Con Spider-Man: No Way Home si chiude il primo capitolo della storia di Peter Parker nell’Universo Cinematografico Marvel. Finalmente Spidey ha imparato che essere un supereroe non significa solo avere un grosso potere, ma comporta anche una grande carico di responsabilità. È Tony Stark ad insegnare all’inesperto Peter come muovere i primi passi nell’MCU. Iron Man è una figura paterna per il giovane Tom Holland, in grado di fornire lezioni di vita essenziali.
Anche dopo la scomparsa di Stark, Parker continua a trarre frutti dalle nozioni di saggezza apprese. Vediamo le otto lezioni più importanti impartite dal mentore di Spider-Man al suo pupillo.
Il lavoro di squadra: Spider-Man, Iron Man e Doctor Strange
Anche i supereroi devono imparare a condividere la scena. Il lavoro di squadra a volte è necessario. Tony apre gli occhi a Spider-Man in Civil War, film in cui Spidey la rischia grossa esponendosi da solo contro Captain America. Fortunatamente, Peter ha Tony al suo fianco durante il conflitto contro Thanos.
L’esperienza serve da lezione per quando Spider-Man deve guidare le sue varianti contro i criminali del multiverso in No Way Home. Nel film Peter è parte di un team. Ora sembra essere rimasto solo ma molto probabilmente tornerà a far parte di una squadra.
L’importanza della tuta per un supereroe
In origine, il costume da supereroe di Peter è terribile: sgualcito e poco prestante, sembra un pigiama. Fortunatamente, Tony è corre in aiuto e crea delle tute incredibili per Spider-Man. Iron Man permette inoltre a Peter di attingere alla sua tecnologia e di plasmarla in base alle proprie esigenze. In questo modo, il giovane apprende l’importanza che una tuta può avere: non a caso, la recente Iron Spider è un ulteriore miglioramento rispetto all’originale.
L’educazione è essenziale
Se Peter è così preoccupato per l’università in No Way Home lo si deve a Tony. Stark inizialmente vuole usare la sua influenza al MIT per far entrare Peter molto prima che finisca il liceo. A quel tempo però, Peter non presta attenzione al consiglio di Tony, impara ad apprezzarlo solo in seguito.
Con il tempo Spidey matura e comprende che, oltre a renderlo un adulto responsabile, continuare gli studi può dargli modo di apprezzare la vita da persona normale.
L’importanza delle battaglie piccole per Spider-Man
Certo, stiamo parlando di un supereroe, ma Spider-Man può essere definito un supereroe di quartiere. Tony ne è convinto: consiglia a Peter di continuare ad essere un eroe di piccola taglia, sostenendo ogni persona aiutata, anche se poco importante, conti.
Dal canto suo, Peter ha grandi aspettative dopo il conflitto contro la fazione di Capitan America e prova ad intraprendere altre missioni pericolose. Dopo l’incontro con l’Avvoltoio però, Spider-Man torna in sè e si convince a mantenere un basso profilo
Assumersi le proprie responsabilità
Se da un lato dobbiamo compatire Spidey per tutte le disgrazie che gli sono successe, tra cui la perdita di Zia May, dall’altro dobbiamo attribuire all’eroe anche qualche colpa. Ad esempio, dopo aver quasi causato un enorme disastro ad una nave, Peter non si vuole assumere pienamente le proprie responsabilità. Ancora una volta è Tony a rimproverarlo.
Stark spiega a Peter che deve accettare i propri errori, non incolpare gli altri. Sbagliando, s’impara: fortunatamente, Peter ha più che compreso le parole di Tony. È per questo motivo che in No Way Home sceglie di farsi dimenticare da tutti. È un modo per assumersi la responsabilità d’aver causato il disastro multiversale.
Essere sé stessi è sempre meglio
Pieno di stima nei confronti di Tony, Peter pone il suo mentore su un piedistallo e, da pupillo, fa di tutto per diventare come lui. Iron Man non supporta l’idea di Spidey, e lo invita a diventare la migliore versione di sé stesso.
Giovane e ambizioso, Spider-Man tende inizialmente a idolatrare gli altri supereroi, trascurando sé stesso e le proprie capacità. Tony insegna invece a Peter l’importanza di seguire la propria strada: lasciandogli gli occhiali E.D.I.T.H., permette a Peter di vedersi dall’esterno, come eroe a sé stante.
L’eroismo è nell’anima della persona
Il costume è importante, sì, ma essere un supereroe è qualcosa di interiore. Tony ha imparato questa lezione quando ha rimosso il reattore ad arco dal petto, per dimostrare di essere Iron Man con o senza la tuta.
Peter segue il percorso del suo mentore
alla fine di No Way Home, quando lascia andare
tutti i costumi che possiede e ne crea uno semplice da solo.
Con questo gesto, Spider-Man fa capire di aver
appreso la lezione di Tony: sono il cuore e lo spirito a
racchiudere l’essenza eroica.
Spider-Man deve sapersi sacrificare
Ci sono motivi per cui vale la pena sacrificare la propria vita. Peter non è mai stato un codardo, ma è solo vedendo Tony dare la vita per l’universo che apprende cosa voglia dire offrirsi in sacrificio.
La conclusione di No Way Home mostra Peter fare un enorme rinuncia: annulla la sua intera identità in modo che i suoi amici possano vivere liberamente le loro esistenze. Perde amore e amicizia, ma, seguendo l’esempio di Tony, dimostra che ci sono cose più importanti della propria felicità.