Michael Caine: eleganza e talento senza età

Michael Caine

Basterebbe un solo dato per riassumere la carriera di Michael Caine: solo tre attori nella storia hanno ricevuto nomination agli Oscar per cinque, e ripetiamo cinque, decenni consecutivi. Uno è Jack Nicholson, l’altro Paul Newman e il terzo? Eh già, proprio lui, questo eterno gentiluomo che la regina Elisabetta II nominò baronetto dell’Impero nel 1992.

 

Sir Maurice Joseph Micklewhite Jr. nasce in un borgo residenziale di Southwork, vicino a Londra, il 14 marzo del 1933. Prende il nome del padre, Mr. Micklewhite Sr., uno scaricatore di porto cattolico di origine irlandese che tempo prima aveva sposato una giovane cuoca di fede protestante, Mrs. Burchell. Infanzia difficile ed inquieta, prima dei vent’anni conoscerà la guerra, in Corea, dove per un paio d’anni svolgerà il servizio militare come fuciliere.

Il teatro e la recitazione sono il suo tarlo, il sogno da inseguire e pochi anni dopo essere tornato dal fronte ecco le prime parti anche se di poco conto. Saranno gli anni ’60 a riservargli i primi lavori importanti come il ruolo in Alfie di Lewis Gilbert, correva l’anno 1966.

Sempre negli anni ’60 Caine ottiene la parte di un personaggio che farà la fortuna della sua carriera, un personaggio che lo accompagnerà in diversi film e per un arco di tempo lungo più di trent’anni. Stiamo parlando della spia Harry Palmer, che Caine interpreterà dal 1965 in Ipcress al 1996 con Intrigo a San Pietroburgo.

La versatilità è una delle innumerevoli qualità di questo giovane attore ed all’età di 34 anni, nel 1967, si sente pronto per affrontare un ruolo di primo piano in una commedia diretta da un grande maestro: Vittorio De Sica. Il vate del neorealismo italiano, spalleggiato come al solito dal fido Zavattini, vuole proprio Michael Caine per affiancare Shirly Maclaine in Sette volte donna, film ad episodi in cui compaiono altri attori di rilievo come Philippe Noiret.

Il decennio della definitiva consacrazione sarà però il successivo, dove il bravo attore inglese reciterà al fianco di autentici mattatori la cui sola presenza rischierebbe di far tremare le gambe. Ma è proprio in coppia con il più illustre e famoso di essi che Michael sfodererà l’interpretazione della vita, mostrando carattere a talento da numero uno: stiamo parlando del ruolo affrontato ne Gli insospettabili di J. Manckiewitz in cui sa esaltarsi al fianco del grande Lawrence Olivier. E’ forse in onore di quella grande interpretazione che diede una svolta decisiva alla sua carriera, che nel 2007, trentacinque anni dopo, accetterà la proposta di Kenneth Branagh di interpretare la parte che fu proprio di Olivier, con Jude Law nel ruolo di Caine, in un recentissimo remake.

La strana carriera di Caine però, può essere paragonata al buon vino che invecchiando migliora ed è più apprezzato dai palati fini; con il passare degli anni, con l’età matura, le sue capacità ed il suo talento ricevono i riconoscimenti meritati. Nel 1986 interpreta magistralmente il marito della protagonista in Hannah e le sue sorelle di Woody Allen, interpretazione che gli farà guadagnare il primo Oscar come miglior attore non protagonista. Passeranno 13 anni e bisserà il medesimo riconoscimento per aver vestito i panni del medico abortista ne Le regole della casa del sidro di Lasse Hallstrom del 1999. Quindi gli anni 2000 caratterizzati dall’azzecatissima sinergia con Cristopher Nolan il quale lo vorrà con sé per una parte in The prestige (2005) e Inception (2010), ma soprattutto per interpretare il ruolo del maggiordomo Alfred nella trilogia di Batman ormai diventata un cult cinematografico moderno. Sempre negli anni Duemila riceverà l’ennesima nomination guadagnata per una parte in The quite american di Phillip Noyce.

Cinquanta incredibili anni di una carriera straordinaria e ricca di soddisfazioni per un attore che ha, col tempo e la fatica, meritato una considerazione internazionale ed unanime che lo fa, oggi, uno degli interpreti più amati, riconosciuti e stimati da colleghi e pubblico. Un attore che sintetizza l’eleganza e la classe nel più tradizionale stile inglese ma che, con la sua straordinaria umanità, ha saputo farsi amare oltre la Manica e oltre Oceano.

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