Il curioso caso di Benjamin Button: la spiegazione e il significato del finale del film

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Il film del 2008, Il curioso caso di Benjamin Button (qui la recensione) diretto da David Fincher, racconta come noto la vita di Benjamin Button (Brad Pitt) dalle strane circostanze della sua nascita nel 1918 fino a poco tempo dopo la sua morte nel 2003. Il film lo segue mentre nasce con il corpo rugoso e delicato di un uomo anziano, cresce in una casa di riposo e gradualmente lo vede ringiovanire fino a quando alla fine muore “di vecchiaia” pur apparendo come un bambino. Solo vagamente basato sul racconto di F. Scott Fitzgerald, il film è però narrato dall’amore della vita di Benjamin, Daisy (Cate Blanchett).

Il film ha infatti inizio dopo che Benjamin è già morto e vede una Daisy più anziana chiedere alla figlia Caroline (Julia Ormond) di leggerle il diario di Benjamin un’ultima volta. Si anima dunque da lì il ricordo dell’esistenza di quest’uomo speciale, portandoci ad esplorare lo strano viaggio che ha compiuto nel corso della sua vita. Il finale porta poi la storia d’amore narrata a una conclusione adeguata e accenna anche al motivo per cui Benjamin Button invecchia al contrario. Scopriamo dunque in questo articolo il significato del finale di Il curioso caso di Benjamin Button.

L’invecchiamento di Benjamin era legato all’orologio?

Prima dell’inizio della storia della vita di Benjamin ne Il curioso caso di Benjamin Button, la morente Daisy racconta alla figlia la storia di un orologiaio di nome Monsieur Gateau (Elias Koteas), incaricato di costruire un orologio per una nuova stazione ferroviaria. Gateau, in quel momento, era sconvolto dalla morte di suo figlio nella Prima Guerra Mondiale e quando l’orologio fu finalmente inaugurato nel 1918, la folla riunita rimase sbalordita nel vedere che funzionava al contrario. Gateau spiegò di averlo progettato volutamente in quel modo nella speranza che il tempo stesso cominciasse a girare all’indietro e che tutti i ragazzi persi in guerra potessero tornare a casa.

Il curioso caso di Benjamin Button orologio
L’orologio di Il curioso caso di Benjamin Button. Credits: © 2008 – Paramount Pictures

C’è quindi un evidente legame tra la storia di M. Gateau e quella di Benjamin Button, che nacque la notte in cui la guerra finì: l’11 novembre 1918. Poco prima che Benjamin giunga alla fine della sua vita, l’orologio che scorre all’indietro nella stazione ferroviaria viene sostituito con un orologio digitale che scorre normalmente, il che significa che sia l’orologio che la durata della vita di Benjamin sono più o meno gli stessi. La condizione di Benjamin e dell’orologio non sono mai esplicitamente collegati l’uno all’altro ma, piuttosto, l’orologio e il desiderio del signor Gateau sono una metafora di ciò che rappresenta la vita di Benjamin: un desiderio di ritorno alla giovinezza.

Benjamin sviluppa la demenza quando diventa bambino

Verso la fine de Il curioso caso di Benjamin Button, Daisy si riunisce a Benjamin dopo un periodo di diversi anni. Non più interpretato da Brad Pitt, Benjamin appare ora come un ragazzo di 12 anni. Viveva per strada quando i servizi sociali lo hanno prelevato e riportato alla casa di riposo, dato che l’indirizzo di essa era scritto nel suo diario. Lunatico e restio a essere toccato, Benjamin sta sviluppando una demenza  e fatica a riconoscere Daisy quando la rivede. Gli spettatori potrebbero essere confusi sul perché Benjamin stia sviluppando una malattia che di solito affligge solo affligge solo le persone anziane, mentre lui ringiovanisce di giorno in giorno, ma Benjamin Button spiega che si tratta della natura del suo invecchiamento.

È vero che la maggior parte delle malattie che si presentano con la vecchiaia, dall’artrite alla cataratta – erano presenti in Benjamin quando è nato. Tuttavia, solo il suo corpo invecchia all’indietro, mentre la sua mente invecchia in avanti. Per questo motivo, mentre cresceva, aveva una curiosità e una ingenuità ed era mentalmente coetaneo di Daisy. La demenza di Benjamin può essere legata al fatto che, mentre il suo corpo si trasforma da adulto in bambino, la sua mente si deteriora al contrario della normale crescita mentale di un bambino. Negli ultimi anni di vita, i suoi ricordi “svanirono come sogni inconsistenti dalla sua mente, come se non fossero mai stati”.

Brad Pitt in Il curioso caso di Benjamin Button
Brad Pitt in Il curioso caso di Benjamin Button. Credits: © 2008 – Paramount Pictures

Benjamin muore una volta divenuto bambino

Seguendo la vita di Benjamin Button dall’inizio alla fine, alcuni spettatori si aspettavano che Il curioso caso di Benjamin Button si concludesse con una sorta di orribile parto inverso. Invece, Benjamin diventa sempre più giovane, fino a diventare fisicamente un neonato. Un giorno, mentre Daisy lo tiene in braccio, lui la guarda per l’ultima volta e poi muore. Poiché è nato con l’aspetto e i disturbi di un uomo di 84 anni, la sua durata di vita è definita dalla condizione della sua nascita. La storia di Fitzgerald finisce in modo simile:

Non ricordava. Non ricordava chiaramente se il latte fosse caldo o freddo durante l’ultima poppata o come fossero passati i giorni – c’era solo la sua culla e la presenza familiare della nonna. E poi non ricordava nulla. Quando aveva fame piangeva, e questo era tutto. Durante i pomeriggi e le notti respirava e su di lui c’erano borbottii e mormorii che sentiva a malapena, e odori debolmente differenziati, e luce e buio. Poi tutto fu buio, e la sua culla bianca e i volti fiochi che si muovevano sopra di lui, e il caldo e dolce aroma del latte, svanirono del tutto dalla sua mente”.

Poiché Benjamin sviluppa molti dei sintomi del morbo di Alzheimer, i cui primi sintomi, accennati prima del finale, possono essere sorprendentemente ben compresi, la sua morte potrebbe essere attribuita alla demenza, che nelle sue fasi finali fa perdere la capacità di coordinare funzioni fondamentali come la deglutizione o la respirazione. Un’interpretazione meno cupa e più poetica della morte di Benjamin è però che egli sia semplicemente giunto al termine della sua vita naturale.

Mentre però la gente guardava il bambino morire alla fine e lo vedeva come una tragedia, Fincher la vede in modo molto diverso. Il regista ha spiegato (in un’intervista al The Guardian) che, alla fine, il pubblico si aspetta una sorta di “effetto speciale” nel film, e per lui è stato il passare del tempo. “Ho pensato che l’immagine finale di una donna di 74 anni che tiene in braccio un bambino di sette mesi e lo aiuta a superare la morte, ecco ho pensato che fosse un modo bellissimo per concludere una storia d’amore”.

Brad Pitt e Cate Blanchett in Il curioso caso di Benjamin Button
Brad Pitt e Cate Blanchett in Il curioso caso di Benjamin Button. Credits: © 2008 – Paramount Pictures

Il vero significato del finale de Il curioso caso di Benjamin Button

Il messaggio un po’ sorprendente alla base de Il curioso caso di Benjamin Button è dunque che la strana condizione di Benjamin non ha molta importanza. Come ha spiegato lo sceneggiatore Eric Roth a Cinema 24/7, “non fa alcuna differenza se vivi la tua vita all’indietro o in avanti: è come la vivi”. Fin dall’inizio del suo diario, Benjamin comunica che le circostanze della sua nascita e della sua morte – per quanto bizzarre – sono le parti meno significative della sua vita. Alla fine, dopo tutto, esce dal mondo nello stesso modo in cui vi è entrato: “solo e senza niente”.

Sebbene l’invecchiamento a ritroso di Benjamin Button, spesso incompreso, lo aiuti a trarre il massimo dalla sua ultima vita, il montaggio finale delle persone importanti che ha incontrato nel corso della sua vita invia il messaggio che le opportunità non finiscono con la giovinezza. Elizabeth Abbott (Tilda Swinton), che ha abbandonato il suo sogno di nuotare nella Manica dopo aver fallito da giovane, ci riesce a 60 anni. Daisy è sconvolta dalla perdita della sua carriera di ballerina dopo l’incidente, ma in età avanzata fonda una scuola di danza e insegna ad altre ragazze a ballare.

Il padre di Benjamin, Thomas (Jason Flemyng), vive con il grande rimpianto di aver abbandonato il figlio, ma riesce a riallacciare i rapporti con lui e a dire a Benjamin la verità prima di morire. David Fincher ha dichiarato in un’intervista a Film Comment di aver realizzato Il curioso caso di Benjamin Buttoncon l’idea di mostrare la fallacia dell’idea che la gioventù sia sprecata per i giovani”. C’è sempre tempo per fare ciò che non si è ancora fatto e rimediare a ciò che non è andato bene, proprio come la lettera che Benjamin scrive alla figlia avuta da Daisy ci suggerisce.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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