The Help: la storia vera dietro il film

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Il film The Help (qui la recensione) è basato su una storia vera? Uscito nelle sale nell’autunno del 2011, il lungometraggiio è stato adattato per il grande schermo dal romanzo best seller omonimo scritto da Kathryn Stockett. Dopo il successo del libro pubblicato nel 2009, The Help è infatti stato rapidamente trasformato in un film diretto da Tate Taylor con un cast corale che include Viola Davis, Octavia Spencer, Emma Stone, Bryce Dallas Howard e Jessica Chastain. La trama principale di The Help si concentra su un trio di personaggi principali nella Jackson degli anni ’60, nel Mississippi.

Davis e Spencer interpretano Aibileen Clark e Minny Jackson, due domestiche di colore che lavorano per famiglie bianche, mentre Stone interpreta Eugenia “Skeeter” Phelan, una giovane aspirante scrittrice. Dopo che Skeeter torna nella sua città natale, Jackson, si interessa a raccontare le storie delle “domestiche” per mostrare agli altri bianchi com’è la loro esperienza. Il film è stato un grande successo, incassando oltre 200 milioni di dollari in tutto il mondo e ottenendo quattro nomination agli Oscar, con Spencer che ha vinto quello come migliore attrice non protagonista.

Il film ha poi goduto di rinnovata popolarità nel contesto delle proteste del movimento Black Lives Matter, e molti potrebbero chiedersi se la storia raccontata sia basata sulla vita reale. Tuttavia, non è facile rispondere a questa domanda. Di base, come nel romanzo di Stockett, la storia nel suo complesso è di fantasia. The Help non è ispirato alla storia vera di una scrittrice degli anni ’60 che pubblica un libro contenente diverse storie di vita di domestiche di colore. Sebbene la narrazione sia fittizia, un personaggio del libro – e, di conseguenza, del film – è però ispirato a una persona reale.

viola davis

La storia vera dietro il film The Help

La Stockett ha in più occasioni affermato che The Help è una storia di fantasia, ma nel 2011, alcuni mesi prima dell’uscita del film, è stata citata in giudizio da una domestica di colore di nome Ablene Cooper, la quale sosteneva che la sua vita fosse stata fonte d’ispirazione per la storia di Aibileen Clark. Ablene era stata domestica del fratello della Stockett e aveva fatto da babysitter a sua figlia una volta. Ha citato in giudizio la Stockett per appropriazione indebita del suo nome e della sua immagine. Oltre ad avere un nome simile, la storia di Aibileen rispecchia quella di Ablene, poiché suo figlio morì poco prima della nascita del primo figlio di Stockett.

Parlando al Daily Mail al momento della causa, Cooper ha dichiarato: “Kathryn ha scritto male il mio nome, ma nel libro e nel film lo pronunciano esattamente allo stesso modo. Quando ho incontrato Kathryn per la prima volta a casa di suo fratello, mi sono presentata così: ‘Aib-e-leen’. Kathryn fa insegnare ad Aibileen alla bambina dei bianchi a chiamarla ‘Aib-ee’. È così che ho insegnato ai nipoti di Kathryn a chiamarmi, perché non riuscivano a pronunciare Abilene“. Una questione più importante per Cooper, tuttavia, era il fatto che Aibileen in The Help soffre di una tragica perdita che sembrava presa dalla vita stessa di Cooper.

Ho pianto e pianto dopo aver letto le prime pagine. Nel libro, Aibileen ha accettato il lavoro cinque mesi dopo che suo figlio è morto in un incidente. Mio figlio Willie aveva la leucemia ed è morto a 18 anni, nel luglio 1998, tre mesi prima che iniziassi a lavorare per gli Stockett. Ho rivissuto tutte le emozioni che avevo provato allora. Kathryn ha copiato parti della mia vita e le ha usate senza nemmeno chiedermelo“. Nonostante le affermazioni sulle somiglianze tra la vita di Ablene Cooper e la storia di Aibileen Clark, il tentativo di Ablene di citare in giudizio la Stockett non ha avuto successo.

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Ha citato in giudizio la Stockett per 75.000 dollari, ma il caso è stato archiviato alla fine del 2011 in base a un termine di prescrizione di un anno. Ciò è avvenuto perché Ablene era in possesso del libro The Help da più di un anno prima che fosse intentata la causa contro la Stockett. Finora non ci sono prove legali che la storia di Aibileen nel romanzo e nel film sia basata sulla vita reale di questa donna, ma le somiglianze sono effettivamente difficili da ignorare, anche se la trama generale del libro e del film sono opere di finzione.

L’accuratezza del contesto storico di The Help

Il contesto storico descritto in The Help – ambientato nella Jackson, Mississippi, degli anni ’60 – ripropone dunque quel periodo di segregazione razziale e tensioni per i diritti civili. Il film racconta con una certa accuratezza l’atmosfera sociale dell’epoca, mostrando le rigide divisioni tra bianchi e neri, sia nei luoghi pubblici che nelle case private. Le domestiche afroamericane, pur lavorando intimamente all’interno delle famiglie bianche, sono trattate con freddezza, diffidenza e inferiorità, una realtà che riflette fedelmente il razzismo sistemico del Sud degli Stati Uniti in quegli anni. Il film fa anche riferimento a eventi storici reali, come l’assassinio di Medgar Evers, attivista dei diritti civili, avvenuto proprio a Jackson nel 1963.

Tuttavia, sebbene il contesto storico sia rappresentato con cura nei suoi tratti generali, alcune critiche hanno sottolineato come il film tenda a semplificare la complessità delle dinamiche razziali. Alcuni studiosi e attivisti hanno notato che The Help racconta la storia principalmente attraverso la lente bianca di Skeeter, minimizzando la profondità dell’esperienza nera. Inoltre, alcuni aspetti della vita delle domestiche sono romanzati o addolciti, rendendo più digeribile per il pubblico una realtà che, nella vita vera, fu molto più brutale. Nonostante ciò, il film resta un’introduzione efficace e accessibile a un momento cruciale della storia americana.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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