Dracula Untold: la spiegazione del finale del film

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Mio padre era un grande uomo. Un eroe, dicono. A volte il mondo non ha bisogno di un altro eroe; a volte ciò di cui ha bisogno è un mostro” postula Vlad (Luke Evans). La moralità non è sempre bianca o nera. Spesso esiste un’ampia zona grigia. E nel caso di Dracula, essa è tinta di rosso sangue. Dracula Untold (qui la recensione) cerca di riscrivere la leggenda di Dracula intrecciando l’ispirazione originale di Bram Stoker per la creatura succhiasangue della notte. Vlad l’Impalatore, o Vlad III Drăculea, un vero e proprio guerrafondaio, ha condotto una vita di barbarie e spargimento di sangue.

Ma l’interpretazione di Evans suggerisce che tali manifestazioni di violenza fossero necessarie per tenere lontani i nemici e prevenire ulteriori massacri. Sono gli orrori del dolore e della morte a parlare alle anime di ogni uomo, donna e bambino. E Vlad lo sa. Universal Pictures ha spesso tentato di riportare in vita i classici mostri che un tempo erano così popolari nella prima metà del XX secolo. La maggior parte degli sforzi moderni ha fallito commercialmente. Eppure, c’è ancora un’aura di fascino intorno a queste creature mitiche che hanno permeato la cultura pop e influenzato alcune delle nostre serie TV, romanzi e film preferiti nell’era moderna.

Bela Lugosi è spesso inseparabile nella nostra mente dal personaggio di Dracula, dato il suo celebre ruolo del 1931 sul grande schermo. Da allora, tuttavia, altri hanno affondato i loro denti nel ruolo, tra cui Gary Oldman nel film di Francis Ford Coppola del 1992, Dracula di Bram Stoker. Qualunque iterazione del personaggio si consideri, Dracula è spesso visto come il male incarnato. Dracula Untold sfuma invece i confini tra bene e male, offrendoci una visione più empatica del mostro. Per il piacere della lettura, daremo uno sguardo ai temi e alle implicazioni della narrativa dietro Dracula Untold.

La conquista ottomana

I territori di Transilvania e Valacchia hanno una storia segnata da conflitti e dominazioni. Il film è ambientato nel XV secolo, quando la Transilvania era territorio rumeno soggetto al Regno d’Ungheria e alla crescente influenza dell’Impero Ottomano. La narrazione mostra Vlad alle prese con la pressione di una potenza straniera: l’Impero Ottomano richiede tributi e sottomissione, elementi che impongono al principe un dilemma morale. Il tributo non è solo una forma di tassazione, ma un vero e proprio strumento di coercizione politica. Storicamente, Vlad fu trattenuto alla corte del sultano ottomano da bambino per assicurare la fedeltà del padre.

Sebbene questa prigionia fosse spesso giustificata come parte di un accordo vassallo, in realtà si trattava di un atto coercitivo volto a garantire la lealtà della Valacchia. Durante il regno del sultano Mehmed II, gli Ottomani incrementarono la pressione sui territori valacchi e transilvani. Il film mantiene una certa fedeltà storica pur adattandola per esigenze narrative: Mehmed II non richiede il figlio di Vlad come tributo, ma la minaccia al suo regno resta centrale per la storia. Vlad, in risposta, deve scegliere tra la sottomissione e la protezione della sua famiglia e del suo popolo, dando così inizio a un percorso che lo condurrà a compiere azioni estreme.

Dracula Untold sequel
Luke Evans in Dracula Untold. © 2014 – Universal Pictures. – All Rights Reserved

Vlad l’Impalatore

Vlad III Drăculea, noto come Vlad l’Impalatore, è ricordato nella storia per la sua brutalità. Dopo l’uccisione del padre e del fratello maggiore da parte di nobili valacchi, molti dei quali alleati degli Ottomani, Vlad intraprese una spietata campagna per ottenere il potere e difendere la sua terra. Storicamente, impalò i nemici e diffondeva il terrore come deterrente contro gli invasori, mutilando e torturando coloro che osavano sfidarlo. Queste azioni, sebbene terribili, erano viste da alcuni come un mezzo per proteggere la Valacchia dalla completa sottomissione ottomana.

Nel film, Luke Evans interpreta un Vlad che non agisce per crudeltà gratuita, ma come uomo profondamente tormentato, spinto dalla necessità di proteggere la famiglia e il suo popolo. La sua violenza diventa uno strumento pragmatistico: l’impalamento, pur terribile, è usato per salvare più vite possibili. Questo approccio rende Vlad più empatico e umano rispetto alla rappresentazione storica, mostrando che anche un uomo feroce può agire per il bene maggiore, sacrificando la propria umanità in nome della protezione dei suoi cari.

Un patto con un vampiro

Dracula è sempre stato raffigurato come un personaggio sfuggente, il cui potere deriva da un patto con forze oscure. Nel romanzo di Bram Stoker, Van Helsing suggerisce che Dracula abbia ottenuto i suoi poteri tramite un patto col diavolo. Coppola, nel 1992, rappresenta Vlad rinunciare a Dio dopo il suicidio della moglie, trasformandosi in vampiro. Dracula Untold racconta invece una storia differente: Vlad stipula un patto con un antico vampiro romano, che vive su Broken Tooth Mountain. Questo vampiro gli concede abilità sovrumane, ma gli impone una condizione: se Vlad cede alla sete di sangue entro tre giorni, resterà vampiro per sempre e il mostro sarà libero di vagare sulla Terra.

Vlad accetta, consapevole che questi poteri potrebbero salvare il suo popolo e la sua famiglia. Il patto non è solo un mezzo narrativo per introdurre il vampirismo, ma serve anche a esplorare temi morali complessi. Vlad deve resistere alla tentazione di abusare del suo potere, bilanciando l’istinto predatorio con il dovere verso la sua gente. Questa dinamica aggiunge tensione e profondità al personaggio, mostrando come il potere assoluto comporti sempre un prezzo morale.

Luke Evans in Dracula Untold
Luke Evans in Dracula Untold. Foto di Jasin Boland – © 2014 – Universal Pictures

Il costo della salvezza

Dracula Untold esplora la moralità come una questione sfumata, lontana dai concetti assoluti di bene e male. Vlad, principe di Valacchia e Transilvania, deve proteggere il suo popolo dall’invasione turca, creando un codice morale personale basato sulla necessità e sull’utilitarismo. La violenza, seppur atroce, è giustificata dalla necessità di salvare più vite possibili. Vlad impala i nemici non per sadismo, ma per incutere paura sufficiente a prevenire ulteriori massacri. In questo senso, il film propone un Vlad pragmatico, che accetta le conseguenze delle sue azioni per il bene maggiore, pur affrontando il conflitto interiore di chi sa che il potere ha un costo elevato.

Con un grande potere arriva grande responsabilità… e distruzione. Vlad scambia, inconsapevolmente, la vita di molte persone per ottenere il potere. Anche se resiste a bere sangue umano, la sua reputazione è macchiata dall’associazione con il vampirismo. Il vampiro di Broken Tooth Mountain gli ricorda che ogni scelta ha conseguenze: cedere alla sete lo condannerebbe all’eternità e libererebbe un male incontrollabile. Vlad è però concentrato sul suo regno e sulla sua famiglia, senza rendersi pienamente conto della portata della minaccia. La narrazione mostra quanto sia sottile la linea tra eroismo e dannazione, e come la protezione dei propri cari possa richiedere sacrifici morali enormi.

Il potere dell’argento

L’argento è tradizionalmente l’arma contro i vampiri, e Vlad lo usa come strumento per controllare la propria sete. L’anello d’argento che porta gli provoca dolore, ma gli permette di resistere alla tentazione di bere sangue, rispettando il patto e mantenendo la propria umanità. Il film mostra come Vlad sfrutti le debolezze del vampiro a suo vantaggio, dimostrando ingegno, autocontrollo e disciplina nel maneggiare il potere che gli è stato concesso. Questa strategia lo aiuta a proteggere il regno e la famiglia senza cedere completamente alla sua natura predatoria.

Dracula Untold cast
Sarah Gadon in Dracula Untold. Foto di Jasin Boland – © 2014 – Universal Pictures

Scambiare la vita per la dannazione

Il film mostra che i vampiri non sono una novità ai tempi di Vlad. Le creature della notte hanno origini antiche e sono parte di un mondo popolato da esseri tormentati spiritualmente e assetati di sangue. Anche il popolo di Vlad conosce la leggenda dei vampiri e li teme. Il vampiro di Broken Tooth Mountain non è il primo né l’ultimo: nel film si suggerisce che il vampirismo abbia radici antiche, come nel caso della dea Sekhmet dell’antico Egitto, che puniva l’umanità bevendone il sangue. In questo mondo, i vampiri esistono da sempre e coesistono con gli esseri umani, rendendo la loro presenza parte integrante della storia.

La trasformazione di Vlad non dura solo tre giorni: Bram Stoker racconta secoli di storia del vampiro. Vlad è spinto a bere sangue per salvare il figlio. Dopo la morte della moglie, ella lo implora di bere il suo sangue per ottenere il potere necessario a salvare il loro figlio, sacrificando così la propria anima. Vlad accetta, diventando Dracula e proclamandosi figlio del Diavolo. La scelta mette in luce il conflitto tra dovere genitoriale e dannazione eterna, evidenziando quanto sia complesso bilanciare responsabilità, sacrificio personale e amore familiare. La sua trasformazione mostra come la protezione dei propri cari possa richiedere decisioni estreme e irrevocabili, rendendo la storia al contempo tragica e eroica.

Diventare vampiro rende necessariamente cattivi?

Dal punto di vista di Stoker, Dracula è malvagio, una creatura che preda gli innocenti. Dracula Untold, però, suggerisce che il vampirismo non determini automaticamente la malvagità. Vlad agisce sempre per proteggere il figlio e il popolo, persino quando trasforma altri in vampiri per vendicarsi di Mehmed. Nonostante i suoi poteri oscuri, il film sottolinea il legame con l’umanità, dimostrando che l’etica e la moralità possono sopravvivere anche in chi ha abbracciato l’oscurità. Il vampirismo separa l’individuo dall’umanità, ma non lo rende necessariamente un mostro, come evidenziato dal rapporto di Vlad con il figlio e dai valori che continua a difendere.

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Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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