Molti film stravolgenti fanno sì che lo spettatore si chieda se ciò che sta vedendo sullo schermo stia realmente accadendo o meno. Alcuni dei migliori narratori inaffidabili del cinema sostengono le loro percezioni deliranti o esagerate della realtà legando la loro soggettività distorta alla prospettiva del pubblico. Questo, a sua volta, forma un’alleanza con lo spettatore che, da dietro lo schermo, sa che ciò che sta vedendo, sentendo e sperimentando è vero per il protagonista, ma potrebbe non essere necessariamente reale all’interno della verosimiglianza del film stesso. Questo approccio creativo ha dato vita ad alcuni dei migliori colpi di scena della storia del film, mentre altri, a distanza di anni, continuano a lasciare che lo spettatore si interroghi sulla loro natura: abbiamo raccolto per voi 10 film che vi faranno dubitare della realtà, pietre miliari del genere “mind-blowing“, che metteranno in crisi la percezione di ciò che state vedendo.
Perfect Blue (1997)
Perfect Blue utilizza l’animazione per dare vita a un’atmosfera surreale fatta di bizzarri colpi di scena che lasceranno lo spettatore a chiedersi cosa stia accadendo esattamente sulla scena. La trama del film segue l’ex idol Mima Kirigoe (Ruby Marlowe) che inizia a perdere il contatto con la realtà dopo essere stata perseguitata da un fan impazzito. Perfect Blue si concentra sui temi dell’identità in relazione alla fama e alla celebrità e presenta un narratore inaffidabile in Mima che crea un mondo di confusione totale per lo spettatore.
Il cigno nero (2010)
Il cigno nero è un film horror psicologico che si basa sulla premessa di una ballerina talentuosa ma psicologicamente instabile, che ha dedicato la sua vita a perfezionare il suo mestiere. L’ossessione di Nina (Natalie Portman) per la danza la spinge a un punto di rottura che inizia a influenzare la sua salute mentale in generale: la sua percezione della realtà subisce grandi cambiamenti, il che si ripercuote ovviamente sulla sua carriera. Mentre Nina cerca di abbracciare gli elementi oscuri della sua natura per ottenere un ruolo da protagonista nel balletto, perde anche il senso di sé.
The Lighthouse (2019)
The Lighthouse è un altro forte esempio di horror psicologico del regista Robert Eggers. Due guardiani del faro si occupano di un faro remoto cercando di mantenere il controllo sulla realtà, finché i loro sospetti sulle motivazioni dell’altro non raggiungono un punto di rottura. Alla fine del film, è impossibile sapere con certezza se le allusioni all’inganno e alla manipolazione siano effettivamente basate sulla realtà o siano il prodotto di una mente isolata e deprivata che collega punti invisibili.
American Psycho (2000)
American Psycho è un’eccezionale satira con al centro l’idea che importanti dirigenti finanziari la fanno sempre franca con crimini, in particolare l’omicidio (letteralmente). Tuttavia, non è ben chiaro se Patrick Bateman (Christian Bale) abbia davvero ucciso qualcuno o se tutto faccia parte delle sue fantasie violente. Il film mostra chiaramente diversi casi di comportamento sociopatico di Bateman, ma non lascia allo spettatore una risposta definitiva sul fatto che abbia effettivamente ucciso qualcuno, in particolare Paul Allen (Jared Leto).
Beau ha paura (2023)
Beau ha paura il terzo lavoro da regista di Ari Aster, autore di Midsommar e Hereditary, è in assoluto il suo film più birrazzo. La sua trama conduce Beau (Joaquin Phoenix) in un incubo alimentato dall’ansia che è così incredibile da apparire surreale. Arriva addirittura a un colpo di scena nel terzo atto che fa sembrare i due atti precedenti completamente pragmatici, approdando a sviluppi narrativi che stravolgono l’intero film. È un’esperienza cinematografica sconcertante e che lascia volutamente perplessi.
Donnie Darko (2001)
Donnie Darko, cult movie fantascientifico e horror psicologico, si basa sulla premessa dell’amico immaginario di Donnie (Jake Gyllenhaal), Frank. Frank indossa un inquietante costume da coniglietto e istruisce Donnie a fare cose strane dopo avergli rivelato il segreto che il mondo sarebbe finito in meno di un mese. Sebbene nel corso del film ci venga fatto credere che Frank sia un’allucinazione della mente instabile di Donnie, alcuni sviluppi specifici della trama lasciano intendere che Frank e il suo messaggio apocalittico potrebbero in realtà essere basati su una prevedibile verità, se non su un’apparente realtà.
Vita di Pi (2012)
Vita di Pi di Ang Lee è una magica rappresentazione visiva di una terribile storia di sopravvivenza che combina elementi di surrealismo con il fondamentale istinto umano di autoconservazione. Pi Patel (Suraj Sharma) sopravvive a un disastro in mare e rimane intrappolato su una scialuppa di salvataggio con diversi animali dello zoo, tra cui una tigre del Bengala di nome Richard Parker. Il film sospende la realtà attraverso la mancanza di sostentamento di Pi, ispirando diverse sequenze evocative che lasciano lo spettatore a chiedersi quanto della storia di Pi sia vero e quanto possa aver sognato nel suo stato di vulnerabilità.
Strade perdute (1997)
Strade Perdute è una delle opere più importanti di David Lynch, in cui la storia stessa e i personaggi si fanno veicolo di importanti riflessioni su temi filosofici. Lynch permette infatti che nel film si verifichino alcuni fatti inspiegabili per tracciare un discorso sui temi della colpa, della negazione e del sospetto. Il racconto di Strade Perdute prospera all’interno della sua stessa natura surreale, chiedendo al pubblico di accettare il suo strambo world-building e promettendo un’esperienza cinematografica profondamente toccante e infine catartica.
Allucinazione perversa (1990)
Allucinazione perversa racconta la storia straziante di un veterano della guerra del Vietnam tormentato, Jacob (Tim Robbins), che piange la morte di suo figlio. Essenzialmente un uomo distrutto, Jacob lotta per afferrare la realtà all’interno dei suoi ricordi frammentati e danneggiati, segnati da traumi e dolori immensi. Cerca di tenere insieme la sua vita, ma viene sopraffatto da un’ondata di allucinazioni, flashback e strane cospirazioni che lasciano lui, e lo spettatore, effettivamente senza conoscenza della realtà in questo film sconvolgente.
Inception (2010)
Inception è forse il film moderno “più cervellotico”, che mette in crisi la comprensione della realtà da parte dello spettatore. Sebbene l’epopea di Christopher Nolan faccia un lavoro accurato nello spiegare la propria logica attraverso diverse scene espositive, le complesse regole del mondo all’interno di Inception vengono stabilite solo per essere poi infrante e completamente dimenticate. Molteplici teorie dei fan sono emerse per scoprire il vero significato di Inception come uno dei film più sconvolgenti mai realizzati, ma il vero mistero del film risiede nel suo finale ambiguo e divisivo.