Durante la promozione di
Red Riding Hood, Gary Oldman ha
fornito qualche aggiornamento relativo a Christopher
Nolan e a The Dark Knight Rises. Per
coloro che pensano che Il Cavaliere Oscuro sia
difficilmente raggiungibile in quanto a bellezza, Oldman è stato
molto chiaro.
L’attore che nella saga di Batman
firmata da Nolan interpreta il Commissario Gordon, ha riferito che
parlando con Nolan e venendo a contatto con la storia di questo
terzo batman ‘moderno’, ha definito la storia fantastica. Ed ha
continuato dicendo: “Se pensate che Il Cavaliere Oscuro sia stato
un gran film, io penso che con questo si può fare ancora
meglio”.
Durante la promozione di
Red Riding Hood, Gary Oldman ha
fornito qualche aggiornamento relativo a Christopher
Nolan e a The Dark Knight Rises. Per
coloro che pensano che Il Cavaliere Oscuro sia
difficilmente raggiungibile in quanto a bellezza, Oldman è stato
molto chiaro.
Come avevamo già anticipato,
Kristen Stewart è in trattative conclusive per
interpretare Biancaneve nel prossimo progetto della Universal, Snow
White and the Hunstman, diretto da Rupert Sanders.
L’attrice di Twilight era già stata
nominata a gennaio per questo ruolo, ma adesso pare proprio la più
vicina ad interpretare il ruolo accanto a Charlize Theron (strega
cattiva) e Viggo Mortensen (cacciatore). La notizia è stata
twittata da Palek Patel, che sta producendo il film insieme a Joe
Roth. Kristen dovrà ovviamente ultimare le riprese di Twilight
Saga: Breaking Dawn, per cui il progetto su Biancaneve potrebbe
partire in Agosto, in diretta competizione con The Brothers Grimm:
Snow White che vedrà la Relativity Media in produzione e Julia
Roberts nei panni della strega cattiva.
Kenneth Branagh, a
maggio nei cinema americani con il suo Thor, sta pianificando i
suoi prossimi impegni alla regia. La Weinstein Company gli ha
infatti affidato la regia di un nuovo film basato sul libro
The
Boys in the Boat.
La scrittrice e giornalista Lidia Ravera
(autrice nel 1976 di Porci con le ali) ha introdotto la
conferenza stampa a cui hanno preso parte il regista di
Gangor, Italo Spinelli e la protagonista
Pryanka Bose. Erano presenti anche i produttori,
Angelo Barbagallo (Bibi film) ,
Carlo Brancaleone (Rai Cinema) e Luciano
Sovena (distribuzione, Cinecittà Luc ).
La Dickhouse Entertainment
di Johnny Knoxville produrrà un film basato su
First Man, del quale la Paramount Pictures ha acquistato i diritti.
A scrivere la sceneggiatura soo stati chiamati Matt Spicer e Max
Winkler mentre trai protagonisti ci sarà proprio Knoxville che
interpreterà il marito della Presidente degli Stati Uniti.
Upin è un fotoreporter inviato a
Purulia, una zona del Bengala occidentale, per realizzare un
reportage sugli abusi e le sofferenze subiti dalle donne delle
comunità tribali che la popolano in condizioni di grande miseria.
Qui vedrà Gangor, una ragazza bellissima che sta
allattando il suo bambino e la pagherà per fotografare quella scena
che per lui è l’ emblema della bellezza che quotidianamente rischia
di essere umiliata.
Quella foto, pubblicata in prima
pagina dal suo giornale, avrà un duplice effetto: da un lato il
forte impatto mediatico aiuterà le comunità che si battono per i
diritti delle donne ma allo stesso tempo, nel mondo fortemente
arretrato di Gangor, costringerà la ragazza a
divenire un’emarginata soggetta a terribili abusi. Upin, quando
realizzerà di essere diventato involontariamente la causa delle
sofferenze di Gangor tornerà a Purulia per cercare di aiutarla.
Gangor, il film
Italo Spinelli,
regista di Gangor, questo interessante film che
uscirà l’11 Marzo (precederanno proiezioni speciali per l’8
Marzo), racconta l’India non attraverso gli occhi di un
occidentale che deve scoprire un mondo esotico ma attraverso il
fotoreporter indiano Upin, il protagonista di un racconto di
Mahasweta Devi intitolato Choli ke Pichhe (Cos’hai
dietro il corsetto?).
Le contraddizioni con cui Spinelli
deve confrontarsi sono tante. Su tutte la grande disparità
economica delle miriadi di comunità indiane che si traduce in
sacche di estrema arretratezza sociale e culturale. Le tematiche,
difficili da sintetizzare, riescono ad affiorare in modo chiaro
anche per uno spettatore lontano dalle realtà raccontate. Non
sfruttano uno stile documentaristico ma al contrario, si
inseriscono in un racconto a carattere narrativo che, evitando
stereotipi, crea un grande impatto emotivo che coinvolge lo
spettatore fino alle scene conclusive. Gangor non
si allontana, però, dalle concrete tematiche che lo animano,
soprattutto grazie al tenore dei dialoghi, intensi nel loro
realismo: Gangor si esprime con poche parole semplici e spiazzanti
e lo stesso realismo affiora nei modi degli altri abitanti della
comunità tribale di Purulia. Il film ha un forte impatto visivo, la
bellissima fotografia esalta gli ambienti che contrappongono
Calcutta, una vera metropoli, ai paesaggi del Bengala Occidentale:
colori bellissimi, ma anche strade affollate, vicoli degradati,
fatiscenti abitazioni.
La bellissima Pryanka Bose , riesce
ad interpretare in modo profondo il dramma fisico e spirituale di
Gangor, la sua condizione umile non trova espressione nelle parole,
ma nei modi disperati, remissivi o vergognosi con cui si relaziona
con i mondi da cui è emarginata: la sua stessa comunità ma anche,
il mondo di Upin che ingenuamente spera di capire e superare un’
incolmabile distanza culturale, linguistica e non solo. Upin è
interpretato da Adil Hussain, anche lui attore indiano inedito per
gli schermi italiani e adatto nel ruolo interpretato. La regia lo
pedina la sua natura ingenua nella presa di coscienza delle
molte facce del suo paese e del suo lavoro di reporter.
Adil, è l’alter ego di Spinelli che
l’India l’aveva raccontata nel 1992 con India: un paese in
trasformazione e che dal 2000 dirige il Festival Asiatica,
Incontri con il cinema asiatico di cui è fondatore. Il suo
lavoro, frutto di un amore decennale per l’India, si traduce in un’
opera consapevole e complessa ben accolta al Festival
del Cinema di Roma.
Gangor è un’opera
tanto coraggiosa quanto rara, che nasce pensando ad un pubblico
internazionale. La troupe tecnica, oltre ovviamente al cast, è
quasi interamente indiana. Il film punta infatti ad avere risonanza
anche in India dove, come sanno regista, cast e produttori (Rai
cinema con la distribuzione dell’Istituto Luce, BiBi Film, Isaria
Prod.), c’è il desiderio di dimostrare il fermento artistico di un
cinema che non vuole identificarsi solo con i film musicali targati
Bollywood. Gangor è un film importante e quanto
mai attuale che ha molto da dire. Le proiezioni previste per l’8
Marzo (ad anticipare quella ufficiale dell’11) sono un esempio
quanto mai eloquente.
La DreamWorks Animation ha
pubblicato un nuovo poster e il trailer originale di Kung
Fu Panda 2 che abbozza un po’ la storia ma che non spiega
molto, se non che Po e i Cinque Cicloni intrapendono un viaggio per
andare incontro e sconfiggere un altro nemico.
L’investigatore dell’incubo
Dylan Dog, accompagnato dal fido assistente Marcus
(?), si ritrova nel mezzo di una lotta per il controllo del
territorio di New Orleans tra un antico clan di vampiri e un
altrettanto ancestrale branco di lupi mannari. In questa
incresciosa situazione, avrà anche il tempo di innamorarsi della
bella Elizabeth.
Luci della città è
il film culto di Charlie Chaplin del 1931 con protagonisti nel
cast Charlie
Chaplin, Virginia Cherrill, Henry Myers.
Luci della
città (City Lights) è un film muto del 1931 interpretato,
scritto, diretto e prodotto da Charlie Chaplin. Chaplin con la sua
consueta maestria si prende beffa dei ricchi, dei loro vizi e
difetti ed esalta al contempo la vera ricchezza delle persone
semplici, basata sulla generosità. Anche in questo film alterna con
inimitabile capacità momenti di alta comicità a momenti di profonda
malinconia e drammaticità.
Un vagabondo vive di stenti, ma in
fondo anche con infinita speranza in un futuro migliore, la sua
quotidiana povertà; in una notte passata al molo, solo
apparentemente come tante altre, salva la vita di un aristocratico
che vuole suicidarsi in mare perché lasciato dalla moglie.
Apprezzato molto il gesto del vagabondo, il nobile lo ospita a casa
e lo riempie di affetto; ma il giorno dopo, passata la sbronza, non
si ricorderà più di lui e lo caccerà da casa. E questa amicizia
nata da una tragedia continuerà con questi alti e bassi dovuti
all’alcool, che porterà sbalzi di umore e continui cambiamenti di
atteggiamento dal parte del ricco infelice. Il vagabondo però ha
conosciuto anche una bella fioraia cieca e cerca un modo per
aiutarla finanziariamente. E sarà questa sua enorme generosità
verso lei che gli porterà non pochi problemi. Ma guadagnerà un
lauto compenso finale che va oltre il vile denaro.
Quando nel 1929 Charlie Chaplin cominciò a interessarsi al suo
nuovo film (Luci della città), il sonoro era
diventato ormai pressoché irrinunciabile per qualsiasi regista
dell’epoca.
Sydney, fratello e manager del
famoso Tramp, non esitò a proporgli l’idea di una pellicola
sonorizzata, ma Charlie era molto scettico rispetto alla nuova
invenzione e tentò in tutti i modi di restare alla pantomima che lo
aveva reso celebre. Fino al 1940 (con Il grande dittatore) presentò
solo film muti.
Decise infatti di continuare con il
muto e di realizzare Luci della città, quello che
diventerà il suo film più apprezzato dalla critica. Questa volta la
leading-lady sarebbe stata Virginia Cherrill, graziosa ventiduenne
bionda, che avrebbe impersonato una fioraia cieca.
Chaplin raccontò di averla conosciuta ad un
incontro di boxe nel 1928 e di averla scritturata immediatamente
per il suo imminente lavoro.
Luci della
città
Varie vicissitudini coinvolsero
Charlie durante la realizzazione di Luci della
città. Una tra le più importanti: la fioraia avrebbe
dovuto scambiare il piccolo vagabondo per un milionario ma Chaplin
non sapeva come ottenere tale risultato. Prima di trovare una
soluzione rifece la scena molte volte, provando i più svariati
espedienti. Tale scena alla fine è divenuta la più ripetuta nella
storia del cinema, per un totale di 342 ciak.
Accusato di essere un nevrotico
perfezionista anche dai suoi collaboratori, che però avevano per
lui una grande ammirazione, anche in questo film a causa di queste
sue manie non mancano altri aneddoti:
– Luci della
città rimase in lavorazione per ben tre anni e vennero
utilizzati ben 100.000 metri di pellicola, tempi assurdi anche per
i mezzi odierni.
– non mancarono i soliti dissidi e
i licenziamenti, i più clamorosi furono sicuramente quello
dell’attore scelto per la parte del milionario, Henry Clive, che
rifiutatosi di buttarsi nell’acqua fredda per la scena del suicidio
venne sostituito da Henry Myers, mentre l’altro riguardò la
protagonista, Virginia Cherrill, che lo innervosì talmente durante
le riprese della scena finale che la allontanò dal set
temporaneamente.
– compositore delle musiche di
molti suoi film, ebbe da ridire, come sempre, con gli arrangiatori
perché essi insistevano nel dare un’impronta più comica alla musica
mentre Chaplin insisteva a volere un “contrappunto di grazia e
delicatezza, che esprimesse il sentimento, senza il quale l’opera
d’arte è sempre incompleta” (Chaplin).
Questi aneddoti riescono forse a
far cogliere ancora di più la grandezza di un
regista/attore/compositore/mimo/circense, che proprio grazie alle
sue maniacali ossessioni per la perfezione regala ancora oggi
quelle stesse emozioni per le quali si batteva, e riesce a far
sentire inadeguati, per loro stessa ammissione, molti dei grandi di
oggi.
In occasione dell’uscita del film
La vita facile del regista Lucio
Pellegrini, il “noto critico cinematografico”
Johnny Palomba, ha incontrato gli attori
protagonisti Pierfrancesco Favino, Stefano
Accorsi e Vittoria Puccini nella cornice
di Fandango Incontro, la nuova e moderna sede
espositiva della Provincia di Roma nel cuore della Capitale, in via
dei Prefetti.
La promozione dei film in uscita è
da sempre il tallone d’Achille del nostro mercato cinematografico.
Qualcuno potrebbe dire che in realtà di talloni ce ne sono molti di
più, ma sembra che almeno sul versante promozionale i progetti
italiani stiamo facendo grandi passi aventi. E questo è quanto è
avvenuto anche per La Vita
Facile, da oggi al cinema.
Entertainmen Weekly ha
mostrato la prima foto ufficiale di Teschio Rosso,
il temibile nemico che dovrà affrontare Capitan America nel
prossimo Captain America: il Primo
Vendicatore.
Dopo diversi concept, ecco la
versione definitiva del costume e del trucco che Hugo
Weaving indosserà nel film diretto da Joe Jonston.
Julianne Moore
reciterà in Another Night di Paul Weitz; ill film già in
preproduzione avanzata annovera nel suo cast anche Robert de Niro e
Paul Dano.
Si tratta dell’adattamento del
libro di memorie di Nick Flynn Another Bullshit Night in Suck
City, storia di come il giovane protagonista, impiegato presso
un centro di accoglienza per senzatetto, si troverà ad avere a che
fare col padre, homeless stravagante che vorrebbe fare lo
scrittore.
La Moore, che sarà al cinema
dall’11 marzo con I ragazzi stanno bene insieme a Annette Bening e
Mark Ruffalo, non è l’unica new entry. Con lei anche Olivia
Thirlby, giovane e promettente attrice attrice che abbiamo
ammirato in Juno accanto a Ellen Page. In Another Night la ragazza
sarà l’interesse amoroso di Paul Dano.
Susanne Bier è
pronta a rimettersi a lavoro con un progetto del tutto diverso dal
suo precedente: si tratta della commedia romantica All You
Need Is Love. A interpretarla sarà Pierce
Brosnan, che ha appena avuto del tempo libero dovuto
all’annullamento del progetto nel quale era coinvolto.
Trent Reznor,
probabilmente ancora emozionato per aver strappato l’Oscar al più
meritevoleHans Zimmer,
potrebbe passare dalla sala di registrazione al set. Pare infatti
che il compositore della colonna sonora di The Social Network e leader dei Nine Inch Nails voglia
diventare un attore.
In The
Fighter Dicky, orgoglio dell’ intera cittadina
per il suo passato da pugile, è ora caduto in disgrazia. Nel
frattempo, suo fratello Micky è diventato a sua volta un pugile, la
sua carriera è appena agli esordi ed è gestita dalla madre Alice.
Nonostante il suo impressionante gancio sinistro, Micky continua a
perdere sul ring.
L’ultimo combattimento affrontato
da Micky finisce quasi per ammazzarlo, e a quel punto viene
persuaso dalla sua ragazza, Charlene, a tentare qualcosa di
estremo: dividersi dalla sua famiglia, perseguire i suoi interessi
e allenarsi senza l’inquieto fratello, prigioniero della dipendenza
da crack.
Questa è la storia vera di
The Fighter, film raccontato con nervosi
e rapidi movimenti da David O. Russell, e
interpretato da un ottimo gruppo di attori, sui quali brilla uno
sfolgorante Christian Bale, emaciato e sdentato tossico
con manie di protagonismo. Lui è Dicky che accompagna il fratello
minore, Micky, sul ring. Ad interpretare la giovane speranza del
pugilato c’è Mark Wahlberg, attore ritrovato dopo la sua
bella interpretazione in The Departed di
Martin Scorsese, che anche qui mette in piedi un
buon personaggio con una fisicità che per natura (e cultura) gli
appartiene ma che con dedizione viene messa a disposizione del
ruolo.
The
Fighter di Russell racconta con
sobrietà una storia importante e potente, interessante soprattutto
nella misura in cui è tratta da una storia vera e mostra la
difficoltà umana laddove l’ambiente fa di tutto per far affogare
l’individuo. Proprio la realtà di Lowell, la cittadina di origine
dei nostri protagonisti, è lo sfondo socio-culturale all’interno
del quale su muovono i giovani, le donne e i bambini che rischiano
di affogare nel grande degrado che li circonda. Micky diventerà ciò
che per un periodo è stato il fratello maggiore, una speranza, un
orgoglio comune, un’immagine che possa in qualche modo risollevare
le aspettative di quelli che nascono e crescono in quel luogo.
David O. Russell come già detto non si dilunga nei
drammi personali, analizza, racconta e si limita a mostrare i
personaggi, le dinamiche familiari claustrofobiche e la realtà in
cui questi sono incastonati.
Quello che David O.
Russell racconta davvero bene invece sono gli incontri,
rapidi, dinamici, ci accompagna a colpire la mascella del pugile
insieme alla telecamera, ci fa combattere e ci fa vincere insieme
ai personaggi. Ma il film si distingue per i fighters, i veri
combattenti, questi due attori così diversi, ma che si amalgamano
così bene: da un lato c’è il solido Christian Bale, mimetico fino
all’inverosimile, sfodera un’interpretazione magistrale e dolente
di un uomo in conflitto con se stesso; dall’altro lato troviamo
Wahlberg, più giovane e meno pretenzioso che con il suo sguardo
dolce e il suo fisico violento mette in piedi una bella figura di
uomo in cerca di riscatto, di ragazzo pulito che non vuole finire
nel dimenticatoio della sua sporca città.
A supportare queste belle
interpretazioni due attrici di generazioni diverse ma che si
dividono due bei ruoli, forti e allo stesso tempo molto femminili;
Amy Adams e
Melissa Leo regalano al pubblico due bei
personaggi che contribuiscono alla buona riuscita del
film. The Fighter è un buon film,
forse meno bello di quanto si è tanto detto, ma sicuramente
interessante e per molti aspetti anche godibile.
Arrivano ulteriori informazioni e
rumors sulla trama del nuovo Batman targato Christopher Nolan: The
Dark Knight Rises. Secondo rumors di Badass Digest nel cast faranno
parte anche Joseph Gordon-Levitt, Marion Cotillard, entrambi
in veste di Villain che vanno ad aggiungersi a Tom Hardy che
interpreterà Bane. Ma non è tutto la trama potrebbe essere…
“Anne Hathaway sarà Catwoman. Non
posso dirvi quale ruolo avrà all’inizio, ma sappiate che alla fine
non sarà una villain, quando un’alleata di Batman. E contro chi si
alleeranno i due? La Setta delle Ombre, guidata da Talia Al’Ghul.
Con Bane, che è il suo braccio destro ma anche il suo possibile
amante. E con Joseph Gordon-Levitt. Interpreterà Maschera Nera? La
mia fonte non lo sapeva, ma sapevo già che Levitt sarebbe stato un
villain e che avrebbe avuto a che fare con la Setta delle
Ombre.”
Arrivano ulteriori informazioni e
rumors sulla trama del nuovo Batman targato Christopher Nolan: The
Dark Knight Rises. Secondo rumors di Badass Digest nel cast faranno
parte anche Joseph Gordon-Levitt, Marion Cotillard, entrambi
in veste di Villain che vanno ad aggiungersi a Tom Hardy che
interpreterà Bane. Ma non è tutto la trama potrebbe essere…
La Warner Bros. Pictures e la
Legendary Pictures hanno annunciato ufficialmente l’ingaggio di
Diane Lane nel nuovo Superman di Zack
Snyder: interpreterà Martha Kent!Il casting di Superman sembra
entrare sempre più nel vivo. Ecco l’annuncio ufficiale che sarà
Diane Lane a ricoprire il ruolo della mamma umana di Clark Kent.
Ecco alcune dichiarazione del regista:
“Era un ruolo molto importante da
scegliere per me, perché Martha Kent è la donna i cui valori hanno
aiutato a formare la personalità dell’uomo che conosciamo come
Superman,”
Ricordiamo che oltre alla Lane La
Lane nel film Henry Cavill sarà Superman. Nel ruolo di Pà Kent, il
marito di Martha, si fanno sempre più insistenti le voci attorno a
Kevin Costner, mentre per quello del villain Il Generale Zod si
rumoreggia Viggo Mortensen.
Il film uscirà per il natale del
2012. A produrre c’è Christopher Nolan, Emma Thomas.
The Fighter: Dicky
Eklund è un ex pugile divenuto famoso per aver battuto Sugar Ray
Leonard, ora però, essendo tossicodipendente, si limita ad allenare
il fratellastro Micky Ward. Micky non ha una vita facile infatti
non solo non ottiene molti successi sul ring ma per di più la sua
carriera da pugile è gestita dalla dispotica madre, Alice.
Soffocato costantemente dalle pressioni familiari, dagli
allenamenti del fratello e da una carriera che non sembra
decollare, Micky coglie al volo l’occasione di scappare quando
conosce Charlene, una barista che lo convince a staccarsi dalla
famiglia per perseguire il suo sogno….
David O. Russell si ispira alla biografia di Bob Halloran e alla
vera storia del pugile Micky Ward per offrirci il ritratto di un
uomo che combatte contro un amore fraterno e materno troppo
opprimente per riuscire ad esprimere se stesso e riuscire a
realizzare il suo sogno. Ottima l’interpretazione di Christian Bale
che ancora una volta riesce a modellare il suo corpo a seconda
delle necessità. Easy Girl: Olive Penderghast è una ragazza
diciassettenne come tante altre, non molto popolare nel suo liceo,
tanto che gli altri non ricordano neanche il suo nome. Un giorno,
per difendere un suo amico, dice una piccola bugia che però le
sconvolgerà la vita….afferma di aver perso la verginità con il suo
amico e, quando questa bugia giunge alle orecchie della bigotta
Marianne, leader di un gruppo religioso, la notizia si diffonde per
tutto il liceo. Così da ragazza invisibile Olive si trasforma nella
ragazza più popolare della scuola. Inizialmente Olive è divertita
dalla sua popolarità, tanto che quando la sua classe inizia a
studiare “La lettera scarlatta” di Nathaniel Hawthorne molti la
mettono a paragone con la protagonista Hester Prynne e lei si cuce
una A rossa sui vestiti. Ben presto però la situazione diventa
sempre più ingestibile e lei non più cosa fare.
Will Gluck gira questa brillante commedia, con protagonista la
talentuosa Emma Stone, che si rifà al romanzo “La lettera
scarlatta” adattandolo ai giorni nostri, con la protagonista che
per ironia si ricama sui vestiti la A rossa e dove i pettegolezzi
si diffondono sul web attraverso i social network. Un adolescente
che sfrutta una bugia per trovare quella popolarità che crede possa
renderla felice ma alla fine capisce che non ne vale la pena e che
tutte le bugie vengono a galla! Piranha 3D: ogni anno migliaia di turisti si
recano al lago Victoria, in Arizona, per trascorrere le vacanze di
primavera, ossia una settimana di sole, divertimenti e baldoria.
Anche un regista, Derek Jones, decide di recarsi sul posto per
girare alcune scene del suo prossimo film ingaggiando il giovane
Jake come guida turistica. Un giorno però un terremoto provoca
l’apertura di una grotta nei fondali del lago liberando una specie
preistorica di piranha affamati che si pensava fossero estinti ma
che invece sono sopravvissuti cibandosi gli uni degli altri. Julie
Forester, sceriffo della cittadina e madre di Jake, insieme al suo
vide Fallon, tenterà in tutti i modi di salvare i turisti e i suoi
figli che finiscono sempre nei guai.
Alexandre Aja dirige questo nuovo film sui piranha questa volta in
3D utilizzando quindi tutti gli effetti speciali a sua
disposizione. Ovviamente come nei film precedenti nella prima parte
del film si ironizza sui giovani sciocchi che pensano solo a
divertirsi senza preoccuparsi dei pericoli che li circondano,
mentre successivamente troviamo corpi dilaniati e molto sangue,
insomma scene splatter che regalano un po’ di tensione….anche se in
questi film sembra tutto già visto e rivisto! Il Gioiellino: nel 1992 Amanzio Rastelli fonda un
azienda agro-alimentare di piccole dimensioni, ai cui vertici pone
i suoi familiari e manager di fiducia. Pian piano l’azienda cresce
e nel 2003 diventa una grande azienda quotata in Borsa che esporta
i suoi prodotti in diversi continenti. Purtroppo però ha un grande
problema: mancanza di soldi e un managment inadeguato. Cosa fare
per risolvere la situazione? Si falsifica il bilancio, si gonfiano
le vendite, si chiede aiuto ai politici….insomma tutte soluzioni
illegali e non adatte che portano tutti, dai risparmiatori alle
banche, a rimetterci. Così alla fine i problemi diventano
talmente grandi e tanti che finiscono per rovinare tutto.
Andrea Moaioli mette in scena i mali economici del nostro paese,
dove i problemi vengono affrontati con bugie ed inganni che
finiscono per peggiorare la situazione e rovinare anche le cose
belle. Ottima l’interpretazione di Toni Servillo nei panni del
ragioniere Ernesto e di Remo Girone nei panni di Amanzio. Il buongiorno del mattino: Becky Fuller è una
produttrice esecutiva di un tg locale del New Jersey che aspira ad
una promozione che però sembra non arrivare mai. Quando viene
licenziata e tutto va male, Becky non si perde d’animo e grazie al
suo curriculum trova lavoro per il programma mattutino “Daybreak”
dell’IBS. Incaricata di rilanciare il programma. Becky pensa di
ingaggiare il famoso conduttore Mike Pomeroy per risolvere il
problema. Ma purtroppo Mike si rifiuta di presentare notizie di
gossip, meteo o mestieri e di lavorare con la sua odiata collega
Colleen Peck, che invece è contenta di poter annunciare notizie del
genere. Becky dovrà quindi risolvere i problemi con Mike e Colleen
che continuano a scontrarsi sia in onda che fuori onda e per di più
dovrà risolvere i suoi problemi con il suo ragazzo Adam Bennett, il
produttore dello show.
Roger Michell dirige questa commedia romantica che mostra i
retroscena del mondo televisivo mattutino con conduttori che
tentano di sfondare e di apparire il più possibile e una giovane
donna che cerca di fare carriera a tutti i costi. Troviamo non solo
la bella Rachel McAdams, ma anche due superstar come Harrison Ford
e Diane Keaton, impegnati in scene divertenti con battute
esilaranti e continui battibecchi. La vita facile: Luca e Mario sono due amici che
hanno frequentato la scuola di medicina e si sono laureati insieme,
loro vite prendo strade totalmente diverse quando Mario sposa
Ginevra, la ragazza che ha fatto battere i cuori dei due amici.
Luca si reca in Africa dove lavora insieme ad un infermiera in un
ospedale in Kenia, Mario si afferma come chirurgo in una clinica
privata a Roma. Dopo nove anni, Mario decide di partire per
l’Africa e cercare così di riallacciare i rapporti col suo vecchio
amico. Completamente spaesato Mario riesce a riavvicinarsi a Luca
ma tutto viene nuovamente messo in crisi dall’arrivo di
Ginevra….quali segreti si nascondono dietro a questo improvviso
viaggio??
Lucio Pellegrini dirige questa commedia italiana tutta al maschile
con Stefano Accorsi e Pierfrancesco Favino nei panni di due medici.
Due personaggi che tra le difficoltà poste dal Continente nero,
attraverso il sarcasmo, la comicità e l’introspezione ritrovano se
stessi. La donna in questo contesto è presentata in negativo con
Ginevra, interpretata dalla bella Vittoria Puccini, che è la moglie
viziata e odiosa del ricco medico.
Una cella in due:
due strani personaggi si trovano rinchiusi in carcere nella stessa
cella: uno è Angelo Zingoni, un precario che ama Monica la quale lo
considera solo un amico, arrestato dopo aver tentato di rapinare
una tabaccheria; l’altro è Romolo Giovagnoli, un ricco avvocato,
sposato con Ilde che quando scopre il tradimento di lui, spiffera
ad un Magistrato le attività illegali del marito che viene così
arrestato. Tra Angelo e Romolo nasce una bella amicizia che li
porta a tentare, tra varie situazioni comiche, la fuga dal carcere.
Una volta fuori i due si rincontrano dopo un paio di anni ma la
situazione è cambiata: ora Mario è pieno di debiti mentre Angelo è
ricco e aspetta un figlio da Monica…ma le cose ben presto
cambieranno nuovamente…
Enzo Salvi e Maurizio Battista diretti da Nicola Barnaba, sono la
strana coppia di questa commedia carceraria piena di gag e
situazioni esilaranti.
Ancora si attende Tree of Life ma
già cominciano a circolare poche immagini del sesto film del
regista texano Terrence Malick, che dovrebbe intitolarsi The
Burial. Per ora si sa molto poco della tra e dei personaggi,
ma da questa foto si possoo vedere Ben Affleck e
Rachel McAdams in atteggiamenti intimi.
Nel cast anche Rachel
Weisz, Olga Kurylenko, Jessica
Chastain, Javier Bardem, Amanda
Peet e Barry Pepper. Al
momento non è stata fissata una data di uscita. Le vendite
internazionali sono curate da FilmNation Entertainment. La
fotografia è dell’ottimo Emmanuel Lubezk.Intanto
si freme per il 27 maggio …
La Warner annuncia
che la premiere di Harry Potter e i Doni della Morte Parte
II si terrà a Trafalgar Square, nel cuore storico della
città di Londra.
“Sarà la prima premiere
cinematografica a Trafalgar Square: una delle piazze più celebri e
riconoscibili di Londra farà da sfondo a una delle più grandi
premiere mai organizzate nella capitale. Gli attori, la troupe e
gli ospiti invitati all’ultima premiere di Harry Potter daranno
avvio alla serata sul red carpet in Trafalgar Square davanti ai
media di tutto il mondo. Nella piazza ci saranno aree riservate ai
fan e ai vincitori di concorsi organizzati in tutto il mondo, che
potranno incontrare gli attori e i creatori di alcuni tra i
personaggi più amati di tutti i tempi. Cast e ospiti si sposteranno
poi a Leicester Square per assistere alla proiezione”
Ecco alcuni commenti alla
decisione, si tratta del sindaco di Londra Boris
Johnson e di Josh Berger, presidente e
amministratore delegato della Warner Bros Pictures UK
*”Da dieci anni seguiamo con
entusiasmo sul grande schermo la battaglia tra Harry Potter e il
suo acerrimo nemico Lord Voldemort, e questo film è uno dei più
attesi nella storia. E’ un grande trionfo per la Gran Bretagna, e
non riesco a immaginare uno sfondo migliore di Trafalgar per dare
l’addio più spettacolare a questa saga.”
*”Siamo
felicissimi che il gran finale di Harry Potter e i Doni della Morte
sia ospitato in una cornice tanto prestigiosa. Siamo orgogliosi
della creatività delle nostre premiere, e lo spazio di Trafalgar
Square renderà possibile un’esperienza magica per gli ospiti e per
i fan.”
Kaspar Toporski è
un film-maker, e nella sua idea, il coccodrillo è l’essere più
perfetto che esiste al mondo. La sua vita si muove a metà tra
realtà e finzione, immerso com’è nei suoi sogni ad occhi aperti,
nella sua realtà immaginaria e nelle sue visioni macabre e
grottesche di esseri strani che popolano le sue giornate, i suoi
schizzi e le sue conversazioni.
Con una premesse di questo tipo ci
accorgiamo che Krokodyle, l’ultimo lavoro di
Stefano Bessoni (Imago Mortis),
non è un film convenzionale, anzi lo si potrebbe definire
appartenente ad un certo cinema sperimentale che sacrifica la
narrazione a beneficio dell’immagine. Sebbene questo può
rappresentare un limite per la godibilità del film, Bessoni riesce
con un’incredibile forza visiva a portarci dentro il mondo di
Kaspar, che probabilmente è in realtà il suo stesso mondo
visionario.
Krokodyle, il film
Il suo personaggio, o alter-ego, si
muove con impalpabile morbidezza tra un piano e l’altro, tra
l’immaginazione e la realtà incontrando di volta in volta i
personaggi che lui considera suoi amici: c’è Bertold, un suo
collega e amico che è stato ostacolato dalla produzione nel suo
ultimo lavoro con il risultato di un trattamento molto duro da
parte della stampa; poi c’è Helix, affascinante fotografa, che
vuole catturare la morte nella fotografia, personaggio decisamente
intrigante che agli occhi di Kaspar incarna l’antico conflitto tra
Eros e Thanathos che da sempre accompagna la letteratura e l’arte,
e forse in maniera meno conscia, la vita di tutti i giorni. Schulz
è lo scienziato pazzo, l’alchimista, confidente e amico di Kaspar,
che realizza progetti e mette a punto le antiche formule alchemiche
per generare la vita, passando al nostro protagonista gli oscuri
segreti della sua arte.
Ognuno di questi elementi
contribuisce a creare un universo affollato e claustrofobico nel
quale Kaspar sembra trovarsi decisamente a suo agio, ma che a
tratti inquieta lo spettatore, anche lui smarrito tra ciò che è
reale e ciò che invece non lo è. La struttura del film, per
dichiarazione dello stesso autore, è quella di un quaderno di
appunti che comprende foto, pupazzi, animazioni, disegni, schizzi e
appunti, un diario filmato della mente stessa di Kaspar,
interpretato da Lorenzo Pedrotti.
E proprio in Pedrotti il film trova
la sua vera e propria anima, poiché è dalla sua voce che
veniamo guidati attraverso i vari capitoli della storia, una voce
calma, dolce, in piacevole contrasto con le atmosfere spesso
inquietanti che Bessoni costruisce, soprattutto attraverso
l’utilizzo di grandangoli e con il fondamentale contributo di
Leonardo Cruciano, realizzatore degli effetti
speciali, e anche produttore del film, e della scenografa
Briseide Siciliano. Tra gli altri interpreti si
distinguono Jun Ichikawa, nel ruolo di Helix, che
con la sua delicata bellezza riesce a dare corpo e vita ad uno dei
personaggi più affascinanti del film; Francesco
Martino è Bertold, in questo caso forse il meno
convincente, al quale è affidato la splendida citazione del film di
Wim Wenders Il Cielo Sopra Berlino, e il bravo
Franco Pistoni, visto già in Imago
Mortis, è Schulz.
Krokodyle si
presenta con un film privo di narrazione, ma sarebbe più corretto
dire che la sua storia non è drammatizzata, poiché è semplicemente
raccontata dalla voce del protagonista che nella sua ironica
deliranza farcisce il racconto di citazioni fiabesche e grottesce,
dall’Alice di Carrol al Pinocchio di Collodi, il tutto accompagnato
da una colonna sonora composta da brani classici tra cui il
bellissimo Carnevale degli Animali già utilizzato da
Terrence Malick nel suo secondo film, I
Giorni del Cielo, brano che ben si associa alla
sospensione temporale e spaziale che il film suggerisce.
Forte anche della splendida
fotografia di Ugo Lo Pinto,
Krokodyle può definirsi un coraggioso esperimento
di cinema indipendente, un prodotto purtroppo poco vendibile, ma
molto affascinante, macabro e ironico allo stesso tempo, animato da
uno spirito di ricerca e di onestà che probabilmente il cinema
italiano ha smarrito.
“Un Breakfast Club per la mia
generazione” così Bryce Dallas Howard definisce il suo prossimo film. La
novità è che la figlia di Ron Howard, proprio come
il padre, si prepara a dirigere questo film per il quale ha anche
scritto la sceneggiatura in collaborazione con Dane Charbeneau.
La Leda è una delle maggiori
aziende agro-alimentari del Paese: ramificata nei cinque
continenti, quotata in Borsa, in continua espansione verso nuovi
mercati e nuovi settori. Quello che si dice un gioiellino.
Finalmente The
Fighter arriva anche in Italia. Questo fine settimana
potremmo finalmente tutti gustare la grande interpretazione di
tutto il cast, parte del quale (mi riferisco a Christian
Bale e Melissa Leo) è stato premiato
anche con l’Oscar per il miglior attore nella categoria non
protagonista.
La storia vera parla di Dicky, un
uomo che è l’orgoglio dell’intera cittadina ora caduto in
disgrazia, e del suo fratellastro Micky, a sua volta un puglie, la
cui carriera è appena agli esordi ed è gestita dalla madre Alice.
Nonostante il suo impressionante gancio sinistro, Micky continua a
perdere sul ring. L’ultimo combattimento affrontato da Micky
finisce quasi per ammazzarlo, e a quel punto viene persuaso dalla
sua ragazza, Charlene, a tentare qualcosa di estremo: dividersi
dalla sua famiglia, perseguire i suoi interessi e allenarsi senza
l’inquieto fratello. Fino a che, a Micky non viene offerta
l’opportunità di una vita: combattere per il titolo. Ma presto
Micky capisce che avrà bisogno del fratello e di tutta la sua
famiglia per poter vincere.
La trama è chiara: si parla di vittoria e
sconfitta, non solo sul ring ma anche nella vita, e di legami,
quelli familiari che a volte vanno al di là dei legami di sangue. A
dirigere David O. Russell, regista e
sceneggiatore, che nel 1994 ha visto premiare al Sundance Film
Festival il suo primo film Spanking the Monkey, e che ha ottenuto
anche due nomination agli Indipendent Spirit come miglior opera
prima e migliore sceneggiatura. Il suo secondo film è stato Amori e
disastri, entrato nel 1996 nella lista dei top ten di oltre trenta
film. Ma si ricordano di lui anche Three
Kings del ’99 e il più recente I Heart
Huckabees – Le strane coincidenze della vita.
Per The
Fighter, Russell ha anche ottenuto una nomination
come miglior regista, statuetta andata poi al collega Tom
Hooper per Il Discorso del Re la
scorsa notte al Kodak Theatre. Il film si distingue per una
straordinaria prova collettiva del cast, Mark
Wahlberg che interpreta Micky, offre una buona prova
affiancato da un Christian Bale che offre una
delle sue interpretazioni migliori nei panni del problematico ed
emaciato Dicky. Anche le donne alzano la voce in questo film e
Melissa Leo e Amy Adams
rappresentano molto bene il ‘sesso debole’ in un mondo governato
dai pugni dentro e fuori dal ring.