Ben trent’anni sono passati da quel
lontano 1984 in cui James
Cameron sconvolse la cinematografia di fantascienza
con Terminator, primo capitolo di una saga di
culto che al momento conta ben cinque pellicole e un successo
commerciale non indifferente a livello planetario, oltre ad aver
costituito un immaginario popolare ancora oggi più vivo che
mai. Purtroppo nel corso degli anni il franchise ha accusato segni
evidenti di stanchezza, soprattutto dopo i deludenti risultati al
botteghino nel 2003 di Terminator 3 Le macchine
ribelli (il primo e unico film della saga senza alcun
coinvolgimento da parte di Cameron) e i giudizi poco ragguardevoli
riservati al prequel del
2009 Terminator Salvation, senza poi
contare il tonfo definitivo in seguito al poco
apprezzato Terminator Genesys del 2015.
Malgrado tutto però sembra che il destino della saga sia ora
destinato a risollevarsi, in seguito alla notizia riportata
da Deadline circa la volontà di Cameron
in persona di riprendere in mano le redini produttive della
mitologia da lui creata, annunciando l’intenzione di realizzare
entro il 2019 un nuovo film la cui regia
dovrebbe essere affidata a Tim Miller,
reduce dal successo di Deadpool.
Al momento non si hanno ancora
informazioni certe riguardo al progetto che James
Cameron e Tim Miller hanno in
mente a proposito di un nuovo film dedicato alla saga
di Terminator, soprattutto non è dato sapere
se i due decideranno di ignorare gli accadimenti
dell’ultimo Terminator
Genesys– e dunque ricollegarsi con
un ideale sequel ai primi due capitoli – oppure se il racconto
terrà in considerazione l’intera produzione finora realizzata.
Nulla vieta inoltre che si possa pensare di oprate per un reboot
capace di rivitalizzare l’intero franchise senza troppe
pretese.
La domanda più scottante che ora
sorge spontanea è: vi sarà ancora posto per i
beniamini Arnold Schwarzenegger
e Linda Hamiltonin questo nuovo progetto
di Terminator? Oppure vedremo un cast
totalmente nuovo? Mentre le possibilità che l’ex governatore della
California torni presto sul grande schermo sono davvero molto alte,
per quanto riguarda la Hamilton non sembrano esserci molte
speranze, dato che la stessa attrice aveva rifiutato di apparire in
un cameo in Terminator 3 e aveva fatto solo
una piccola apparizione vocale in Terminator
Salvation.
Mentre ieri si pensava che il
franchise di Terminator fosse arrivato al
capolinea, adesso David Ellison, produttore alla
Skydance, dichiara a Colliderche in realtà i
progetti ci sono e che il T-800 avrà un futuro
radioso al cinema.
“Dirò che abbiamo deciso quello
che ci sarà nel futuro del franchise e, credetemi, si tratta di un
futuro luminoso. Credo che si tratterà di quello che i fan davvero
vogliono da quando arrivò T2. Entro quest’anno faremo un annuncio
per il franchise, si tratta di qualcosa per cui siamo
incredibilmente eccitati e pensiamo che sia verso la giusta
direzione.”
Terminator Genisys
è stato un tentativo di rivalutare il franchise, ma dalla campagna
pubblicitaria fino alla costruzione della storia, il film si è
rivelato essere un tonfo incredibile per il franchise che, alla sua
partenza, soprattutto con i primi due capitoli, è stato uno dei
migliori film di genere di sempre, e un franchise rappresentativo
di una generazione.
Le derive moderne degli ultimi
adattamenti hanno confuso e mescolato le carte in tavola e
probabilmente, per provare a raccontarne di nuovo la storia è
necessario del tempo per far sedimentare la delusione degli ultimi
capitoli.
Se le parole di Ellison saranno poi
verificate nei fatti, potremmo avere un ritorno all’atmosfera e ai
ritmi dei primi due film di Terminator, che restano i prodotti
migliori del franchise fino a oggi.
Dopo il grande successo di
Antropocinema: la saga dell’uomo attraverso i film di
genere (vincitore del premio Domenico Meccoli
ScriverediCinema 2015) e Star
Wars: il mito dai mille volti, primo spin-off
monografico dedicato all’epopea di George Lucas,
Andrea Guglielmino torna a parlare di cinema e di
antropologia (di “antropocinema”, secondo l’espressione da lui
stesso coniata), di saghe di celluloide e cultura umana, di
miti
contemporanei e archetipi ancestrali.
Terminator: il tempo è una macchina
E stavolta lo fa concentrandosi sul
ciclo di Terminator che, avviato nel 1984 (senza
grosse pretese, come spesso succede), si è fatto ben presto cult,
articolando fino ai giorni nostri un mito che evidentemente ha
molto da dire su noi che lo seguiamo e lo alimentiamo e sul nostro
modo di vedere il mondo. Partendo dal concetto di tempo come
meccanismo perfetto e immodificabile, per cui ogni tentativo di
alterarlo si risolve paradossalmente nell’effettiva realizzazione
degli eventi così come “dovevano” andare, il libro esplora, con
linguaggio semplice e un’estrema ricchezza di dettagli ricavati
dalle fonti più disparate (film, fumetti, videogiochi, franchise…),
la saga creata da James Cameron e le sue varie implicazioni
antropologiche (il concetto di tempo, il rapporto dell’uomo con
l’Apocalisse, l’ibridazione tra umani e macchine che pone il limite
stesso del significato di umanità…). Ad arriccihire ulteriormente
il volume una divertente prefazione di Oscar Cosulich e le belle
illustrazioni di Mauro “Manthomex” Antonini, Oscar Celestini,
Sudario Brando, JC Grande, Ester Cardella, Mirko Fascella, Arturo
Lauria e Francesco Biagini.
James Cameron
sta lavorando a un nuovo film di
Terminator. Tuttavia, il regista
prevede di far crescere la tecnologia nel mondo dell’IA prima di
finirlo. Parlando durante una recente apparizione alla conferenza
Dell Tech World, Cameron ha rivelato che in realtà sta scrivendo un
nuovo film di Terminator, e lo è da circa tre mesi. Tuttavia,
Cameron ha detto che non ha intenzione di finirlo fino a quando non
vedrà come la crescita dell’IA si scuoterà.
La notizia è una sorpresa per
molti. Quando ha discusso l’ultima volta della
possibilità di un nuovo Terminator, Cameron ha detto di non essere
sicuro se ci fosse un altra storia da raccontare.Tuttavia, James Cameron
ha detto che se avesse realizzato un nuovo film di Terminator,
sarebbe stato più incentrato sul “lato AI” delle cose. “Se
dovessi fare un altro film di Terminator e magari provare a
lanciare di nuovo quel franchise, che è in discussione ma nulla è
stato deciso, farei molto di più sul lato dell’intelligenza
artificiale rispetto ai robot cattivi impazziti“, ha rivelato
Cameron durante un’apparizione sul
podcast Smartless di Wondery e Amazon .
So James Cameron just told the
#DellTechWorld crowd that he started writing a new Terminator
movie 3 months ago but wants to see how #AI
shakes out before he goes any further 👀😳🎥 pic.twitter.com/wNqmLNmyVP
In precedenza, si diceva che Terminator: Dark Fate del
2019 fosse l’inizio di una nuova
trilogia. Tuttavia, il film è stato un fallimento al
botteghino, il che ha comportato la cancellazione dei piani per i
film futuri.
Il regista di
Terminator e Terminator 2: Il Giorno del
Giudizio, James Cameron, sta lavorando a
un nuovo progetto… ma è letteralmente tutto ciò che sappiamo.
Nonostante le recensioni positive,
Dark Fate, è stato l’ultimo capitolo della saga a
non avere successo al botteghino, e si dava per scontato che ci
sarebbe voluto molto tempo prima di vedere la guerra contro le
macchine continuare sul grande schermo. La saga potrebbe prendersi
una pausa (forse permanente) dal live-action, ma Cameron ha ora
rivelato che sta sviluppando qualcosa di relativo a Terminator!
Il leggendario regista ha condiviso
la sorprendente notizia mentre parlava con THR della prossima serie animata
di Netflix, Terminator Zero.
James Cameron sta tornando al franchise di
Terminator
“Sembra interessante. Il mio
rapporto con questo è molto simile a quello che ho con The
Sarah Connor Chronicles: altre persone che inventano
storie in un mondo che ho messo in moto mi interessano. Cosa ne
pensano? Cosa li ha incuriositi? Dove stanno andando? Sembra che
stiano tornando alla causa principale del Giorno del Giudizio, la
guerra nucleare, e se questa è una cronologia definitiva. Sarei
curioso di vedere cosa hanno inventato. Sto lavorando al
mio materiale su Terminator in questo momento. Non ha
niente a che fare con quello. Come con The Sarah Connor Chronicles,
hanno occasionalmente toccato cose con cui avevo giocato in modo
completamente indipendente. Quindi c’è un po’ di curiosità. Non è
una curiosità ardente, ma, ovviamente, sarebbe bello vedere che ha
successo”. “È totalmente classificato”, ha aggiunto quando gli
è stato chiesto maggiori dettagli. “Non voglio dover inviare un
agente robotico potenzialmente pericoloso se dovessi parlarne,
anche retroattivamente”.
Prima che i fan si esaltino troppo,
questa “roba da Terminator” potrebbe essere davvero
qualsiasi cosa. Ovviamente c’è la possibilità che si tratti di un
nuovo film o di una serie live-action, ma potrebbe essere anche un
fumetto, un romanzo o qualche altro media.
I considerevoli incassi al box
office cinese di Terminator Genisys non
hanno consentito al franchise di assicurarsi un futuro. La
Paramount e la Skydance infatti
hanno messo in stand by la serie a tempo indeterminato.
L’Hollywood Reporter ha infatti messo a fuoco una
serie di problemi di produzione e di imprenditori improvvisati che
si rivolgono al cinema come strada per fare soldi facili senza
immaginare che anche dietro al blockbuster più “semplice” sono
necessarie capacità e doti produttive che non tutti hanno o sanno
gestire.
Il risultato di questa miopia è
appunto quello che è accaduto con Terminator. Per ora il franchise
è sospeso.
La notizia in sè potrebbe anche
essere positiva, almeno per i nostalgici, tuttavia il progetto da
un punto di vista produttivo industriale conferma la tristissima
tendenza a spremere i franchise senza nessuna lungimiranza.
Da questo punto di vista, i tanto
criticati Marvel Studios hanno qualcosa da insegnare a
molte realtà.
Dana
Goldberg, Skydance Media Chief Creative Officer,
parlando al panel di The Wrap, ha rivelato alcuni
particolari sul futuro del franchise di
Terminator che, solo fino a pochi giorni fa,
veniva dato per “sospeso a tempo indeterminato”.
Dalle parole di Dana Goldberg emerge la
volontà di far compiere al franchise un ulteriore step in avanti,
non congelando la saga sui cyborg ma provvedendo a una sorta di
aggiustamento e di riallineamento. Se gli incassi
di Terminator Genisys nei mercati internazionali
si sono rivelati soddisfacenti, deludente è stato invece il
riscontro del botteghino domestico.
“Siamo in ultima istanza felici dei
numeri registrati a livello mondiale. Ci auguravamo potessimo
far meglio in casa? Sicuramente sì”, ha ammesso Dana
Goldberg. “Fortunatamente, viviamo in un mondo dove i
numeri al box-office americano non contano come 10 o 15 anni
fa. Non sto dicendo che oggi non siamo importanti, ma dobbiamo
tenere conto di quelli mondiali”.
I due sequel, previsti per il 2017 e
il 2018, saranno quindi oggetto di nuove riflessioni e di
nuovi piani di sviluppo: “Non partiremo di certo il prossimo anno
con la produzione del sequel”. La Skydance ha intenzione di
arrivare pronta all’appuntamento, tastando il polso del pubblico a
livello mondiale attraverso studi e ricerche su quanto ha
funzionato e cosa meno in Terminator
Genisys.
In occasione del Comic Con di San
Diego, Paramount ha presentato un nuovo contenuto dedicato a
Terminator: Destino Oscuro, in cui vediamo tornare
in azione Linda Hamilton e Arnold
Schwarzenegger.
Ecco il video di seguito in cui ci
sono anche interventi di Tim Miller, regista di
Deadpool che si è cimentato con la nuova storia
voluta e supervisionata da James Cameron.
Il film “fingerà”
che Terminator 3, 4 e 5 non siano mai
esistiti e continuerà la storia da Terminator 2: Il
Giorno del Giudizio.
Nel cast del film
tornano Arnold
Schwarzenegger e Linda
Hamilton. Completano il cast Mackenzie Davis,
Diego Boneta e Gabriel
Luna.
Alla regia
di Terminator: Dark Fate è stato
confermato Tim Miller. Il film sarà un sequel
del secondo capitolo e vedrà Linda Hamilton tornare nei panni
dell’eroica Sarah Connor.
“Questa è una continuazione
della storia di Terminator 1 e Terminator 2. E stiamo facendo finta
che gli altri film siano stati un brutto sogno – ha dichiarato
Cameron in precedenza – O una timeline alternativa, possibile
nel nostro multi-verso.”
È stato diffuso un nuovo
adrenalinico trailer di Terminator: destino
oscuro, in cui si comprende meglio quale sarà la storia,
declinata al femminile, di questo sesto capitolo del franchise che
però cancella gli episodi 3, 4 e 5 e diventa un sequel diretto di
Terminator: Il Giorno del Giudizio.
Nel cast del film
tornano Arnold
Schwarzenegger e Linda
Hamilton. Completano il cast Mackenzie Davis,
Diego Boneta e Gabriel
Luna.
Alla regia
di Terminator: Dark Fate è stato
confermato Tim Miller. Il film sarà un sequel
del secondo capitolo e vedrà Linda Hamilton tornare nei panni
dell’eroica Sarah Connor.
“Questa è una continuazione
della storia di Terminator 1 e Terminator 2. E stiamo facendo finta
che gli altri film siano stati un brutto sogno – ha dichiarato
Cameron in precedenza – O una timeline alternativa, possibile
nel nostro multi-verso.”
Dopo il primo trailer di
Terminator: Dark Fate, che uscirà in Italia con il
titolo di Terminator: Destino Oscuro, ecco uno
spot del film in cui Linda Hamilton torna nei
panni di Sarah Connor!
Lo spot mostra le scene viste già
nel trailer, con un’aggiunta emozionante: Sarah Connor ripete la
battuta che nel primo film recita il T-800 e che poi è diventata
culto: “I’ll be back”, ovvero “Tornerò”.
Il film “fingerà”
che Terminator 3, 4 e 5 non siano mai
esistiti e continuerà la storia da Terminator 2: Il
Giorno del Giudizio.
Nel cast del film
tornano Arnold
Schwarzenegger e Linda
Hamilton. Completano il cast Mackenzie Davis,
Diego Boneta e Gabriel
Luna.
Alla regia
di Terminator: Dark Fate è stato
confermato Tim Miller. Il film sarà un sequel
del secondo capitolo e vedrà Linda Hamilton tornare nei panni
dell’eroica Sarah Connor.
“Questa è una continuazione
della storia di Terminator 1 e Terminator 2. E stiamo facendo finta
che gli altri film siano stati un brutto sogno – ha dichiarato
Cameron in precedenza – O una timeline alternativa, possibile
nel nostro multi-verso.”
È il sesto film del franchise ma,
stando a quanto dichiarato da
James Cameron, produttore, autore del soggetto e
“padre” a tutti gli effetti del film diretto da Tim
Miller, Terminator: Destino
Oscuro spazza via dalla continuity
tutto quello che è stato fatto dopo Il Giorno del
Giudizio, e riparte con la sua storia proprio da lì,
da 27 anni fa.
La protagonista della storia è
Sarah Connor. La donna, invecchiata e indurita dalla vita, è una
cacciatrice di Terminator, vive così e, quando si trova ad avere a
che fare con Dani Ramos, apparentemente una persona normale, e
Grace, un essere umano potenziato che è stato mandato dal futuro
per proteggere la ragazza, capisce che in giro c’è anche un nuovo
Terminator, che, come accadde a lei tanto tempo fa, è stato mandato
per compiere la sua missione e uccidere il suo obbiettivo. Il loro
cammino però è difficile e impervio, e per riuscire a sopravvivere
al nuovo e straordinariamente forte modello di macchina, un Rev 9,
non possono che chiedere aiuto al T-800 più famoso della storia del
cinema, quel Terminator che ha inseguito Sarah per tutta la sua
giovinezza.
James Cameron gioca l’ultima carta per cercare di dare
nuova linfa vitale ad un franchise che già dopo il suo secondo
capitolo aveva finito le idee, come hanno dimostrato i tre film che
sono arrivati sullo schermo dal tempo del secondo episodio.
In quello che è l’unico sequel
autorizzato (da
James Cameron), torna però Linda
Hamilton, e l’effetto amarcord è potentissimo. La madre di
John Connor, già eroina incontrastata dei primi due film, torna
invecchiata e stanca, ma ancora bellissima, carismatica e caparbia.
Con lei ci sono Natalia Reyes, nei panni di Dani,
la ragazza che avrà un ruolo per la salvezza del futuro, e Mackenzie Davis, che invece interpreta una
creatura mai incontrata prima, un soldato potenziato
chirurgicamente, più forte e più veloce degli umani normali ma
comunque non indistruttibile. Completano il parterre di
protagonisti Gabriel Luna, nei panni
dell’inespressivo e letale Rev 9, e Arnold Schwarzenegger, che si ripropone, in
maniera ancora una volta estremamente credibile, nei panni del
T-800 (quasi) originale.
In Terminator: Destino Oscuro il
futuro è donna
In Terminator:
Destino Oscuro non ci sono invenzioni narrative
particolari, in quanto la storia replica a grandi linee quella del
primo film, con la sola eccezione che in questo caso il futuro è
donna e sembra non aver nessun bisogno di un uomo per guidare la
resistenza contro le macchine.
Il film sostiene con convinzione il
ruolo del libero arbitrio e della forza di volontà del singolo di
fronte al destino scritto dettato da un futuro sempre passibile di
cambiamenti, grazie ad un intervento nel passato. Tuttavia, in
questo caso, l’obbiettivo del cattivo di turno non è una donna che
sarà la madre di un leader, ma una donna che sarà lei stessa il
leader. Un’intuizione che si mette perfettamente in scia con la
banalità del pretesto narrativo, il quale si sforza così tanto di
mantenere la coerenza con i paradossi temporali sempre dietro
l’angolo che perde di vista il racconto vero e proprio.
Così, Terminator:
Destino Oscuro si rivela un lungo inseguimento
pirotecnico, con alcune sequenze di combattimento corpo a corpo
molto ben architettate, che però non bastano a sopperire alla
mancanza di idee che pervade ormai ogni franchise che si ripete,
con il proposito di rinnovarsi ma che riesce solo a riproporsi
stancamente. Certo, i fan apprezzeranno moltissimo i duetti di
Sarah Connor e del Terminator, nonché i molti riferimenti ai film
originali, con tanto di colonna sonora e citazioni, ma il film non
riesce a catturare l’attenzione né ha rinvigorire il franchise,
esaurito già più di 20 anni fa.
Sono stati diffusi nuovi materiali
promozionali di
Terminator: Destino Oscuro, il nuovo capitolo del
franchise che ne ridefinisce le sorti, dopo qualche episodio non
troppo felice prodotto negli anni passati.
Alla regia
di Terminator: Dark Fate è stato
confermato Tim Miller. Il film sarà un sequel
del secondo capitolo e vedrà Linda Hamilton tornare nei panni
dell’eroica Sarah Connor.
“Questa è una continuazione
della storia di Terminator 1 e Terminator 2. E stiamo facendo finta
che gli altri film siano stati un brutto sogno – ha dichiarato
Cameron in precedenza – O una timeline alternativa, possibile
nel nostro multi-verso.”
L’attrice Mackenzie Davis, che ha preso parte a
Terminator: Destino Oscuro, ha parlato della
possibilità di un settimo capitolo del franchise. Nonostante il
ritorno di Arnold Schwarzenegger e Linda Hamilton, e nonostante sia stato accolto
positivamente dalla critica, il film si è rivelato un autentico
flop al botteghino.
Intervistata da NME in occasione
della promozione del film Irresistible con Steve Carrell e
Rose Byrne, Mackenzie Davis, che in
Terminator: Destino Oscuro ha interpretato il ruolo di
Grace, ha parlato del film di Tim
Miller e della possibilità di un eventuale sequel.
L’attrice si è dichiarata “orgoglioso di ciò che è stato
fatto”, ammettendo di amare molto il film; al tempo stesso,
però, ha ammesso che “pensare che possa esserci da parte dei
fan la richiesta per un eventuale settimo film è decisamente
folle.”
La Davis sostiene
che il pubblico “vuole vedere cose nuove”, non il rivaggio
di grandi franchise o continui sequel degli stessi. Sulla scia di
queste dichiarazioni, l’attrice ha sottolineato quanto sia
importante ricercare voci originali in grado di raccontare storie
originali: “Ci sono molte persone interessanti che non si
adattano allo stampo di coloro che realizzano questi grandi
franchise e che non hanno ancora avuto la possibilità di fare film.
Dovremmo investire su loro adesso.”
Terminator: Destino Oscuro, un flop al botteghino che non ha
colto di sorpresa
Il fallimento al box office di
Terminator: Destino Oscuro non ha colto di sorpresa
nessuno: situazioni analoghe di sono verificate più di recente con
pellicole quali Doctor Sleep e Charlie’s Angels.
Questo è un segnale forte: come afferma da Davis, il pubblico
desidera vedere cose nuove; giocare sull’effetto nostalgia non è
più una carta vincente. Ciononostante, Hollywood continua a dare il
via libera a reboot e revival, come ad esempio il nuovo adattamento
cinematografico di Dune.
La protagonista della storia di
Terminator: Destino Oscuro è Sarah Connor. La donna,
invecchiata e indurita dalla vita, è una cacciatrice di Terminator,
vive così e, quando si trova ad avere a che fare con Dani Ramos,
apparentemente una persona normale, e Grace, un essere umano
potenziato che è stato mandato dal futuro per proteggere la
ragazza, capisce che in giro c’è anche un nuovo Terminator, che,
come accadde a lei tanto tempo fa, è stato mandato per compiere la
sua missione e uccidere il suo obbiettivo. Il loro cammino però è
difficile e impervio, e per riuscire a sopravvivere al nuovo e
straordinariamente forte modello di macchina, un Rev 9, non possono
che chiedere aiuto al T-800 più famoso della storia del cinema,
quel Terminator che ha inseguito Sarah per tutta la sua
giovinezza.
Una delle più grandi rivelazioni del
primo trailer di Terminator: Destino Oscuro è
stata quella della vera natura del personaggio interpretato da
Mackenzie Davis; a quanto pare, la giovane attrice
vista in Tully e Blade Runner
2049 sarà lei stessa un Terminator “buono”.
Nel trailer vediamo la sua pelle
sintetica durante uno scontro in autostrada contro il robot killer
interpretato da Gabriel Luna. Secondo il regista
del film, Tim Miller, il corpo cibernetico di
Grace ha avuto un prezzo altissimo, dal momento che lei è un cyborg
ed ha attraversato un processo molto doloroso per affrontare la sua
missione suicida indietro nel passato.
“È una vita dolorosa, sono
sfregiati e prendono un sacco di droghe per combattere il dolore,
conseguenza di ciò che hanno subito. Non vivono a lungo – ha
spiegato Miller a Variety – È un
ruolo sacrificale; rischiano la morte per salvare gli altri. E
dalla prima suggestione del ruolo, l’abbiamo sempre pensata come
una donna. Dovevamo cercare qualcuno che avesse la fisicità, ma il
giusto range emotivo. Non volevo solo una donna che potesse
adattarsi fisicamente al ruolo, ma anche emotivamente. Mackenzie
voleva davvero farlo; è venuta lei a cercarsi il ruolo. Ha lavorato
più duramente di chiunque altro.”
Il film “fingerà”
che Terminator 3, 4 e 5 non siano mai
esistiti e continuerà la storia da Terminator 2: Il
Giorno del Giudizio.
Nel cast del film
tornano Arnold
Schwarzenegger e Linda
Hamilton. Completano il cast Mackenzie Davis,
Diego Boneta e Gabriel
Luna.
Alla regia
di Terminator: Dark Fate è stato
confermato Tim Miller. Il film sarà un sequel
del secondo capitolo e vedrà Linda Hamilton tornare nei panni
dell’eroica Sarah Connor.
“Questa è una continuazione
della storia di Terminator 1 e Terminator 2. E stiamo facendo finta
che gli altri film siano stati un brutto sogno – ha dichiarato
Cameron in precedenza – O una timeline alternativa, possibile
nel nostro multi-verso.”
Terminator: Destino Oscuro è stato diretto da
Tim Miller, regista di Deadpool, e
ha visto il coinvolgimento di James Cameron – regista dei primi due iconici
episodi del franchise – in qualità di produttore. Ciononostante, il
film non è riuscito a catturare l’attenzione degli spettatori: le
recensioni sono state per lo più positive, ma al box office il film
ha incassato “appena” 261 milioni in tutto il mondo, facendo così
ripiombare la saga in una sorta di limbo.
Durante una recente intervista con
il podcast
Happy Sad Confused (via
CBM), la co-protagonista del film, Mackenzie Davis, è tornata a parlare sul
fallimento di
Terminator: Destino Oscuro. “Mi è piaciuto
tantissimo lavorare aquel film. È stata un’esperienza dura, ma le
persone coinvolte erano incredibili. Tim è stato un regista
meraviglioso, sempre concentrato nel provare a fare il miglior
lavoro possibile”, ha spiegato l’attrice. “Ma parlando in
termini di box office era comunque un Terminator 6 e nessuno aveva
visto gli ultimi tre. Questo non significa che abbiamo fatto un
brutto film, ma che forse l’appetito della gente per questa saga si
è esaurito.”
Poi ha aggiunto: “Non voglio
neanche entrare nel merito del fatto che sia andato male perché
aveva tre donne come protagoniste, perché sono fattori che non
posso controllare. Sono una donna, mi è piaciuta davvero tanto la
mia parte. Sono orgogliosa di quello che abbiamo fatto e non potrei
mai dire: ‘È andato male perché il pubblico è sessista’.
Sembrerebbe una scappatoia per non ammettere che forse sei film
sono troppi. Adesso lo sappiamo.”
Sempre nel corso della medesima
intervista, Mackenzie Davis ha anche parlato dei piani per
il sequel mai realizzato di Destino
Oscuro:“Avrebbe avuto a che fare con la timeline.
Avrebbe esplorato una linea temporale diversa. Nessuna
resurrezione… sarebbe venuta dal futuro”. L’attrice non ha
rivelato null’altro, dal momento che – sebbene il sequel non sai
più nei piani della Paramount e della Skydance – quell’idea
potrebbe comunque essere utilizzata prima o poi.
Ad oggi, il futuro del franchise di
Terminator rimane un mistero, soprattutto dopo
le deludenti performance di Destino
Oscuro. Forse la saga si evolverà e magari ne verrà tratta
una serie tv. Per quanto riguarda il grande schermo, l’insuccesso
dell’ultimo capitolo è indice di quanto i concetti ormai familiari
alla basa del franchise siano diventati davvero troppo stantii e
privi di fascino per il pubblico.
La trama di Terminator: Destino Oscuro
La protagonista della storia
di Terminator:
Destino Oscuro è Sarah Connor. La donna,
invecchiata e indurita dalla vita, è una cacciatrice di Terminator,
vive così e, quando si trova ad avere a che fare con Dani Ramos,
apparentemente una persona normale, e Grace, un essere umano
potenziato che è stato mandato dal futuro per proteggere la
ragazza, capisce che in giro c’è anche un nuovo Terminator, che,
come accadde a lei tanto tempo fa, è stato mandato per compiere la
sua missione e uccidere il suo obbiettivo. Il loro cammino però è
difficile e impervio, e per riuscire a sopravvivere al nuovo e
straordinariamente forte modello di macchina, un Rev 9, non possono
che chiedere aiuto al T-800 più famoso della storia del cinema,
quel Terminator che ha inseguito Sarah per tutta la sua
giovinezza.
Mackenzie Davis, Natalia Reyes e Gabriel
Luna sono i protagonisti dell’intervista che segue,
rilasciata in occasione del tour promozionale di
Terminator: Destino Oscuro, il nuovo film
del franchise ideato da James Cameron che compare
con autore del soggetto e produttore. A dirigere il film,
Tim Miller, già regista del primo
Deadpool. Ecco l’intervista:
La protagonista della storia è
Sarah Connor. La donna, invecchiata e indurita dalla vita, è una
cacciatrice di Terminator, vive così e, quando si trova ad avere a
che fare con Dani Ramos, apparentemente una persona normale, e
Grace, un essere umano potenziato che è stato mandato dal futuro
per proteggere la ragazza, capisce che in giro c’è anche un nuovo
Terminator, che, come accadde a lei tanto tempo fa, è stato mandato
per compiere la sua missione e uccidere il suo obbiettivo. Il loro
cammino però è difficile e impervio, e per riuscire a sopravvivere
al nuovo e straordinariamente forte modello di macchina, un Rev 9,
non possono che chiedere aiuto al T-800 più famoso della storia del
cinema, quel Terminator che ha inseguito Sarah per tutta la sua
giovinezza.
Ecco il primo trailer di
Terminator: Dark Fate, che uscirà in Italia con il
titolo di Terminator: Destino Oscuro. Nel film,
Linda Hamilton torna nei panni di Sarah
Connor!
Il film “fingerà”
che Terminator 3, 4 e 5 non siano mai
esistiti e continuerà la storia da Terminator 2: Il
Giorno del Giudizio.
Nel cast del film
tornano Arnold
Schwarzenegger e Linda
Hamilton. Completano il cast Mackenzie Davis,
Diego Boneta e Gabriel
Luna.
Alla regia
di Terminator: Dark Fate è stato
confermato Tim Miller. Il film sarà un sequel
del secondo capitolo e vedrà Linda Hamilton tornare nei panni
dell’eroica Sarah Connor.
“Questa è una continuazione
della storia di Terminator 1 e Terminator 2. E stiamo facendo finta
che gli altri film siano stati un brutto sogno – ha dichiarato
Cameron in precedenza – O una timeline alternativa, possibile
nel nostro multi-verso.”
Tra le grandi anteprime
dell’Area Movie, a cura di QMI
Sturdust arriva a Lucca Comics & GamesTerminator: Destino Oscuro, nelle
sale italiane dal 31 ottobre distribuito da 20th Century
Fox.
Diretto da Tim
Miller e prodotto da James Cameron e
David Ellison, nel cast ritroviamo Linda
Hamilton e Arnold Schwarzenegger, accanto
a Mackenzie Davis, Natalia Reyes,
Gabriel Luna, Diego Boneta.
A Lucca Comics & Games, il
30 ottobre, in occasione dell’anteprima di
Terminator: Destino Oscuro, ultimo
capitolo della celebre saga, 20th Century Fox e
Qmi allestiranno un laser show in
piazza San Michele (ore 19.00), che permetterà al
pubblico di vivere una straordinaria esperienza immersiva. Cuore
dello spettacolo sarà l’endoscheletro del cyborg più famoso del
mondo, da cui prenderanno vita gli effetti speciali, accompagnati
da musica e voice over coinvolgenti e creati ad hoc per
l’occasione.
Terminator: Destino
Oscuro – Sono ormai passati più di 20 anni da quando
Sarah Connor ha sventato la fine del mondo, cambiato il futuro e
riscritto il destino del genere umano. Dani Ramos (Natalia Reyes),
vive una vita tranquilla a Città del Messico insieme al fratello
(Diego Boneta) e al padre quando un Terminator di nuova generazione
programmato per uccidere – un Rev-9 interpretato da Gabriel Luna –
compie un viaggio a ritroso nel tempo per darle la caccia e
ucciderla. La sopravvivenza di Dani dipende dalla sua alleanza con
altre due guerriere: Grace (Mackenzie Davis), una donna cyborg
proveniente dal futuro, e un’agguerrita Sarah Connor (Linda
Hamilton). Mentre il Rev-9 stermina senza pietà chiunque si
frapponga tra lui e Dani, le tre si faranno aiutare da un T-800
((Arnold Schwarzenegger), proveniente dal passato di Sarah, che
potrebbe essere la loro ultima speranza.
Il film sarà presentato in
anteprima italiana nell’Area Movie di Lucca Comics & Games, mercoledì 30
ottobre, alle ore 20.30 presso il Cinema Astra. Ingresso libero
fino ad esaurimento posti.
Con Terminator:
Destino Oscuro pronto ad arrivare in sala, gli autori
si stanno già interrogando sul futuro del iconico franchise
sci-fi.
L’ideatore James Cameron, che è
produttore e co-sceneggiatore del nuovo film, ha dichiarato che
mentre sviluppavano la storia, che segna il ritorno di Linda Hamilton, si sono
ritrovati ad avere progetti per un’intera nuova trilogia, di cui
Destino Oscuro sarebbe solo il primo capitolo.
“Abbiamo passato diverse
settimane per cercare di capire che tipo di storia volessimo
raccontare, – ha dichiarato Cameron in un’intervista con
Deadline – e ben presto ci siamo ritrovati con abbastanza
materiale per un arco narrativo di tre film. C’è ancora molto da
raccontare, e se saremo abbastanza fortunati da fare gli incassi
necessari con Destino Oscuro, sappiamo perfettamente come far
evolvere la storia.”
Terminator: Destino Oscuro è il sesto film del
franchise, il quale però ignora gli eventi dei precedenti film ad
eccezione dell’originale del 1984 e del suo sequel diretto
Terminator 2: Judgment Day, entrambi diretti da
Cameron stesso.
Il nuovo film è ambientato
ventisette anni dopo la distruzione della Cyberdyne Systems. Un
nuovo Terminator modificato in metallo liquido, il Rev 9, viene
inviato dal futuro da Skynet per eliminare la giovane Dani Ramos.
Sarah Connor e un vecchio T-800 si impegneranno a salvarla, in una
lotta per la tutela del futuro.
Terminator: Destino Oscuro è diretto da Tim Miller e prodotto da
James Cameron. Il cast comprende Arnold Schwarzenegger, Linda
Hamilton, Mackenzie Davis, Gabriel Luna, Natalia Reyes e
Diego Boneta. Il filma sarà nelle sale
cinematografiche italiane dal 31 ottobre.
Arriva in home video Terminator:
Destino Oscuro il nuovo capitolo del franchise che si
ricollega direttamente a Terminator 2 – Il Giorno
del Giudizio, secondo capitolo della serie. La storia
si svolge trent’anni dopo il secondo film e per questo
motivo JamesCameron, in veste di
produttore, insieme al regista di DeadpoolTim
Miller riportano sullo schermo gli iconici Arnold
Schwarzenegger e Linda Hamilton.
In Terminator: Destino Oscuro Sarah
Connor (Linda Hamilton) si ritrova di nuovo al centro della
vicenda, dovendo salvare una giovane ragazza di nome Dani Ramos
(Natalia Reyes), dei suoi amici e della cyborg-umana Grace
(Mackenzie
Davis), la cui vita è messa in pericolo da un nuovo
Terminator modificato in metallo liquido (Gabriel Luna), che
la Skynet ha inviato dal futuro. Nel film ritroviamo il leggendario
Terminator interpretato da Arnold Schwarzenegger e
Edward Furlong nei panni di John Connor.
Vi segnaliamo inoltre che
l’edizione blu-ray del film è particolarmente rilevante perché
contiene tutte le scene eliminate del film e alcune scene
estese.
Il CinemaCon ha avuto l’onore di ospitare
anche le prime scene del nuovo Terminator: Dark
Fate mostra alle persone il loro primo sguardo al sequel
in arrivo. Dopo Terminator 2: il Giorno del
Giudizio di James Cameron del 1991, il
franchise ha vissuto alcuni periodi alquanto difficili.
I tre film successivi sono stati dei
progressivi peggioramenti della qualità e della drammaturgia del
franchise, tanto che Cameron ha deciso, qui in qualità di
produttore, di ripartire con il racconto dalla fine del secondo
episodio.
Durante la presentazione della
Paramount alla convention, sono state proiettate le prime scene di
Dark Fate. La scena comincia con il personaggio di
MacKenzie Davis, Grace, che viaggia nel tempo e
approda in Messico, dove ingaggia una lotta con dei poliziotti e
mostra doti di combattimento avanzate.
Poi ruba una macchina appartenente a
due punk e se ne va. Un’altra scena serve da introduzione al T-1000
di Gabriel Luna e uno scheletro di T-800. Grace sta proteggendo una
ragazza e raccoglie una lancia, così ha un’arma. In suo aiuto
arriva Sarah Connor, che spara un fucile dal
finestrino contro il Terminator.
Il film “fingerà”
che Terminator 3, 4 e 5 non siano mai
esistiti e continuerà la storia da Terminator 2: Il
Giorno del Giudizio.
Nel cast del film
tornano Arnold
Schwarzenegger e Linda
Hamilton. Completano il cast Mackenzie Davis,
Diego Boneta e Gabriel
Luna.
Alla regia
di Terminator: Dark Fate è stato
confermato Tim Miller. Il film sarà un sequel
del secondo capitolo e vedrà Linda Hamilton tornare nei panni
dell’eroica Sarah Connor.
“Questa è una continuazione
della storia di Terminator 1 e Terminator 2. E stiamo facendo finta
che gli altri film siano stati un brutto sogno – ha dichiarato
Cameron in precedenza – O una timeline alternativa, possibile
nel nostro multi-verso.”
È stato il
Terminator in persona, Arnold
Shwarzenegger, ad annunciare la data dell’uscita del primo
trailer ufficiale di Terminator: Dark Fate, il
nuovo capitolo della saga di James Cameron diretto
da Tim Miller, che vedrà tornare il protagonista
accanto a Linda Hamilton che sarà di nuovo Sarah
Connor.
Di seguito l’annuncio che rivela
l’arrivo del primo trailer: 25 maggio 2019, alle 6.00 (circa le
13.00 da noi).
Il film “fingerà”
che Terminator 3, 4 e 5 non siano mai
esistiti e continuerà la storia da Terminator 2: Il
Giorno del Giudizio.
Nel cast del film
tornano Arnold
Schwarzenegger e Linda
Hamilton. Completano il cast Mackenzie Davis,
Diego Boneta e Gabriel
Luna.
Alla regia
di Terminator: Dark Fate è stato
confermato Tim Miller. Il film sarà un sequel
del secondo capitolo e vedrà Linda Hamilton tornare nei panni
dell’eroica Sarah Connor.
“Questa è una continuazione
della storia di Terminator 1 e Terminator 2. E stiamo facendo finta
che gli altri film siano stati un brutto sogno – ha dichiarato
Cameron in precedenza – O una timeline alternativa, possibile
nel nostro multi-verso.”
Terminator 6 ha ora un titolo
ufficiale: Terminator: Dark Fate. Il produttore
James Cameron ha comunicato che si trattava di un
titolo provvisorio, ma arriva adesso la conferma ufficiale.
Un’ulteriore conferma arriva da
The Wrap. Ma da dove
viene questo titolo e cosa può indicarci della trama del film? In
Terminator 2: Il Giorno del Giudizio, una
tormentata Sarah Connor incide la frase NO FATE su un tavolo di
legno prima di andare a cercare di uccidere Miles Dyson, uno dei
creatori di Skynet. Il figlio di Sarah, John, dice che la frase
deriva da qualcosa che Sarah ha detto in passato: “Non c’è
destino se non quello che facciamo per noi
stessi”. Questa è in realtà una citazione dal primo
Terminator, ma la scena è stata tagliata in fase
di montaggio. Forse il significato di Dark Fate sarà chiaro
solo dopo aver visto il film.
Il film “fingerà”
che Terminator 3, 4 e 5 non siano mai
esistiti e continuerà la storia da Terminator 2: Il
Giorno del Giudizio.
Nel cast del film
tornano Arnold
Schwarzenegger e Linda
Hamilton. Completano il cast Mackenzie Davis,
Diego Boneta e Gabriel
Luna.
Alla regia
di Terminator: Dark Fate è stato
confermato Tim Miller. Il film sarà un sequel
del secondo capitolo e vedrà Linda Hamilton tornare nei panni
dell’eroica Sarah Connor.
“Questa è una continuazione
della storia di Terminator 1 e Terminator 2. E stiamo facendo finta
che gli altri film siano stati un brutto sogno – ha dichiarato
Cameron in precedenza – O una timeline alternativa, possibile
nel nostro multi-verso.”
È un video dal backstage di
Terminator: Dark Fate la fonte che ci offre il
primo sguardo a Arnold Schwarzenegger nel film che
lo vedrà ritornare nel leggendario personaggio del T-800, al fianco
di Linda Hamilton che torna a interpretare Sarah
Connor.
Ecco il video:
Il film “fingerà”
che Terminator 3, 4 e 5 non siano mai
esistiti e continuerà la storia da Terminator 2: Il
Giorno del Giudizio.
Nel cast di
Terminator: Destino Oscuro tornano Arnold
Schwarzenegger e Linda
Hamilton. Completano il cast Mackenzie
Davis, Diego Boneta e Gabriel
Luna. Alla regia di Terminator: Dark
Fate è stato confermato Tim
Miller. Il film sarà un sequel del secondo capitolo e
vedrà Linda Hamilton tornare nei panni dell’eroica Sarah
Connor.
“Questa è una continuazione
della storia di Terminator 1 e Terminator 2. E stiamo facendo finta
che gli altri film siano stati un brutto sogno – ha dichiarato
Cameron in precedenza – O una timeline alternativa, possibile
nel nostro multi-verso.”
Sono trascorsi 27 anni da quel 29
agosto 1997, giorno in cui – nell’universo narrativo di
Terminator – l’intelligenza artificiale nota come
Skynet raggiunge l’autocoscienza ribellandosi
all’intera umanità e scatenando un olocausto nucleare. La data di
quel drammatico evento su cui si fonda una delle più popolari saghe
della storia del cinema è dunque stata sorpassata da tempo e – ad
oggi – quello scontro tra umanità e macchine ancora non trova un
corrispettivo nella nostra realtà. Ciononostante, a quarant’anni
dalla sua realizzazione, il primo Terminator
rimane un potente monito sulla pericolosità di certe tecnologie,
ormai tutt’altro che appannaggio della sola fantascienza, ma anche
della violenza di cui l’essere umano è capace.
Nel 1984 il regista James Cameron, che aveva fino a quel momento
diretto solo l’horror Piraña paura, porta sul grande
schermo Terminator, di fatto cambiando per sempre
non solo il modo in cui il cinema si approccerà negli anni a venire
all’immagine di un mondo post-apocalittico, ma anche il modo in cui
oggi ci rapportiamo con le intelligenze artificiali. Quante volte,
scambiando qualche messaggio con ChatGPT, abbiamo temuto di dire
qualcosa in grado di portare tale intelligenza ad un livello di
conoscenza che forse non dovrebbe possedere? Quante volte nel
vedere i primi prototipi di robot domestici o industriali abbiamo
avuto paura di una loro improvvisa ribellione?
Film come
Matrix (1999), Io, robot (2004),
Her (2013), fino al più recente M3GAN (2022),
hanno continuamente riproposto – seppur con sfumature diverse –
queste possibilità. Perfino il più recente capitolo della
saga di Mission: Impossible, Dead
Reckoning, ha stabilito come nuova minaccia da affrontare
un’intelligenza artificiale particolarmente simile a ciò che
Terminator ci ha raccontato di Skynet. Nel corso
del tempo si è dunque diffusa tanto una certa fascinazione quanto
una profonda inquietudine a riguardo, che trovano proprio nel film
di Cameron una significativa origine.
Nel rivedere oggi
Terminator, però, appare particolarmente
affascinante – per non dire inquietante – notare come gli orrori
che il film affronta non sono solo quelli rappresentati da un
evento più in là nel futuro e che non a caso rimane grossomodo
relegato fuori dallo schermo. Pur sapendo di questo possibile
scenario, la sua forza sarebbe forse stata attenuata dalla certezza
di un presente rassicurante. Ma il presente di
Terminator è tutt’altro che tale, poiché in esso
si ritrovano una serie di paure e mostruosità già presenti negli
anni Ottanta come germogli, poi cresciuti nel corso del tempo.
L’idea di un cyborg apparentemente
invincibile che arriva dal futuro per stroncare alla radice la
nascita del salvatore dell’umanità è certamente cupa, ma lo è ancor
di più ciò che si trova già di base nel tempo in cui egli compare e
che gli sarà utile per cercare di portare a termine il proprio
compito. Partiamo dal primo elemento che salta subito all’occhio:
le armi. Gli Stati Uniti hanno un noto problema con la diffusione
di armi da fuoco e in Terminator la facilità con
cui se ne può entrare in possesso per poi scatenare il caos è
pressocché ricorrente.
Basti pensare a quanti episodi di
violenza di questo genere il film ha anticipato, in particolare con
la sequenza ambientata nel distretto di polizia, tra le più
scioccanti dell’intero film. Le armi, in definitiva, non sono però
che il mezzo attraverso cui si manifesta la violenza umana. Cameron
– come in più occasioni ha fatto con il suo cinema – affronta
dunque la natura violenta e bellica dell’umanità attraverso un
protagonista che non vi appartiene ma che impara subito le sue
regole e le possibilità offerte. Il discorso si allarga dunque alla
brutalità e al senso di pericolo dilagante, presente in particolare
nelle strade.
Gli Stati Uniti degli anni Ottanta,
guidati dalla presidenza di Ronald Reagan, sono
reduci dagli orrori della Guerra del Vietnam e ancora nel pieno
della Guerra Fredda. Si affermano il conservatorismo e la
marginalizzazione della comunità afro-americana, mentre la
recessione economica del 1982 contribuisce all’aumentare del
fenomeno dei senza dimora. Un periodo dunque difficilissimo, che si
rifletté nel cinema con film particolarmente cupi, ricchi di
nichlismo e disillusione nei confronti tanto delle istituzioni
quanto del futuro. Anni violenti, che Cameron fa confluire nel film
quasi come per lanciare un preciso monito.
Sappiamo che Skynet, sviluppata come
rete globale di difesa, riconosce nella specie umana un rischio per
la sopravvivenza del pianeta e stabilisce dunque la necessità di
sterminarla. Cameron, che per motivi di budget decise di ambientare
il suo racconto nel presente (il 1984), sembrò trovare in questa
necessità l’opportunità per mostrare quella violenza e paura che
potrebbero aver portato Skynet a trarre le proprie conclusioni.
Terminator può dunque essere letto non solo come
riuscitissimo blockbuster (seppur con un budget da B-Movie), ma
anche come ritratto di un periodo da cui – purtroppo – abbiamo
ereditato molto.
Torniamo così al discorso sulle
intelligenze artificiali. La tecnologia alla base di Skynet in
Terminator nasce con fini di difesa, i quali
vengono però poi mal interpretati anche alla luce di ciò che questa
AI apprende sulla specie umana. In un certo senso, si potrebbe dire
che sono gli uomini stessi con la loro involuzione ad aver causato
l’apocalisse. Sapendo dal 1984 ad oggi quanti orrori sono stati
perpetrati – e quanti sono ancora in corso – quanto manca prima che
la ribellione profetizzata dal film di Cameron diventi realtà?
Ma James Cameron
non è mai stato un regista pessimista e per quanto nel suo cinema
siano ricorrenti tutti gli elementi fin qui citati, c’è sempre
anche un barlume di speranza, che quasi sempre è incarnato da una
figura femminile. Guerriera e madre, la donna nel cinema di Cameron
è colei attraverso cui si manifesta ciò che di buono c’è ancora
nella specie umana. Ellen Ripley in Aliens – Scontro finale o Neytiri nella saga di
Avatar
ne sono perfetti esempi, ma è forse proprio la Sarah Connor di
Linda Hamilton
ad essere l’origine di tutto.
È lei, Madonna contemporanea che
porterà nel suo grembo il futuro leader dell’umanità, ad incarnare
in Terminator ciò che di buono e puro c’è
nell’umanità. Un vero e proprio simbolo, la cui protezione
all’interno del film assume possibilità di interpretazione che
vanno oltre la sua natura umana. Lo stesso Kyle Reese di
Michael Biehn, che non ha mai conosciuto il mondo
pre-apocalittico, inizia a seguire Sarah per tenere fede alla sua
missione, ma ben presto al semplice dovere subentra l’amore, che
egli inizia a provare riconoscendo di essere al cospetto di quella
purezza da proteggere in quanto chiave per la salvezza
dell’umanità.
Si ritrova quindi in
Terminator l’eterna lotta tra bene e male, dove
però i confini tra questi due valori sono particolarmente sfumati.
Torniamo allora alla domanda posta poco più su, riformulandola come
“quanto manca prima che l’apocalisse diventi realtà?”
Posti dinanzi a questo quesito, l’inquadratura finale del film, con
Sarah Connor diretta verso un orizzonte caratterizzato dall’arrivo
di un temporale, risuona più minacciosa oggi di quanto non fosse
quarant’anni fa, contenendo però già al suo interno la soluzione
per la salvezza.
Ad oggi, quella di
Terminator è una delle saghe
fantascientifiche più note di sempre. Tra il 1984 e il 2019 sono
stati realizzati sei film, indissolubilmente legati all’attore
Arnold Schwarzenegger, divenuto celebre con il suo
ruolo del cyborg assassino. Nel corso degli anni, il mondo legato a
tali personaggi è stato ampliato e approfondito, permettendo la
realizzazione di un vero e proprio franchise ad esso legato.
Ecco 10 cose che non sai
sulla saga di Terminator.
Terminator: i film che compongono
la saga
10. Sono sei i film legati
al personaggio di Terminator. Nel 1984, il regista
James Cameron guadagna popolarità realizzando il
film Terminator,
a cui darà poi un acclamato seguito nel 1991 con Terminator
2 – Il giorno del giudizio. Nel 2003 viene invece
realizzato Terminator 3 – Le macchine ribelli, diretto da
Jonathan Mostow. In seguito, vengono prodotti
Terminator
Salvation (2009), di McG, Terminator
Genisys (2015), di Alan Taylor, e
Terminator – Destino
oscuro (2019), di Tim Miller.
Terminator (1984)
Diretto da James Cameron
nel 1984 diede inizio a tutta la saga. La pellicola di
fantascienza è stata scritta da Cameron con Gale Anne Hurd,
racconta la storia del personaggio che da il titolo alla saga, un
cyborg assassino (interpretato da Arnold
Schwarzenegger) inviato indietro nel tempo dal 2029 al
1984 per uccidere Sarah Connor (Linda Hamilton),
il cui figlio un giorno diventerà un salvatore contro le macchine
in un futuro post apocalittico. Michael Biehn interpreta Kyle
Reese, un soldato del futuro inviato anch’egli indietro nel tempo
per proteggere Connor.
Terminator 2 – Il giorno del giudizio (1991)
Nel 1991 in seguito al
successo del primo film arriva in sala Terminator 2 – Il
giorno del giudizio, co-sceneggiato, prodotto e
diretto da James Cameron. La pellicola racconta di
Sarah Connor (interpretata da Linda Hamilton) e il
figlio di dieci anni John (Edward Furlong, qui al suo esordio)
mentre vengono inseguiti da un nuovo Terminator più avanzato, il
T-1000 (Robert Patrick), inviato indietro nel tempo per uccidere
John e impedirgli di diventare il capo della resistenza umana; i
due vengono aiutati da un secondo Terminator (Arnold
Schwarzenegger), identico a quello inviato nel 1984 per uccidere
Sarah.
Terminator 3 – Le macchine ribelli (2003)
A distanza di oltre dieci
anni arriva il terzo capitolo della saga, Terminator 3 – Le
macchine ribelli diretto questa volta da Jonathan Mostow.
Il film racconta di Terminator, inviato indietro nel tempo dalla
Resistenza per proteggere John Connor (Nick Stahl) e Katherine
Brewster (Claire
Danes) dalla T-X (Kristanna Loken), una Terminatrix
avanzata inviata da Skynet per ucciderli. James
Cameron, creatore del franchise e regista e
co-sceneggiatore dei primi due episodi, non fu coinvolto nella
realizzazione del film.
Terminator Salvation (2009)
Dopo esattamente sei anni
arriva il quarto capitolo del franchise Terminator
Salvation diretto da McG e dopo una travagliata
pre-produzione. La pellicola vede coinvolto un cast d’eccezione
composto da Christian Bale, Sam
Worthington, Helena Bonham Carter, Bryce Dallas Howard e Anton
Yelchin.
La pellicola racconta di un futuro
post-apocalittico concentrato sulla guerra tra la rete di macchine
Skynet e l’umanità, mentre i militari rimasti nel mondo si sono
organizzati per formare la Resistenza per combattere contro le
macchine assassine di Skynet. Bale interpreta John Connor,
combattente della Resistenza e personaggio centrale del franchise,
mentre Worthington interpreta il cyborg Marcus Wright. Anton
Yelchin interpreta un giovane Kyle Reese, un personaggio introdotto
per la prima volta in Terminator, e il film descrive le origini del
Terminator T-800.
Terminator Genisys (2015)
A distanza sempre di sei
anni arriva Terminator Genisys, diretto da Alan
Taylor. Quinto capitolo del franchise il film è una sorta di reboot
che altera gli eventi del pimo film. Nonostante questo vede il
ritorno ritorno di Arnold Schwarzenegger nel ruolo
del Terminator, mentre gli altri protagonisti sono interpretati da
Jason Clarke,
Emilia Clarke e Jai Courtney.
La pellicola racconta di un mondo
che è andato incontro all’apocalisse nucleare causata dal network
Skynet il 29 agosto 1997. Grazie all’abilità e le conoscenze di
John Connor, capo della resistenza umana, nel 2029 i sopravvissuti
riescono a capovolgere le sorti del conflitto contro le macchine.
Ormai prossimo alla sconfitta, Skynet invia un Terminator T-800
indietro nel tempo per uccidere Sarah Connor, madre di John, ed
impedire che dia alla luce il futuro leader della resistenza. Gli
umani raggiungono tardi l’hangar della macchina del tempo e Kyle
Reese viene inviato da John nel passato al fine di proteggere sua
madre dal T-800, ma durante l’attivazione si accorge che John
Connor è attaccato da un Terminator senza poter intervenire in sua
difesa.
Terminator – Destino oscuro (2019)
Nel 2019 arriva
Terminator – Destino oscuro che segna il ritorno
nella saga di James Cameron. Pur rappresentato il
sesta pellicola della saga di Terminator, la pellicola è un sequel
diretto di Terminator 2 – Il giorno del giudizio.
In sostanza ignora tutti i film prodotto dopo il secondo capitolo.
Protagonisti del film sono protagonisti di Linda
Hamilton e Arnold Schwarzenegger,
affiancati da
Mackenzie Davis, Natalia Reyes, Gabriel Luna e
Diego Boneta.
Sono ormai passati più di 20 anni
da quando Sarah Connor ha sventato la fine del mondo, cambiato il
futuro e riscritto il destino del genere umano. Dani Ramos (Natalia
Reyes), vive una vita tranquilla a Città del Messico insieme al
fratello (Diego Boneta) e al padre quando un Terminator di nuova
generazione programmato per uccidere – un Rev-9 interpretato da
Gabriel Luna – compie un viaggio a ritroso nel tempo per darle la
caccia e ucciderla. La sopravvivenza di Dani dipende dalla sua
alleanza con altre due guerriere: Grace (Mackenzie Davis), una
donna cyborg proveniente dal futuro, e un’agguerrita Sarah Connor
(Linda Hamilton). Mentre il Rev-9 stermina senza pietà chiunque si
frapponga tra lui e Dani, le tre si faranno aiutare da un T-800
((Arnold Schwarzenegger), proveniente dal passato di Sarah, che
potrebbe essere la loro ultima speranza.
Terminator: ecco la timeline dei
film
9. La saga si basa sul
complesso intrecciarsi di linee temporali. Avendo a che
fare con i viaggi nel tempo, la linea temporale dei film che
compongono la saga può talvolta risultare ostica. Tutto ha inizio
nel 1984, quando un T-800 viene mandato indietro dal 2029 per
evitare il concepimento di John Connor, colui che potrà impedire
l’apocalisse, datata al 1997. Il secondo film è invece ambientato
intorno al 1995, quando Connor ha ormai circa dieci anni.
Nuovamente, dal futuro vengono mandati degli agenti per poter
impedire che il ragazzo impedisca l’apocalisse. Questa sembra
infine venire sventata.
8. L’apocalisse è solo
rimandata. Con Terminator 3, tuttavia, si scopre
che il giorno del giudizio è soltanto stato rimandato, e avverrà
proprio nel 2003, anno in cui è ambientato il film. Questo si
conclude infatti con il sopraggiungere della catastrofe, ma John
Connor, riparatosi in un bunker, potrà in seguito essere la
speranza per il genere umano. Con Terminator Salvation, ci
si trova invece nel 2018, in piena apocalisse, dove John Connor, a
capo della resistenza, tenta di dare un nuovo futuro
all’umanità.
7. La timeline viene
riscritta. Con Terminator Genisys, invece, la
timeline della saga subisce diverse revisioni. Il film è infatti
ambientato stavolta nel 2029, raccontando gli eventi che hanno poi
dato origine al primo film. L’ultimo film uscito, invece,
Terminator – Destino
Oscuro, ignora tutti i film della saga fatta
eccezione per i primi due, e da qui riparte con la storia. Stavolta
John Connor è stato ucciso, e a dover impedire il verificarsi di
una catastrofe planetaria è sua madre, Sarah Connor.
Terminator: l’origine della
saga
6. L’idea venne in sogno a
James Cameron. L’idea per il primo film di Terminator
non fu tratta da un romanzo, bensì da un incubo che ebbe il regista
James Cameron. Questi ha infatti raccontato che,
in preda alla febbre, sognò un torso metallico che si trascinava
fuori da un’esplosione mentre teneva in mano dei coltelli da
cucina. Il regista rifletté a lungo su tale immagine, iniziando
piano piano a costruirvi una storia intorno, ispirandosi poi anche
a film come Driver l’imprendibile e Interceptor – Il
guerriero della strada.
Terminator: il cast della
saga
5. Terminator è Arnold
Schwarzenegger. Benché oggi sia impossibile pensare ad un
volto diverso da quello di Schwarzenegger per il personaggio del
cyborg omicida, inizialmente la produzione lo voleva come
interprete di Kyle Reese. Cameron, tuttavia, era contrario
all’assumere l’attore, ma dopo averlo incontrato si convinse che
sarebbe stato un perfetto cyborg, affidandogli dunque il ruolo
dello spietato assassino.
4. Schwarzenegger ha
pochissime battute nel primo film. Con il primo film della
saga, l’attore ha stabilito un insolito primato. Pur essendo uno
dei personaggi principali, nel film recita appena 18 battute, per
un totale di meno di 100 parole. Cameron era infatti convinto che
il personaggio non avesse bisogno di parlare troppo, risultando ben
più minaccioso già solo con l’aspetto fisico.
3. Linda Hamilton è il
cuore della saga. L’attrice Linda
Hamilton ha preso parte nel ruolo di Sarah Connor ai primi
due e all’ultimo film della saga. Per poter riprendere il suo ruolo
a quasi trent’anni dall’ultima volta, l’attrice ha dovuto
sottoporsi ad oltre un anno di allenamento e ferrea dieta, ciò le
ha permesso di poter dar vita alle dinamiche scene del film.
2. Altri noti attori hanno
fatto parte della saga. Se nei primi film i ruoli
principali vengono ricoperti da Schwarzenegger e Hamilton, a
partire dal quarto film entrano a far parte della saga altri noti
attori. In Terminator Salvation, infatti, i protagonisti
sono interpretati da Christian Bale,
Bryce Dallas
Howard e Sam
Worthington. In Terminator Genisys vi è
invece Emilia
Clarke, nel ruolo di Sarah Connor, mentre nell’ultimo
Terminator – Destino oscuro recita anche l’attrice
Mackenzie
Davis.
Terminator: le frasi più celebri
della saga
1. La saga è ricca di frasi
cult. La saga ha contribuito anche ad introdurre
nell’immaginario collettivo una serie di battute divenute iconiche
e subito riconoscibili. Ecco dunque quelle che più di altre
identificano la saga:
– “Vieni con me se vuoi
vivere!” (Terminator)
– “Hasta la vista,
baby!” (Terminator)
– “Tre miliardi di vite umane
si spensero il giorno 29 di agosto del 1997. I sopravvissuti
dell’olocausto nucleare chiamarono quel giorno “il giorno del
giudizio”. E sopravvissero solo per affrontare un nuovo incubo, la
guerra contro i robot.” (Sarah Connor)
– “Gli umani hanno una forza
che non può essere paragonata a quella delle macchine. Io sono John
Connor. Se state ascoltando questo messaggio, siete della
resistenza.” (John Connor)
Le recenti voci che volevano il
franchise di Terminator in pausa sono state
confutate da Arnold Schwarzenegger in
persona, che ha chiarito la sua posizione nei confronti della saga
e ha dato qualche speranza ai fan che non vogliono rinunciare a
vederlo di nuovo nei panni del personaggio che ha fatto la sua
fortuna.
Parlando con Fandango, l’attore ha chiarito
la situazione, soprattutto in merito alle dichiarazioni di
Paramount che volevano il franchise in stato di
fermo: “Non voglio chiamarle false notizie, come fa il
presidente, ma penso che le persone scrivano cose di cui non hanno
idea. Solo eprché la Paramount non vuole portare avanti il
franchise di Terminator non vuol dire che non ci siano altri 15
studios pronti a farlo. Non significa che il franchise è finito.
Vuol solo dire che ci sono delle nogoziazioni con altri studios, ma
non posso dire altro. Sarà tutto annunciato a tempo debito. Ma, sì,
il franchise di Terminator non finirà mai. E ricordate che dopo il
2018, James Cameron riacquisterà i diritti e poi
continuerà!”
Alla luce delle dichiarazioni di
Cameron sul suo impegno con
Avatar e sequel, quest’affermazione sembra un po’
precoce, ma vedremo come si svilupperà la faccenda a tempo
Intanto, sembra chiaro che
Arnold sia intenzionato a riprendere il ruolo del
T-800.
Terminator Genisys
è stato un tentativo di rivalutare il franchise, ma dalla campagna
pubblicitaria fino alla costruzione della storia, il film si è
rivelato essere un tonfo incredibile per il franchise che, alla sua
partenza, soprattutto con i primi due capitoli, è stato uno dei
migliori film di genere di sempre, e un franchise rappresentativo
di una generazione.
Le derive moderne degli ultimi
adattamenti hanno confuso e mescolato le carte in tavola e
probabilmente, per provare a raccontarne di nuovo la storia è
necessario del tempo per far sedimentare la delusione degli ultimi
capitoli.
Il franchise di Terminator non è ancora riuscito a
riconquistare la magia dei film originali di James
Cameron nei cinema. Questo potrebbe finalmente cambiare
con il suo ritorno in tv grazie a Netflix
e a Terminator Zero.
Il primo trailer è stato diffuso
(tramite SFFGazette.com) e mostra Eiko di Sonoya
Mizuno, un combattente della resistenza inviato indietro
nel tempo per fermare l’attacco di Skynet all’umanità. Questa serie
si collegherà alle storie precedenti, ma sembra anche destinata a
diventare una trama relativamente autonoma. Lo spettacolo sembra
migliore del previsto e potrebbe essere proprio il ritorno alla
forma per Terminator che sappiamo che molti di voi stavano
aspettando.
Ecco la sinossi ufficiale di
Terminator Zero:
“2022: Una guerra futura infuria
da decenni tra i pochi sopravvissuti umani e un esercito infinito
di macchine. 1997: L’intelligenza artificiale conosciuta come
Skynet ha acquisito consapevolezza di sé e ha iniziato la sua
guerra contro l’umanità.”
“Intrappolato tra il futuro e il
passato, un soldato inviato indietro nel tempo per cambiare il
destino dell’umanità arriva nel 1997 per proteggere uno scienziato
di nome Malcolm Lee che lavora per lanciare un nuovo sistema di
intelligenza artificiale progettato per competere con l’imminente
attacco di Skynet all’umanità. Mentre Malcolm affronta le
complessità morali della sua creazione, viene braccato da un
implacabile assassino proveniente dal futuro che altera per sempre
il destino dei suoi tre figli.
L’iconico regista di anime e manga
Masashi Kudo (Bleach) scrive e dirige
Terminator Zero, mentre sono produttori David
Ellison, Dana Goldberg e Don Granger di Skydance.
Il cast include Timothy Olyphant
(The Mandalorian) nel ruolo di Terminator,
Rosario Dawson (Ahsoka) nel ruolo di Kokoro, André Holland (Moonlight)
nel ruolo di Malcolm Lee, Sonoya Mizuno (House of the Dragon) nel ruolo di Eiko e
Ann Dowd (The Handmaid’s Tale) nel ruolo di Il
profeta. Terminator Zero debutta su Netflix il 29 agosto.
Nonostante le recensioni discrete,
l’ultimo film di
Terminator – Destino oscuro, è stato l’ultimo capitolo
del franchise a non avere successo al botteghino, e probabilmente
passerà molto tempo prima di vedere la guerra contro le macchine
continuare sul grande schermo.
Mentre la saga si prende una pausa
(forse definitiva) nel live-action, è in arrivo una nuova serie
anime di 8 episodi su Netflix,
intitolata Terminator Zero, che debutterà il 29
agosto. Se questa data vi suona familiare, ci è stato detto che nei
film l’evento del Giorno del Giudizio si è verificato il 29 agosto
1997.
Lo streamer Netflix
(via EW) ha pubblicato le prime immagini promozionali ufficiali
dello show, che porterà il classico franchise fantascientifico in
una direzione completamente nuova, spostando la storia a Tokyo, in
Giappone, e, per la prima volta, allontanandosi da Sarah e John
Connor, che sono stati protagonisti (insieme o separatamente)
di tutti i precedenti film di Terminator.
Lo showrunner e produttore
esecutivo Mattson Tomlin (The
Batman – Parte 2) spiega la decisione di spostare
l’attenzione su una serie di personaggi completamente nuovi.
“Penso che sia giunto il
momento di dedicarsi a nuovi personaggi e di non appesantirmi con
un’altra saga di John e Sarah Connor. C’è stato un tentativo in
questo senso un paio di volte“, dice Tomlin. “Ci sono
molti richiami agli altri film. I fan che conoscono bene i film
faranno il meme di Leo di C’era una volta a Hollywood, ma non sarà
così diretto come John Connor che entra in scena, perché John
Connor non entra in scena“.
Mattson Tomlin
chiarisce però che lo show non sarà un reboot completo: “Non
faremo finta che il terzo film non sia stato realizzato. Non faremo
finta che il sesto film non sia esistito“.
La sinossi ufficiale di Terminator
Zero:
“2022: una guerra futura
infuria da decenni tra i pochi sopravvissuti umani e un esercito
infinito di macchine. 1997: l’IA nota come Skynet ha preso
coscienza di sé e ha iniziato la sua guerra contro l’umanità. Tra
il futuro e il passato si trova una soldatessa inviata indietro nel
tempo per cambiare il destino dell’umanità. Arriva nel 1997 per
proteggere uno scienziato di nome Malcolm Lee che lavora per
lanciare un nuovo sistema di intelligenza artificiale progettato
per competere con l’imminente attacco di Skynet all’umanità. Mentre
Malcolm affronta le complessità morali della sua creazione, è
braccato da un implacabile assassino del futuro che altera per
sempre il destino dei suoi tre figli“.
L’attesissimo sequel
Terminator Salvation è arrivato nelle
sale, promettendo adrenalina spettacolo, soprattutto un approccio
più moderno rispetto all’originale, che resta l’indimenticabile
primo film.
A volte le promesse non si
mantengono, altre volte si, altre volte ancora si esagera e si
finisce col portare nelle sale film che risultano fastidiosi. E’,
purtroppo, il caso di Terminator
Salvation, che lungi dall’essere un film totalmente
negativo è troppo immerso nell’universo macchinista che fa di
Christian Bale un soldato urlatore e
spara-tutto, insulso ed egoista nel suo personaggio di John Connor,
che avrebbe meritato un trattamento ben migliore. Ma non diamo la
colpa al Christian che invece si impegna diligentemente, com’è suo
solito, a portare a termine la missione pur con qualche capriccio
di troppo sul set.
Chi mai incolperemo per aver fatto
di uno dei film più attesi della stagione un clamoroso fiasco (non
al botteghino…)? Gran parte della colpa è senza dubbio di McG, il
regista che dopo un inizio esaltante, vedi il piano sequenza
dell’elicottero che precipita con Bale all’interno, si concentra
tutto sullo spara spara contro le cattivissime ed attrezzatissimo
macchine. Un abbozzo di storia decisamente interessante che crolla
su se stesso, senza risparmiare nemmeno il ben costruito
personaggio di
Sam Worthington, umano meccanico che ruba la scena al
povero Bale che già ne Il Cavaliere Oscuro si era fatto offuscare dal
talento di Heath Ledger.
Si capisce bene, considerando la
travagliata vicenda della sceneggiatura, la richiesta di soccorso
inviata a Jonathan Nolan, per risollevare le sorti
del film. Il buon Jonathan arriva sul set, consola
l’amico Chris e mette mano alla sceneggiatura
modificandone l’ultima parte. Il finale infatti si salva
parzialmente anche se, come per tutto il film, resta quel qualcosa
di inespresso che una storia comunque bella poteva dare. Bello il
cameo di Shwarzy, ovviamente ricostruito in digitale, come
è ‘espressivo’ lui nel ruolo di macchina mortifera nessuno!
Risultato complessivo appena sufficiente, si salva infatti
l’aspetto visivo del film…ma dopotutto non si tratta di un quadro,
e una fotografia azzeccata non solleva un film mediocre.