Scott
Il
gladiatore (Gladiator) è un
film del 2000 diretto da Ridley Scott, interpretato da
Russell Crowe, Joaquin Phoenix, Connie Nielsen, Richard
Harris, Oliver Reed e Tomas Arana. Crowe
interpreta il fedele generale Maximus (italianizzato in “Massimo”),
che viene tradito quando Commodo, l’ambizioso figlio
dell’imperatore, assassina il padre e s’impossessa del trono.
Ridotto in schiavitù, Massimo ricompare nell’arena tra le file dei
gladiatori per vendicare l’assassinio della sua famiglia e del suo
imperatore.
La pellicola uscì nelle sale
cinematografiche il 5 maggio 2000 negli USA, il 12 maggio nel Regno
Unito e il 19 maggio in Italia; il film ha ottenuto un notevole
successo al botteghino, ricevendo recensioni generalmente positive
e risultando vincitore di cinque Premi Oscar e di molti altri
riconoscimenti.
La spettacolare tenuta utilizzata
nel film Il Gladiatore è in vendita su Casa.it il
sito e l’app di riferimento per chi cerca casa e per i
professionisti del Real Estate. Il film, ambientato nell’antica
Roma che vede come protagonista Russell Crowe nei
panni del Generale Massimo Decimo Meridio, ha ottenuto 12
candidature all’Oscar vincendone 5.
La tenuta immersa nel cuore della
Val d’Orcia, arroccata in una posizione collinare che permette di
avere viste mozzafiato sulla campagna toscana patrimonio
dell’UNESCO, si trova a breve distanza da tutti i centri medievali
della zona, tra cui Pienza, Montalcino, Montepulciano e
Monticchiello.
Come gli appassionati di cinema
sapranno, il viale privato di cipressi fornisce l’accesso alla
tenuta dove è presente lo storico casolare sviluppato su 3
piani per una totale superficie di 1300 metri quadrati, 17
ettari di terreno e un panorama unico nel suo genere.
La proprietà presenta eccezionali
dettagli architettonici toscani originali come la pietra medievale,
le arcate, le colonne, i soffitti a volta, i pavimenti in cotto, le
travi in legno a vista e gli elementi in travertino.
Al piano terra troviamo garage,
cantine, locale tecnico. Al primo piano: 6 camere da letto, 2
bagni, 2 cucine, 2 soggiorni con camino, sala da pranzo, studio,
ripostiglio, terrazza panoramica. Al secondo piano: 6 camere da
letto supplementari, 1 bagno e 1 ripostiglio.
La villa è circondata da 17 ettari
di terreno, tra cui due dedicati all’uliveto.
Gli amanti del film possono sognare
a occhi aperti scorrendo le immagini della villa sulla collina, del
campo di grano e del viale di cipressi come il protagonista Massimo
Decimo Meridio, semplicemente navigando su Casa.it.
Screen Junkies è noto per la sua irriverenza
e certamente se un film è acclamato da pubblico e critica lo
risparmia dai suoi “trattamenti speciali”. Di seguito potete vedere
il trailer onesto de Il
Gladiatore, celebre film premio Oscar di Ridley Scott, con protagonista uno
straordinario Russell Crowe.
Il
gladiatore (Gladiator) è un
film del 2000 diretto da Ridley Scott, interpretato da
Russell Crowe, Joaquin Phoenix, Connie Nielsen, Richard
Harris, Oliver Reed e Tomas Arana. Crowe
interpreta il fedele generale Maximus (italianizzato in “Massimo”),
che viene tradito quando Commodo, l’ambizioso figlio
dell’imperatore, assassina il padre e s’impossessa del trono.
Ridotto in schiavitù, Massimo ricompare nell’arena tra le file dei
gladiatori per vendicare l’assassinio della sua famiglia e del suo
imperatore.
La pellicola uscì nelle sale cinematografiche il 5 maggio 2000
negli USA, il 12 maggio nel Regno Unito e il 19 maggio in Italia;
il film ha ottenuto un notevole successo al botteghino, ricevendo
recensioni generalmente positive e risultando vincitore di cinque
Premi Oscar e di molti altri riconoscimenti.
Doug Wick,
produttore de Il Gladiatore, ha spiegato che la più grande
sfida dell’annunciato sequel sarà dover fare i conti con il fatto
che il personaggio di Massimo Decimo Meridio è morto alla fine del
primo film. Il Gladiatore è stato un grandissimo successo al box
office e, all’epoca della sua release nel 2000, venne accolto
positivamente anche dalla critica. Il film contribuì ad accrescere
la fama a livello internazionale di Russell Crowe e a consacrare la figura di
Ridley Scott come uno dei più grandi registi
di tutti i tempi.
Il film ottenne anche 5 premi Oscar,
incluso miglior film e miglior attore protagonista. Sono anni ormai
che si parla di un possibile sequel de Il Gladiatore: le ultime news in merito
risalgono al 2018, quando lo stesso Scott aveva dichiarato che
sarebbe tornato dietro la macchina da presa e che stava lavorando
alla sceneggiatura con Peter Craig. La storia dovrebbe
raccontare di Lucio, il figlio di Lucilla che fu interpretata da
Connie Nielsen nel film del 2000. Sarà ambientata
25 anni dopo, quando Lucio sarà ormai adulto ma avrà ancora come
punto di riferimento il sacrificio di Massimo.
Adesso, in una recente intervista
con
ComicBook, il produttore Doug Wick ha spiegato
che per il team al lavoro sul sequel, la più grande sfida è
rappresentata proprio dal fatto di dover riportare il personaggio
di Massimo Decimo Meridio in vita. Wick ha specificato che tutte le
persone coinvolte nel primo film lo hanno amato, e che non hanno
intenzione di menomarne l’eredità realizzando un seguito
narrativamente debole, cercando di sfruttare unicamente la
popolarità del film originale.
Ridley Scott amerebbe realizzare il sequel de Il
Gladiatore
“A Ridley piacerebbe
farlo”, ha spiegato Wick. “Tutti quelli che sono stati
coinvolti nell’originale, adorano troppo il film per considerare
uno sfruttamento economico. L’unico problema è puramente creativo e
riguarda il lavoro sulla sceneggiatura. Ridley ci sta lavorando:
davvero, è soltanto una questione relativa alla maniera più degna
per poterlo realizzare… e, naturalmente, bisogna considerare anche
che il protagonista è morto.”
Wick ha anche rivelato che quando è
uscito il primo film, l’agente di Crowe lo ha chiamato e, in
maniera scherzosa, proprio sulla scia del grande successo che stava
ottenendo il film, aveva proposto che il modo più semplice per
riportare in vita Massimo in un eventuale sequel era mostrare –
durante la sequenza d’apertura – che il finale del precedessore era
tutta una farsa. Quest’idea, chiaramente, non è mai stata
considerata dal produttore!
Il Gladiatore è uno dei film più
famosi degli anni 2000 ed è spesso accreditato per aver
rivitalizzato il genere epico storico, ma il finale lascia alcune
importanti domande da considerare. Il Gladiatore segue la
vita di un generale romano immaginario di nome
Maximus Decimus Meridius (Russell
Crowe). Massimo si avvicina all’attuale imperatore
romano, Marco Aurelio (Richard Harris), che gli comunica che sarà
nominato protettore di Roma alla morte di Marco Aurelio. Commodo
(Joaquin
Phoenix), il figlio di Marco Aurelio, viene a
conoscenza di questo piano e uccide il padre, ordinando poi ai suoi
uomini di giustiziare Massimo e di uccidere la sua famiglia.
Massimo riesce a fuggire e corre a
casa per salvare la sua famiglia, ma arriva troppo tardi e trova la
moglie e il figlio crocifissi fuori casa. In seguito, Massimo
finisce per essere catturato da schiavisti e costretto a diventare
un gladiatore. Dopo molte vittorie, Massimo viene portato a Roma
per combattere davanti all’imperatore, ora Commodo. Dopo aver
scoperto l’identità di Massimo, Commodo cerca di organizzare la sua
morte nell’arena, ma il piano fallisce. Massimo escogita un suo
piano per mettere l’esercito contro Commodo, ma Commodo lo scopre e
lo cattura. Commodo sfida Massimo a duello e, sebbene Massimo
uccida Commodo, questi muore per le ferite riportate.
Perché Massimo muore nel
Gladiatore
Massimo muore nel
Gladiatore a causa della pugnalata al polmone che gli è
stata inferta da Commodo prima del duello finale. Commodo vuole
riconquistare il rispetto del popolo romano uccidendo Massimo, il
loro campione. Tuttavia, Commodo sa che non potrebbe sconfiggerlo
in un combattimento leale, quindi visita Massimo prima del
combattimento e lo pugnala alla schiena. Nonostante la grave
ferita, Massimo riesce a uccidere Commodo in un combattimento
singolo, ma muore dissanguato poco dopo lo scontro. Il respiro
affannoso di Massimo e la posizione della pugnalata di Commodo
dimostrano che a ucciderlo è stato un polmone perforato.
Il Gladiatore uccide il
suo protagonista per un paio di motivi. In primo luogo, la vendetta
deve avere delle conseguenze e la vendetta di Massimo non deve
avere un lieto fine. Alla fine, Maximus cerca di uccidere qualcuno
per vendicarsi dell’omicidio della sua famiglia e, sebbene
l’uccisione possa essere giustificata, questo tipo di vendetta
violenta è sempre autodistruttiva. In secondo luogo, la morte era
la naturale conclusione del suo arco narrativo. La famiglia di
Maximus era il suo scopo e, dopo la loro morte, la vendetta era
tutto ciò che gli rimaneva. Dopo aver ottenuto la sua vendetta, non
ha motivo di continuare a vivere. In effetti, Maximus era
chiaramente pronto a incontrare la sua fine e a riunirsi con la sua
famiglia nell’aldilà.
Che cosa intende Lucilla quando
dice a Maximus: “Sei a casa”
Quando Massimo muore alla fine del
Gladiatore, Lucilla gli sussurra che è a casa. Le ultime
parole di Lucilla a Massimo gli giungono mentre ha le visioni della
moglie e del figlio nella loro fattoria a Trujillo. Lucilla gli
dice che è a casa perché sa che sarà con sua moglie e suo figlio
nell’aldilà. Anche se la sua casa è stata distrutta nel mondo
vivente, lei sa che la rivedrà nell’Eliseo e si riunirà alla sua
famiglia.
Cosa succede a Roma
Su cosa sia successo a Roma dopo
gli eventi del Gladiatore si possono fare solo ipotesi.
Nessuno di questi eventi si è verificato nella vita reale (il vero
Commodo governò per 12 anni dopo la morte del padre e la Repubblica
non fu mai vicina alla restaurazione), ma si può ipotizzare che il
Senato romano abbia ripreso il potere dopo la morte di Commodo.
Commodo non ha figli nel film e non nomina mai un erede, quindi è
ragionevole supporre che il Senato fosse l’unico attore rimasto a
riempire il vuoto di potere.
L’unico personaggio vivente del
Gladiatore che avrebbe potuto rivendicare la carica di
imperatore sarebbe stato Lucio, il figlio di Lucilla. Tuttavia,
Lucilla era favorevole al piano di Marco Aurelio e Massimo di
restaurare la Repubblica, quindi è improbabile che abbia proposto
suo figlio come pretendente. Inoltre, il Senato aveva già un enorme
potere e influenza, quindi non sarebbe stato difficile per loro
prendere il controllo. Il popolo romano sembrava non sopportare
Commodo ed è improbabile che desiderasse un altro imperatore dopo
il suo regno. Detto questo, l’unica conclusione logica è che il
Senato restaurò la Repubblica come desiderava Massimo.
Il finale del Gladiatore è
il trionfo dell’onore e della disciplina di Massimo sulla codardia
e il sadismo di Commodo. Inoltre, riguarda la complessa moralità
della vendetta. Massimo ha un motivo onorevole per perseguire la
vendetta, ma questa diventa il suo unico scopo nella vita. La sua
morte alla fine del film dimostra che una persona consumata dalla
vendetta perde il resto di sé. Dopo aver ucciso Commodo, l’unica
cosa che Massimo vuole fare è stare di nuovo con la sua famiglia,
quindi non ci sarebbe nulla da fare con il suo personaggio se fosse
vissuto.
Se da un lato la morte di Massimo
può servire da monito sulla vendetta, dall’altro la sua vittoria su
Commodo serve a elevare le virtù sottolineate da Marco Aurelio
subito dopo l’epico incipit del Gladiatore. Commodo cita
la fede del padre in quattro virtù principali: saggezza,
temperanza, giustizia e fortezza. Mentre Massimo possiede queste
caratteristiche, Commodo ammette che le sue virtù, come
l’ambizione, si trovano altrove. La vittoria di Massimo nell’arena
simboleggia il trionfo delle sue virtù su quelle di Commodo.
Spiegato il piano originale di
Ridley Scott per il finale del Gladiatore
Mentre la versione finale del
Gladiatore vede Massimo morire alla fine, il piano
originale del regista Ridley Scott prevedeva che Massimo vivesse.
Tuttavia, durante le riprese, Scott avrebbe deciso che avrebbe
danneggiato l’arco narrativo di Massimo tenendolo in vita dopo il
duello con Commodo. Maximus ha raggiunto l’unico scopo rimasto
nella sua vita, quindi è meglio che muoia e si riunisca alla sua
famiglia. È interessante che Scott abbia deciso questa scelta già
durante le riprese, ma, a prescindere da ciò, potrebbe aver salvato
Il gladiatore perché qualsiasi altro finale per Massimo
sarebbe sembrato sbagliato.
Il Gladiatore II: come torna
Lucio
Il
Gladiatore II seguirà la vita del figlio di
Lucilla, Lucius. Durante Il Gladiatore è un bambino di
circa 8 anni e, sebbene Commodo lo minacci sottilmente per
costringere Lucilla, alla fine del film è vivo e vegeto. Il
cast de Il Gladiatore II rivela anche che Lucilla
tornerà per guidare il figlio e garantire una certa continuità tra
il sequel e l’originale.
Lucio sarà probabilmente un
guerriero con le stesse virtù e caratteristiche di Massimo. Questo
lo renderebbe un degno successore dell’eredità di Massimo e farebbe
seguito alla sua ammirazione per Massimo nel
Gladiatore. Il Gladiatore
II si
svolgerà 20 anni dopo l’originale e Lucius dovrà probabilmente
salvare la repubblica che Massimo ha restaurato.
La star di Il Gladiatore, Russell Crowe, ha dichiarato di sentirsi
“leggermente a disagio” nei confronti del sequel
Il Gladiatore
II. Nell’ultimo episodio di Kyle Meredith With… l’attore ha infatti
parlato della malinconia che tutte le notizie sul sequel gli hanno
fatto provare. Nonostante il suo personaggio muoia alla fine del
film del 2000, Crowe ritiene che avrebbe potuto essere maggiormente
coinvolto, in un modo o nell’altro, in questo nuovo progetto,
provando una strana sensazione nel guardare tutto questo
dall’esterno. “Mi mette un po’ a disagio il fatto che ne stiano
facendo un altro, sapete? Perché ovviamente sono morto e non ho
voce in capitolo su quello che viene fatto“, ha ammesso
Russell Crowe.
“Un paio di cose che ho sentito
dire mi hanno fatto pensare: ‘No, no, no. Non rientra nel percorso
morale di quel particolare personaggio’. Ma sapete, non posso dire
nulla. Non è il mio posto. Sono sotto terra. Quindi vedremo come
sarà“. “Ripenso all’età che avevo quando ho fatto quel
film e a tutte le cose che sono venute dopo e alle porte che quel
film in particolare mi ha aperto“, ha poi ricordato l’attore.
“Quindi c’è sicuramente una sfumatura – e questo è puramente
onesto – una sfumatura di malinconia, una sfumatura di
gelosia“.
Paul Mescal interpreterà Lucius Verus, il
figlio del personaggio di Connie Nielsen (interpretato da
Spencer Treat Clark nel film originale), ne
Il
Gladiatore II. La Nielsen riprenderà anche il ruolo di
Lucilla. “Lucius è stato nelle terre selvagge per, vediamo,
l’ultima volta l’abbiamo visto quando aveva 12 anni“, ha detto
Ridley Scott in precedenza a Rotten
Tomatoes a proposito del personaggio di Mescal. “Ora sono
passati circa 12 o 15 anni. È stato nella natura selvaggia e ha
perso i contatti con sua madre. Sua madre ha perso i contatti con
lui, non sa dove sia. Pensa che possa essere morto“.
La produzione del film è iniziata
nel giugno 2023, ma è stata sospesa circa un mese dopo a causa
dello sciopero della Screen Actors Guild-American Federation of
Television and Radio Artists (SAG-AFTRA). Le riprese sono riprese
nel dicembre 2024 e la produzione è terminata ufficialmente il 17
gennaio 2024. Ridley Scott produce Il
Gladiatore II insieme a Michael Pruss, Douglas Wick,
Lucy Fisher e David Franzoni. Il film arriverà nelle sale
statunitensi il 22 novembre 2024, distribuito da
Paramount Pictures.
Il Gladiatore II
(qui
la nostra recensione), come noto, è privo del protagonista del
primo film, Russell Crowe. Massimo (il personaggio di
Crowe) muore alla fine de Il Gladiatore, quindi non è stato uno shock sapere che
non era coinvolto nel sequel, sostituito nel ruolo principale da
Paul Mescal, che interpreta il di lui figlio,
Lucio. Sebbene Crowe sia assente dal film, il messaggio che
trasmette nel ruolo di Massimo nel primo Gladiatore è molto
presente, tanto che molti fan hanno ritenuto che sia Lucio che il
film nel suo complesso fossero troppo simili all’originale. Lo
sceneggiatore Peter Craig ha però ora affermato
che Massico (e Crowe) erano inizialmente previsti anche per questo
sequel.
Parlando con TheDirect, lo sceneggiatore ha
rivelato di aver scritto una scena di flashback con Massimo e ha
spiegato perché non è stata inclusa: “C’era una bozza che avevo
in cui… c’era un’idea che i romani avevano di poter parlare con i
propri antenati, e avevano queste catacombe sotterranee dove le
urne e le ceneri e le ossa delle persone erano tutte sepolte sotto
la città. C’era una scena in cui Lucio, una volta scoperto che si
trattava di suo padre, scendeva lì sotto e trovava la sua tomba. E
ci sarebbe stato solo un breve flashback con Russell. Penso che
probabilmente abbiano preso la decisione giusta di non
utilizzarlo“.
Il motivo per cui Russell Crowe non è stato coinvolto in
Il gladiatore II
“Ma ci ho lavorato con Ridley
[Scott] per un po’. In realtà me ne sono andato per impegni su
altri progetto. Ho però lasciato un menù di proposte tra cui poter
scegliere per questo sequel e loro ne hanno selezionate alcune, e
credo che abbiano lasciato fuori molte delle cose giuste”.
Sebbene Il gladiatore II sia riuscito a superare
il primo alla fine della sua corsa nelle sale, il film è stato ben
lungi dall’essere un profitto, considerando i suoi ingenti budget
di produzione e marketing. La Paramount Pictures ha riferito di
aver speso circa 250 milioni di dollari solo per la realizzazione
de Il gladiatore II, con altri 100 milioni di
dollari destinati ai costi di marketing.
Il che significa che il film avrebbe
dovuto incassare ben più di 500 milioni di dollari al botteghino
per raggiungere il pareggio, e ha concluso la sua corsa nelle sale
con 172 milioni di dollari a livello nazionale e 288 milioni di
dollari a livello internazionale, per un totale globale di 460
milioni di dollari. Una o due scene con il Massimo di Russell Crowe avrebbero potuto dare al film
una piccola spinta al botteghino, soprattutto per coloro che hanno
un profondo legame nostalgico con l’originale, ma è improbabile che
avrebbero dato al film la spinta necessaria per raggiungere il
profitto.
Non è difficile trovare una
moltitudine di parallelismi tra i film del
Il Gladiatore di Ridley Scott. Usciti a più di due
decenni di distanza l’uno dall’altro, i due film sono molto diversi
tra loro, pur essendo legati da alcuni temi, circostanze e persino
da una linea di sangue. Oltre al fatto che il Lucio di
Paul Mescal è il figlio della Lucilla di Connie Nielsen e del Massimo di Russell
Crowe, uno degli altri più evidenti
rispecchiamenti è quello dei governanti di Roma.
Nel film originale, Commodo di
Joaquin Phoenix era assolutamente fuori di
testa, costantemente in bilico sull’orlo della follia, con ogni
decisione sbagliata che si accumulava su un’altra. Nel sequel, il
pubblico viene introdotto agli ultimi sovrani di Roma, i fratelli
gemelli Geta (Joseph Quinn) e Caracalla
(Fred Hechinger).
Qualcuno potrebbe chiedersi come
mai tutti coloro che siedono sul trono finiscano in
stati mentali così fragili e per le
risposte a queste domande non c’è bisogno di guardare oltre il
regista stesso, con Scott che interviene per darci un po’ di
contesto. Mentre il sequel spiega che Caracalla è afflitto da un
attacco di sifilide che ha iniziato a divorare il suo cervello,
Scott incolpa anche un altro veleno per lo scarso benessere mentale
dei leader di Roma. In una chiacchierata con The Hollywood Reporter, il regista di
Napoleone ha spiegato
“La gente dimentica
che tutta la ricca aristocrazia senatoriale romana viveva di acqua
che veniva convogliata attraverso tubi e serbatoi di
piombo.La gente non ci pensa.La
scelta è tra acqua e vino.Quando si beve l’acqua,
è attraverso un sistema di piombo che a quel punto potrebbe avere
200 anni.Non c’è da stupirsi che siano
pazzi.Stanno andando tutti verso
l’Alzheimer”.
L’effetto del piombo sul nostro
cervello
Il regista collego l’antica Roma
alla recente storia degli Stati Uniti. Chi di noi ha un certo
apprezzamento per la conoscenza del lato più morboso della vita,
saprà che gli anni ’60, ’70 e ’80 sono stati un periodo
particolarmente vivace per l’attività criminale, in particolare per
gli omicidi seriali.
Quando all’inizio degli anni ’90 la
criminalità ha subito una flessione, i ricercatori hanno
iniziato a seguire le briciole di pane, che alla fine li hanno
portati a individuare nel piombo presente nella benzina e in altri
prodotti il principale tassello del puzzle dietro l’esplosione dei
crimini violenti. La teoria è che i bambini cresciuti negli anni
’40 e ’50, che erano costantemente a contatto con il piombo,
avessero il cervello alterato dalla sostanza chimica, diventando
così, in seguito, criminali violenti.
Quando sono state introdotte le
restrizioni sul piombo, queste tendenze si sono lentamente ma
inesorabilmente attenuate, e gli anni ’90 hanno inaugurato una
nuova era con molti meno casi di comportamenti di questo tipo.
Tenendo conto di ciò, il ritratto che Scott fa dei suoi
imperatori squilibrati è perfettamente in linea con quanto la
scienza ha dimostrato sull’avvelenamento da piombo e sul
comportamento cognitivo.
Il
Gladiatore II si preannuncia come uno dei più grandi
blockbuster del resto dell’anno, con il primo trailer che offre
un’azione ad alto tasso di tensione e nuovi sguardi al suo cast
all-star. Il sequel, che riprende gli eventi de Il Gladiatore del 2000, è l’ultimo film del
leggendario regista Ridley Scott, il cui lavoro decennale
nell’industria ha spaziato da Alien
a Blade Runner al recente Napoleon. In una recente intervista con
Empire, Scott ha elogiato il suo
lavoro su Il
Gladiatore II, sostenendo che potrebbe diventare un
punto di forza della sua filmografia complessiva. “È la cosa
migliore che abbia mai fatto”, ha affermato Scott. “Anche
se [ho] fatto molti altri grandi film”.
Paul Mescal interpreterà Lucius Verus, il
figlio del personaggio di Connie Nielsen (interpretato da
Spencer Treat Clark nel film originale), ne
Il
Gladiatore II. La Nielsen riprenderà anche il ruolo di
Lucilla. “Lucius è stato nelle terre selvagge per, vediamo,
l’ultima volta l’abbiamo visto quando aveva 12 anni“, ha detto
Ridley Scott in precedenza a Rotten
Tomatoes a proposito del personaggio di Mescal. “Ora sono
passati circa 12 o 15 anni. È stato nella natura selvaggia e ha
perso i contatti con sua madre. Sua madre ha perso i contatti con
lui, non sa dove sia. Pensa che possa essere morto“.
La produzione del film è iniziata
nel giugno 2023, ma è stata sospesa circa un mese dopo a causa
dello sciopero della Screen Actors Guild-American Federation of
Television and Radio Artists (SAG-AFTRA). Le riprese sono riprese
nel dicembre 2024 e la produzione è terminata ufficialmente il 17
gennaio 2024. Ridley Scott produce Il
Gladiatore II insieme a Michael Pruss, Douglas Wick,
Lucy Fisher e David Franzoni. Il film arriverà nelle sale
statunitensi il 22 novembre 2024, distribuito da
Paramount Pictures.
Più instancabile che
mai, Ridley
Scott – esattamente un anno dopo aver portato al
cinema il colossal Napoleon –
torna sul grande schermo con Il Gladiatore
II, sequel di una delle opere per cui è maggiormente
ricordato. Se nel 2000 Il
Gladiatoreaveva risvegliato l’interesse per i film
epici e consacrato la carriera di Russell
Crowe con il ruolo di
Massimo Decimo Meridio, questo inaspettato seguito (scritto da
David Scarpa, già autore di Napoleon)
si fa ora promotore non solo di quella stessa epica ma anche di un
forte messaggio politico che richiama alla decadenza – politica e
morale – degli attuali “imperi”.
Ed è proprio in questo sguardo
fortemente politico che si ritrova il meglio del film, che usa
sapientemente il passato per parlare dell’oggi, attraverso la
decadenza del più importante impero di tutti i tempi. L’epica di
Il Gladiatore II si ritrova allora qui, non tanto
negli scontri all’interno del Colosseo quanto negli intrighi di
palazzo, nelle vicende politiche che inquinano l’anima di Roma e la
condannano ad una fine apparentemente inevitabile. Scott trova
dunque occasione qui di unire le sue due anime: la spettacolarità
esagerata ed esagitata e l’esplorazione delle oscurità dell’animo
umano.
Anni dopo aver assistito alla tragica morte del venerato eroe
nonché padre Massimo Decimo Meridio per mano del suo perfido
zio, Lucio (Paul
Mescal) si trova costretto a combattere nel Colosseo
dopo che la sua patria viene conquistata da parte delle centurie di
Marco Acacio (Pedro
Pascal) per ordine dei
due tirannici imperatori, Geta (Joseph
Quinn) e Caracalla
(FredHechinger), che ora
governano Roma. Con il cuore ardente di rabbia e il destino
dell’Impero appeso a un filo, Lucio deve affrontare pericoli e
nemici, riscoprendo nel suo passato la forza e l’onore necessari
per riportare la gloria di Roma al suo popolo.
Ci si è chiesti a lungo se fosse o
meno necessario un sequel di Il Gladiatore II e
con grandi probabilità c’è chi – comprensibilmente – se lo chiede
anche ora che questo seguito è realtà. Partiamo subito con il dire
che questo nuovo film non si discosta poi molto da quanto mostrato
e compiuto dal primo. Anzi, ne segue attentamente le orme con un
fare celebrativo. Non a caso, sono innumerevoli i riferimenti al
titolo del 2000, che come un’ombra si aggira su questo sequel quasi
a guidarne ogni passo.
Ciò significa che questo sequel
propone di nuovo tutta l’epica già evocata dal primo, seppur con
tutte le prodezze tecnologiche e di effetti speciali che un quarto
di secolo in più ha portato a disposizione. Questo non
necessariamente comporta che questo sequel sia più spettacolare, ma
certamente riesce ad essere al di sopra della media degli odierni
blockbuster di questo tipo. Merito della capacità di Scott – ad 87
anni – di immaginare scenari e situazioni dotati di un senso della
grandiosità e della meraviglia da far invidia.
Poco – anzi nulla – importa quindi
se la verosimiglianza storica non è di casa neanche stavolta,
perché per quanto la rappresentazione di battaglie navali e i
combattimenti con babbuini o
rinoceronti possa essere forzata, possiede quel certo fascino
che soddisfa la voglia di un intrattenimento, certamente folle, ma
capace di far parlare di sé. Gli stessi scontri tra gladiatori o le
battaglie di più ampia portata sono sempre poste in scena con una
brutalità che, tra sangue, sudore e muscoli che si flettono,
trasmette proprio quell’eccitazione e quella tensione che gli
spettatori sugli spalti del Colosseo devono aver provato.
Il Gladiatore II tra Shakespeare e monito sul
presente
Di certo, come si diceva in
apertura, l’aspetto più interessante del film è la vicenda politica
che porta avanti. Leader assoluto in ciò è il
Macrino di Denzel Washington, perfetto Riccardo
III shakespeariano che machiavellicamente trama per
ribaltare completamente il proprio status. Un personaggio magnifico
il suo, con cui Washington dimostra di essere un fuoriclasse. Per
quanto il cast sia composto di ottimi attori, è lui a fagocitare
tutte le attenzioni, rubando facilmente la scena ai suoi
colleghi.
Con lui, Scarpa e Scott propongono
un ritratto di quei subdoli uomini di potere che oggigiorno
riescono, facendo leva sulla pancia del popolo, a raggiungere i
propri loschi obiettivi, ponendo sempre più in crisi la democrazia.
In questo il film diventa dunque un monito che si unisce
all’intrattenimento offerto. Certo, il racconto di Lucio –
l’effettivo protagonista – si muove su diverse soluzioni narrative
piuttosto facili e poco convincenti ma, come valeva per Napoleon,
anche con Il Gladiatore II si può chiudere un
occhio quando nel complesso Scott si dimostra ancora una volta un
tale maestro nello spettacolo cinematografico.
Il Gladiatore II
(qui
la recensione) è al cinema dal 14 novembre e per gli attori
coinvolti è dunque ora possibile condividere alcuni dietro le
quinte dal set come anche foto e video di vario genere da loro
scattate sui luoghi dove sono avvenute le riprese. Non si è dunque
fatto attendere Pedro Pascal –
interprete di Marco Acacio nel film – che tramite il proprio
profilo Instagram ha condiviso alcune foto e video che lo
ritraggono in compagnia di
Paul Mescal e May Calamawy (il cui
personaggio è stato di molto ridotto al montaggio).
L’attore offre però anche uno
sguardo ad alcune imponenti ricostruzioni per il set, ai suoi
allenamenti nel combattimento con la spada e a momenti di svago nei
luoghi del Marocco dove si sono appunto svolte le riprese. Qui di
seguito, ecco il post condiviso dall’attore, dove si può dunque
ritrovare tutto ciò e avere uno sguardo inedito su determinati
aspetti di Il Gladiatore II, ora al cinema.
La Nielsen riprenderà anche il ruolo
di Lucilla. “Lucius è stato nelle terre selvagge per, vediamo,
l’ultima volta l’abbiamo visto quando aveva 12 anni“, ha detto
Ridley Scott in precedenza a Rotten
Tomatoes a proposito del personaggio di Mescal. “Ora sono
passati circa 12 o 15 anni. È stato nella natura selvaggia e ha
perso i contatti con sua madre. Sua madre ha perso i contatti con
lui, non sa dove sia. Pensa che possa essere morto“.
Il Gladiatore
II è interpretato anche da
Denzel Washington,
Pedro Pascal,
Joseph Quinn, Fred Hechinger, May Calamawy, Derek Jacobi, Lior
Raz, Peter Mensah, Matt Lucas e Tim
McInnerny. La produzione del film è iniziata nel giugno
2023, ma è stata sospesa circa un mese dopo a causa dello sciopero
della Screen Actors Guild-American Federation of Television and
Radio Artists (SAG-AFTRA). Le riprese sono riprese nel dicembre
2024 e la produzione è terminata ufficialmente il 17 gennaio
2024.
Sono arrivate le prime recensioni
dell’atteso sequel de Il
Gladiatore di Sir Ridley Scott e, sebbene siano in gran parte
positive, sembra che Il Gladiatore II faticherà a
essere all’altezza dell’amato primo capitolo. Uscito nel 2000, il
film vinse cinque Oscar, tra cui miglior film e miglior attore.
Tuttavia, l’entusiasmo per questo seguito è ancora alto e sembra
che Il gladiatore II sarà un film ricco di azione
e divertente per i fan dell’originale… anche se è improbabile che
riceva lo stesso tipo di attenzione da parte dei premi.
La recensione di
Variety suggerisce che il protagonista del sequel, Paul Mescal, fatica a sfuggire all’ombra del
suo predecessore: Russell Crowe. “Per il modo in cui Mescal
lo interpreta, con una rabbia che non riesce mai a sbollire, non
possiamo fare a meno di vederlo come un’imitazione millenaria del
punk reale e raggiante di Crowe. Il Gladiatore II non ci
diverte? Sì, lo siamo. Ma questo non significa necessariamente
essere entusiasti”.
L’Hollywood Reporter fa eco a
questa affermazione: “Il Gladiatore II potrebbe non avere un
protagonista con l’ardore bruciante del
Massimo di Crowe, ma ha un sacco di spettacolo strabiliante e
di violenza operistica che il pubblico vorràvedere”.
The Wrap afferma invece che Il Gladiatore II
“ha tutto ciò che serve nel reparto azione. Le battaglie sono
certamente spettacolari. È la storia che crolla. Il tutto si regge
su espedienti e familiarità, non sui personaggi, quindi i
combattimenti non sembrano avere molta importanza”.
Nella recensione di Empire, il sito conclude con:
“Quello che avrebbe potuto essere un sequel ponderoso e
prevedibile di un premio Oscar molto amato si rivela invece un
divertente rompicapo. Comunque vada Il Gladiatore II in questa
stagione dei premi, è una gran bella cavalcata”.Total Film afferma: “Non
perfetto e non all’altezza del film originale, ma la magia della
regia di Ridley Scott e l’interpretazione di Denzel Washington
elevano Il Gladiatore 2 allo spettacolo epico che deve essere. Ma è
meglio gestire le proprie aspettative rispetto al film vincitore
dell’Oscar”.
IGN spiega: “Il Gladiatore
II trova forza e onore in una storia familiare, con una prospettiva
sufficientemente nuova da sembrare rilevante e un’imperdibile
interpretazione di Denzel Washington che praticamente urla ‘non ti
diverti?’”. Per quanto riguarda l’entusiasmante verdetto di
Entertainment Weekly, esso
promette: “Con un film così meticolosamente realizzato, non c’è
modo di non essere intrattenuti”.
Infine, sentiamo il
Guardian. “Per quanto riguarda Il Gladiatore II, [Scott]
sta galoppando di nuovo su un vecchio terreno, forse galoppando in
cerchio. Ma c’è qualcosa che incute timore nel vedere la marcia
trionfale di Paul Mescal verso la serie A”, rivela il sito.
Con il conteggio della prima ondata di recensioni, è stato generato
un punteggio su Rotten Tomatoes. Nel momento in cui scriviamo,
il punteggio è dell’84% sulla base di 45
recensioni.
Il Gladiatore è “Certified Fresh” al 79%, quindi sarà
interessante tenere d’occhio l’evoluzione di questo punteggio nei
prossimi giorni.
Paul Mescal interpreterà Lucius Verus, il
figlio del personaggio di Connie Nielsen (interpretato da
Spencer Treat Clark nel film originale), ne
Il
Gladiatore II. La Nielsen riprenderà anche il ruolo di
Lucilla. “Lucius è stato nelle terre selvagge per, vediamo,
l’ultima volta l’abbiamo visto quando aveva 12 anni“, ha detto
Ridley Scott in precedenza a Rotten
Tomatoes a proposito del personaggio di Mescal. “Ora sono
passati circa 12 o 15 anni. È stato nella natura selvaggia e ha
perso i contatti con sua madre. Sua madre ha perso i contatti con
lui, non sa dove sia. Pensa che possa essere morto“.
La produzione del film è iniziata
nel giugno 2023, ma è stata sospesa circa un mese dopo a causa
dello sciopero della Screen Actors Guild-American Federation of
Television and Radio Artists (SAG-AFTRA). Le riprese sono riprese
nel dicembre 2024 e la produzione è terminata ufficialmente il 17
gennaio 2024. Ridley Scott produce Il
Gladiatore II insieme a Michael Pruss, Douglas Wick,
Lucy Fisher e David Franzoni. Il film arriverà nelle sale
statunitensi il 22 novembre 2024, distribuito da
Paramount Pictures.
Sono state diffuse tramite
Vanity Fair le prime foto ufficiali di Il
Gladiatore II. Il sequel ha come nuovo protagonista
Paul Mescal, che interpreta la versione adulta
di Lucius, il giovane nipote di Commodo (interpretato da
Joaquin Phoenix nel film originale). Oltre al
protagonista Mescal, le foto mostrano anche
Denzel Washington,
Pedro Pascal,
Joseph Quinn e Connie Nielsen che torna nei panni di
Lucilla.
Il Gladiatore è uscito nel 2000 ed è diventato
subito un successo sia di critica che commerciale. Il film ha
ottenuto un notevole incasso al botteghino, con oltre 460 milioni
di dollari in tutto il mondo, ed è stato anche molto apprezzato nel
circuito dei premi, vincendo cinque Academy Awards, tra cui quello
per il miglior film e quello per il miglior attore per Russell Crowe, su un totale di dodici
nomination. Crowe, da parte sua, non è molto entusiasta della
realizzazione del film, come ha dichiarato la scorsa settimana.
Il
Gladiatore II arriverà nelle sale il 15 novembre a
livello internazionale e il 22 novembre in Nord America.
Ecco le foto ufficiali di Il
Gladiatore II. Il sequel ha come nuovo protagonista
Paul Mescal, che interpreta la versione adulta
di Lucius, il giovane nipote di Commodo (interpretato da
Joaquin Phoenix nel film originale). Oltre al
protagonista Mescal, le foto mostrano anche
Denzel Washington,
Pedro Pascal,
Joseph Quinn . Nel film anche Connie
Nielsen che torna nei panni di Lucilla.
Il Gladiatore è
uscito nel 2000 ed è diventato subito un successo sia di critica
che commerciale. Il film ha ottenuto un notevole incasso al
botteghino, con oltre 460 milioni di dollari in tutto il mondo, ed
è stato anche molto apprezzato nel circuito dei premi, vincendo
cinque Academy Awards, tra cui quello per il miglior film e quello
per il miglior attore per Russell Crowe, su un totale di dodici
nomination. Crowe, da parte sua, non è molto entusiasta della
realizzazione del film, come ha dichiarato la scorsa settimana.
Il
Gladiatore II arriverà nelle sale il 15 novembre a
livello internazionale e il 22 novembre in Nord America.
Il Gladiatore
II sviluppa il rapporto tra il suo protagonista,
Lucius Verus, e quello del suo predecessore, Maximus Decimus
Meridius. Il cast di Il Gladiatore II è guidato da
Paul Mescal, che interpreta il personaggio di Lucius.
Lucius ha partecipato al primo film come figlio della Lucilla di
Connie Nielsen, anche se il suo ruolo era
relativamente piccolo. Nell’epica storia del Gladiatore
II, Lucius è ormai un uomo adulto e si vendica
dell’Impero Romano attraverso i combattimenti tra gladiatori.
Questo emula la storia del primo
film; la figura storica romanzata del Gladiatore,
Maximus Decimus Meridius, ha affrontato
un viaggio simile nel film del 2000, trovando alla
fine la strada per la moglie e il figlio defunti attraverso la
sua stessa morte. Ora, la linea temporale de Il
Gladiatore II riecheggia l’eredità di Maximus
attraverso Lucius, fornendo un collegamento tematico tra i due
protagonisti. Tuttavia, Il
Gladiatore II fa un ulteriore passo avanti e
rende questo legame personale, ponendo la domanda su quale sia il
vero rapporto tra Massimo e Lucio.
Il Gladiatore 2 conferma che
Massimo è il padre di Lucio
Sebbene Il Gladiatore non sia il film più accurato dal punto
di vista storico, Lucio Vero è uno dei tanti personaggi basati su
una figura storica reale. Nella vita reale, tuttavia, Lucio Vero
morì in giovane età e suo padre, anch’egli di nome Lucio Vero, fu
ucciso. Per questo motivo, Il gladiatore non ha mai confermato apertamente chi
sia il padre di Lucio, lasciando aperta la porta a Maximus per
ricoprire questo ruolo. Nel Gladiatore II viene finalmente
confermato che Maximus è ufficialmente il padre di Lucius.
A confermarlo è la stessa Lucilla,
che parla a Lucius della sua eredità. Come accennato, la storia di
Lucio rispecchia quella di
Massimo, in quanto il suo mondo è stato in qualche modo
alterato dall’Impero Romano e cerca di vendicarsi facendosi un nome
come gladiatore. Nel Il
Gladiatore II, Lucilla riconosce questi
parallelismi e dice a Lucio di prendere la forza del padre,
affermando che il suo nome era Massimo. Questo coincide
con l’assunzione da parte di Lucio dell’armatura e della spada di
Massimo, abbracciando pienamente il padre e l’eredità che ne
deriva.
La teoria che Massimo fosse il
padre di Lucius era molto diffusa dopo Il Gladiatore
Dal 2000, è una teoria comune che
Lucius sia il figlio di Maximus. La ragione di ciò deriva dal loro
legame nel primo film. Sebbene sia vero che Lucius non ha avuto un
ruolo di primo piano nel Gladiatore, è stato mostrato come
ispirato da Maximus in vari punti del film. Il primo incontro tra
Lucio e Massimo prevede che il primo dica al secondo che gli piace
e che farà il tifo per lui nell’arena. Man mano che l’influenza di
Massimo cresce, cresce anche la riverenza di Lucio nei suoi
confronti.
Per questo motivo, molti
hanno teorizzato che Lucio fosse il figlio di Massimo.
Detto questo, il primo film non ha mai confermato la veridicità di
questa ipotesi, ma ha lasciato solo accenni e stuzzicamenti sul
fatto che le teorie potessero essere vere. Comunque sia, Il
gladiatore II fornisce la tanto attesa conferma in questione,
solidificando il rapporto tra Lucio e Massimo, informando così il
rapporto di schiavitù del primo con il Macrinus di Denzel Washington ne
Il gladiatore II.
L’amore di Lucilla per
Massimo traspare e i due parlano spesso di proteggere Lucio da
Commodo…
Un altro elemento del
Gladiatore che ha fatto nascere la teoria che Massimo
fosse il padre di Lucio è la relazione passata del primo con
Lucilla. Nonostante non sia mai stata fornita una cronologia
esatta, ci sono molti riferimenti a un passato romantico tra
Massimo e Lucilla. In diversi punti, l’amore di Lucilla per Massimo
traspare e i due parlano spesso di proteggere Lucio da Commodo e
dai suoi modi psicotici. Sapendo che un tempo i due erano una
coppia, le teorie secondo cui Lucio è il figlio di Massimo
acquistano maggior credito.
Perché Il Gladiatore non ha
confermato che Lucio fosse figlio di Massimo
L’attenzione tematica del
Gladiatore era rivolta all’altro figlio di Massimo
Con Il Gladiatore
II che conferma la teoria su Massimo e Lucio 24 anni
dopo l’uscita del primo film, la domanda sul perché quest’ultimo
non l’abbia fatto è certamente valida. La ragione di ciò deriva dal
nucleo emotivo e tematico del personaggio di Massimo nel
Gladiatore. Il film è interamente incentrato sul desiderio
di vendetta di Massimo nei confronti dell’imperatore romano Commodo
per l’omicidio della moglie e del figlio del primo. La famiglia di
Massimo fu uccisa dopo il suo rifiuto di sostenere il regno
immorale di Commodo, dando il via al suo intero arco narrativo.
Non confermare la teoria nel
Gladiatore è stata la scelta giusta per rendere l’arco di
Massimo più soddisfacente dal punto di vista emotivo…
Pertanto, Il Gladiatore si
è concentrato interamente su questo evento come punto centrale
emotivo del personaggio di Maximus. Se il film avesse
confermato ufficialmente che Lucio era il figlio di Massimo,
avrebbe sminuito un po’ il suo arco
divendetta. Sebbene non sia assolutamente
irrealistico che Maximus desideri ancora vendicarsi del figlio
morto nonostante ne abbia un altro, ci si sarebbe chiesti perché
Maximus non avrebbe potuto concentrarsi sulla crescita di Lucius
dopo averlo scoperto. Per questo motivo, non confermare la teoria
nel Gladiatore è stata la scelta giusta per rendere l’arco
di Maximus più soddisfacente dal punto di vista emotivo.
Come il rapporto tra Lucius e
Maximus si lega alla storia del Gladiatore 2
Un altro motivo per cui Il
Gladiatore non ha confermato la paternità di Lucius è
semplicemente perché serve di più alla storia de Il Gladiatore
II. Come già detto, la mancanza di una rivelazione ha reso la
storia di Maximus più avvincente, mentre per Lucius è vero il
contrario. L’arco caratteriale di Lucius ne Il
gladiatore II è guidato da una catena di eventi molto
simile a quella di Maximus nel primo film. Per questo motivo, la
storia di Lucius non è solo tematicamente ma anche direttamente
ispirata a Maximus.
Il modo in cui il film mostra
questa diretta ispirazione è confermando che Maximus è il padre di
Lucius. Dato che Maximus è diventato un protagonista così iconico e
simpatico, legare la sua eredità alla storia di un sequel del
Gladiatore non può che avere effetti positivi. Questo è
esattamente il caso del Gladiatore II e della storia di
Lucius. Lucius è già un protagonista forte a prescindere, ma il
concetto che stia continuando l’eredità del padre portando la lotta
alle élite dell’imperatore romano è reso ancora più avvincente
dalle rivelazioni sul rapporto tra lui e Maximus.
Cosa significa che Lucio è il
figlio di Massimo per Il gladiatore 3
Il Gladiatore II – Paul Mescal
Il futuro del franchise del
Gladiatore potrebbe sviluppare ulteriormente l’eredità di
Massimo
L’ultima grande domanda che vale la
pena di esplorare, data la rivelazione di Maximus-Lucius nel
Gladiatore II, è cosa potrebbe significare per il
Gladiatore III. Nel settembre 2024, Ridley Scott ha
confermato a Premiere (via THR) di avere
già una storia delineata per un terzo filmdel
Gladiatore . Scott ha dichiarato che la sua idea derivava
dall’eredità di Lucius, insistendo sul fatto che l’eredità di
Maximus che gli viene affidata potrebbe essere una di quelle con
cui non vuole fare i conti. Si tratta certamente di un’idea
interessante e significherebbe che il rapporto tra Lucius e Maximus
si protrarrà anche in un terzo film.
Ciò che è ancora più intrigante di
questa idea è che Russell Crowe potrebbe tornare a vestire i panni
di Massimo nel Gladiatore I II in qualche modo.
Naturalmente, Massimo è morto nel Gladiatore, e questo non
dovrebbe mai essere invertito. Ma Lucius, facendo i conti con
l’eredità di Maximus, potrebbe inserire nel Gladiatore III
delle scene di flashback che permettano a Crowe di fare un cameo o
un ruolo di supporto. Indipendentemente dal fatto che ciò accada o
meno, è chiaro che la conferma della relazione tra Lucius e Maximus
nel Gladiatore II significherebbe grandi
cose per il capitolo finale di una potenziale trilogia.
La Paramount Pictures ha presentato
il primo trailer de Il
Gladiatore II sul palco del Colosseo del Caesars
Palace, un hotel di Las Vegas che reimmagina l’Antica Roma in tutto
il suo decadente splendore. Stando a quanto mostrato – e a quanto
riportato da Variety – il regista Ridley Scott sembra offrire una versione più
cruenta di quell’epoca lontana, che vede Paul
Mescal entrare nell’arena nei panni di un nobile che
ha rinunciato ai suoi privilegi e si ritrova in una lotta tra la
vita e la morte per il divertimento del popolo romano.
Il
Gladiatore II riprende dunque l’epicità e le sequenze
d’azione sconvolgenti del primo film, mostrando Mescal affrontare
un rinoceronte in carica, un’orda di feroci babbuini e anche
Pedro Pascal. Ci sono anche bombardamenti
navali, intrighi politici in abbondanza e una coppia di diabolici
imperatori che sembrano ancora più folli dello squilibrato monarca
di Joaquin Phoenix del primo film. Il
co-imperatore Geta e il co-imperatore Caracalla, interpretati
rispettivamente da Fred Hechinger e Joseph Quinn, vengono anche mostrati con della
pittura facciale mentre osservano con soddisfazione l’intero
spettacolo dei gladiatori dai loro palchi imperiali.
A manipolare tutto è l’oscuro
operatore di Denzel Washington. Sembra che sia lui a tirare
le fila, con l’intenzione di usare Mescal come strumento
contundente per controllare un impero che è andato seriamente fuori
controllo. “Roma deve cadere“, dice a un certo punto del
filmato. “Devo solo darle una spinta“. “È forse ancora
più straordinario del primo“, ha detto Scott in un video
messaggio. “È valsa la pena di aspettare“. Non resta a
questo che attendere ora che tale trailer venga svelato
pubblicamente, così da poter avere idee più precise su quanto
aspettarsi dal film.
Paul Mescal interpreterà Lucius Verus, il
figlio del personaggio di Connie Nielsen (interpretato da Spencer Treat
Clark nel film originale), ne Il
Gladiatore II. La Nielsen riprenderà anche il ruolo di
Lucilla.
“[Lucius] è stato nelle terre
selvagge per, vediamo, l’ultima volta l’abbiamo visto quando aveva
12 anni“, ha detto Ridley Scott in precedenza a Rotten
Tomatoes a proposito del personaggio di Mescal. “Ora sono
passati circa 12 o 15 anni. È stato nella natura selvaggia e ha
perso i contatti con sua madre. Sua madre ha perso i contatti con
lui, non sa dove sia. Pensa che possa essere morto“.
La produzione del film è iniziata
nel giugno 2023, ma è stata sospesa circa un mese dopo a causa
dello sciopero della Screen Actors Guild-American Federation of
Television and Radio Artists (SAG-AFTRA). Le riprese sono riprese
nel dicembre 2024 e la produzione è terminata ufficialmente il 17
gennaio 2024. Ridley Scott produce Il
Gladiatore II insieme a Michael Pruss, Douglas Wick,
Lucy Fisher e David Franzoni. Il film arriverà nelle sale
statunitensi il 22 novembre 2024, distribuito da
Paramount Pictures.
Il Gladiatore è
uscito nel 2000 ed è diventato subito un successo sia di critica
che commerciale. Il film ha ottenuto un notevole incasso al
botteghino, con oltre 460 milioni di dollari in tutto il mondo, ed
è stato anche molto apprezzato nel circuito dei premi, vincendo
cinque Academy Awards, tra cui quello per il miglior film e quello
per il miglior attore per Russell Crowe, su un totale di dodici
nomination. Crowe, da parte sua, non è molto entusiasta della
realizzazione del film, come ha dichiarato la scorsa settimana.
Il
Gladiatore II arriverà nelle sale il 14 novembre a
livello internazionale e il 22 novembre in Nord America.
Il Gladiatore è
sempre stato un film complicato per il quale realizzare un seguito;
dopotutto, ha vinto numerosi Oscar poco dopo la sua uscita nel 2000
ed è diventato ampiamente considerato un vero classico tra gli
amanti del cinema.
Il regista Sir Ridley
Scott è tornato al timone de Il Gladiatore
II (qui
la recensione) e le recensioni sono state positive; il sequel
probabilmente non sarà un contendente ai premi, ma è un film
d’azione molto apprezzato. Tuttavia, il direttore della fotografia
John Mathieson non ha niente di buono da dire
sulla sua reunion con Scott. Hanno lavorato insieme al primo film,
e a molti altri film di Scott, tra cui Hannibal,Matchstick Men, La Crociate e
Robin Hood.
Tuttavia, parlando al The DocFix
Documentary Storytelling Podcast (tramite ActioNewz.com), Mathieson
ha condiviso la sua delusione per ciò che ha visto da Scott durante
la loro collaborazione a Il Gladiatore
II.
Spiegando che Scott ora gira scene
con più telecamere, ha definito il processo del regista
“davvero pigro”, aggiungendo: “Ora sono gli elementi
CG [computer grafica] di riordino, lasciando le cose inquadrate,
telecamere inquadrate, microfoni inquadrati, pezzi di set che
pendono, ombre dai bracci.”
“È piuttosto impaziente, quindi
gli piace ottenere il più possibile in una volta”, ha
continuato Mathieson. “Non è un buon metodo per la
fotografia”, ha osservato, spiegando che quel metodo significa
che “puoi illuminare solo da un’angolazione”.“Guarda
i suoi vecchi film e ti rendi conto che l’illuminazione era
fondamentale per dare profondità alle cose. Non puoi farlo con
molte telecamere, ma lui vuole solo fare tutto”, ha detto.
“Avere un sacco di telecamere non credo abbia reso i film
migliori… È un po’ frettoloso, frettoloso, frettoloso. È cambiato
in lui.”
“Ma è così che vuole fare e non
mi piace e non credo che piaccia a molte persone, ma la gente ama i
suoi film e lui è Ridley Scott e può fare quello che vuole. La
gente vuole girare con più telecamere perché ottiene un sacco di
performance e ci mettono dentro un sacco di persone. Ma non c’è la
cura.”
“Ora è questa cosa di ‘coprire
le cose in generale’ piuttosto che essere il cuoco che ti cucina
qualcosa di meraviglioso nella mia cucina al piano di sotto”,
ha condiviso Mathieson. “Vai al supermercato, prendi uno di
quei carrelli davvero grandi, metti il braccio sullo scaffale e
butti dentro tutta quella roba e poi ci pensiamo noi.”
Scott, che ora ha 87 anni, lavora a
un ritmo vertiginoso ultimamente, ha distribuito quattro film negli
ultimi tre anni: The Last Duel, House of
Gucci, Napoleon e Il Gladiatore
II.
Non mostra segni di rallentamento e
sembra che lavorare con questa fretta, almeno secondo Mathieson,
sia il modo in cui Scott riesce a fare così tanto.
La Nielsen riprenderà anche il ruolo
di Lucilla. “Lucius è stato nelle terre selvagge per, vediamo,
l’ultima volta l’abbiamo visto quando aveva 12 anni“, ha detto
Ridley Scott in precedenza a Rotten
Tomatoes a proposito del personaggio di Mescal. “Ora sono
passati circa 12 o 15 anni. È stato nella natura selvaggia e ha
perso i contatti con sua madre. Sua madre ha perso i contatti con
lui, non sa dove sia. Pensa che possa essere morto“.
Il Gladiatore
II è interpretato anche da
Denzel Washington,
Pedro Pascal,
Joseph Quinn, Fred Hechinger, May Calamawy, Derek Jacobi, Lior
Raz, Peter Mensah, Matt Lucas e Tim
McInnerny. La produzione del film è iniziata nel giugno
2023, ma è stata sospesa circa un mese dopo a causa dello sciopero
della Screen Actors Guild-American Federation of Television and
Radio Artists (SAG-AFTRA). Le riprese sono riprese nel dicembre
2024 e la produzione è terminata ufficialmente il 17 gennaio
2024.
Denzel Washington risponde alla possibilità di
uno spinoff incentrato sul suo personaggio, Macrinus, del
Il Gladiatore II di Ridley Scott. Scott torna a dirigere
Il Gladiatore II, sequel del Gladiatore, vincitore del premio per
il miglior film nel 2000. Il nuovo film è incentrato su Lucio
(Paul
Mescal), figlio di Massimo e Lucilla, ora adulto ed ex
erede romano spinto nell’arena dei gladiatori dopo che il generale
Marco Acacio (Pedro
Pascal) guida un’invasione della sua patria sotto il
governo dei co-imperatori Caracalla (Fred
Hechinger) e Geta (Joseph
Quinn). Il Macrinus di Washington, un ex schiavo con
l’ambizioso obiettivo di controllare Roma, addestra Lucio a
combattere.
In una recente intervista con
ET, Washington ha parlato della possibilità di
un film spinoff su Macrinus. Non ha confermato alcun
progetto, lasciando invece la decisione a Scott stesso. Washington
ha risposto incuriosito:
Non ci ho pensato affatto.È una domanda da fare a Ridley, voglio dire, non lo so.
Cosa significa il commento di
Denzel Washington su uno spinoff di Macrinus
Personaggio complesso, Macrinus
gestisce una scuderia di gladiatori e lavora come trafficante
d’armi, fornendo cibo e olio agli eserciti romani in Europa, mentre
studia un modo per usurpare i due imperatori dall’ombra. In
un’intervista con Screen Rant, Washington ha sottolineato
che il suo personaggio è “a letto con il diavolo”. Come ex
schiavo che si fa strada verso il potere, Macrinus è un
personaggio con una ricca storia alle spalle che può
offrire una prospettiva sfumata sul mondo politico e sociale
dell’antica Roma.
È un personaggio che conosce bene
la violenza di un governo tirannico, ma è stato accecato dalla sua
stessa brama di conquista. Macrinus lascia intendere una storia
piena di intrighi, alleanze e conflitti che potrebbero sviluppare
il mondo del Gladiatore in modi inesplorati. Scott ha
già rivelato i piani per un Gladiatore 3, dimostrando che il regista non
ha ancora finito con questo universo. Con Scott al timone
e Washington che dà spessore al ruolo, uno spinoff su Macrinus
potrebbe seguire le manovre politiche e i sacrifici personali che
lo hanno plasmato, soprattutto se Il
Gladiatore II dovesse avere successo.
Il Gladiatore
II (qui
la recensione) è arrivato nei nostri cinema lo scorso fine
settimana e arriverà nelle sale americane alla fine di questa
settimana. Anche se non abbiamo ancora intenzione di fare spoiler,
siamo sicuri che molti di voi sono ansiosi di sapere se c’è
qualcosa che vale la pena aspettare quando scorrono i titoli di
coda. Le scene post-credits sono diventate la norma per i franchise
al di là del MCU e il regista Sir Ridley Scott ha già confermato di essere
al lavoro su un terzo capitolo. Per questo motivo, una sorta di
teaser avrebbe senso.
Dovreste rimanere nei paraggi quando
il film finisce? La risposta è no, perché Il Gladiatore
II non ha una scena post-credits. Quando i titoli di coda
scorrono, è tutto, anche se potete sempre sedervi e godervi
l’incredibile colonna sonora di Harry Gregson-Williams mentre
leggete i nomi di tutti coloro che hanno lavorato duramente per
realizzare questo film.
Ci sarà Il Gladiatore III?
Per quanto riguarda un Il
Gladiatore III, Scott ha dichiarato: “Ho già otto pagine.
Ho l’inizio di un’impronta molto buona”. Il regista ha anche
recentemente rivelato la versione del Gladiatore II che
non è stata realizzata. “C’era anche un’idea di sequel che il
musicista Nick Cave ha scritto, in cui Massimo viene resuscitato
come strumento degli dei romani inviato contro Gesù Cristo”,
ha spiegato Scott. “Ovviamente non è stato realizzato. Era
troppo grandioso”.
Leggi qui tutti gli approfondimenti su Il Gladiatore
II:
In arrivo il 14 novembre
nelle sale con Eagle Pictures, Il
Gladiatore II è forse uno dei titoli più attesi della
stagione, soprattutto in Italia e nella Capitale, dove le strade e
l’immaginario collettivo ancora riecheggiano delle parole di
Massimo Decimo Meridio di Russell Crowe, l’indimenticabile gladiatore che sfidò
un Impero.
Ebbene, a distanza di 24
anni, Ridley Scott torna nell’arena per eccellenza,
l’Anfiteatro Flavio, per raccontare una nuova storia di potere e
vendetta.
Chi ha visto (e amato)
il primo film del 2000 sa benissimo che alla fine Commodo
(Joaquin
Phoenix) e Massimo muoiono nell’arena, e quindi di cosa
parlerà questa nuova storia? E soprattutto chi sarà il gladiatore
del titolo? Ecco chi sono i principali personaggi del film di Scott
e da chi sono interpretati.
Derek Jacobi –
senatore Gracco
Derek Jacobi in Il gladiatore (2000)
Cominciamo dai
pochissimi volti che sono stati traghettati dal primo film fino a
questo sequel tanto atteso: Derek Jacobi torna nel ruolo del
senatore Gracco. Già nel primo film il suo personaggio era un
simpatizzante di Massimo e della sua causa contro Commodo e ora
tornerà a essere uno dei senatori che si oppongono alla crescente
corruzione della corte imperiale.
Oltre a Jacobi, anche
Connie Nielsen torna nel ruolo di Lucilla, figlia
dell’Imperatore Marco Aurelio e sorella di Commodo, nonché (non
tanto) segretamente innamorata di Massimo. Il personaggio è basato
sull’omonima figura storia, ed è madre di Lucio, il vero
protagonista di questa nuova storia. Dopo la morte di Massimo,
manda il figlio in Numidia per proteggerlo dalla corruzione di
Roma. Si allea con il generale romano Acacio e, dagli spalti
imperiali, guarda Lucio combattere nel Colosseo, ma inizialmente
non riconosce suo figlio. È una figura austera e regale, è temuta
dagli imperatori, ma è anche sfruttata per la sua posizione di
potere.
Il Gladiatore
II è ambientato tra il 209 e il 211 d. C., anni in cui a
Roma governavano due imperatori, i fratelli Geta e Caracalla. Meno
stabile del fratello a causa di una “erosione cognitiva”, possiede
una scimmietta come animale domestico. Hechinger ha lavorato con
Scott per la costruzione del look del personaggio, traendo
ispirazione da Sid Vicious, frontman dei Sex Pistols,
aggiungendo poi l’animaletto domestico come elemento che sottolinea
l’instabilità del personaggio.
Al fianco di Caracalla,
come accennato, c’è Geta. Scott ha descritto la coppia come “merce
danneggiata dalla nascita” una sorta di “replica di Romolo e Remo”.
Attento a non scomodare la performance di Joaquin Phoenix
come Commodo nel film originale, Quinn si è ispirato a Philip Seymour Hoffman da Mission: Impossible III
(2006) e Gary Oldman da Il quinto elemento (1997) per
interpretare il suo personaggio. Quinn è diventato famoso suonando
i Metallica nel Sottosopra, in Stranger Things, e dopo diverse
apparizioni al cinema, Il Gladiatore II e il prossimo
Fantastici Quattro, in cui interpreta Johnny Storm/La Torcia
Umana, siamo sicuri che il pubblico lo amerà sempre di più.
E a proposito di amore
da parte del pubblico, Pedro Pascal è sicuramente l’uomo che fa per noi.
Dal ruolo di Oberyn Martell in Game of Thrones, fino a
The Last of Us, passando per il grande
successo di Mandalorian, Pascal è diventato in pochi anni il
prezzemolo di Hollywood, ma, a differenza del prezzemolo, piace a
tutti. In Il Gladiatore II interpreta il generale
romano addestrato sotto Massimo. Guida un esercito per conquistare
il Nord Africa, ma non ama la guerra né servire imperatori tanto
sanguinari. Anche se sembra essere un uomo che non ne può più della
violenza, viene relegato a combattere nel Colosseo per il
divertimento degli Imperatori e, per il protagonista Lucio,
rappresenta tutto ciò che lui detesta.
Ex schiavo che ha
trovato la sua fortuna e complotta per rovesciare il potere di
Roma, Macrino è un personaggio chiave ne Il Gladiatore II.
Gestisce una scuderia di gladiatori ed è una sorta di mentore per
Lucio. Lavora anche come trafficante d’armi, e non si fa scrupoli a
commerciare con gli eserciti in Europa, avversari di Roma. Il
personaggio è crudele e ambizioso e la presenza scenica di
Washington non fa che aumentare l’imponenza del personaggio. I
primi commenti dagli USA parlano addirittura di nomination agli
Oscar per questa interpretazione.
Anche se nel film del
2000 era solo lasciato alle congetture, Il Gladiatore II ci
rivela che Lucio è il figlio di Massimo. Ex erede dell’Impero
perché nipote di Commodo, viene allontanato da Roma dalla madre in
seguito alla morte dello zio, per tutelarlo dalla corruzione e
dalla violenza del potere imperiale. Vive con la moglie e il figlio
in una città costiera in Numidia e non ha avuto alcun legame con
sua madre, Lucilla, per circa 15 anni.
Viene fatto prigioniero
dall’esercito romano dopo che questo invade la sua casa ed è
costretto a combattere come gladiatore. In Il Gladiatore era
interpretato da Spencer Treat Clark, mentre ora ha il volto
dell’irlandese Mescal, che dal 2020 con la serie Normal
People, ha raggiunto una certa notorietà e ha collezionato una
nomination agli Oscar per l’indipendente Aftersun, nel 2023.
Riuscirà a tenere testa all’eredità di Russel Crowe nell’arena del Colosseo? Lo scopriremo dal
14 novembre al cinema con Eagle Pictures.