Un affare privato: recensione della serie con Jean Reno

Una crime comedy ambientata negli anni 40 in Galizia, dove la tranquillità familiare dei Quiroga si intreccia con una serie di omicidi.

Un affare privato recensione

Approdata sulla piattaforma streaming Amazon Prime Video il 16 settembre, Un affare privato è una serie composta da una sola stagione di otto episodi, circa 42 minuti l’uno. Diretta da David Pinillos, Maria Ripoll e Daniel Aranyò, la serie è stata prodotta da Amazon studios in collaborazione con Babù Producciones e Hanoi Productiones. Nel cast è presente anche l’attore Jean Reno, noto per la sua performance nel film Léon (1994).

 

Un affare privato: il caso dell’assassino del giglio

I Quiroga sono una famiglia galiziana, una dinastia di commissari di polizia da moltissime generazioni. Mentre Arturo, figlio del defunto capo della polizia Alfonso, ha la possibilità di intraprendere questa carriera, lo stesso destino non può essere destinato a Marina, sua sorella. Pur ella volendo lavorare come investigatrice e risolvere casi, la strada per questa professione le viene sbarrata solamente perché donna. Ad ogni modo, Marina si trova coinvolta direttamente in un delitto: è testimone di un assassinio. Da questo momento lei inizierà, insieme al fidato maggiordomo Hector, ad indagare su questo crimine, venendo però talvolta ostacolata dallo stesso fratello, il quale cerca di proteggerla dalla pericolosa vita del poliziotto e non la crede all’altezza. L’omicidio della donna si rivela da subito molto peculiare: la vittima è stata aggredita con una particolare violenza ed ha un giglio inciso sul petto. A questa ne seguiranno altre, con lo stesso modus operandi, e con esse molti sono i sospettati per questi crimini. Marina riuscirà, con il suo ingegno e le sue capacità, a raccogliere molti indizi sul caso, ed otterrà l’aiuto di alcuni collaboratori di Arturo alla stazione di polizia. Il primo che si deciderà a coinvolgerla nelle indagini è l’ispettore Pablo Zarco, insieme poi all’affascinante Andrès Castaño.

Un affare privato
Marina che si esercita a sparare

Marina Quiroga: un detective con rossetto e pistola

La protagonista indiscussa di Un affare privato è certamente lei: Marina Quiroga. Interpretata dall’attrice spagnola Aura Garrido, Marina è una figura molto vivace e curiosa. Il suo interesse per l’investigazione le è stato impartito durante l’infanzia dal padre Alfonso; lui stesso la incoraggia fin da piccola ad intraprendere la carriera nella polizia, pur sapendo quanto questo possa essere difficile o quasi impossibile per una donna negli anni 40. Oltre alla passione, però, Marina Quiroga ha un particolare talento ed ingegno che le permettono di eccellere più degli ispettori di polizia stessi, pur non avendo il loro stesso addestramento. Marina, inoltre, è impavida, ha il coraggio di mettere in pericolo anche la propria vita per risolvere il caso ed evitare altre vittime.

A differenza di suo fratello Arturo e degli altri poliziotti, Marina si interessa molto anche alle nuove tecnologie del momento che le possono essere utili per le indagini.  Molti sono, infatti, gli strumenti che lei utilizza per scovare le tracce dell’assassino, come una macchina che, grazie ad una sostanza particolare, riesce a rilevare le tracce di sangue. Grazie a quest’apparecchiatura, Marina ricostruisce con più facilità una scena del crimine, e ritrova anche un’impronta di una scarpa.

Gli errori della serie: dagli effetti speciali scadenti ai personaggi poco sviluppati

È un pregiudizio generalmente riconosciuto che le serie spagnole, le telenovelas, non sempre brillino di eccellenza cinematografica. Un affare privato aveva tutto il potenziale per sfatare questo mito: la produzione è riuscita a dar vita ad una serie senza dubbio piacevole da vedere, ma con alcune pecche. Prima di tutto, pur essendo la storia ambientata in Galizia, in Spagna negli anni 40, quindi poco dopo la fine della guerra civile e l’instaurazione della dittatura di Francisco Franco, non si fa assolutamente nessun riferimento agli avvenimenti storici. Sembra quasi che le vicende avvengano al di fuori della realtà storica in cui sono collocate.

Un elemento poco sviluppato in Un affare privato è il personaggio del maggiordomo Hector, interpretato da Jean Reno. Hector viene dipinto in maniera quasi caricaturale, un ruolo che non rende certamente giustizia ad un attore eccellente come Reno. Se le intenzioni della produzione erano aggiungere al cast una figura nota a livello internazionale per dare maggiore risonanza alla serie, sarebbe stato meglio poter garantire all’attore un ruolo più interessante e non solamente comico.

Un altro fattore che si è rivelato scadente è l’utilizzo di effetti speciali; in particolare la scena sul treno nell’episodio 5 e la caduta dall’aereo nell’episodio 7 sono poco realistiche. Ad ogni modo si tratta, in questo caso, di difetti plausibili, considerando che serie come Un affare privato abbiano un budget nettamente più basso rispetto magari ad altre serie prodotte da Netflix.

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