Shōgun: recensione dei primi due episodi della serie Disney+

Disponibili in piattaforma a partire dal 27 febbraio, con un episodio nuovo ogni settimana.

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La cultura tradizionale giapponese ha sempre instillato una certa curiosità nel pubblico europeo. Shōgun, già dai suoi primi due episodi dimostra l’intento di voler rappresentare, nella maniera più fedele possibile, il Giappone del 600. La serie, formata al momento da una stagione da dieci episodi, è una trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di James Clavell, il quale a sua volta è ispirato a fatti realmente accaduti.

 
 

La distribuzione, sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo, è stata programmata con l’uscita di un episodio ogni settimana, con l’arrivo del finale di stagione previsto il 23 aprile. Nel cast ritroviamo figure già note nel panorama cinematografico nazionale e internazionale. L’attore e cantautore americano Cosmo Jarvis qui interpreta John Blackthorne, un navigatore inglese che riesce a trovare la rotta nascosta per il Giappone, mentre Hiroyuki Sanada (Bullet Train, John Wick 4) qui è nel ruolo del nobile Yoshii Toranaga.

Shōgun: l’arrivo nel nuovo mondo

La narrazione si apre su un vascello, nel 1600. La nave olandese, ormai persa nel lungo viaggio verso il nuovo mondo conquistato dai portoghesi cattolici, è ormai abbandonata a sé stessa. Lo stesso capitano, sentendosi sconfitto si suicida; i pochi marinai rimasti sono allo stremo delle forze. Finalmente, trasportato dalla corrente, il vascello giunge in Giappone: ciò che trovano qui è, però, molto diverso da ciò che i “civilizzati” europei si aspettavano.

La società giapponese non sembra certo essere barbara e selvaggia, bensì è caratterizzata da una forte organizzazione. Qui l’onore e l’osservanza della giusta forma sembrano avere un’importanza di gran lunga maggiore rispetto ai paesi europei. Tra tutti i momenti in cui i marinai inglesi e olandesi potevano giungere nel nuovo mondo questo sembra essere il peggiore: alla presenza ostile dei portoghesi, determinati a mantenere il proprio controllo sui ricchi territori, si aggiungono le viscerali lotte politiche interne. Alla morte dell’imperatore, in mancanza di un erede abbastanza grande da governare, un consiglio di reggenti è stato istituito. Ogni membro finisce inevitabilmente a pensare solamente ai propri interessi, portando discordia e instabilità: il primo membro ad essere isolato è Toranaga.

Le vicende di John Blackthorne e di Toranaga finiranno per intrecciarsi, portando nuovi risvolti nei giochi di potere giapponesi.

Shōgun recensone episodio 1

Ognuno è barbaro per l’altro

Un elemento che può far riflettere in Shōgun è il modo in cui si percepiscono a vicenda i nuovi arrivati europei e i giapponesi. Si tratta di due popoli differenti, con tradizioni e usanze molto diverse tra loro.

Appena approdato in Giappone, John Blackthorne è convinto di avere a che fare con dei selvaggi incivili ed ignoranti, tanto da cercare di imporsi pur trovandosi in minoranza. L’arroganza tipica dei colonizzatori europei sembra emergere violentemente, finché lo stesso inglese realizzerà la grande importanza per i valori e la fermezza di questo popolo. Un momento epocale si riscontra sicuramente nella scena in cui Kashigi Yabushige, buttatosi da una scogliera per salvare un navigatore spagnolo, sta per annegare in mare e, non vedendo via di scampo alla morte, estrae la spada per uccidersi.

Dall’altro lato, gli stessi giapponesi guardano Blackthorne con un certo disprezzo, misto a curiosità. Ciò porta lo spettatore a riflettere su come l’essere umano percepisca in prima battuta il diverso come sempre peggiore. Nel corso del secondo episodio si vedrà invece come il navigatore inglese inizi a comprendere la cultura giapponese, e come anche gli stessi giapponesi inizino ad ascoltare ciò che John ha da dire e a trattarlo degnamente.

Shōgun recensone episodio 1

La rappresentazione della cultura giapponese

In Shōgun è chiara fin da questi primi due episodi la grande attenzione per i dettagli, garantendo una rappresentazione il più fedele possibile del Giappone del 600. Ciò si nota sia nei costumi tradizionali, nelle armature, ma anche nelle scenografie. L’ambiente creato sembra così essere estremamente coinvolgente per lo spettatore.

A questo si aggiunge anche la cura con cui viene presentata la cultura stessa giapponese: l’importanza del rispetto e della devozione ai propri superiori. Un esempio di ciò si ritrova nel primo episodio di Shōgun: un giovane al servizio di Toranaga interviene in sua difesa al cospetto del consiglio dei reggenti per difenderlo e nell’offendere il reggente Ishido deve sacrificare il proprio figlio, per porre fine alla propria discendenza.

I primi due episodi di Shōgun hanno gettato le basi per una narrazione molto interessante, e lo stesso finale del secondo lascia così tanto in sospeso da instillare il forte desiderio di proseguire nella visione, ma per farlo non resta che aspettare con ansia il 5 marzo per il terzo episodio!

Sommario

Shogun sembra dimostrarsi fin da questi primi due episodi una serie interessante, curata nei particolari.
Ilaria Denaro
Ilaria Denaro
Laureata in Scienze politiche e delle relazioni internazionali all'Università degli studi di Messina e studentessa di relazioni internazionali alla Sapienza, ha iniziato la propria attività da redattrice nella testata multiforme dell'Università di Messina, per poi entrare a far parte della redazione di Cinefilos nel 2022.

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