Autopsy: la spiegazione del finale del film con Brian Cox

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Il regista norvegese André Øvredal, dopo il successo ottenuto con il film Troll Hunters, era in cerca di qualcosa di diverso, che uscisse fuori dagli schemi che si era prefisso fino a quel momento. Fu ispirato in particolare da The Conjuring, film che egli ha indicato come un futuro classico del genere horror già nel momento della sua distribuzione. Per questo motivo, il regista decise di selezionare una sceneggiatura che fosse “puramente horror” e trovò questo requisito in Autopsy (qui la recensione), che già da un anno aspettava che un regista decidesse di trasformarla in film sebbene avesse ricevuto dei consensi da molti cineasti.

Per il regista, poi affermatosi anche per aver diretto i film Scary Stories to Tell in the Dark e The Last Voyage of the Demeter, Autopsy era infatti il film giusto con cui costruire un’atmosfera allucinata, claustrofobica, con pochi personaggi chiamati a confrontarsi con un orrore indicibile. Il racconto va infatti ad offrire una reinterpretazione della figura della strega, attraverso un crescendo di inquietanti manifestazioni che conducono ad una risoluzione sconvolgente. Autopsy è stato acclamato dalla critica ed è stato indicato come uno dei migliori film del suo genere usciti nel 2016.

Per tutti gli amanti del genere, si tratta di un vero e proprio gioello da recuperare, che con pochi elementi sa offrire una storia difficile da dimenticare. Basti pensare che tra gli estimatori del film vi è anche il celebre scrittore del brivido Stephen King. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori, ma anche alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Autopsy-spiegazione-finale

La trama e il cast di Autopsy

Tommy Tilden, esperto medico legale, gestisce con suo figlio Austin un obitorio in Virginia. Presso di loro arriva il cadavere di una donna, ritrovato in un seminterrato a seguito di un pluriomicidio. Sembra un caso come tanti, ma nel corso dell’autopsia i due professionisti vengono man mano turbati da nuove, terrificanti scoperte. Il corpo della donna è perfettamente conservato all’esterno, ma all’interno è stato smembrato e rimangono segni di cicatrici e bruciature, come se fosse stata vittima di un orribile e misterioso rituale di tortura. Mentre padre e figlio cercano spiegazioni scientifiche plausibili a queste scoperte raccapriccianti, cose sempre più inspiegabili sembrano succedere nell’obitorio.

Ad interpretare Tommy e Austin vi sono gli attori Brian Cox ed Emile Hirsch. Ma la vera star del film è Olwen Kelly, che interpreta la defunta Jane Doe. Uno dei motivi per cui l’attrice è stata scelta è la sua conoscenza dello yoga, che l’ha aiutata a controllare il suo corpo e la sua respirazione. Sebbene siano state utilizzate alcune protesi, infatti, il ruolo del cadavere, è per la maggior parte stato interpretato proprio dalla Kelly. Il regista ha ritenuto che fosse necessario avere un’attrice dal vivo per la parte per aiutare il pubblico a connettersi a livello umano con la storia. Tale decisione si è poi rivelata pratica anche in quanto girare alcune scene ravvicinate con una protesi sarebbe stato impossibile.

Per dar vita a tale personaggio, la Kelly ha dunque trascorso circa otto ore al giorno per cinque settimane sdraiata nuda su un tavolo per autopsie. Prima delle riprese, ha detto di aver passato molto tempo a pensare “come farò a essere nuda, e ancora, in quella che probabilmente sarà una stanza piena di uomini?” Ha poi raccontato che il suo background come modella l’ha aiutata a superare tale “ostacolo”. Durante un primo lavoro da modella dopo essersi trasferita a Londra, aveva infatti posato completamente nuda tranne che per un paio di scarpe in una stanza piena di gente.

Autopsy-cast

La spiegazione del finale di Autopsy

Il finale di Autopsy è uno di quelli che fornisce sì le risposte agli interrogativi posti nel corso della narrazione, ma lo fa lasciando anche un certo senso di ambiguità che lascia spazio a varie interpretazioni. In ogni caso, sul finire del film, padre e figlio capiscono che per porre fine agli orrori che stanno vivendo devo completare l’autopsia per trovare la causa della morte di Jane. Nel farlo, però, notano che il cervello è ancora vivo. C’è dunque una misteriosa forza energetica che la tiene in vita, nonostante il suo corpo sia morto. Avventurandosi più a fondo nel cadavere, trovano un panno con sigilli e numeri romani scritti su di esso con un dente avvolto all’interno.

Grazie ad alcune ricerche scoprono che i sigilli erano usati come strumento per bandire lo spirito impuro delle streghe, mentre i numeri romani indicano che la data era il 1693. Jane Doe è dunque stata accusata di essere una strega durante i processi alle streghe di Salem in Massachusetts. Le cicatrici sui suoi organi, la rimozione della lingua, i polmoni carbonizzati e l’agente paralizzante spiegano come i puritani del New England abbiano tentato di uccidere la strega. All’inizio, però, Jane Doe non era una creatura soprannaturale, ma la brutalità dei suoi accusatori l’ha trasformata nello spirito vendicativo di una strega.

Ha subito torture così gravi che Jane Doe è diventata un simbolo per tutte le donne innocenti assassinate a Salem e il suo corpo continua a vivere per vendicarsi. Il corpo di Jane Doe continua dunque a vivere per vendicarsi di tutte le persone che tentano di toglierle l’autonomia corporea, che sia attraverso l’omicidio o un’autopsia. Uccidendo e vendicandosi, ella riacquista piano piano il proprio potere, puntando a tornare completamente in grado di muoversi, come una delle ultime inquadrature dimostra. Il film offre quindi una visione unica del brutale funzionamento di una delle storie soprannaturali più antiche d’America, fornendo al contempo una svolta moderna sulla tradizione che circonda la stregoneria e una delle epoche storiche più oscure degli Stati Uniti.

Il trailer di Autopsy e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Autopsy grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Infinity e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 21 luglio alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Fonte: IMDb, ScreenRant

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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