Cape Fear: la nuova serie prodotta da Martin Scorsese e Steven Spielberg “non sarà un reboot”

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Martin Scorsese e Steven Spielberg tornano a collaborare come produttori per una nuova serie ispirata a Cape Fear, ma secondo Patrick Wilson il progetto non è un reboot. I due cineasti avevano già lavorato insieme al film del 1991 tratto dal romanzo The Executioners di John D. MacDonald, in cui l’avvocato Sam Bowden veniva perseguitato dal criminale Max Cady, deciso a vendicarsi dopo aver scontato una condanna di 14 anni.

La nuova serie, sviluppata per Apple TV, vede Wilson nel ruolo dell’avvocato Tom Bowden, affiancato dal premio Oscar Javier Bardem nel ruolo di Cady. Lo show è guidato da Nick Antosca, autore acclamato per serie come Channel Zero, The Act, Candy e A Friend of the Family, e punta a rileggere la storia attraverso una lente contemporanea e più stratificata, sfruttando la struttura di un racconto lungo dieci episodi.

In una recente intervista a ScreenRant, Wilson ha spiegato che ciò che lo ha convinto ad accettare il ruolo è stata proprio l’opportunità di lavorare con Scorsese e Spielberg, che considera tra i nomi fondamentali della sua “lista dei registi dei sogni”. L’attore ha raccontato un aneddoto legato a un’audizione con Spielberg e ha sottolineato quanto desideri da tempo collaborare con entrambi anche come attore sotto la loro direzione.

Parlando della serie, Wilson ha raccontato di essersi “divertito moltissimo” sul set insieme a Amy Adams e Javier Bardem, pur riconoscendo che la parola “divertimento” sia impropria, dato che i contenuti sono particolarmente intensi. Ha poi chiarito il punto fondamentale: Cape Fear versione Apple TV non è un semplice rifacimento delle versioni precedenti, ma “un’evoluzione” che attinge sia dal film del 1991, sia da quello del 1962, sia dal materiale originale di MacDonald. Secondo l’attore, lo show “aggiunge personaggi”, “cambia alcune cose” e si configura come “un animale completamente diverso”, pur mantenendo “i cardini fondamentali” della storia.

Wilson aveva già accennato in passato al fatto che la serie non sarà una copia carbone delle versioni cinematografiche: l’adattamento nasce per espandere l’universo narrativo, esigenza inevitabile per un progetto da dieci episodi rispetto ai film che duravano poco più di due ore.

Non è la prima volta che Cape Fear si presta a reinterpretazioni creative: la versione del 1962 era relativamente fedele al romanzo, con l’eccezione del destino di Cady, mentre quella di Scorsese era molto più brutale e dava all’antagonista un epilogo diverso. La serie Apple TV continua questa tradizione di variazioni, introducendo già un importante cambiamento: sia Tom Bowden che Anna (Amy Adams) saranno avvocati, a differenza delle versioni cinematografiche in cui la moglie di Bowden non aveva una professione definita. Questo renderà il personaggio di Adams più centrale e offrirà nuove dinamiche narrative all’interno della coppia.

Il fatto che Tom, nel romanzo, ricorra a scorciatoie per assicurarsi la condanna di Cady apre la porta a possibili tensioni con Anna, che potrebbe contestare i suoi metodi. La serie potrebbe così esplorare non solo il conflitto morale tra la legge e la giustizia personale, ma anche il modo in cui Max Cady potrebbe manipolare queste crepe nella famiglia Bowden.

Con un cast di primo livello, due leggende del cinema alla produzione e un autore come Nick Antosca alla guida creativa, la nuova Cape Fear si prepara a essere un adattamento ambizioso, più ricco e più complesso dei precedenti, capace di rinnovare una storia che ha attraversato più di sessant’anni di cinema.

Redazione
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