Other Lives, le altre vite, le vite degli altri, la storia, la sofferenza, i segreti, tanti, oscuri, insondabili e sporchi, tutto, o quasi, viene a galla con cristallina irruenza in True Detective 2×05, puntata che svolta il ritmo sulla scia del cruento finale d’episodio che ci aveva regalato il quarto appuntamento.
Sono passati circa due mesi dalla sparatoria, i nostri sono stati tutti “ricollocati”. Ray (Colin Farrell) si è dimesso, Paul (Taylor Kitsch) spostato alle frodi e Ami (Rachel McAdams) sconta la sua pena come archivista. Intanto Frank (Vince Vaughn) si è rimesso in affari, tra droga e prostituzione e cerca di recuperare un fragile rapporto con la moglie.
Ma mentre le cose sembrano aver preso una piega pacifica, i tre detective si ritrovano sul campo, con in mano no i indizi, e Frank dovrà fare i conti con una menzogna proveniente dal suo passato.
La potenza di questo True Detective 2×05, quinto episodio della serie di Nick Pizzolatto spiazza e coinvolge, il ritmo incalzante degli eventi, le performance intense, gli intrecci che si chiariscono pur diventando sempre più fitti, costituiscono gli elementi fondamentale per un episodio di grandissimo valore tecnico e artistico.
Ci immergiamo nella vita di Paul, alle prese con una madre decisamente particolare, cerchiamo di entrare nella tormentata testa di Ami, ma più di ogni altra cosa proviamo compassione per Ray, un uomo distrutto dal suo stesso male, che d’improvviso si trova spiazzato, senza più un futuro e senza un passato.
A pochi appuntamenti dal finale, True Detective si dimostra un prodotto di altissima fattura, che trova la sua base solida in una sceneggiatura inattaccabile, forte di interpreti sempre accuratamente scelti e all’altezza del ruolo.