Presentato Fuori Concorso alla 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, La valle dei sorrisi di Paolo Strippoli è uno dei titoli più attesi della stagione horror italiana. Distribuito da Vision Distribution e in uscita nelle sale il 17 settembre 2025, il film si inserisce nella tradizione delle storie ambientate in comunità apparentemente perfette che celano segreti oscuri. Non è un caso che la critica lo abbia già accostato a Midsommar di Ari Aster e al classico Il villaggio dei dannati.
La trama de La valle dei sorrisi
Il film è ambientato a Remis, un paesino nascosto tra le montagne dove tutti gli abitanti sembrano incredibilmente felici. È qui che arriva Sergio Rossetti (Michele Riondino), un insegnante di educazione fisica tormentato da un passato doloroso. L’incontro con Michela (Romana Maggiora Vergano), giovane proprietaria della locanda, gli rivela che dietro l’apparente serenità del villaggio si nasconde un inquietante rituale: una volta a settimana gli abitanti si radunano per “abbracciare” Matteo Corbin (l’esordiente Giulio Feltri), un adolescente dotato di un potere soprannaturale, capace di assorbire il dolore degli altri. Ma quando Sergio cerca di salvare il ragazzo, la comunità rivela il lato più oscuro dell’“angelo di Remis”.
Un film tra Midsommar e Il villaggio dei dannati
Come Midsommar, La valle dei sorrisi sceglie una comunità isolata, un rituale collettivo e una tensione che cresce nell’ombra della festa. Se il film di Ari Aster era un horror solare, improntato al folk horror tra riti pagani e disfacimento emotivo, Strippoli torna all’horror con un piglio più oscuro, claustrofobico e sottilmente religioso. The Contending parla di “rituali che assomigliano alla comunione” in cui Matteo assume una carica sacrale; un abbraccio che cura, ma che è carico di tensione sacrilega.
In Il villaggio dei dannati, la stessa innocenza diventa minestrone sensoriale e controllo psicologico. Qui, Strippoli gioca con l’idea del dolore come moneta di scambio, del sorriso come arresa, e del sacrificio non come culminazione, ma come lente di osservazione sul male umano estratto dal quotidiano. Del resto, come scrive Italy’s New Maestro of Horror, Strippoli “non affida il climax al gore, ma alla tensione psicologica e alla distruzione lenta delle apparenze di normalità”
Cast e produzione
Accanto a Michele Riondino e al giovane Giulio Feltri, al suo debutto sul grande schermo, il cast include Paolo Pierobon, Romana Maggiora Vergano, Sergio Romano, Anna Bellato, Sandra Toffolatti e Roberto Citran. La sceneggiatura è firmata da Milo Tissone, Jacopo del Giudice e Paolo Strippoli, già vincitore del Premio Franco Solinas per il Miglior Soggetto nel 2019.
Il comparto tecnico vanta nomi di spicco: Cristiano Di Nicola alla fotografia, Marcello Di Carlo alla scenografia, Susanna Mastroianni ai costumi, Federico Palmerini al montaggio e le musiche di Federico Bisozzi e Davide Tomat. Il film è prodotto da Domenico Procacci e Laura Paolucci per Fandango e da Ines Vasiljevic e Stefano Sardo per Nightswim, in coproduzione con Spok, con il sostegno del MIC e delle Film Commission di Lazio e Friuli Venezia Giulia.
Perché non perderlo al cinema
La valle dei sorrisi è un horror che unisce atmosfere disturbanti, allegoria sociale e una messa in scena di respiro internazionale. Dopo l’anteprima veneziana, la sua uscita nelle sale italiane prevista per il 17 settembre rappresenta l’occasione di scoprire un’opera che porta il cinema horror italiano su nuovi livelli di ambizione e profondità.
Il film non è solo un titolo da genere, ma una proposta cinematografica che mette al centro la complessità emotiva e l’orrore come riflessione su comunità, dolore e identità. Chi ama Midsommar o il cinema folk-horror troverà qui un parabola originale, profondamente radicata nella psicologia, nel simbolismo e nell’estetica, capace di avvolgere lo spettatore in un abbraccio carico di dubbi.