In occasione dell’uscita di The Bear 3, il 14 agosto su Disney+, abbiamo incontrato i protagonisti della serie di successo che hanno provato a raccontare cosa accadrà ai loro personaggi nel terzo ciclo dello show acclamato da critica e pubblico.
Tredici riconoscimenti per due stagioni, tra Emmy, Golden Globes e SAG, The Bear è sicuramente una delle serie del momento, un fenomeno che coinvolge lo spettatore, contamina la narrazione classica con derive ricercate, viene ostinatamente definita una commedia eppure riesce come pochi prodotti ad avere un animo profondo e doloroso, spesso addirittura pernicioso, eppure (soprattutto nella seconda stagione) riesce anche a trovare la luce nel cuore della tempesta.
Ma da dove comincia The Bear 3?
A rispondere alla domanda è Ebon Moss-Bachrach, splendido interprete del Cugino Richie: “La terza stagione riprende non molto dopo la fine della seconda. E credo che Richie sia stato esposto a un modo di essere forse più evoluto, e credo che adesso veda una sé. Ma una cosa è vedere il percorso e un’altra è percorrerlo. Quindi, penso che, come ogni tipo di crescita personale, il suo cammino sia altalenante, avanti e indietro, e non c’è un percorso chiaro e unidirezionale.”
C’è una trama romantica tra Sydney e Carmy?
Uno degli equilibri fondamentali della serie è quello tra i personaggi di Sydney e Carmy, interpretati magistralmente da Ayo Edebiri e Jeremy Allen White. Nella seconda stagione, con l’introduzione di un interesse amoroso per Carmy, erano cominciate a circolare voci che volevano Syd in qualche modo coinvolta. Ma la risposta di Edebiri è netta: “No.” “Non si è mai parlato di implicazioni romantiche” ha confermato Allen White.
Matty Matheson, tuttofare
Personaggio bizzarro nella vita e sul set, Matty Matheson, che interpreta il tuttofare Neil, uno dei tanti fratelli Fak (e questa stagione ne aggiunge altri!), è anche produttore della serie e consulente culinario, coinvolto in prima persona nella messa a punto dei menù che di volta in volta vengono realizzati nel ristorante protagonista. The Bear 3 vede sfilare tra banconi, fornelli e tavoli moltissimi nuovi piatti e Matheson è colui che ha contribuito in maniera preponderante a mettere in piedi una tale varietà e ricchezza di piatti. Ma non lo ha fatto da solo!
“Courtney Storer è una produttrice e si occupa di gran parte dello sviluppo del menu – ha spiegato Matty Matheson in conferenza stampa – Lavoro con lei e il suo team e concepisco le cose che potrebbero aver ideato Carmy e Syd e come realizzare quei tipi di piatti e creare quei tipi di menu e chi sono e come si presenterebbero attraverso una lente culinaria. Avevamo degli chef davvero bravi, e Courtney è incredibile nell’eseguire e creare quel cibo e dargli vita. E c’erano alcuni piatti che erano più difficili di altri. Molti dei dessert che Lionel e Marcus stavano creando e raccontando erano difficili. Nella pasticceria c’è un sacco di scienza, un sacco di cose che ci vanno dentro. Ma nel complesso, penso che si tratti solo di provare a creare cibo bello e ponderato e di spingersi oltre i limiti.”
The Bear 3: le “cose non negoziabili”
Nel suo tentativo di ottenere la famigerata stella per il suo ristorante, Carmy stila una lista di “cose non negoziabili” che riguardano la cucina, la gestione del menù, della sala, il comportamento e il servizio. Ma quali erano le “cose non negoziabili” sul set di The Bear 3?
Ayo Edebiri comincia: “… siate gentili l’uno con l’altro e imparate le vostre battute.” “Presentati… Puntuale!” le fa eco Jeremy Allen White. “Sì, la puntualità è una cosa importante” sottolinea a mezza voce Abby Elliott, interprete di Natalie, come a voler fare un inside joke con i suoi compagni di set e continuando il gioco quando aggiunge: “Prendere la vitamina C” “E restare idratato” conclude Ayo Edebiri.
L’elaborazione del lutto e il dolore in The Bear 3
Come accaduto anche nelle stagioni precedenti, i protagonisti della serie elaborano tutti un lutto (o provano a farlo), sentimento che si esplicita nella figura di Mickey (Jon Bernthal) ma non si esaurisce in essa, ovviamente. Il dolore sembra essere una specie di fiume che attraversa l’intero tessuto connettivo dello show. Ma allo stesso tempo sembra che nessuno sia davvero in grado di affrontarlo.
“Penso che Natalie stia elaborando il suo dolore ora che sta per diventare madre – spiega Abby Elliott – È incinta e quindi, sta lottando con il fatto che suo fratello ha avuto questa orribile fine e il suo rapporto con sua madre e suo fratello non è sereno. Quindi, ho la sensazione che, sì, stia affrontando il dolore in quel modo.”
Anche Ayo Edebiri concorda, nonostante la sua Sydney sia quella che apparentemente costeggia questo sentimento in maniera tangente: “Sì, ho la sensazione che molti personaggi diversi abbiano un dolore che li ha toccati in modi diversi e sia diverso il modo in cui lo stanno affrontando (…) Questo è uno dei fili conduttori della serie, quindi penso che sia il caso che venga affrontato da personaggi diversi in modi diversi in questa stagione.”
Per Ebon Moss-Bachrach il dolore e il lutto sono dei punti di forza, nella serie: “Penso che uno dei motivi per cui sia collegato a così tante persone è che il dolore sia il fiume che scorre attraverso tutti noi. Ed è l’unica specie di… forse una delle poche cose comuni che tutti condividiamo nell’esperienza umana. E così, scorre, e ognuno lo affronta a modo suo. O non lo affronta.”
Richie e Carmy: odi et amo
Un altro punto di forza della serie è senza dubbio il rapporto tra Carmy e Richie: sempre stato filtrato dalla presenza ingombrante e confortante di Mickey, il rapporto trai due non si stabilizza mai, e alla fine della seconda stagione è deflagrato nel drammatico e concitato finale. Come si comporteranno in The Bear 3?
Mentre Ebon Moss-Bachrach ci scherza su, per non rivelare niente di quello che succederà, Jeremy Allen White dimostra di conoscere molto bene il suo personaggio: “Sì, Carmy sta continuando a fare ciò che sa fare meglio, penso, ovvero evitare incredibilmente tutti i problemi che ha in quel momento”. Dopotutto è reduce da un finale di stagione che lo ha visto coinvolto in un incidente peculiare: rimasto chiuso dentro la cella frigorifero durante il servizio, ha rovesciato su chiunque la sua frustrazione.
Carmy non accenna a voler fare i conti con quell’incidente, secondo White: “Esco dal frigorifero e va bene così. Penso che Carmy faccia quello che fa sempre, ovvero si seppellisce di nuovo nel suo lavoro e cerca di sfidare se stesso e nel farlo, sfida tutti quelli che lo circondano e penso che diventi anche piuttosto impegnativo stargli accanto. Un sacco di sfide.”
Ayo Edebiri regista per The Bear 3
L’episodio numero 6 di The Bear 3 segna l’esordio alla regia di Ayo Edebiri e non a caso si concentra completamente sul personaggio di Liza Colón-Zayas, Tina. Dopo una seconda stagione passata a mettersi alla prova per tentare di fare il salto di qualità e stare al passo con l’evoluzione del ristorante in cui lavorava, la chef ripercorre la strada del passato che l’ha condotta fino a The Beef e a Mickey, qualche anno prima.
“Dirigere è stato uno spasso. Mi è piaciuto molto – ha dichiarato Ayo Edebiri – È un sogno lavorare con la nostra troupe come attrice. E quindi, immagino che per estensione, quella della regia sia una sensazione amplificata. Ero così impressionata e così commossa ogni giorno. E poi, ho potuto dirigere alcuni dei miei attori preferiti al mondo, e mi è sembrato un po’ una masterclass ma anche un dono. Tipo, ero nelle migliori circostanze con veri maestri del loro mestiere accanto a me, e mi sentivo così fortunata. Pensavo che fosse il miglior lavoro del mondo? O almeno a pari merito al primo posto, con quello della recitazione. Sì, quindi è stato davvero meraviglioso.”
E sul lavoro a stretto contatto con Liza Colón-Zayas, Edebiri ha dichiarato: “Avevo in mente un episodio da dirigere… Siamo abbastanza fortunati da aver letto tutti gli episodi in anticipo, e ne avevamo parlato per un po’. E so che ne avevano una in mente (da farmi girare), e penso che i produttori, come Joanna, ne avessero parlato un po’, su come sarebbero stati distribuiti gli episodi. Perché non ero l’unica regista ospite questa stagione. Anche il nostro AD, Duccio Fabbri, ha diretto un episodio. E quindi, penso che avessero in mente chi avrebbe diretto cosa. Ma poi abbiamo avuto una conversazione, e lui ha detto, “A quali sceneggiature stai rispondendo?” E io ho detto, “Ti darei letteralmente il mio primogenito, che non esiste ancora, se potessi fare l’episodio di Liza, perché mi piacerebbe lavorare con Liza in quel modo.”
Il segreto di The Bear: la gentilezza
È chiaro però che uno show di così grande successo ha un segreto. Qual è la parte migliore del lavorare a una serie così amata e premiata? Qual è la parte migliore, personalmente e professionalmente, com’è far parte di qualcosa che è diventato un successo così gigantesco?
“Queste persone.” Liza Colón-Zayas risponde con grande spontaneità: “Voglio dire, il miglior cast, i migliori autori e creatori, la troupe, sapete, c’è così tanta gentilezza. Amo questo aspetto. Amo quello che abbiamo creato. È molto speciale.”
Il protagonista Jeremy Allen White è d’accordo: “È vero. È dura andarsene… abbiamo concluso un paio di settimane fa e amiamo molto le nostre vite, ma è davvero speciale stare tutti insieme per tutto il tempo che possiamo.”
The Bear 3 arriva su Disney+ il 14 agosto con tutti gli episodi disponibili.