Dopo il successo travolgente di WandaVision, arriva su Disney+, con un episodio a settimana per sei settimane, The Falcon and the Winter Soldier, la nuova serie targata Marvel che continua il percorso degli spettatori e dei fan all’interno della Fase 4 del MCU, ancora molto misteriosa e tutta da scoprire. Ideata da Malcolm Spellman, la serie è scritta e diretta da Kari Skogland, vede protagonisti Sebastian Stan e Anthony Mackie ai quali si affiancano Daniel Bruhl e Emily Vancamp.
The Falcon and the Winter Soldier racconta degli eventi che hanno coinvolto Bucky Barnes e Sam Wilson a pochi mesi dalla sconfitta di Thanos, vista in Avengers: Endgame. Siamo, di nuovo, nel Marvel Cinematic Universe, i due eroi sono alle prese con tentativi vani e futili di ritrovare un loro posto nel mondo. Da una parte Sam, che dopo essere sparito per 5 anni a seguito dello SNAP, torna a lavorare con il Governo degli Stati Uniti per l’Air Force, ma sente forte la mancanza di Steve. Il suo rapporto con l’eredità che gli ha lasciato l’amico e compagno d’armi, rappresentata dallo scudo di vibranio, Sam vede tutto il vuoti che Rogers ha lasciato, per lui Captain America non è una figura mitica, un simbolo, ma è la persona che portava quello scudo, Steve Rogers, e per questo è insostituibile. Dal canto suo, James Bucky Barnes deve fare i conti con un passato ancora più oscuro e un presento vuoto. Se Sam ha una sorella e dei nipoti da cui tornare, alla veneranda età di 106 anni Bucky è completamente solo, e passa le sue notti a fare incubi sulle vite che ha spezzato quando era il Sondato d’Inverno e i suoi giorni in terapia, o a pranzare con uomini ignari ai quali ha rovinato la vita. Insomma, Sam e Bucky sembrano persi, disorientati, amputati della loro parte migliore, Steve, fino a quando il Governo degli Stati Uniti non decide che la nazione ha bisogno di un nuovo simbolo e presenta al mondo il nuovo Captain America.
The Falcon and the Winter Soldier, due eroi per un’eredità pesantissima
Innanzitutto, la recensione di The Falcon and the
Winter Soldier non può esulare dal sottolineare quanto
questo prodotto sembri essere più rispettoso dei canoni Marvel Studios rispetto a WandaVision.
La scena d’azione in apertura ci fa rimpiangere la mancanza del
grande schermo, eppure situo capiamo che la serie cercherà di far
luce sulla crisi di nervi che sembra in procinto di scoppiare nelle
teste di Bucky e Sam. I due non si sono ancora incontrati
nell’episodi pilota, eppure sappiamo già che Sam cerca Buckly,
vuole entrare in contatto con lui, ma il vecchio soldato lo evita.
Forse è questo il punto su cui si farà leva, questa fondamentale
differenza di carattere trai due: Sam non molla mai, cerca una
soluzione, sempre a difesa dei più deboli, è un puro, fa parte dei
buoni, gli piace essere così e cerca di fare la cosa giusta con
tutti, “Sempre a difesa!” Come gli dirà la sorella. Bucky fugge, da
un passato che fa male, dal dolore dell’essere ormai solo, ora che
anche Steve lo ha lasciato, dall’essere un uomo fuori dal tempo,
dalla corruzione della sua mente a causa del Hydra, dai ricordi che
ha del terribile periodo in cui è stato il Soldato d’Inverno;
insomma Bucky si sente un mostro e vuole essere lasciato in pace.
Riusciranno queste due utopie, queste due solitudini, a trovare un
posto nel mondo, forse proprio nella scia di quel simbolo, di
quello scudo che è stato lasciato in eredità ad entrambi?
Due eroi alla ricerca di un posto nel mondo
Kevin Feige e la sua squadra sembrano aver messo a segno un altro prodotto molto interessante, naturalmente confezionato alla perfezione e con tutti i crismi per coinvolgere il pubblico a più livelli. Come detto, questa volta si gioca su un terreno conosciuto rispetto a WandaVision, la scrittura è più piana ma sempre di ottimo livello e le sfide da affrontare sono tante da un punto di vista produttivo, soprattutto perché siamo di fronte a due personaggi che si sono sempre definiti in relazione a Steve Rogers, e che adesso devono essere indipendenti da quella figura portante e ingombrante.
Riusciranno i prodi Stan e Mackie a portare avanti l’eredità di Chris Evans con onore, conquistando i fan? Noi scommettiamo che, nonostante il biondo Cap della prima ora mancherà a tutti per sempre, il team Marvel Studios riuscirà a trovare una chiave di lettura per farci affezionare molto anche ai due eredi di Steve, raccontandoci i loro traumi, le loro ferite e il loro cammino in questa nuova avventura alla ricerca dell’indipendenza.