La serie The Last of Us (qui la recensione) arriva sugli schermi di tutto il mondo in un momento in cui l’umanità sembra essersi rassegnata all’idea di dover convivere con il Covid-19. Disponibile dal 15 gennaio su Sky Atlantic in versione originale (gli episodi doppiati hanno iniziato ad essere mandati in onda dal 23 gennaio), la serie ideata da Craig Mazin (Chernobyl) e Neil Druckman (quest’ultimo anche autore dell’amato videogioco su cui la serie si basa) è come noto ambientata in un mondo post-apocalittico, dove l’umanità è stata divorata nella sua quasi totalità da una pandemia irrefrenabile.
Sembra dunque uno scenario simile a quanto effettivamente vissuto negli ultimi tre anni, ma ci sono alcuni dettagli che differenziano questa storia da ogni altra storia simile. Quella raccontata in The Last of Us, infatti, non è la classica “storia di zombie”, né la storia di una pandemia scatenata da un virus invisibile all’occhio umano. Come spiegato nell’incipit del primo episodio, da temere molto più che i virus sembrano essere i funghi. Questi, noti parassiti, hanno lo scopo di espandersi e proliferare quanto più possibile, infestando e nutrendosi di insetti come formiche o ragni per potersi assicurare la sopravvivenza.
Si tratta però di organismi incapaci di sopportare temperature troppo alte e pertanto attualmente impossibilitati ad infestare l’essere umano, specialmente non nel modo mostrato all’interno della serie. Il surriscaldamento globale, però, potrebbe spingere tali funghi ad evolversi e cercare riparo nel corpo umano, di fatto prendendone possesso. Ed è proprio da qui che nasce lo spunto per la pandemia raccontata nella serie, su ipotesi dunque attualmente non concrete ma tutt’altro che estranee alla realtà.
The Last of Us: la vera scienza dietro la serie TV
Quello che viene descritto nella serie, origine di tutti i mali con cui i protagonisti Joel (Pedro Pascal) ed Ellie (Bella Ramsey) devono confrontarsi, è il fungo Cordyceps. Un genere di funghi della famiglia Cordycipitaceae. Sul modo in cui questo ha proliferato e seminato morte in tutto il mondo si è accennato maggiormente nel corso del terzo episodio, e a seguito di ciò le ricerche Web sul Cordyceps sono aumentate esponenzialmente. Con grande orrore di quanti non ne erano a conoscenza, tale tipologia di fungo esiste e prospera già nella nostra natura. Mazin, autore della serie, ha infatti dichiarato che: “Il fungo esiste, e tutto quello che diciamo nel prologo è vero, sono organismi che si comportano esattamente come descritto in quella scena”.
Lo stesso Mazin ritiene però improbabile che il Cordyceps, o un qualunque altro fungo parassita possa evolversi nel modo in cui si racconta nella serie. Eppure, c’è chi ritiene vero il contrario. Norman Van Rhijn, un micologo che ricerca le infezioni fungine presso l’Università di Manchester, ha infatti dichiarato che “una pandemia fungina è decisamente possibile“. È bene chiarire che nessuna specie di fungo attualmente nota alla scienza rappresenta una minaccia pandemica immediata per gli esseri umani, soprattutto non nel modo in cui viene narrato nella serie. Tuttavia, le infezioni fungine sono in aumento in tutto il mondo e i ricercatori temono che sempre più persone siano a rischio.
Ad oggi, un fungo come il Cordyceps ha un modus operandi per definito: dopo aver infettato una formica attraverso le spore, il fungo infesta il suo sistema nervoso e ne prende il controllo, spingendo l’insetto, tramite il rilascio di sostanze psicotrope, a raggiungere luoghi più elevati. Il micelio e le ife si ramificano nel corpo della vittima fino a quando non viene uccisa e completamente invasa dal fungo, che inizia a spuntare con i suoi corpi fruttiferi all’esterno del corpo mummificato. La posizione elevata permette poi alle spore del fungo di disperdersi più efficacemente e infettare altri artropodi nell’ambiente sottostante.
I funghi come il Cordyceps possono realmente conquistare l’essere umano?
Motivi per cui ciò non è oggi possibile che succeda in un essere umano è la già citata temperatura corporea elevata, ma anche la presenza nell’uomo di un sistema nervoso e immunitario molto più difficili da attaccare e conquistare. Eppure, esistono già dei funghi in grado di alterare le prestazioni del cervello umano e di modificare il comportamento umano. L’esempio più ovvio è la psilocibina, il composto allucinogeno dei funghi magici. Il fungo ergot ha invece anche la reputazione di alterare la mente umana, ed è bene notare che da quest’ultimo deriva la sostanza psicoattiva LSD. Infine, un esempio più popolare è quello della birra.
“Ogni volta che bevi una birra, il tuo comportamento è influenzato dal sottoprodotto di un fungo, che è l’etanolo“, ha affermato David Hughes, che ha studiato il Cordyceps ed è stato consulente proprio per il videogioco The Last of Us. Ad ogni modo, il sistema immunitario umano riesce ad oggi a tenera a bada tali presenze fungine, evitando dunque che queste possano rappresentare una preoccupazione. Le malattie fungine possono sì passare dagli animali all’uomo, ma l’idea che un fungo come il Cordyceps possa mutare abbastanza da avere un evoluzione tale e mantenere comunque la sua capacità di manipolare efficacemente il comportamento, è inverosimile, ma non impossibile.
Negli ultimi anni, infatti, l’OMS ha individuato alcuni funghi potenzialmente letali, come il Candida auris, in grado di provocare una candidiosi mortale e che ad oggi ha ucciso tra il 29% e il 53% di quanti l’hanno contratta. Ciò che dovrebbe più preoccupare, nel caso tale evoluzione si verificasse realmente, è la completa assenza di vaccini. Proprio come viene affermato nella serie, è infatti vero che non esistono medicinali o cure contro tali tipologie di funghi. Ci sono solo poche classi di farmaci potenzialmente validi per curarli ma non sono sempre cure affidabili. Infatti, poiché i funghi sono particolarmente simili agli umani a livello cellulare, molti dei farmaci che li combattono sono tossici anche per il corpo umano.
Il cambiamento climatico può contribuire all’evoluzione dei funghi
Se la serie HBO prevede che gli zombi mordano le loro vittime per diffondere la malattia, cosa non corrispondente alla realtà, dove le infezioni fungine si diffondono in gran parte attraverso il tatto o le superfici, rendendo dunque difficile il rischio di un contagio irrefrenabile, è però vero che il surriscaldamento globale può favorire la diffusione di nuove tipologie di funghi. Misteriosamente, i focolai di Candida auris sono emersi indipendentemente in tre diversi continenti contemporaneamente nel corso del decennio da poco conclusosi. Tra questi focolai, non c’era alcun chiaro collegamento o caso di contatto.
Alcuni scienziati ritengono che il filo conduttore sia dunque da ritrovare nel cambiamento climatico. Con l’aumento delle temperature globali, i funghi devono adattarsi proprio come tutto il resto. Man mano che più funghi si adattano a temperature più elevate, alcuni di loro potrebbero essere in grado di sopravvivere e proliferare alle temperature del corpo umano, anche quando i corpi umani cercano di ucciderli con la febbre. Si ritorna così a quanto dichiarato nell’incipit del primo episodio di The Last of Us, dove si pongono proprio riflessioni di questo tipo. Pur prendendosi alcune licenze, come le mutazioni che gli umani infestati subiscono, la serie non si discosta poi molto dalla realtà dei fatti, lanciando dunque anche un monito a riguardo.