Proprio quando pensiamo di sapere con chi abbiamo a che fare, True Detective 2×04 ci mette di fronte al nuovo, all’estraneità, a un dettaglio del carattere di uno dei protagonisti che non avevamo ancora incontrato e che disorienta.
La trama di True Detective 2×04
Mentre l’indagine sull’omicidio Caspere procede a grossi passi e quasi inaspettatamente, tutti e quattro i protagonisti dell’episodio True Detective 2×04 dal titolo Down Will Come si mostrano sotto una luce nuova. Paul (Taylor Kitsch) si sveglia in un letto che non è il suo, davanti a un fatto compiuto che senza dubbio mette in crisi la sua identità; Ani (Rachel McAdams) si trova alle prese con una denuncia da parte di un collega, scontrandosi con un ambiente estremamente maschilista; Ray (Colin Farrell) sperimenta la sobrietà dopo tanto tempo, mettendosi virtualmente da parte per offrire la spalla agli altri protagonisti; intanto il boss Frank (Vince Vaughn) ha deciso di tornare nei loschi affari che si era lasciato alle spalle.
True Detective 2×04 ha il grande pregio, finalmente, di procedere con la trama principale, mettendo da parte parzialmente le trame personali di ognuno e raccontandoci non solo le vite dei soggetti in gioco, ma anche qualcosa che non sa nessuno, per ora, e che lo spettatore deve scoprire insieme ai detective.
L’atmosfera, sempre pesante e quasi insostenibile, incombe ancora sui protagonisti. Per la prima volta vediamo tratteggiarsi dei legami tra i tre detective, legami esistenziali che partono dalla contingenza quotidiana e si spostano poi nella consonanza di sentimenti che l’uno può provare o meno nei confronti dell’altro.
Jeremy Podeswa, regista di serie tv navigato, cui sono state affidate alcune delle puntate più deboli dell’ultima stagione di Game of Thrones, si cimenta nella prima grande sequenza d’azine della stagione, una sparatoria lunga dieci minuti in cui viene fuori la diversa natura dei nostri. Tanto elegante, buio e “provinciale” era l’ormai celebre piano sequenza della rima stagione, tanto concitato, frammentato, luminoso e cittadino è questo stralco di racconto a suon di pistole e mitra.
Una cifra stilistica completamente differente, eppure nell’intimo una profonda connessione lega le deu stagioni, una connessione che quasi per contrappasso, probabilmente, porteremo avanti fino alla fine della stagione.