Io sono Rosa Ricci (la nostra recensione) è nelle sale. Il nuovo film di Lyda Patitucci con Maria Esposito, Andrea Arcangeli e Raiz, presentata in anteprima alla 20ª Edizione della Festa del Cinema di Roma nella sezione Grand Public, segna il ritorno di uno dei personaggi più amati della serie Mare Fuori, raccontandone le origini e l’evoluzione emotiva.
Prodotto da Picomedia con Rai Cinema in collaborazione con Netflix, e distribuito da 01 Distribution, Io Sono Rosa Ricci è frutto di una sceneggiatura firmata da Maurizio Careddu e Luca Infascelli. Alla fotografia c’è Valerio Azzali, al montaggio Valeria Sapienza, alle scenografie Carmine Guarino e ai costumi Rossella Aprea. Il film è stato realizzato con il contributo del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo del Ministero della Cultura e in collaborazione con la Regione Campania – FCRC.
Il ritorno alle origini di Rosa Ricci
Il film si colloca narrativamente tra la prima e la seconda stagione di Mare Fuori e funziona come una sorta di genesi del personaggio di Rosa Ricci, interpretata da Maria Esposito. All’inizio la ritroviamo mentre fa visita al fratello Ciro all’IPM (Istituto Penale Minorile), ma ben presto viene coinvolta in una serie di eventi che la metteranno di fronte a scelte dolorose e a un percorso di crescita forzata.
 
La regia di Lyda Patitucci scava nelle contraddizioni di Rosa: una ragazza divisa tra il senso di appartenenza alla famiglia criminale dei Ricci e il desiderio di autodeterminarsi, di capire chi è davvero al di là del cognome che porta.
Il rapporto con il personaggio di Andrea Arcangeli
Centrale nel racconto è anche il
rapporto con il personaggio interpretato da Andrea
Arcangeli, che diventa un punto di riferimento affettivo e
umano nel viaggio di Rosa.
Attraverso di lui, il film mostra come la protagonista, pur immersa
in un contesto di violenza e sopraffazione, non perda mai
del tutto la capacità di amare.
Questa dimensione più intima e fragile anticipa ciò che vedremo poi
nella serie, quando Rosa intreccerà la complessa storia d’amore con
Carmine Di Salvo, il ragazzo del clan rivale.
 
Spiegazione del finale di Io Sono Rosa Ricci
Nel finale del film, dopo la sua drammatica esperienza di prigionia e le prove affrontate nel corso della storia, Rosa riceve la notizia della morte di Ciro. È il momento di svolta: da quel dolore nasce la consapevolezza di sé. La Rosa che vediamo nell’ultima scena — fredda, determinata, capace di nascondere la propria vulnerabilità — è la stessa che ritroveremo in Mare Fuori.
Il film rappresenta dunque il rito di passaggio di Rosa Ricci: l’abbandono dell’innocenza e l’assunzione di un’identità nuova, costruita sul lutto, sulla rabbia ma anche su una forza interiore che la renderà protagonista delle stagioni successive della serie. Nel suo sguardo finale, quando promette vendetta e giura di uccidere Carmine Di Salvo, si intravede già il conflitto che diventerà il cuore della sua storia d’amore e della sua lotta personale tra odio e perdono.


 
 