7 giorni all’Havana, il film corale che sarà presentato a Cannes ’12

7 giorni all’Havana, film corale che sarà presentato nella sezione Un certain regard dell’edizione 2012 del Festival di Cannes, è l’affresco contemporaneo di una delle città più suggestive del Mondo: la Havana.

 

La pellicola, per dare una visione più ampia e sfaccettata possibile della capitale cubana, è stata divisa in sette episodi, ognuno dei quali diretto da un regista e collegato ad un giorno della settimana. L’intera sceneggiatura, quindi, trova la sua unità proprio dentro lo spirito della città e funziona grazie al coordinamento del celebre scrittore cubano Leonardo Padura. Quest’ultimo, infatti, non solo ha avuto un ruolo attivo nel portare a termine il progetto ma, con la moglie Lucía López Coll, ha firmato come coautore le sceneggiatura dei tre episodi diretti rispettivamente da Benicio del Toro, Juan Carlos Tabío e Julio Medem.

I sette racconti, seguendo l’ordine cronologico del passare dei giorni, si aprono con il Lunedì e con l’episodio diretto da Benicio Del Toro: El Yuma. Qui il regista mostra al pubblico l’esperienza di Teddy Atkins (Josh Hutcherson), un giovane turista americano che, grazie al suo tassista, viene a contatto con i luoghi più particolari della Havana, vivendo un’esperienza decisamente non convenzionale.

Il Martedì, invece, Pablo Trapero, regista argentino alla sua prima esperienza internazionale, dirige Jam Session, episodio che vede come protagonista un Emir Kusturika che recita nei panni di sé stesso. Le storie si susseguono con temi diversi e personaggi differenti e così il mercoledì è la volta di Julio Medem con La Tentacion de Cecilia, la vicenda di una ragazza che deve decidere se continuare la sua carriera di cantante in Spagna o se restare a Cuba con il suo fidanzato in crisi, mentre il giovedì Elia Suleiman dirige e interpreta Diary of a Beginner dove un giornalista arrivato a Cuba per intervistare Fidel Castro, aspetta la data stabilita per l’incontro vagando per la città.

Il quinto episodio, Ritual, è diretto da Gaspar Noé e si addentra, come suggerisce il titolo, nel mondo dei rituali. Infatti, dopo aver scoperto che la propria figlia adolescente ha una relazione omosessuale, i genitori decidono di farle uno strano esorcismo afrocubano durante una cerimonia notturna. La settimana, infine, si avvia verso il termine con Dulce Amargo, episodio diretto da Juan Carlos Tabìo, in cui si segue la vita “normale” di Mirta, divisa tra i suoi due lavori e la famiglia, per poi chiudersi definitivamente con La Fuente. Quest’ultima storia, diretta da Laurent Cantet, tratta degli sforzi di Martha e dei suoi vicini per organizzare in un solo giorno una cerimonia pubblica in onore della Vergine di Oshun.

Sette episodi per sette registi. Sette modi di raccontare una città nel modo più vero possibile. Sette giorni per portare al pubblico un po’ di quello spirito affascinante che trapela da ogni edificio di Cuba e della gente che ci abita. Una tensione che sfugge alle mode e che il film tenta di afferrare. I presupposti sono ottimi, per il risultato aspettiamo l’uscita in sala.

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