Reptile: la spiegazione del finale del film Netflix

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Uno dei generi più popolari su Netflix è senza dubbio quello del thriller. Solo di recente, titoli come Fair Play, Il morso del coniglio, Infiesto o Paradise si sono affermati come tra i più visti di questo genere sulla piattaforma. Ad essi si aggiunge ora anche Reptile (qui la recensione), debutto alla regia di un lungometraggio di Grant Singer, il quale si era però già distinti per aver diretto diversi video musicali e un film documentario, Shawn Mendes: In Wonder (2020). Con questo suo primo film di fiction, Singer porta ora lo spettatore a confrontarsi con un caso dove le apparenze non fanno che ingannare nel corso dell’intero racconto.

Il film, una storia originale che ma presenta alcune somiglianze con l’omicidio irrisolto dell’agente immobiliare canadese Lindsay Buziak, presenta infatti una situazione apparentemente canonica, la quale va però poi ad arricchirsi di sempre più dettagli ed elementi che spingono a mettere in discussione quanto fino a quel momento visto. Per tutti gli appassionati di questo genere, Reptile è dunque il film da vedere in questo momento, che oltre alla sua storia ambigua offre anche interpretazioni di ottimo livello da parte di interpreti eccezionali.

Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Per chi ha già visto il film o per chi non teme gli spoiler, si entrerà poi nel dettaglio del racconto per una spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le procedure da seguire per poter vedere Reptile in streaming su Netflix.

Reptile Benicio del Toro Alicia Silverstone

La trama e il cast di Reptile

Il racconto del film si svolge in una tranquilla città del New England, dove però un giorno una giovane agente immobiliare di nome Summer viene assassinata. I principali indiziati sono tre: Will Grady, collega e fidanzato della vittima; Sam Gifford, il suo ex con cui era ancora sposata e che fa lo spacciatore; e infine Eli Phillips, un uomo inquietante e dai comportamenti ossessivi nei confronti di Will. Il caso si rivela particolarmente complesso e viene dunque affidato al detective Tom Nichols, il quale però nel tentativo di arrivare alla verità, si troverà a dover mettere dura prova tutte le sue certezze.

Ad interpretare il protagonista, vi è l’attore premio Oscar Benicio del Toro, il quale ha anche partecipato al processo di scrittura del film, venendone dunque accreditato come co-sceneggiatore. Accanto a lui, nel ruolo di sua moglie Judy vi è invece l’attrice Alicia Silverstone. Summer è interpretata dall’attrice italiana con cittadinanza statunitense Matilde Lutz, mentre i sospettati Will, Sam ed Eli sono rispettivamente interpretati da Justin Timberlake, Karl Glusman e Michael Pitt. Recitano poi nel film gli attori Eric Bogosian nei panni del capitano di polizia Robert Allen e Domenick Lombardozzi in quelli dell’agente Wally.

Justin Timberlake nei panni di Will Grady in Reptile. Cr. Daniel McFadden/Netflix ©2023

La spiegazione del finale di Reptile e il significato del titolo

Il finale del film offre una risposta alla domanda “Chi ha ucciso Summer?”, lasciando però volutamente irrisolte alcune questioni, così da fornire allo spettatore un finale ambiguo sui cui riflettere e cercare di costruirsi una propria opinione. Ma andiamo con ordine. Nel terzo atto di Reptile, viene rivelato che Summer è stata uccisa da Will per impedirle di parlare all’FBI di una truffa che coinvolge ogni livello del dipartimento di polizia a cui fa capo Nichols. La cosa viene allo scoperto quando Nichols inizia a trovare sospetto Summer vendesse case per un’agenzia immobiliare senza però ricevere alcuna commissione per le vendite.

Queste vendite facevano infatti parte di un piano di riciclaggio di droga architettato dall’agente Wally e dalla maggior parte della polizia del dipartimento. Summer aveva però iniziato a chiamare l’FBI per prepararsi a dire loro la verità sul fatto che la White Fish era una società di comodo ma Will, scoprendo cosa aveva intenzione di fare, la uccide prima che possa rivelare quel sistema corrotto. Nichols scopre infine la truffa quando riconosce un pacco di eroina sequestrato nella proprietà dell’ex marito di Summer come lo stesso apparso in un’altra operazione antidroga.

Ben presto deduce quindi che Summer era l’intermediario dei Grady e che una telefonata da lei fatta all’FBI era un tentativo di informare sul suo ragazzo e sua madre, senza coinvolgere il dipartimento di polizia, a sua volta complice. Scoprendo ciò, Nichols può dunque procedere alla risoluzione del caso, smontando il giro di riciclaggio che Summer aveva cercato di denunciare. Nei momenti finali del film, dunque la sessione di golf di Grady viene interrotta dai federali, che lo arrestano e pongono fine alla vicenda una volta per tutte.

Alla luce di ciò, perché il film si chiama Reptile? La risposta ce la fornisce lo stesso regista, che ha dichiarato che “nel film i personaggi vengono introdotti come una cosa e si rivelano essere qualcos’altro. Si verifica una mutazione della loro pelle e dunque Reptile, rettile, sembrava una metafora appropriata“. Allo stesso tempo, come qualsiasi cosa abbia che sangue freddo, questi personaggi-rettili risultano essere degli abili strateghi, capaci di operare in modo malvagio senza la minima preoccupazione morale.

Il trailer di Reptile e come vedere il film su Netflix

Come anticipato, è possibile fruire di Reptile unicamente grazie alla sua presenza nel catalogo di Netflix, dove attualmente è al 2° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di accedere al catalogo e di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nella piattaforma.

Fonti: IMDb, Netflix

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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