Road to Oscar 2014: la migliore sceneggiatura originale

Proseguiamo il cammino che ci porterà sino alla notte del 2 marzo. La fatidica data si avvicina, e mano a mano che il tempo scorre l’ansia continua a salire. I film candidati sono già stati annunciati, quindi ora tutti ci stiamo chiedendo: chi saranno i fortunati vincitori di questa edizione che ha svelato non poche sorprese? Gravity e American Hustle hanno ottenuto entrambi 10 candidature, seguiti da 12 Anni Schiavo con 9; La Grande Bellezza è in gara nella categoria Miglior Film Straniero, mentre c’è delusione per quanto riguarda i fratelli Coen e sorprendono The Dallas Buyers Club e Nebraska. Ma noi siamo qui per concentrarci esclusivamente sulla Miglior Sceneggiatura Originale, quindi ecco a voi le nomination!

 

Iniziando da uno dei film più nominati dalla stagione, candidato per la miglior sceneggiatura troviamo American Hustle – L’Apparenza Inganna (Warren Singer e David O. Russell). Ma non prendiamo il titolo letteralmente: in questo caso l’apparenza non inganna! Dopo The Fighter e Il Lato Positivo infatti, David O. Russell ci regala un’altra pellicola decisamente riuscita, una commedia amara, tinta di elementi degni di un grande spy-movie, con una regia curata e brillante, la quale racconta la storia vera di un ineffabile e brillante impostore, Irving Rosenfeld (Christian Bale) che, insieme all’amante Sydney Prosser (Amy Adams), viene obbligato a lavorare per un agente dell’FBI, Richie DiMaso (Bradley Cooper), il quale catapulterà la coppia in un mondo tanto pericoloso quanto affascinante.  I tre mettono in scena un’operazione per smascherare truffatori, mafiosi e politici corrotti, ma la moglie di Irving, Rosalyn, rischierà di far cadere ogni speranza di riuscita. Una storia quindi con dell’ottimo potenziale, accompagnata inoltre da una sceneggiatura pressoché perfetta diretta su un cast pazzesco, in cui ognuno dà il meglio di sé, e da un’atmosfera che richiama evidentemente il cinema di Martin Scorsese.

AMERICAN HUSTLE LEGGI LA RECENSIONE

C’era una volta Jasmine (Cate Blanchett), una donna mondana sposata con un importante uomo d’affari (Alec Baldwin), che però era anche un truffatore. La fine del loro matrimonio porterà la donna non solo alla bancarotta, ma anche ad un esaurimento nervoso. Per cercare di stare meglio Jasmine si trasferirà dalla sorella Ginger (Sally Hawkins) a San Francisco, instaurando una convivenza non proprio facile. Dopo il pessimo To Rome With Love quindi Woody Allen abbandona i film cartolina per tornare a raccontare una storia di donne, creando una nuova eroina imperfetta che sicuramente il pubblico non dimenticherà facilmente. La nuova commedia-drammatica di Woody Allen ha tutte le carte in regola per rappresentare il grande ritorno del regista sul grande schermo, in parte anche grazie alla magnifica interpretazione della Blanchett, candidata agli Oscar proprio per questo ruolo, che riesce a rendere perfettamente il ritratto della donna straziata la cui vita è andata in frantumi, mascherando a volte il dolore con un briciolo di comicità, con un ritmo serrato e dialoghi sempre eccellenti, come ormai è marchio storico del regista.

BLUE JASMINE LEGGI LA RECENSIONENebraska (Bob Nelson) è invece il racconto di un viaggio di un padre, Woody Grant (Bruce Dern), con il figlio David (Will Forte), affrontato dopo che il padre aveva ricevuto una lettera nella quale gli si annunciava di aver vinto un premio di notevole importanza. Partendo quindi da Billings in Montana i due si ritroveranno ad avere la possibilità di cancellare le ostilità e le distanze che erano andate creandosi negli anni. L’atmosfera che regala il nuovo film di Oscar Alexander Payne è resa molto suggestiva sicuramente grazie all’incredibile bianco e nero, ma anche ad una sceneggiatura molto intima e soffusa, tra il riso-amaro, con qualche battuta decisamente divertente ma che non potrà non commuovere il pubblico. Si può dire quindi che si tratti di un piccolo gioiello in bianco e nero, malinconico, ironico, con la presenza di un ottimo cast nel quale spicca Bruce Dern. C’è comunque da riflettere sul fatto che Nebraska non è di certo un film per tutti, è un film “piccolo”, causa l’assenza di attori commerciali, ma anche proprio per l’argomento stesso trattato e per la lentezza con la quale scorre, aggiungiamoci un’ambientazione laterale e periferica e otterremo una miscela sicuramente poco adatta al grande pubblico.

NEBRASKA LEGGI LA RECENSIONE

Anche The Dallas Buyers Club (Craig Borten & Melisa Wallack) parla di un viaggio, un viaggio ambientato negli anni ’80 agli esordi dell’epidemia dell’AIDS, e racconta la vicenda vera di un uomo texano, Ron Woodroof (Matthew McConaughey), malato di AIDS. All’epoca questa diagnosi era come una condanna a morte, ma Ron non si arrende, e seguendo un corso di medicina alternativa conosce Rayon (Jared Leto) un transessuale che lo aiuterà a rimanere in vita anche grazie a medicinali alternativi scoperti in Messico, che verranno importati negli USA per essere venduti agli altri malati. Il film ha ricevuto ottime critiche a livello mondiale, dovute sicuramente in parte alle straordinarie interpretazioni dei due protagonisti, McConaughey e Leto, omaggiate dai due Golden Globes. Ma non solo per l’interpretazione, la pellicola è stata apprezzata al Toronto International Film Festival 2013 anche per la sceneggiatura e la regia di Jean-Marc Vallée. Ricordiamo anche che il film è stato presentato al Festival di Roma 2013, dove ha vinto per la migliore interpretazione maschile (McConaughey), portando a casa anche il premio del pubblico.

DALLAS BUYERS CLUB LEGGI LA RECENSIONE

Ultimo film in gara nella categoria Miglior Sceneggiatura Originale è Lei (Her), scritto e diretto da Spike Jonze, che racconta della storia d’amore tra Theodore (Joaquin Phoenix), un ragazzo solitario che si guadagna da vivere scrivendo lettere per gli altri, data l’incomunicabilità con la quale convive l’uomo della Los Angeles di un futuro non troppo lontano, e un pc con la voce di Micaela Ramazzotti nella versione italiana (Scarlett Johansson nella versione originale). La pellicola, che ora corre agli Oscar oltre anche nelle categorie di Miglior Film, Miglior Canzone Originale, Miglior Scenografie e Miglior Colonna Sonora, era stata presentata in concorso allo scorso Festival di Roma, dove si è aggiudicata il premio del web per il miglior film. Lei è sicuramente, assieme ad American Hustle, uno dei film favoriti, e anche giustamente, considerando anche tutto l’impegno che Jonze ha messo nella sceneggiatura, una sceneggiatura articolata, spericolata, divertente, ma anche così poetica da lasciar senza fiato.

LEI LEGGI LA RECENSIONE

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