Home Blog Pagina 558

Terraviva Film Festival: 16 al 20 novembre 2021 la seconda edizione

0

GENOMA FILMS e l’Associazione Amici di Giana, dopo il positivo esordio del 2020, presentano la seconda edizione del TERRAVIVA FILM FESTIVAL, rassegna cinematografica e di cultura che, attraverso proiezioni, un concorso cinematografico, talk e masterclass, mira a sviluppare una cultura dell’unione e una conoscenza e comprensione dell’altro e delle diverse identità.

Il Festival, in programma dal 16 al 20 novembre 2021, intende contribuire allo sviluppo dell’inclusione, alla sensibilizzazione verso i temi ambientali, strettamente legati alle migrazioni e alla genesi dei conflitti e a far conoscere alcuni tra gli artisti emergenti e più interessanti espressione dei paesi del sud e dell’est del mondo.

Nel 2020 l’evento – ideato da Paolo Rossi Pisu di Genoma Films insieme a Laura Traversi dell’Associazione Amici di Giana che ne cura la direzione artistica insieme a Giampiero Judica – a causa della pandemia si era svolto solo in modalità on-line, registrando nelle 5 giornate oltre 3000 spettatori sulla piattaforma MyMovies per 21 proiezioni; quest’anno il TERRAVIVA FILM FESTIVAL verrà invece realizzato sia in streaming sulla piattaforma MyMovies che dal vivo al Teatro Laura Betti e alla Casa della Conoscenza di Casalecchio di Reno e negli spazi del DamsLab del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna.

TERRAVIVA FILM FESTIVAL si pone come un’iniziativa culturale volta alla creazione di consapevolezza, specie tra le nuove generazioni e come contributo verso l’accettazione e comprensione delle diversità culturali, di origine e religione. Con il coinvolgimento delle scuole secondarie di Casalecchio di Reno e il Liceo Leonardo Da Vinci e Laura Bassi di Bologna è stata istituita anche quest’anno una giuria e un premio Terraviva studenti per il miglior film e cortometraggio.

Tre masterclass di scrittura performativa, di movimento creativo e di regia saranno dedicate ai ragazzi delle scuole secondarie e legate ai temi oggetto del festival. 

Un focus speciale nell’edizione di quest’anno sarà dedicato alla questione femminile, al tema donne e integralismo e alle difficoltà e al dramma delle donne vittima di violenza domestica e dei femminicidi, purtroppo in vertiginosa crescita. Proiezioni e talk ci porteranno al cuore del problema della violenza di genere e agli eventi politici che intaccano le libertà democratiche. 

Madrina della manifestazione sarà l’attrice ed educatrice professionale Priscilla Muscat, da sempre interessata alla valenza pedagogica dell’arte.

Una Giuria Specializzata conferirà il premio Raffaele Pisu 2021 per il miglior film e cortometraggio. 

TERRAVIVA FILM FESTIVAL è organizzato da Genoma Films e Associazione Amici di Giana e realizzato in collaborazione con il Comune di Casalecchio sul Reno (Bo) e il Premio Gianandrea Mutti e con il patrocinio del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna e il riconoscimento del Ministero della Cultura. 

IL PROGRAMMA del Terraviva Film Festival

Il programma – disponibile al sito https://terravivafilmfestival.it/programma/ prevede un concorso di 11 lungometraggi, un concorso di 8 cortometraggi e la proiezione di un film fuori concorso, provenienti da oltre 15 paesi. 

CONCORSO LUNGOMETRAGGI: 

  • DYING TO DIVORCE di Chloe Fairwether (Turchia-UK, 2021 – 80 min)
  • ETHBET! di Matteo Ferrarini (2021, Belgio – 71 min)
  • I FIGLI DI CAINO di Keti Stamo (Francia-Albania-Italia, 2021 – 68 min)
  • LA GUERRA DI CAM di Laura Muscardin (Italia, 2020 – 83 min)
  • LIVING WATER di Pavel Borecky (Giordania-Svizzera-Repubblica Ceca, 2020 – 77 min)
  • NEST di Josefina Pérez-García e Felipe Sigala (Cile, 2021 – 61 min)
  • SALMON di Ali Jenaban (Italia-Iran, 2020 – 64 min)
  • TAMING THE GARDEN di Salome Jashi (Georgia-Svizzera-Canada-Inghilterra, 2021 – 86 min)
  • THE SAINT OF THE IMPOSSIBLE di Marc Raymond Wilkins (Svizzera, 2020 – 97 min)
  • YEMEN NONOSTANTE LA GUERRA di Laura Silvia Battaglia (Yemen-Italia, 2020), 52″
  • WRITING WITH FIRE di Sushmit Ghosh e Rintu Thomas (India-USA, 2021 – 92 min)

CONCORSO CORTOMETRAGGI: 

  • ANCORA NON LO SO di Maaria Sayed (Italia, 2021 – corto – 15 min)
  • BEYOND THE SEA di Thomàs Sheridan (Italia, 2021 – corto – 29 min)
  • EL CLIMA RICO di Angelica de Vito (USA, 2021 – 45 min)
  • GIUSTO IL TEMPO PER UNA SIGARETTA di Valentina Casadei (Italia, 2020 – corto – 15 min)
  • HAILSTON DANCE di Amin Pour Barghi e Ali Jenaban (Iran, 2017 – corto – 13 min)
  • NEL BLU di Mounir Derbal (Italia, 2021 – corto – 15 min)
  • PIZZA BOY di Gianluca Zonta (Italia, 2019 – 15 min)
  • RESILIENT WARRIORS di Jose Antonio e Giacomo Arrigoni (Italia-Brasile, 2021 – corto – 4 min)

PROIEZIONE FUORI CONCORSO: 

LET’S KISS di Filippo Vendemmiati (Italia, 2021 – 85 min)

Il programma quest’anno affronterà con proiezioni, talk e performance tre tematiche specifiche alle quali saranno dedicate tre intere giornate di lavori:

  • 17 novembre al Teatro Laura Betti di Casalecchio di Reno Focus migrazione, conflitti ed esilio, diritti umani e ricerca di identità.

Alle ore 16.30 il talk Migrazione e Media: viaggio tra le immagini di una trasformazione. Interverranno: Susanna Guerini (Archivio Memorie Migranti), Laura Berrini (Fondazione Cineteca di Bologna), Mounir Derbal, Maaria Sayed e Keti Stamo (registi vincitori del Premio Gianandrea Mutti), il Professore Leonardo de Franceschi (Università Roma 3), Giuditta Lughi (ricercatrice indipendente), modera Sarah Kamsu, giornalista.

  • 18 novembre al Teatro Laura Betti di Casalecchio di Reno, giornata dedicata ai temi ambientali e al depauperamento, alla rivalità tra uomo e natura, allo sradicamento in senso metaforico e materiale.
    Alle 16.30 il talk “Ambiente e risorse naturali: la grande abbuffata”.  Interverranno: Elly Schlein (Vicepresidente Regione Emilia Romagna), Professoressa Luisa Corazza (direttrice del Centro di Ricerca ArIA – Università degli studi del Molise), Angelica de Vito (adviser per la Missione permanente del Costa Rica alle Nazioni Unite), Luciano Centonze (direttore CEFA – Il seme della solidarietà Onlus), modera Sara Manisera (giornalista).
  • 19 novembre i lavori si spostano al DamsLab in via Azzo Gardino a Bologna con focus dedicato a donne e integralismo, alle difficoltà e al dramma delle donne vittima di violenza domestica e alla stretta interconnessione tra democrazia e diritti delle donne, tra violenza pubblica e privata.
    Alle 17, preceduto dal monologo dell’attrice Paola Michelini “Invisibili”, il talk “Confini Violati: la sopraffazione nei conflitti tra paesi e nelle relazioni tra individui”. Interverranno: Emily Clancy (Vicesindaca e Assessora del Comune di Bologna), Prof. Giacomo Manzoli (direttore del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna) Razi Mohebi, Soheila Javaheri e Ali Jenaban (registi), Tatiana Biagioni (Presidente AGI – Associazione Avvocati Giuslavoristi Italiani), Laura Silvia Battaglia (giornalista e documentarista), modera Francesca Caruso (ricercatrice nel programma Mediterraneo, Medio Oriente e Africa dello IAI e Policy Officer del MWMN).

Terraviva Film Festival premia Dying to divorce, candidato britannico agli Oscar 2021

0

Si è conclusa con l’assegnazione dei premi la seconda edizione del TERRAVIVA FILM FESTIVAL. Il festival cinematografico e di cultura – svoltosi sia in presenza a Casalecchio di Reno e a Bologna che in modalità on-line dal 16 al 20 novembre – anche quest’anno ha voluto attraverso proiezioni, talk e masterclass promuovere e approfondire temi sempre più attuali e urgenti come l’inclusione sociale, l’identità personale, l’immigrazione, la tutela dell’ambiente e la condivisione. 

Per il concorso lungometraggi sia il Premio “Raffaele Pisu che il Premio Terraviva Studenti sono stati assegnati a Dying to divorce di Chloe Fairwether, il film che è appena stato selezionato come candidato britannico per il miglior film straniero alla prossima edizione degli Oscar. Girato in un arco di 5 anni, Dying to divorce documenta in parallelo il problema della violenza sulle donne in Turchia e l’erosione delle libertà democratiche nel paese attraverso l’esperienza di una coraggiosa avvocata e dei casi di violenza e femminicidio che tratta.

Durante la cerimonia di premiazione del 20 novembre, condotta dalla madrina Priscilla Muscat, sono stati consegnati anche tutti gli altri premi sia dalla giuria tecnica che da quelle degli studenti con le relative motivazioni:

  • dalla giuria tecnica 
    • il Premio “Raffaele Pisu al miglior lungometraggio Dying to divorce di Chloe Fairwether. Motivazione: “Per la capacità di trattare in maniera avvincente e coinvolgente un tema attuale e drammatico, così come di trasmettere un inno alla vita e di speranza, grazie alla forza della denuncia, a figure coraggiose e alle reti di sostegno”.
    • il Premio “Raffaele Pisu al migliore cortometraggio Giusto il tempo di una sigaretta di Valentina Casadei. Motivazione: “Per la capacità di rappresentare le difficoltà quotidiane e la solidarietà che travalica le differenze e i legami di sangue. In pochi minuti la regista riesce a ritrarre appieno la personalità e la ricchezza dei protagonisti”.
    • Menzione speciale lungometraggio Terraviva Film Festival: The Saint of Impossible di Marc Raymond Wilkins. Motivazione: “Per la freschezza con cui si parla di integrazione attraverso lo sguardo inedito di due adolescenti”
    • Menzione speciale cortometraggio Terraviva Film Festival: Hailston Dance di Amin Pour Barghi e Ali Jenaban. Motivazione: “Per l’intensità del racconto, intimo e disperato, e per l’interpretazione registica mai esplicita, che suggerisce con immagini forti e suggestive”
  • dalla giuria degli studenti 
    • il Premio Terraviva Studenti al miglior lungometraggio Dying to divorce di Chloe Fairwether.
    • il Premio Terraviva Studenti al migliore cortometraggio: ex-aequo a Giusto il tempo di una sigaretta di Valentina Casadei e Pizza Boy di Gianluca Zonta.
    • Menzione speciale Premio Terraviva Studenti: The Saint of Impossible di Marc Raymond Wilkins.

 E’ stato anche assegnato il Premio Speciale Terraviva Film Festival 2021 a Franco Grillini (protagonista del docufilm di Filippo Vendemmiati Let’s Kiss che chiude fuori concorso la manifestazione). Motivazione: “Per l’inesauribile forza con la quale da sempre lotta per la conquista dei diritti civili, in nome dell’inclusione e delle pari opportunità”.

TERRAVIVA FILM FESTIVAL è organizzato da Genoma Films – casa di produzione fondata da Paolo Rossi Pisu, Antonio Pisu e Marta Miniucchi – e Associazione Amici di Giana, realizzato in collaborazione con il Comune di Casalecchio sul Reno (Bo), il Premio Gianandrea Mutti e CEFA – il seme della solidarietà Onlus e con il patrocinio del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna e il riconoscimento del Ministero della Cultura.

Terraviva Film Festival – “Prove per un pianeta a colori”, prima edizione 15-20 dicembre 2020

0

Inizia domani martedì 15 dicembre la prima edizione del TERRAVIVA FILM FESTIVAL. Il festival cinematografico e di cultura – originariamente previsto in presenza a Casalecchio di Reno – si svolgerà online visibile tramite la piattaforma MyMovies dal 15 al 20 dicembre e intende promuovere e approfondire temi sempre più attuali e urgenti come l’inclusione sociale, l’identità personale, l’immigrazione, la tutela dell’ambiente e la condivisione.

Un valore, quest’ultimo, sempre più difficile da ricreare nelle comunità a causa del duraturo periodo di lockdown che stiamo vivendo. TERRAVIVA FILM FESTIVAL vuole infondere speranza e desiderio di ripresa, oltre a suggerire una visione del mondo raccontata da diverse prospettive e a porsi come obiettivo il perseguimento di una nuova azione culturale in grado di risvegliare un pensiero critico e costruttivo incentrato sull’incontro e la conoscenza dell’altro.

I focus proposti dalla rassegna saranno sviluppati attraverso le numerose proiezioni che saranno inoltre fonte di una masterclass, conferenze, dibattiti e dialoghi interattivi tra i protagonisti del festival, la giuria degli studenti delle scuole del territorio e il pubblico in collegamento in streaming.

Fulcro della kermesse – il cui programma ogni giorno si sofferma su un tema specifico – è il concorso di lungometraggi e di cortometraggi provenienti da tutto il mondo che verranno giudicati da una prima giuria composta da studenti e da una seconda giuria tecnica formata da personalità di rilievo della cultura e del cinema: Silvia Bizio (giornalista), Fabrizia Sacchi (attrice), Ambrogio Lo Giudice (regista), Cristiano Governa (sceneggiatore), Gaia Bottazzi (attrice e studentessa di diritti umani) e Marco Cucco (Dipartimento delle Arti-UniBo).

Durante la cerimonia di premiazione del 20 dicembre, condotta da Enrico Magrelli, ai film maggiormente apprezzati verranno consegnati:

  • dalla giuria tecnica il Premio “Raffaele Pisu al migliore cortometraggio e lungometraggio, in onore e memoria del celebre attore, comico e conduttore televisivo scomparso nel 2019;
  • dalla giuria degli studenti il Premio Terraviva Studenti al migliore cortometraggio e lungometraggio.

Tra gli eventi da non perdere all’interno del ricco programma, che saranno visibili sia in diretta che in streaming:

– mercoledì 16 dicembre alle ore 10.30 l’incontro condotto da Massimo Mezzetti FRATELLI TUTTI sul tema della fratellanza partendo dall’ultima Enciclica di Papa Francesco con l’Arcivescovo di Bologna Mons. Cardinale Don Matteo Maria Zuppi e alla presenza del Sindaco di Casalecchio di Reno Massimo Bosso, dell’Assessore alla Cultura e Giovani Generazioni dr.ssa Simona Pinelli, dell’Ass. all’Infanzia, Scuola e Pari Opportunità dr.ssa Concetta Bevacqua e di altri rappresentanti istituzionali;

– venerdì 18 dicembre alle ore 10.30 l’incontro condotto da Giampiero Judica L’ITALIA SONO ANCH’IO sul tema della cittadinanza e il concetto di Ius Soli con la Vicepresidente della Regione Emilia Romagna Elly Schlein, Francesco Aureli (Direttore del Centro Migrazioni – Ortigia Business School), Insaf Dimassi  (Mediatrice linguistico-culturale) e il regista Dagmawi Yimer, che presenterà il Premio Gianandrea Mutti riservato ai registi migranti in Italia.

TERRAVIVA FILM FESTIVAL è organizzato da Genoma Films e Associazione Amici di Giana ed è realizzato con il sostegno di Emil Banca, il contributo di Regione Emilia Romagna e MIBACT e in collaborazione con il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, Comune di Casalecchio di Reno e Premio Gianandrea Mutti.

Terramatta di Costanza Quatriglio alle Giornate degli autori di Venezia 2012

0

Il nuovo documentario di Costanza Quatriglio, Terramatta, sarà presentato alla prossima edizione del Festival di Venezia, dal 29 Agosto all’8 Settembre,  nella vetrina delle Giornate degli autori.

Il documentario che si ispira all’autobiografia pubblicata nel 2007 di Vincenzo Rabito, analfabeta,  scritta in un italiano inventato. Ancora una volta la Quatriglio rende omaggio alla sua terra, la Sicilia, dopo il film d’esordio, L’isola, ambientato a Favignana una delle isole Egadi che si trovano di fronte a Trapani, che fu selezionato nella Quinzaine des réalisateurs al Festival di Cannes del 2003.

Il documentario è prodotto da Chiara Ottaviano – Cliomedia Officina in coproduzione con Cinecittà Luce e fa parte del progetto denominato L’archivio degli Iblei,  insiste sulla zona della Sicilia che si trova geograficamente più a sud di Tunisi, il ragusano, Temi, ricerche, ricordi e documenti del secolo passato, storia locale e vicende particolari, ma anche storia dell’Italia e dell’Europa.
Il progetto, che in questa fase iniziale ha come punto di partenza l’autobiografia di Rabito, si amplierà e arricchirà attraverso il contributo di tutti coloro che vorranno partecipare.

Costanza Quatriglio ha dato vita a un racconto di forte suggestione, mantenendo sia la componente drammatica sia la componente ironica che hanno conquistato i lettori di Terra Matta, il volume pubblicato da Einaudi tratto dall’autobiografia di Vincenzo Rabito.
Filo conduttore della narrazione è una sorprendente scrittura, migliaia di fitte pagine dattiloscritte raccolte in quaderni legati a spirali: una lingua inventata – né italiano né dialetto siciliano, fantasiosa nella punteggiatura e pur tuttavia comprensibile per l’intima musicalità e l’intensa espressività. Con essa si intrecciano immagini della Sicilia di oggi e filmati di altri tempi (custodite negli archivi del Luce e di altri archivi privati e pubblici), una lettura affidata a un raffinato interprete (Roberto Nobile), un’originale colonna sonora composta da Paolo Buonvino, le testimonianze dei familiari e quelle dei compaesani.
Il territorio degli Iblei, estremo lembo sudorientale della Sicilia, con le città barocche e le campagne di ulivi, carrubi, masserie e muri a secco, è la scena principale in cui si svolge il racconto che però, con il suo ampio respiro, si allarga ben oltre nel tempo e nello spazio, raggiungendo prima il fronte della grande guerra, poi l’Africa coloniale, la Germania sotto le bombe, l’arrivo degli americani, per finire con l’Italia della ricostruzione e del boom: “la bella epica”.

Terraferma di Emanuele Crialese

Terraferma di Emanuele Crialese

Dopo Respiro e Nuovomondo, Emanuele Crialese torna alla regia – ma firma anche soggetto e sceneggiatura – con Terraferma, conquistando la Giuria di Venezia 2011, che gli assgna il Premio Speciale.

Riannoda i fili con la sua precedente cinematografia il regista romano di origini siciliane: l’incontro/scontro col diverso, l’altro, lo straniero; il tema della migrazione, ma anche il racconto dell’Italia e degli italiani, per indagare come eravamo, come siamo e quale futuro  stiamo costruendo. Perciò, se con Nuovomondo ci aveva ricordato il nostro passato di migrazione verso l’America, suggerendoci in prospettiva una lettura del fenomeno migratorio oggi, con Terraferma si mantiene su questi temi, muovendosi però nella stretta contemporaneità.

Siamo in Sicilia, a Linosa, dove d’estate dal mare, elemento principe del cinema di Crialese, arrivano due tipologie di esseri umani a scardinare gli equilibri, già precari, di una piccola comunità di pescatori: sono turisti e clandestini. Due opposti, due facce della stessa medaglia: il benessere, che si manifesta attraverso un turismo di massa spesso arrogante e ottuso, ma ormai quasi unica risorsa per gli isolani. E, all’altro estremo, la disperazione, la povertà, che spingono i migranti a inimmaginabili epopee pur di tentare l’approdo a una nuova terraferma e a una nuova vita.

Crialese riesce a fotografare in maniera non banale, né semplicistica questi due fenomeni, in particolare la situazione che l’Italia vive, essendo uno dei primi approdi europei dei clandestini provenienti dall’Africa. Una situazione affrontata a livello istituzionale con la politica dei respingimenti in mare, di cui il film denuncia i limiti pratici e non solo. Il regista mostra gli isolani posti di fronte a scelte paradossali in un contesto già complicato, in cui è alto il rischio di alimentare paura e diffidenza verso gli immigrati, verso un”altro da noi” col quale dovremmo invece imparare a confrontarci.

Tutto ciò è esemplificato in maniera non didascalica, ponendo i protagonisti “nell’occhio del ciclone”. In quanto pescatori al largo delle coste siciliane, infatti, essi affrontano in  prima persona il problema degli sbarchi e del soccorso in mare dei migranti. Ognuno lo fa secondo il suo punto di vista. Ne nasce uno scontro di visioni opposte, in cui si specchia anche il mutamento del Paese attraverso le generazioni. Se infatti la generazione dei nonni, come Ernesto/Mimmo Cuticchio che sembra uscito da un romanzo verista, non può e non vuole derogare al codice di valori in cui è cresciuto, che impone soccorso e solidarietà, i quarantenni sembrano avere altri punti di riferimento, altri parametri.

Il figlio di Ernesto, ad esempio, ben interpretato da Giuseppe Fiorello, ha puntato tutto sul turismo e vede i clandestini come una minaccia ai propri affari. Sua cognata Giulietta – una efficacissima Donatella Finocchiaro – vorrebbe essere solidale da un lato, ma dall’altro teme le conseguenze di gesti illegali per tutta la sua famiglia. Comunque anche lei, vera protagonista del film, è ben cosciente dei mutamenti sociali in atto e determinata a scrollarsi di dosso il passato, a cambiare vita. Non vuol essere una moderna Penelope. È una donna forte – come sempre le donne di Crialese – che la Finocchiaro interpreta con intensità e aderenza, impegnata a garantire un futuro diverso a sé stessa e a suo figlio Filipo/Filippo Pucillo. Quest’ultimo, ventenne, sta cercando di capire chi è, chi vuole diventare e l’esperienza che vivrà sarà decisiva per lui.

Non è manicheo lo sguardo di Crialese sugli italiani in questo film. I personaggi sono complessi e ritratti  con vivido realismo. Quelli positivi vi potranno stupire con il loro lato oscuro, mentre con quelli più antipatici forse finirete per solidarizzare (a proposito, troverete anche Claudio Santamaria, insolito nei panni di un odioso finanziere). Un discorso a parte occorre fare, perché tutto si fa più asciutto ed essenziale, quando la macchina da presa si concentra sui migranti e il regista punta al cuore del pubblico: primi piani di sguardi intensi, fieri e dignitosi. Volti, mani, corpi, difronte ai quali ogni commento è superfluo.

Coadiuvato da un’ottima fotografia, lo  sguardo si sofferma poi con grande cura sulla natura di Linosa e, diffusamente,  sull’elemento acquatico, che è l’altro protagonista della pellicola, portatore di novità, dove tutto ha inizio e tutto termina. Il film, nelle sale dal 09 settembre, è una coproduzione Cattleya e  Rai Cinema.

Terraferma di Crialese è la proposta Oscar per l’Italia

0

Sarà Terraferma il candidato italiano ai prossimi Oscar. Così ha deciso la commissione dell’Anica e secondo noi ha decisamente azzeccato il titolo.

Terra e Polvere: recensione del film di Li Ruiju con Hai-Qing

0
Terra e Polvere: recensione del film di Li Ruiju con Hai-Qing

Un matrimonio combinato, una convenienza, quella tra Guiying (Hai-Qing), ormai demoralizzata che viene picchiata dal fratello, e Youtie (Wu Renlin), il più umile dei contadini, che vive e si accontenta della compagnia del suo asino. Vengono da due realtà povere e non conoscono altro che la terra e contro ogni aspettativa, tra i due si sviluppa un tenero legame. Terra e Polvere di Li Ruijun – dopo aver stregato gli spettatori della Berlinale e del Far East Film Festival di Udine, dove ha vinto il Black Dragon Award e il Silver Mulberry Award – arriva in Italia dal 30 marzo. Il film racconta l’amore attraverso i silenzi e i ritmi contadini della Cina rurale.

Un lungometraggio che attraversa il tempo e ne esamina il lento scorrimento. Hai Qing è un’attrice di grande esperienza (Fire on the Plain, Operation Red Sea, Sacrifice), che viene affiancata da Wu Renlin, un vero contadino (nonché zio dello stesso regista). Il suo personaggio, infatti, incarna benissimo l’essenza del film non ha bisogno di fingere perché in Terra e Polvere racchiude le dinamiche proprie di una generazione di lavoratori che si sono fatti in quattro per quel pezzettino di terra, nonostante ci sia sempre qualcuno che tenta di portarglielo via.

Terra e Polvere, un amore viscerale

In Terra e Polvere, Youtie e Guiying hanno due personalità molto vicine tra loro. Amano la terra e con essa instaurano un rapporto viscerale. Le famiglie li hanno costretti a un matrimonio combinato e i due protagonisti hanno fatto di questo legame un sodalizio. Insieme, si guadagnano una vita regolata dai ritmi del mondo naturale, trovando nel loro matrimonio quella cura per sé stessi e per gli altri che il loro passato non gli aveva permesso di fare. Il film ci mostra fin da subito il forte impatto che ha la natura nella vita semplice dei due contadini. Il loro è un matrimonio combinato ma non per fortuna, nessuno dei due ha nulla da offrire all’altro se non un po’ di compagnia.

I beni materiali in Terra e Polvere passano in secondo piano in favore della dolcezza e della semplicità delle piccole cose. Aspettare tuo marito al freddo per offrirgli una bevanda calda, coprire con una giacca lunga tua moglie che ha freddo. La storia si svolge nella regione del Gansu, luogo molto caro al regista in quanto sua città natale. Mentre l’affetto tra i due protagonisti cresce, Youtie e Guiying decidono di crearsi un piccolo angolo di paradiso. I pochi movimenti di macchina e le inquadrature fisse, con i personaggi sempre a margine dell’inquadratura – per rispecchiare il loro essere ai margini della società – aiutano lo spettatore a empatizzare con i protagonisti.

Terra e Polvere recensione

Gioco di contrasti

A poco a poco, le loro lunghe giornate fatte di semina e raccolto vengono intervallate dalla costruzione di un nido d’amore, dove i due silenziosamente progetteranno di vivere. La vita nei bassifondi di questa Cina rurale li ha costretti ad abbandonare la loro casa due volte, come le rondini sono obbligate a cambiare il loro nido e migrare altrove. Terra e Polvere sono i materiali serviti a Youtie e Guiying per costruire la loro capanna, di cui vediamo ogni singolo mattone.

Il sesto lungometraggio di Li Ruiju mette davanti allo spettatore un continuo gioco di contrasti. Gli ambienti sono i protagonisti e rispecchiano allo stesso tempo gli umori dei protagonisti. In un primo momento, infatti, Youtie e Guiying sono distanti e la stessa distanza la percepiamo all’interno di quelle mura domestiche, nell’intimità che i due protagonisti vengono a creare. Il loro legame poi tenderà sempre di più ad avvicinarsi e questo inevitabilmente amplierà anche gli ambienti. Così quelle che prima erano spoglie mura domestiche si trasformano in un campo, aperto, dove i due costruiranno la loro nuova casa.

Terra e Polvere

Centri e periferie

Pier Paolo Pasolini, meglio di chiunque altro, è riuscito a racchiudere in poche parole la contrapposizione tra questi due spazi: Centri e periferie. Nella sua bibliografia e filmografia, Pasolini tiene a specificare l’importanza delle periferie. In Terra e Polvere avviene la stessa cosa: il regista mette in chiaro l’importanza della periferia, con i suoi difetti, ma soprattutto con i suoi pregi. La periferia ti permette di essere te stesso, di non dover fingere, di vagare per un campo sconfinato. La periferia è un luogo aperto, senza palazzi che schiacciano l’uomo, non ha margini, non è circoscritta. Lo stesso Guiying, quando la sua dolce metà viene a mancare, decide di abbandonare quel luogo perché per lui è ormai fonte di dolore e dispiacere. Farà la cosa che non avrebbe mai pensato di fare: si trasferirà in città.

La stessa città dalla quale lui e sua moglie sono fuggiti durante la visita a quell’appartamento “fatto appositamente per loro”. Quando dalla Cina rurale avrebbero dovuto abbracciare l’urbanizzazione e il progresso, Youtie e Guiying decidono di costruirsi una loro casa. La città stessa è alienante, ricca di tentazioni, di auto lussuose. Ma se per Pasolini l’una non poteva vivere senza l’altra, in Terra e Polvere il regista riesce a riportare tutto allo stato naturale delle cose ad eccezione dell’uomo costretto a vivere esiliato per punizione all’interno della città.

Terra e Polvere, il trailer del film di Li Ruijun

0
Terra e Polvere, il trailer del film di Li Ruijun

Ecco il trailer di Terra e Polvere l’emozionante love story cinese che porta la firma di Li Ruijun. Il film arriverà al cinema il 30 marzo distribuito da Tucker Film, una storia che ha incantato la 72ª Berlinale e il Far East Film Festival di Udine. Terra e Polvere ci racconta l’amore tenero e complicato di Youtie e Guiying. Due anime fragili in un mondo, il nostro, che delle fragilità non sembra più sapersi prendere cura.

Terra e polvere è prodotto da Hucheng no.7 Films Productions, Qizi Film Ltd., Beijing J.Q.Spring Pictures Co. Ltd., Aranya Pictures, Shanghai Shigu Film, Dream Media Co. Ltd e uscirà al cinema distribuito da Tucker Film.

Terra e Polvere, la trama

Il matrimonio combinato di Youtie e Guiying, un uomo e una donna che vivono vite difficilissime, sembra portare inevitabilmente alla somma di due solitudini. Di due povertà (sociali, emotive, affettive). Ma da questo incontro, tenero e pudico, prenderà forma giorno dopo giorno un legame solido e prezioso… Return to Dust, titolo-rivelazione della Berlinale e del Far East Film Festival di Udine, dove ha vinto il Black Dragon Award e il Silver Mulberry Award, racconta l’amore attraverso i silenzi e i ritmi contadini della Cina rurale. Un’opera dolce e dolente che ha il sapore della terra e delle stagioni. Se Li Ruijun ha affidato il ruolo di Guiying ad un’attrice di grande esperienza come Hai Qing (Fire on the Plain, Operation Red Sea, Sacrifice), a farle da controcanto ha invece chiamato un absolute beginner come Wu Renlin, cioè un vero contadino (nonché zio dello stesso Li). Una scelta che imprime ulteriore naturalezza alla dimensione, aspra e sospesa, di Terra e polvere: un film così lontano dal rumore della civiltà e così vicino all’anima degli spettatori.

Terra e polvere (Return to Dust) dal 30 Marzo al cinema

Terra e polvere (Return to Dust) dal 30 Marzo al cinema

Dopo Drive My Car di Hamaguchi, prosegue la ricognizione della Tucker Film nel cuore d’Oriente: il 30 marzo uscirà nei migliori cinema Terra e polvere (Return to Dust), l’emozionante love story cinese che porta la firma di Li Ruijun e ha già incantato la Berlinale e il Far East Film Festival di Udine. Un racconto dove il presente, il nostro presente distratto e ipertecnologico, è solo un lontanissimo rumore di fondo…

Chiudiamo gli occhi e, come abbiamo fatto con Sorgo rosso di Zhang Yimou, andiamo letteralmente altrove. Andiamo dove la terra e la polvere disegnano l’unico orizzonte possibile. È lì che abitano Youtie e Guiying: un uomo e una donna alle prese con una vita difficilissima. Il loro matrimonio combinato sembra portare inevitabilmente alla somma di due solitudini, di due povertà (sociali, emotive, affettive). Ma da questo incontro, tenero e pudico, prende forma giorno dopo giorno un legame solido e prezioso… Terra e polvere, sesto film del regista, ci parla d’amore attraverso i silenzi e i ritmi della Cina rurale: un amore, dolce e dolente, che ha il sapore del tempo e delle stagioni.

Se Li Ruijun ha affidato il ruolo di Guiying ad un’attrice di grande esperienza come Hai Qing (Fire on the Plain, Operation Red Sea, Sacrifice), a farle da controcanto ha invece chiamato un absolute beginner come Wu Renlin, cioè un vero contadino (nonché zio dello stesso Li). Una scelta che imprime ulteriore naturalezza alla dimensione, aspra e sospesa, di Terra e polvere: così lontano dal rumore della civiltà, così vicino all’anima degli spettatori.

 

Termini Underground di Emilia Zazza presentato al Festival del cinema di Roma.

Con ogni mezzo necessario (ma anche senza) – Ci sono cose che sono sotto gli occhi di tutti. Che Roma sia una cittá piena di persone, che vengono da ogni parte del mondo, è evidente. Che Roma sia, cosí come tutta l’Italia, volente o meno,in una fase di cambiamento, in cui le seconde generazioni di quelli che una volta erano migranti saranno parte del tessuto sociale è ancora qualcosa su cui si sta lavorando, nonostante alcuni lungimiranti al contrario cerchino di portarci indietro di un centinaio d’anni.

Terminator: tutte le curiosità sul film di James Cameron

Terminator: tutte le curiosità sul film di James Cameron

Compie quest’anno quarant’anni il primo Terminator (qui la recensione), primo capitolo di una delle saghe fantascientifiche più note di sempre e che insieme al sequel Terminator 2 – Il giorno del giudizio è ancora oggi considerato un imprescindibile caposaldo di tale genere. Nato da un’idea originale del regista James Cameron, il primo Terminator ha oggi acquisito anche un che di profetico, visti i recenti sviluppi nel campo delle intelligenze artificiali.

Non per niente l’idea per questo primo film di Terminator nasce da un incubo che ebbe Cameron stesso. Il futuro vincitore di Oscar con Titanic ha infatti raccontato che nel 1981, in preda alla febbre, sognò un torso metallico che si trascinava fuori da un’esplosione mentre teneva in mano dei coltelli da cucina. Il regista rifletté a lungo su tale immagine, iniziando piano piano a costruirvi una storia intorno, ispirandosi poi anche a film come Driver l’imprendibile e Interceptor – Il guerriero della strada.

Ci vollero però anni e tanta insistenza prima di riuscire a convincere tutti delle grandi possibilità di quel racconto. Un racconto che si muove di pari passo ad un massiccio uso di effetti speciali. Il risultato fu poi sbalorditivo e il film si affermò poi come un grandissimo successo, lanciando nel futuro la serie di Terminator. Prima di rivedere il film, di seguito si ritroveranno alcune curiosità sulla sua trama, il cast di attori e le piattaforme streaming dove poterlo vedere.

La trama del film Terminator

Nell’anno 2029 il mondo è un luogo inospitale, sconvolto da una guerra tra uomini e macchine vinta da queste ultime. In tale contesto post-apocalittico, un gruppo di ribelli tenta di sovvertire le sorti di quello scontro. A guidarli, vi è John Connor. I ribelli scoprono però che Skynet, l’intelligenza artificiale a capo di tutte le macchine, ha inviato nel passato un letale cyborg T-800 per eliminare Sarah Connor prima che dia alla luce il figlio John. I ribelli decidono pertanto di inviare il soldato Kyle Reese a difendere la donna.

Terminator cast

 

Il cast di attori e gli effetti speciali

Benché oggi sia impossibile pensare ad un volto diverso da quello di Arnold Schwarzenegger per il personaggio del cyborg omicida del titolo, inizialmente la produzione lo voleva come interprete di Kyle Reese. Cameron, tuttavia, era contrario all’assumere l’attore, poiché ciò avrebbe richiesto qualcuno ancor più grosso per la parte del T-900. Il regista accettò comunque di incontrare l’attore, rimanendo entusiasta di lui ma decidendo di affidargli proprio il ruolo del cyborg per via della sua imponenza e dei tratti duri del suo volto.

In preparazione al ruolo, Schwarzenegger passò tre mesi ad allenarsi con le armi per poter essere a proprio agio nell’usarle. Egli, inoltre, ha solo 18 battute nel film, e meno di 100 parole. L’attrice Linda Hamilton è invece la celebre Sarah Connor. Cameron la scelse dopo averla vista recitare in Grano rosso sangue, trovando che il suo volto esprimesse bene tanto la dolcezza quanto la durezza del personaggio. L’attrice avrebbe poi ripreso il ruolo anche in Terminator 2 – Il giorno del giudizio e Terminator – Destino oscuro.

Per prepararsi alla parte, la Hamilton si sottopose ad un allenamento di diverse settimane, arrivando ad ottenere una forma fisica che le permise di interpretare personalmente anche le scene più complesse. Michael Biehn è invece il soldato Kyle Reese. L’attore era inizialmente contrario a recitare nel film, ma venne infine convinto da Cameron. Egli ottenne la parte poiché fu l’unico durante i provini a non mostrarsi come un duro assoluto.

Come anticipato, grande importanza nel film la hanno gli effetti speciali. Per il cyborg T-800 venne utilizzato un modello a passo uno in diverse scene del film che coinvolgono il telaio scheletrico del Terminator. Cameron voleva convincere gli spettatori che esso era capace di fare quello che vedevano fare a Schwarzenegger. Per permetterlo, fu girata una scena con Schwarzenegger ferito e zoppicante. Ciò rese più facile per il modello imitare l’attore.

Terminator sequel

 

I sequel di Terminator

Come anticipato, Terminator fu solo il primo di una serie di film. Ad oggi si contano infatti quattro sequel (Terminator 2 – Il giorno del giudizio, Terminator 3 – Le macchine ribelli, Terminator Salvation e Terminator – Destino oscuro) e un reboot (Terminator Genisys). Ognuno di questi film ha aggiunto qualcosa di nuovo alla saga, permettendo di esplorare ulteriormente anche il futuro post-apocalittico dove John Connor guida la resistenza umana. Nessuno dei successivi film ha però avuto lo stesso successo dei primi due film, rimasti iconici sotto ogni punto di vista.

Il trailer di Terminator e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del primo film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Terminator è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 11 giugno alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Terminator: The Anime Series, teaser trailer della serie promette un futuro oscuro

0

Netflix ha lanciato un teaser di Terminator: The Anime Series durante la Geeked Week, annunciando la serie anime basata sul mondo del classico franchise Terminator di James Cameron.

Il teaser non presenta alcun filmato reale della serie, sebbene Netflix abbia rilasciato una sinossi ufficiale. “2022: Da decenni infuria una guerra futura tra i pochi sopravvissuti umani e un esercito infinito di macchine. 1997: L’intelligenza artificiale conosciuta come Skynet acquisisce consapevolezza di sé e inizia la sua guerra contro l’umanità”, si legge.

“Intrappolato tra il futuro e il presente, c’è un soldato inviato indietro nel tempo per cambiare il destino dell’umanità. Arriva nel 1997 per proteggere uno scienziato di nome Malcolm Lee che lavora per lanciare un nuovo sistema di intelligenza artificiale progettato per competere con l’imminente attacco di Skynet all’umanità. Mentre Malcolm affronta le complessità morali della sua creazione, viene braccato da un implacabile assassino proveniente dal futuro che altera per sempre il destino dei suoi tre figli”.

Dai un’occhiata al nuovo trailer teaser di Terminator: The Anime Series di seguito:

https://youtu.be/KedFX1pn2kA

Quanti episodi avrà Terminator: The Anime Series?

Terminator: The Anime Series sarà composta da otto episodi. Mattson Tomlin è showrunner, scrittore e produttore esecutivo. È animato da Production IG e diretto da Masashi Kudo. Altri produttori esecutivi includono David Ellison, Dana Goldberg e Don Granger per Skydance.

Terminator: teaser del cult di James Cameron che ritorna al cinema

0

Con il ritorno al cinema di Terminator negli USA ecco che arriva il teaser del ritorno al cinema del cult di James Cameron con protagonista Arnold Schwarzenegger:

 

Il ritorno nelle sale avverrà in occasione dell’uscita del reboot Terminator Genisys con Arnold Schwarzenegger ed Emilia Clarke. Nel cast di Terminator Genisys troviamo anche Jason Clarke, Jai Courtney, Matt Smith e J.K. Simmons mentre la sceneggiatura è ad opera di  Laeta Kalogridis e Patrick Lussier e la regia è affidata ad Alan Taylor. In Italia l’uscita è prevista per il 9 luglio.

[nggallery id=774]

Ecco la trama ufficiale: Quando Kyle Reese viene mandato indietro nel tempo da John Connor per salvare la madre, minacciata dagli androidi di Skynet, nulla è come ci ricordiamo: il luogotenente scoprirà finalmente la vera storia di Sarah Connor, adottata proprio da Terminator, e cresciuta sotto la sua protezione, addestrata ad affrontare un destino a cui fino all’ultimo cercherà di ribellarsi.  

Terminator: Salvation, McG rivela che esiste una versione più “dark”

0

Nel corso degli anni, ci sono stati numerosi tentativi di dare nuova vita al franchise di Terminator, e nessuno di loro è riuscito davvero a reggere il confronto con i primi due film. Anche se Terminator: Dark Fate di Tim Miller è stato accolto con maggiore entusiasmo rispetto agli sforzi passati, si è comunque rivelato un flop al botteghino, mettendo nuovamente in dubbio il futuro della saga.

Uno di quegli “sforzi passati” è stato Terminator: Salvation del 2009. Nonostante un cast stellare che includeva Christian Bale, Sam Worthington e Bryce Dallas Howard, il film viene ancora oggi ricordato come uno degli episodi meno memorabili dalla saga. Durante una recente intervista con CBR, il regista McG ha rivelato che esiste una versione alternativa di Salvation, diversa dal taglio arrivato nelle sale, che probabilmente i fan apprezzerebbero di più.

“È interessante perché mi sento come se avessimo fatto davvero bene con Terminator ma, alla fine, è chiaro che abbiamo sbagliato per via della reazione dei fan fan e questa cosa mi ha davvero spezzato il cuore. Adesso, stranamente, penso che il film stia invecchiando meglio”.

“E c’è anche un taglio diverso”, ha continuato il regista. “Esiste la mia versione di quel film e ci sono alcune persone online che parlano di volerla vedere. Ed è altrettanto interessante! Ma penso di aver capito molte cose. Ovviamente penso che anche Jonathan Nolan, che alla fine non è stato accreditato tra gli sceneggiatori, abbia fatto del suo meglio. Forse il taglio che ho di quel film nascosto è la risposta. È più oscuro! (ride). Non lo so, questo spetta ai fan dirlo.”

Distaccandosi dai film precedenti, Terminator: Salvation è ambientato nel 2018 e si concentra sulla guerra tra la rete di macchine Skynet e l’umanità, mentre i militari rimasti nel mondo si sono organizzati per formare la Resistenza per combattere contro le macchine assassine di Skynet. Nel film Bale veste i panni di John Connor.

Terminator: recensione del film di James Cameron

Terminator: recensione del film di James Cameron

Terminator è il film culto del 1984 diretto da James Cameron e con protagonisti nel cast Arnold Schwarzenegger, Linda Hamilton, Michael Biehn, Paul Winfield e Lance Henriksen.

  • Anno: 1984
  • Regia: James Cameron
  • Cast: Arnold Schwarzenegger, Linda Hamilton, Michael Biehn, Paul Winfield, Lance Henriksen

Terminator: la trama

1984. Un cyborg proveniente dal 2029 fa il suo arrivo a Los Angeles attraverso un viaggio temporale con lo scopo di uccidere una certa Sarah Connor, una mite ragazza che si mantiene agli studi lavorando come cameriera in un diner. La donna è infatti destinata a diventare la madre di John Connor, capo della resistenza contro un regime dispotico delle macchine. Insieme al cyborg arriva nella Los Angeles contemporanea un altro essere proveniente dal futuro, è un uomo, Kyle Reese, inviato nel 1984 proprio da John Connor per proteggere la donna.

Il cyborg è dotato di sembianze umane, con tessuto esterno organico, e non conoscendo l’identità della vittima designata inizia ad uccidere sistematicamente le omonime di Sarah seguendo l’elenco telefonico di Los Angeles. Seguendo la notizia degli omicidi ad un notiziario, Sarah si accorge che potrebbe essere la prossima vittima. Inizia così per Sarah, aiutata da Kyle, una corsa contro il tempo per sfuggire dalle grinfie del Terminator.

Terminator l’icona di fantascienza degli anni 80′

Terminator (The Terminator) è un film del 1984 diretto da James Cameron, primo di un fortunato ciclo cinematografico che vede ad oggi tre sequel.

Ciò che rende il film avvincente è senza dubbio la trama, scritta a quattro mani dallo stesso Cameron insieme Gale Anne Hurd. Una storia di intrecci temporali e continui flash-back che rischiano di far smarrire lo spettatore comune, ma non gli amanti del genere, i quali hanno finito irrimediabilmente per innamorarsi della saga. Benché abbia ormai quasi trent’anni questa pellicola appare tutt’oggi ancora moderna, tanto per la storia quanto per gli effetti utilizzati, principalmente frutto del truccatore Stan Winston, responsabile anche di un’altra icona dello Sci-Fi anni ’80: Predator.

TerminatorIl ruolo di Terminator fu affidato ad Arnold Schwarzenegger che apparirà anche nei due sequel successivi, prima di diventare Governatore della California, e che concederà un piccolo cameo in Terminator Salvation. L’attore americano di origine austriaca, che già si era messo in luce con Conan il barbaro, grazie a questo ruolo divenne una star hollywoodiana, generando un autentico mito cinematografico in sole 17 battute! Infatti per tutto il film, il cyborg venuto dal futuro parla solamente diciassette volte.

L’imponenza fisica di Swarky gli consentiva naturalmente di essere adatto al ruolo e abbastanza inquietante, tuttavia l’attore si allenò per diversi mesi allo scopo di rendere plausibile e realistico il suo modo di utilizzare le armi. I suoi sforzi furono premiati in quanto nel novembre del 1984 gli venne dedicata la copertina della rivista specialistica Soldier of Fortune nella quale veniva elogiato proprio il realismo con cui Arnold impugnava le armi nel film.

In realtà Arnold Schwarzenegger, in un primo momento, era stato scritturato per la parte di Kyle Reese, ma letta la sceneggiatura l’attore convinse Cameron a dargli la parte del cattivo. Nella sceneggiatura iniziale il Terminator doveva avere un fisico normale per potersi confondere meglio con le persone e per quel ruolo era stato previsto l’attore Lance Henriksen, il quale ha comunque una parte nel film: è il poliziotto che inizialmente indaga sui misteriosi omicidi delle varie Sarah Connor.

Il film è costato solo 6,5 milioni di dollari a fronte di un incasso a livello mondiale di circa 78 milioni di dollari, mentre per il sequel – Terminator 2 – Il giorno del giudizio – le spese di produzione si sono aggirate intorno ai 100 milioni. Il regista James Cameron si è ritagliato un cameo nel primo film: è l’uomo nella pizzeria dove Sarah capisce di essere sotto tiro che sta in piedi accanto al telefono pubblico.

Linda Hamilton, che interpreta Sarah Connor, si ruppe una caviglia poco prima della produzione del film, tuttavia la produzione non si interruppe nè aspettò e sue esigenze, imponendole di fasciare la ferita per mettersi in condizione di recitare le scene di inseguimento a piedi.

Nel 2008 il film è stato inserito nella lista del National Film Registry statunitense, ente preposto alla conservazione di pellicole ritenute, per motivi vari, di particolare interesse.

Terminator: Linda Hamilton ha chiuso con Sarah Connor

0
Terminator: Linda Hamilton ha chiuso con Sarah Connor

Nel 2019 il film Terminator: Destino Oscuro ha riportato sul grande schermo i personaggi Sarah Connor e il Terminator T-800 di Arnold Schwarzenegger, ma pur ricevendo recensioni positive da parte di fan e dei critici, il film non ha avuto il necessario impatto al botteghino. Con soli 62 milioni di dollari in Nord America e 261 milioni in tutto il mondo, il blockbuster è stato giudicato un flop. Per quanto James Cameron abbia parlato di un eventuale Terminator 7, Arnold Schwarzenegger ha dichiarato di aver “chiuso” con il franchise, osservando che “ho ricevuto il messaggio forte e chiaro che il mondo vuole andare avanti con un tema diverso quando si tratta di Terminator“.

Ora, l’attrice di Sarah Connor, Linda Hamilton, ha condiviso sentimenti simili in un’intervista a Business Insider, ribadendo quanto già in passato confermato, ovvero che anche lei non è affatto interessata a tornare alla serie fantascientifica. “Ho finito. Ho finito. Non ho più nulla da dire. La storia è stata raccontata, ed è stata fatta fino allo sfinimento“, ha detto l’attrice. “Perché qualcuno dovrebbe rilanciarla è un mistero per me. Ma so che il nostro mondo hollywoodiano è costruito sui rilanci in questo momento“. Per quanto riguarda l’eredità del personaggio, Hamilton ha aggiunto: “Mi sento e mi sono sentita come se Sarah Connor non fosse un’icona”.

“È una donna all’inferno. Fa delle scelte davvero sbagliate. Non è una buona madre, ma una buona combattente!“. Quindi cerco di analizzare i dettagli e mi dico: “Beh, rispettano la sua forza e il suo potere, e ho creato una guerriera, ma è molto imperfetta. È una persona imperfetta”. Quindi è stato difficile venire a patti con tutto questo e poi dire: “Ok, posso accettarlo”, perché ormai lo sento da così tanti anni che la gente mi tratta come se avessi salvato il futuro“. “Se poteste vedere quanto sono totalmente sfortunata durante la mia vita e la mia quotidianità!“, ha poi concluso l’attrice.

Terminator 7, come potrebbe essere il prossimo film della saga?

James Cameron, sceneggiatore e regista dei primi due film di Terminator nonché del franchise Avatar ha spiegato come la crescita dell’intelligenza artificiale lo abbia influenzato nella scrittura di un nuovo film della serie. Cameron ha dunque rivelato che sta scrivendo un nuovo progetto Terminator, ma sta aspettando che l’intelligenza artificiale si sviluppi adeguatamente prima di portare avanti il progetto. Non ha però specificato se il nuovo film, ad ora noto come Terminator 7 sarà un altro sequel o un riavvio completo del franchise. Ad oggi questo nuovo film non è ancora stato confermato né vi sono dettagli più precisi in merito, per cui non resta che attendere per scoprire se il temibile Terminator tornerà davvero sul grande schermo.

Terminator: Jason Clarke potrebbe interpretare John Connor

0

Continua la lavorazione del reboot della serie Terminator, serie sci-fi ideata e diretta da James Cameron ed interpretata da Arnold Schwarzennegger che negli anni si è fregiata di ben quattro sequel. Giunti al ventesimo anniversario della serie la Paramount Pictures, la Skydance Productions e la Annapurna Pictures si sono lanciate in un progetto di ricostruzione attraverso la realizzazione di un reboot della serie, la cui regia è stata assegnata ad Alan Taylor, già apprezzato per Thor The Dark World ed alcuni episodi di Game of Thrones.

Notizie dell’ultima ora vorrebbero l’attore australiano Jason Clarke (Il Grande Gatsby, Sotto Assedio) in trattative per il ruolo di John Connor, storico leader della ribellione contro Skynet al fine di salvaguardare il genere umano. Oltre John Connor, ancora non si hanno notizie per chi interpreterà Sarah Connor, madre del giovane ribelle, che nel film originale aveva il volto di Linda Hamilton, ma, come vi avevamo accennato, sono al vaglio per la parte Emilia Clarke (Game of Thrones) e Brie Larson (United States of Tara). Vi ricordiamo che attualmente il film porta il nome di Terminator Genesis e che è atteso al cinema per il 1 luglio 2015. Si presume, inoltre, che potrebbe apparire in un cameo Arnold Schwarzenegger nel ruolo del cyborg T-800.

Fonte: Deadline

Terminator: James Cameron offre un aggiornamento sul nuovo film della saga

0

Si può dire che il franchise di Terminator sembra aver raggiunto la sua conclusione qualche tempo fa. Ma se il creatore della serie, James Cameron, vuole fare la sua parte, i giorni di gloria sono destinati a tornare per la saga fantascientifica apocalittica. Cameron ha sbancato con Terminator 2 – Il giorno del giudizio, ma poi le cose si sono complicate e si è allontanato dal franchise. Terminator 3 – Le macchine ribelli di Jonathan Mostow è andato avanti senza di lui e Terminator Salvation ha cercato di dare una scossa alla situazione immergendosi nella guerra contro le macchine con Christian Bale che ha assunto il ruolo di John Connor.

Poi è arrivato Terminator Genisys, che ha tentato di remixare i più grandi successi della serie con un’accoglienza piuttosto scarsa. Cameron è salito nuovamente a bordo del franchise come produttore, mentre Linda Hamilton e Arnold Schwarzenegger sono tornati per Terminator: Destino Oscuro, che si proponeva come sequel diretto di Terminator 2 – Il giorno del giudizio, ma ha fatto fiasco. Tuttavia, Cameron non è preoccupato: è convinto che il franchise non sia ancora morto e ha rivelato a Empire Magazine di sapere esattamente come riportarlo in vita, e quando Cameron parla, dovremmo ascoltarlo.

Questo è il momento in cui si butta via tutto ciò che è specifico degli ultimi 40 anni di Terminator, ma si vive secondo quei principi”, ha detto Cameron. Per il regista, questo significa la necessità di andare oltre i personaggi originali e iconici che i fan hanno imparato a conoscere e amare nel corso degli anni, per raccontare nuove storie all’interno di una storia alternativa in cui l’intelligenza artificiale ci ha sconfitti. Cameron ha spiegato che il pubblico non è stato investito emotivamente in quei personaggi che non ha creato lui stesso, e che ha dovuto presentare nuove persone con nuove storie che il pubblico potesse apprezzare.

Se ci si addentra troppo, si perde un nuovo pubblico, perché al nuovo pubblico interessa molto meno di quanto si pensi. Questo è il pericolo, ovviamente, anche con Avatar, ma credo che abbiamo dimostrato di avere qualcosa per il nuovo pubblico. Ci sono personaggi principali impotenti, che lottano per la loro vita, che non ricevono alcun sostegno dalle strutture di potere esistenti e devono aggirarle, pur mantenendo in qualche modo una bussola morale. E poi si aggiunge l’intelligenza artificiale. Questi principi sono validi per la narrazione di oggi, giusto?”.

Cameron ha ribadito la sua convinzione che i nuovi film del mondo di Terminator saranno emozionanti per il pubblico, ma ha sottolineato la necessità di andare oltre ciò che li ha preceduti. “Non ho dubbi sul fatto che i successivi film di Terminator non solo saranno possibili, ma faranno faville. Ma questo è il momento in cui si abbandona tutta l’iconografia specifica”. Il regista ha concluso l’intervista con una stuzzicante pepita d’oro, aggiungendo che le sue idee per Terminator erano “più di un piano”.

Terminator: James Cameron ha piani per una nuova trilogia

0

James Cameron ha intenzione di intervenire nel franchise di Terminator e di mettere in piedi una nuova trilogia che possa rigenerare la saga. Su cinque film del franchise, solo i primi due sono stati dei veri e propri film culto, con il terzo che si è rivelato tiepido, in quarto troppo oscuro e il quinto un completo disastro.

Adesso Cameron vuole prendere in mano la situazione: “La domanda è: il franchise si è esaurito o ha ancora cosa da dire? Ha ancora senso parlare di questi temi in un mondo dove la tecnologia ha già preso il sopravvento (…) Sono al momento in trattative con David Ellison, che è il detentore dei diritti di sfruttamento del franchise di Terminator e i diritti nel mercato USA torneranno a me sotto la legge USA del copyright in un anno e mezzo quindi stiamo parlando di ciò che possiamo fare. Per adesso ragioniamo su un arco di tre film per reinventare il franchise.”

Al momento però James Cameron dovrebbe essere completamente assorbito da Avatar e dai suoi sequel che cominceranno a essere girati questo autunno. In che modo il regista troverà il tempo per far rinascere il franchise di Terminator?

Fonte: News.com.au

Terminator: James Cameron direbbe sì a una storia “rilevante”

0
Terminator: James Cameron direbbe sì a una storia “rilevante”

L’ultima apparizione della saga di Terminator sul grande schermo non è stato proprio un trionfo, né di pubblico né di critica ed è chiaro che James Cameron, padre del franchise, voglia prendere le distanze dagli ultimi prodotti con protagonisti le terribili macchine assassine.

Durante una conversaione con The Daily BeastCameron ha affrontato l’argomento, spiegando anche a che condizione sarebbe disposto a realizzare un nuovo film sui Terminator.

Terminator: James Cameron direbbe sì a una storia “rilevante”

“Il franchise non è stato dirottato, è semplicemente inciampato lungo il percorso mentre cercava di raggiungere una nuova voce. Ci sono probabilmente diversi gradi in cui i film hanno perso rilevanza. Probabilmente quello che li rendeva buoni allora adesso fa sbadigliare, è facile ricordare quello che ha dato inizio al franchise. È difficile mantenerlo vigoroso e rilevante. Non ho le mie mani sul materiale del 1991, da Terminator 2 (…) Penso sia possibile raccontare grandi storie di questo franchise ora, e fare in modo che siano rilevanti. Viviamo nell’era digitale, e se si rallenta un attimo e lo si guarda da vicino, ci si accorge che Terminator riguarda proprio il rapporto con la nostra tecnologia, e ora la nostra tecnologia può riflettere noi stessi, e nel film letteralmente, in una forma umana che è una nemesi e una minaccia. In questi film però, nei due che ho fatto io, c’è anche il senso di quanto ci de-umanizziamo. Nel momento in cui le persone sono assorbite dal mondo social, basta guardarsi intorno. Se Terminator parla della gurra tra l’uomo e la macchina, guardati intorno e dimmi se la macchina non ha vinto con ogni essere umano che guarda a un dispositivo nelle sue mani. Quindi, si potrebbe fare un film su Terminator che abbia rilevanza? Assolutamente sì.”

Terminator: James Cameron annuncia un nuovo film diretto da Tim Miller

0

Ben trent’anni sono passati da quel lontano 1984 in cui James Cameron sconvolse la cinematografia di fantascienza con Terminator, primo capitolo di una saga di culto che al momento conta ben cinque pellicole e un successo commerciale non indifferente a livello planetario, oltre ad aver costituito un immaginario popolare ancora oggi più vivo che mai. Purtroppo nel corso degli anni il franchise ha accusato segni evidenti di stanchezza, soprattutto dopo i deludenti risultati al botteghino nel 2003 di Terminator 3 Le macchine ribelli (il primo e unico film della saga senza alcun coinvolgimento da parte di Cameron) e i giudizi poco ragguardevoli riservati al prequel del 2009 Terminator Salvation, senza poi contare il tonfo definitivo in seguito al poco apprezzato Terminator Genesys del 2015. Malgrado tutto però sembra che il destino della saga sia ora destinato a risollevarsi, in seguito alla notizia riportata da Deadline circa la volontà di Cameron in persona di riprendere in mano le redini produttive della mitologia da lui creata, annunciando l’intenzione di realizzare entro il 2019 un nuovo film la cui regia dovrebbe essere affidata a Tim Miller, reduce dal successo di Deadpool.

Terminator: Emilia Clarke mai più Sarah Connor

Al momento non si hanno ancora informazioni certe riguardo al progetto che James Cameron Tim Miller hanno in mente a proposito di un nuovo film dedicato alla saga di Terminator, soprattutto non è dato sapere se i due decideranno di ignorare gli accadimenti dell’ultimo Terminator Genesys – e dunque ricollegarsi con un ideale sequel ai primi due capitoli – oppure se il racconto terrà in considerazione l’intera produzione finora realizzata. Nulla vieta inoltre che si possa pensare di oprate per un reboot capace di rivitalizzare l’intero franchise senza troppe pretese.

La domanda più scottante che ora sorge spontanea è: vi sarà ancora posto per i beniamini Arnold SchwarzeneggerLinda Hamilton in questo nuovo progetto di Terminator? Oppure vedremo un cast totalmente nuovo? Mentre le possibilità che l’ex governatore della California torni presto sul grande schermo sono davvero molto alte, per quanto riguarda la Hamilton non sembrano esserci molte speranze, dato che la stessa attrice aveva rifiutato di apparire in un cameo in Terminator 3 e aveva fatto solo una piccola apparizione vocale in Terminator Salvation.

Fonte: Deadline

Terminator: in arrivo grandi novità per il franchise

0
Terminator: in arrivo grandi novità per il franchise

Mentre ieri si pensava che il franchise di Terminator fosse arrivato al capolinea, adesso David Ellison, produttore alla Skydance, dichiara a Collider che in realtà i progetti ci sono e che il T-800 avrà un futuro radioso al cinema.

“Dirò che abbiamo deciso quello che ci sarà nel futuro del franchise e, credetemi, si tratta di un futuro luminoso. Credo che si tratterà di quello che i fan davvero vogliono da quando arrivò T2. Entro quest’anno faremo un annuncio per il franchise, si tratta di qualcosa per cui siamo incredibilmente eccitati e pensiamo che sia verso la giusta direzione.”

Terminator Genisys è stato un tentativo di rivalutare il franchise, ma dalla campagna pubblicitaria fino alla costruzione della storia, il film si è rivelato essere un tonfo incredibile per il franchise che, alla sua partenza, soprattutto con i primi due capitoli, è stato uno dei migliori film di genere di sempre, e un franchise rappresentativo di una generazione.

Le derive moderne degli ultimi adattamenti hanno confuso e mescolato le carte in tavola e probabilmente, per provare a raccontarne di nuovo la storia è necessario del tempo per far sedimentare la delusione degli ultimi capitoli.

Se le parole di Ellison saranno poi verificate nei fatti, potremmo avere un ritorno all’atmosfera e ai ritmi dei primi due film di Terminator, che restano i prodotti migliori del franchise fino a oggi.

Terminator: il tempo è una macchina, il nuovo saggio di Andrea Guglielmino

Dopo il grande successo di Antropocinema: la saga dell’uomo attraverso i film di genere (vincitore del premio Domenico Meccoli ScriverediCinema 2015) e Star Wars: il mito dai mille volti, primo spin-off monografico dedicato all’epopea di George Lucas, Andrea Guglielmino torna a parlare di cinema e di antropologia (di “antropocinema”, secondo l’espressione da lui stesso coniata), di saghe di celluloide e cultura umana, di miti
contemporanei e archetipi ancestrali.

Terminator: il tempo è una macchina

E stavolta lo fa concentrandosi sul ciclo di Terminator che, avviato nel 1984 (senza grosse pretese, come spesso succede), si è fatto ben presto cult, articolando fino ai giorni nostri un mito che evidentemente ha molto da dire su noi che lo seguiamo e lo alimentiamo e sul nostro modo di vedere il mondo. Partendo dal concetto di tempo come meccanismo perfetto e immodificabile, per cui ogni tentativo di alterarlo si risolve paradossalmente nell’effettiva realizzazione degli eventi così come “dovevano” andare, il libro esplora, con linguaggio semplice e un’estrema ricchezza di dettagli ricavati dalle fonti più disparate (film, fumetti, videogiochi, franchise…), la saga creata da James Cameron e le sue varie implicazioni antropologiche (il concetto di tempo, il rapporto dell’uomo con l’Apocalisse, l’ibridazione tra umani e macchine che pone il limite stesso del significato di umanità…). Ad arriccihire ulteriormente il volume una divertente prefazione di Oscar Cosulich e le belle illustrazioni di Mauro “Manthomex” Antonini, Oscar Celestini, Sudario Brando, JC Grande, Ester Cardella, Mirko Fascella, Arturo Lauria e Francesco Biagini.

Terminator: il nuovo film sarà molto più ispirato all’intelligenza artificiale

0

James Cameron sta lavorando a un nuovo film di Terminator. Tuttavia, il regista prevede di far crescere la tecnologia nel mondo dell’IA prima di finirlo. Parlando durante una recente apparizione alla conferenza Dell Tech World, Cameron ha rivelato che in realtà sta scrivendo un nuovo film di Terminator, e lo è da circa tre mesi. Tuttavia, Cameron ha detto che non ha intenzione di finirlo fino a quando non vedrà come la crescita dell’IA si scuoterà.

La notizia è una sorpresa per molti. Quando ha discusso l’ultima volta della possibilità di un nuovo Terminator, Cameron ha detto di non essere sicuro se ci fosse un altra storia da raccontare. Tuttavia, James Cameron ha detto che se avesse realizzato un nuovo film di Terminator, sarebbe stato più incentrato sul “lato AI” delle cose. “Se dovessi fare un altro film di Terminator e magari provare a lanciare di nuovo quel franchise, che è in discussione ma nulla è stato deciso, farei molto di più sul lato dell’intelligenza artificiale rispetto ai robot cattivi impazziti“, ha rivelato Cameron durante un’apparizione sul podcast Smartless di Wondery e Amazon .

In precedenza, si diceva che Terminator: Dark Fate del 2019  fosse l’inizio di una nuova trilogia. Tuttavia, il film è stato un fallimento al botteghino, il che ha comportato la cancellazione dei piani per i film futuri.

Terminator: il franchise si espande con un progetto di James Cameron top secret

0

Il regista di Terminator e Terminator 2: Il Giorno del Giudizio, James Cameron, sta lavorando a un nuovo progetto… ma è letteralmente tutto ciò che sappiamo.

Nonostante le recensioni positive, Dark Fate, è stato l’ultimo capitolo della saga a non avere successo al botteghino, e si dava per scontato che ci sarebbe voluto molto tempo prima di vedere la guerra contro le macchine continuare sul grande schermo. La saga potrebbe prendersi una pausa (forse permanente) dal live-action, ma Cameron ha ora rivelato che sta sviluppando qualcosa di relativo a Terminator!

Il leggendario regista ha condiviso la sorprendente notizia mentre parlava con THR della prossima serie animata di Netflix, Terminator Zero.

James Cameron sta tornando al franchise di Terminator

“Sembra interessante. Il mio rapporto con questo è molto simile a quello che ho con The Sarah Connor Chronicles: altre persone che inventano storie in un mondo che ho messo in moto mi interessano. Cosa ne pensano? Cosa li ha incuriositi? Dove stanno andando? Sembra che stiano tornando alla causa principale del Giorno del Giudizio, la guerra nucleare, e se questa è una cronologia definitiva. Sarei curioso di vedere cosa hanno inventato. Sto lavorando al mio materiale su Terminator in questo momento. Non ha niente a che fare con quello. Come con The Sarah Connor Chronicles, hanno occasionalmente toccato cose con cui avevo giocato in modo completamente indipendente. Quindi c’è un po’ di curiosità. Non è una curiosità ardente, ma, ovviamente, sarebbe bello vedere che ha successo”. “È totalmente classificato”, ha aggiunto quando gli è stato chiesto maggiori dettagli. “Non voglio dover inviare un agente robotico potenzialmente pericoloso se dovessi parlarne, anche retroattivamente”.

Prima che i fan si esaltino troppo, questa “roba da Terminator” potrebbe essere davvero qualsiasi cosa. Ovviamente c’è la possibilità che si tratti di un nuovo film o di una serie live-action, ma potrebbe essere anche un fumetto, un romanzo o qualche altro media.

Terminator: il franchise in stand-by a tempo indeterminato

0
Terminator: il franchise in stand-by a tempo indeterminato

I considerevoli incassi al box office cinese di Terminator Genisys non hanno consentito al franchise di assicurarsi un futuro. La Paramount e la Skydance infatti hanno messo in stand by la serie a tempo indeterminato.

L’Hollywood Reporter ha infatti messo a fuoco una serie di problemi di produzione e di imprenditori improvvisati che si rivolgono al cinema come strada per fare soldi facili senza immaginare che anche dietro al blockbuster più “semplice” sono necessarie capacità e doti produttive che non tutti hanno o sanno gestire.

Il risultato di questa miopia è appunto quello che è accaduto con Terminator. Per ora il franchise è sospeso.

La notizia in sè potrebbe anche essere positiva, almeno per i nostalgici, tuttavia il progetto da un punto di vista produttivo industriale conferma la tristissima tendenza a spremere i franchise senza nessuna lungimiranza.

Da questo punto di vista, i tanto criticati Marvel Studios hanno qualcosa da insegnare a molte realtà.

Terminator: il franchise è in aggiustamento

0
Terminator: il franchise è in aggiustamento

Dana Goldberg, Skydance Media Chief Creative Officer, parlando al panel di The Wrap, ha rivelato alcuni particolari sul futuro del franchise di Terminator che, solo fino a pochi giorni fa, veniva dato per “sospeso a tempo indeterminato”.
Dalle parole di Dana Goldberg emerge la volontà di far compiere al franchise un ulteriore step in avanti, non congelando la saga sui cyborg ma provvedendo a una sorta di aggiustamento e di riallineamento. Se gli incassi di Terminator Genisys nei mercati internazionali si sono rivelati soddisfacenti, deludente è stato invece il riscontro del botteghino domestico.

“Siamo in ultima istanza felici dei numeri registrati a livello mondiale. Ci auguravamo potessimo far meglio in casa? Sicuramente sì”, ha ammesso Dana Goldberg. “Fortunatamente, viviamo in un mondo dove i numeri al box-office americano non contano come 10 o 15 anni fa. Non sto dicendo che oggi non siamo importanti, ma dobbiamo tenere conto di quelli mondiali”.

I due sequel, previsti per il 2017 e il 2018, saranno quindi oggetto di nuove riflessioni e di nuovi piani di sviluppo: “Non partiremo di certo il prossimo anno con la produzione del sequel”. La Skydance ha intenzione di arrivare pronta all’appuntamento, tastando il polso del pubblico a livello mondiale attraverso studi e ricerche su quanto ha funzionato e cosa meno in Terminator Genisys. 

Fonte: The Wrap

Terminator: Destino Oscuro, un viaggio dietro le quinte nel nuovo video

0

In occasione del Comic Con di San Diego, Paramount ha presentato un nuovo contenuto dedicato a Terminator: Destino Oscuro, in cui vediamo tornare in azione Linda Hamilton e Arnold Schwarzenegger.

Ecco il video di seguito in cui ci sono anche interventi di Tim Miller, regista di Deadpool che si è cimentato con la nuova storia voluta e supervisionata da James Cameron.

Il film “fingerà” che Terminator 3, 4 e 5 non siano mai esistiti e continuerà la storia da Terminator 2: Il Giorno del Giudizio.

Nel cast del film tornano Arnold Schwarzenegger e Linda Hamilton. Completano il cast Mackenzie Davis, Diego Boneta Gabriel Luna.

Alla regia di Terminator: Dark Fate è stato confermato Tim Miller. Il film sarà un sequel del secondo capitolo e vedrà Linda Hamilton tornare nei panni dell’eroica Sarah Connor.

“Questa è una continuazione della storia di Terminator 1 e Terminator 2. E stiamo facendo finta che gli altri film siano stati un brutto sogno – ha dichiarato Cameron in precedenza – O una timeline alternativa, possibile nel nostro multi-verso.”

Terminator: destino oscuro, un nuovo adrenalinico trailer

0
Terminator: destino oscuro, un nuovo adrenalinico trailer

È stato diffuso un nuovo adrenalinico trailer di Terminator: destino oscuro, in cui si comprende meglio quale sarà la storia, declinata al femminile, di questo sesto capitolo del franchise che però cancella gli episodi 3, 4 e 5 e diventa un sequel diretto di Terminator: Il Giorno del Giudizio.

Nel cast del film tornano Arnold Schwarzenegger e Linda Hamilton. Completano il cast Mackenzie Davis, Diego Boneta Gabriel Luna.

Alla regia di Terminator: Dark Fate è stato confermato Tim Miller. Il film sarà un sequel del secondo capitolo e vedrà Linda Hamilton tornare nei panni dell’eroica Sarah Connor.

“Questa è una continuazione della storia di Terminator 1 e Terminator 2. E stiamo facendo finta che gli altri film siano stati un brutto sogno – ha dichiarato Cameron in precedenza – O una timeline alternativa, possibile nel nostro multi-verso.”

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità